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PARCO “FIUME OFANTO”: UNA RIUNIONE CON LE ASSOCIAZIONI AGRICOLE
Barletta, giovedì 21 febbraio 2008 - Dando seguito alle richieste tese ad una maggiore conoscenza delle tematiche riguardanti l’istituzione del parco naturale regionale “Fiume Ofanto”, il Vice Sindaco di Barletta, Franco Caputo (con delega alle Politiche di Sviluppo Economico) ha promosso ieri, 20 febbraio, un incontro a Palazzo di Città tra l’Amministrazione Comunale ed i rappresentanti delle associazioni agricole presenti sul territorio barlettano (CIA, ACLI, Confagricoltura, UNSIC). Alla riunione hanno partecipato, oltre al già citato vice Sindaco, il funzionario regionale Antonio Sigismondi (componente della Segreteria Tecnica dell’Ufficio Parchi e Riserve Naturali); l’Assessore Comunale alle Politiche per l’Ecologia, l’Ambiente e la Qualità Urbana, Caterina Dibitonto; la Dirigente del Settore comunale Politiche Attive di Sviluppo, Santa Scommegna.
A margine dell’incontro, il vice Sindaco Franco Caputo ha così commentato: “Le associazioni agricole hanno avanzato richieste di delucidazioni in merito ai contenuti della normativa. Il rappresentante dell’Ufficio Parchi, Sigismondi, ha chiarito alcuni passaggi della Legge istitutiva n. 37/2007 fugando alcune preoccupazioni in merito e creando in tal modo un promettente clima di condivisione. Importante, tra l’altro, ricordare che tale progetto è finalizzato a ripristinare un buon rapporto con il territorio in argomento attraverso la valorizzazione di un intero ecosistema e di siti d’interesse storico/archeologico che lo caratterizzano, vedasi ad esempio Canne della Battaglia. Tutt’altro che secondaria, infine, la possibilità di promuovere le produzioni agricole della zona, ipotizzando anche l’istituzione di un marchio ”.
“La legge - ha commentato il funzionario regionale Sigismondi - consente all’interno dell’area parco tutte le normali pratiche agronomiche, le trasformazioni delle colture agricole già presenti in altre, così come resta consentita la raccolta di funghi e di vegetazione spontanea. Un’attenta lettura della legge, consente di verificare come le previsioni della stessa tutelino fortemente proprio le attività agricole esistenti: i principali vincoli che la legge prevede sono riconducibili essenzialmente al divieto d’esercizio dell’attività venatoria e alla salvaguardia del corso d’acqua. La legge, a titolo d’esempio, prevede per gli edifici rurali esistenti la possibilità d’interventi di trasformazione e/o ampliamento, gli adeguamenti igienico-sanitari e tecnologici anche per attività di agriturismo. Inoltre, la maggiore salvaguardia del territorio derivante dall’istituzione del Parco permetterà la conservazione dell’ambiente agricolo che non potrà essere interessato dalla presenza di discariche o altri tipologie industriali con problematiche inquinanti di qualsiasi tipo. Tra gli ulteriori vantaggi vi è, non ultima, una maggiore facilità all’accesso ai finanziamenti che saranno erogati ai vari livelli istituzionali”.
L’Assessore Politiche per l’Ecologia, l’Ambiente e la Qualità Urbana, Caterina Dibitonto precisa invece che “Questo rappresenta il primo di una serie di incontri con gli agricoltori che saranno promossi dall’Amministrazione comunale sulla tematica Parco dell’Ofanto. Attualmente siamo nella fase di istituzione del Consorzio di gestione del Parco: in particolare le amministrazioni stanno discutendo la bozza di statuto dell’ente parco. L’impegno è di garantire una costante informazione sulle attività che saranno di volta in volta compiute. A seguito della riunione che si è tenuta oggi in seno alla Commissione Consiliare Ambiente (convocata dal Presidente Gaetano Damato, presenti i Consiglieri Lucia Soricaro, Francesco Lamberti e Giuseppe Maffione) abbiamo stabilito di promuovere un ulteriore incontro con gli agricoltori martedì prossimo, 26 febbraio. Sul fronte istituzionale, siamo impegnati a proseguire il processo costitutivo dell’ente di gestione che consentirà di garantire ai cittadini un interlocutore più vicino, poiché nell’assemblea consortile saranno rappresentati tutti gli enti locali il cui territorio è interessato dal Parco. Inoltre lo statuto prevede una consulta del Parco con funzioni propositive e consultive in cui, tra i vari soggetti, saranno rappresentati anche gli operatori agricoli.”

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