E’ stato firmato in data odierna il contratto
definitivo di acquisto della ex distilleria di Barletta,
imponente esempio di architettura industriale che entra a far parte
del patrimonio comunale. Gli ultimi adempimenti hanno formalizzato l’iter
di acquisto della struttura che sorge alle spalle della stazione ferroviaria
e che, nei piani del Governo locale, dovrà essere trasformata
in un polo di attrazione cittadino, ospitando servizi a carattere socio-culturale
e, non ultimo, l’orto botanico, progetto interamente finanziato
con fondi comunali.
“Con la firma del contratto – commenta il sindaco
di Barletta, Francesco Salerno - l’Amministrazione
comunale coglie un nuovo fondamentale obiettivo del programma amministrativo,
fornendo una risposta concreta a quanti, singolarmente o attraverso
le associazioni, si erano mobilitati chiedendo al Comune un intervento
per riqualificare l’ex insediamento industriale. Ancora una volta
a Barletta l’intervento pubblico si è rivelato incisivo
e risolutore. Il passo compiuto, infatti, sottrarrà quest’area
di circa 50.000 metri quadri all’abbandono in cui versava, conferendogli
il dovuto valore storico, ambientale, urbanistico ma, soprattutto, mettendola
al riparo dal rischio di speculazioni edilizie che avrebbero decretato
la fine del magnifico esempio di archeologia industriale che, nelle
nostre ambizioni, è candidato a diventare la cerniera verde tra
la zona storica della città e la zona di espansione.
Ecco, vorrei che l’opinione pubblica riflettesse particolarmente
su quest’aspetto. Anni addietro una situazione per certi versi
analoga si configurò per palazzo Cuomo, l’edificio storico
che sorgeva in piazza Caduti in guerra. La sua demolizione rappresentò
un esempio di discutibile gestione del patrimonio pubblico da parte
degli amministratori in carica all’epoca. Un autentico sfregio
alla città e alla sua storia che non si è ripetuto grazie
alla politica attenta della coalizione di centrosinistra che governa
la città, da sempre ispirata alla tutela dell’interesse
pubblico. Adesso ci impegneremo per porre in essere tutti gli interventi
necessari per restituire dignità alla zona che, come ho già
detto, contribuirà a rendere più coesa la città.
Voglio anche ricordare che l’ex distilleria è parte integrante
del P.R.U. (Programma di Recupero Urbano) che prevede il recupero dell’area
con finanziamento misto pubblico/privato”.
La distilleria, costruita nei primi decenni del secolo scorso, vede
il suo declino operativo alla fine degli anni ottanta, quando le “Centrali
Cantine Cooperative di Puglia, Lucania e Molise s.c.r.l.”, dichiarano
fallimento. Grazie a un decreto del Ministero per i Beni Culturali ed
Ambientali, nel 1990 l’area venne sottoposta a vincolo, affinché
si scongiurassero le possibili vendite a privati o speculazioni. E’
datato 2002, invece, il provvedimento varato dal Consiglio comunale
di Barletta, con il quale si stabilisce di procedere all’iter
per l’acquisto e il riuso dell’immobile.
