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UNA SCUOLA ELEMENTARE INTITOLATA A PADRE RAFFAELE DI BARI.
LA CERIMONIA IL 1° OTTOBRE ALLE ORE 10.00.
Barletta, lunedì 29 settembre 2008 - Il 1° ottobre del 2000 Padre Raffaele Di Bari, missionario comboniano di origini barlettane, cadeva vittima di un’imboscata tesa da ribelli a Pajule, in Uganda, dove svolgeva infaticabile opera umanitaria. In occasione dell’ottavo anniversario del suo sacrificio, nello stesso giorno, Padre di Bari sarà commemorato con l’intitolazione della scuola (elementare e materna) ubicata nell’omonima via, nel quartiere Patalini. All’interno del plesso scolastico sarà collocata una maxi riproduzione fotografica raffigurante il missionario. La cerimonia è in programma alle ore 10.00 di mercoledì prossimo, 1° ottobre.
Interverranno l’Arcivescovo di Trani – Barletta – Bisceglie e Nazareth, S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri; il Sindaco di Barletta, ing. Nicola Maffei; il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dott. Giovanni Lacoppola; l’Assessore comunale alle Politiche della Conoscenza e dell’Innovazione, avv. Franco Guerra; il Dirigente scolastico dell’istituto, prof. Luigi Terrone; il Vicario Episcopale di Barletta, Don Giuseppe Paolillo; il Parroci del Santo Sepolcro e della SS. Trinità di Barletta, rispettivamente Mons. Leonardo Doronzo e Don Franco Piazzolla.
“La scelta di rafforzare il ricordo di Padre Di Bari attraverso quest’iniziativa – commenta il Sindaco Maffei – promossa dall’Amministrazione comunale e condivisa dal Consiglio di Circolo, è tesa a perpetuare il significato della sua limpida vocazione sacerdotale e del suo impegno di vita a beneficio degli abitanti di un’area emarginata del mondo. Un’azione svolta nel segno dell’amore e della fede, pagando con la vita il coraggio della denuncia di atrocità e violenze compiute in Africa da banditi e organizzazioni criminali a danno dei più deboli. Vincendo tensione e paura, egli contribuì al progresso ed all’emancipazione delle comunità dove svolse il proprio rischioso compito e di questo la nostra città deve essere orgogliosa, tutelandone e diffondendone il significato umano e religioso”.

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