LA GIUNTA APPROVA AZIONI DI PULIZIA E
RISANAMENTO DEL CIAPPETTA-CAMAGGI

Barletta, venerdì 30 ottobre 2009 – Approvato, nel corso della Giunta odierna, il progetto preliminare dell’intervento di pulizia e risanamento dell’alveo del canale Ciappetta Camaggi. L’operazione di pulizia interesserà il tratto a monte dell’intersezione con la SS 16 bis per una lunghezza di circa un chilometro lungo il quale si eseguiranno le seguenti tipologie di lavori:

  • rimozione dei rifiuti abbandonati nel corso d’acqua sia d’origine urbana (ingombranti, plastica, carcasse di elettrodomestici) sia speciali come pneumatici, parti di carrozzeria di automobili;
  • eliminazione dall’alveo della vegetazione spontanea;
  • asportazione di tutto il terreno depositatosi sul fondo e sulle sponde e rimodellazione delle aree golenali;
  • ripristino locale del mantello cementizio che riveste il fondo e le sponde del canale, laddove disgregato dall’azione delle radici delle piante e da quella erosiva delle acque.

Lo stesso progetto prevede, inoltre, che si elabori uno studio idrogeologico e idraulico che determini il regime delle portate transitanti nel canale con riferimento a tempi di ritorno di 10, 30 e 200 anni e che individui lungo l’intero percorso del canale le aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata, soggette a rischio inondazione e la loro estensione.
Commenta l’Assessore comunale alle Politiche Ambientali, ing. Caterina Dibitonto: <<Con la delibera di approvazione del progetto è stato dato concreto avvio ad un’operazione strategica per il nostro territorio comunale, che si realizzerà grazie ad uno stanziamento di 1 milione di Euro dell’Assessorato alle Opere Pubbliche della Regione Puglia. Questo intervento, grazie alle operazioni di rimozione dei rifiuti e del materiale detritico accumulatosi nel corso del tempo nel canale consisterà in una vera e propria operazione di pulizia dello stesso, con conseguenti ricadute positive sulla qualità delle acque anche marine e inoltre avrà l’effetto di ridurre il rischio idrogeologico presente nella zona. Lo stato attuale del canale è caratterizzato da scarsità di manutenzione dell’alveo che dovrebbe essenzialmente prevedere l’asportazione del materiale solido di trasporto e dei rifiuti abbandonati. Lo scorso anno l’Amministrazione ha provveduto all’asportazione di rifiuti e detriti nei punti critici del canale ma tali interventi non sono sufficienti a restituire una condizione di normalità. Occorre pertanto immaginare un piano di interventi di ordinaria manutenzione dell’alveo ma anche opere speciali di difesa del territorio dalla piene di entità eccezionale, che purtroppo non hanno tempi di ritorno molto elevati ed i cui effetti sono amplificati proprio dalla carenza manutentiva del corso d’acqua. L’assenza di manutenzione dell’alveo ha favorito l’accumulo dei detriti sedimentati e lo sviluppo di vegetazione spontanea, in alcune zone molto fitta, che hanno causato restringimenti in più tratti del corso d’acqua. L’asportazione del materiale solido e della vegetazione garantirà un regolare deflusso in condizioni di moto uniforme che consentirà il transito delle portate anche in occasione delle piene.
I fanghi di dragaggio rimossi dalle sponde e dall’alveo saranno depositati temporaneamente in aree da attrezzare per l’allontanamento dell’acqua di costituzione in modo da ottenere la riduzione del peso e quindi contenere i costi del loro smaltimento. I restringimenti delle sezioni che sono presenti lungo l’alveo del canale, in occasione di eventi meteorici, provocano l’instaurarsi di condizioni di piena che l’alveo non è in grado di far transitare senza produrre esondazioni con la conseguente inondazione di aree golenali, l’erosione delle sponde dei versanti e il potenziale danneggiamento delle infrastrutture viarie circostanti, delle coltivazioni agricole e persino degli edifici e delle attività localizzate in aree limitrofe al corso del canale.
È per questa ragione che il progetto prevede la realizzazione di uno studio idrogeologico che individuerà le aree di pericolosità idraulica al fine di proporre una revisione del Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico>