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TASSAZIONE
A BARLETTA: PIU’ BASSA RISPETTO ALLA MEDIA.
di Michelangelo Lattanzio *
Barletta,
mercoledì 28 aprile 2010 - Quando si valuta il livello di
tassazione adottato in un comune non bisogna prescindere dalla considerazione
che tramite le risorse acquisite si reperiscono le somme necessarie per
sostenere le spese dirette all’erogazione di servizi ai cittadini.
Dette spese sono infatti coperte in parte direttamente dai contribuenti
ed in parte attraverso i trasferimenti erariali. A dire il vero, fino
a poco tempo fa la percentuale delle somme derivanti dai trasferimenti
dello Stato era molto più elevata; si è assistito però
negli ultimi anni ad una netta inversione di tendenza, in quanto ci si
è resi conto che detti Enti, proprio perché erano sicuri
dell'intervento statale, aumentavano i propri bisogni alimentando il deficit
del bilancio statale.
Nel momento in cui lo Stato ha ridotto i trasferimenti, si è assistito
ad una maggiore responsabilizzazione nelle scelte incidenti sulla spesa
pubblica, soprattutto in relazione alla necessità di rispettare
il “patto di stabilità”.
Il progressivo allontanamento dello Stato dalla partecipazione alle entrate
comunali, ha significato una maggiore responsabilizzazione nella gestione
finanziaria e quindi una maggiore attenzione a quelli che sono gli strumenti
che danno la dimensione del fenomeno finanziario stesso, quale è
essenzialmente il bilancio preventivo dell'ente, che costituisce il punto
di riferimento per gli impegni di spesa e l'approvazione delle fonti di
entrata.
Sul piano pratico il fine ultimo dei Comuni è quello di giungere
al pareggio del bilancio, operazione che però non è più
realizzata attraverso un mera copertura del disavanzo derivante da gestioni
finanziarie più o meno "allegre", ma al contrario, attraverso
una manovra che individua il suo fulcro nella leva fiscale.
Quest'ultimo meccanismo certo non deve essere azionato con il ricorso
ad un generalizzato ed indiscriminato aumento dei tributi locali e delle
tariffe ma, piuttosto, utilizzando nella maniera più efficiente
gli strumenti e le risorse a disposizione, che garantiscano il raggiungimento
degli stessi obiettivi con maggiore efficacia, in termini cioè
di alleggerimento della pressione fiscale, investendo i propri sforzi
verso la realizzazione di una piena equità fiscale.
E’ questa la direzione seguita dall’Amministrazione comunale
di Barletta, che, di fronte al perdurare della crisi economica che colpisce
le nostre imprese e conseguentemente le nostre famiglie, ha inteso mantenere
invariate le tasse e le tariffe, ormai ferme da diversi anni, nonostante
l’innalzamento dei costi legato se non altro almeno alla dinamica
dell’aumento del costo della vita (indice ISTAT).
Con tale scelta la copertura dei costi sostenuti tramite le entrate dovute
alla pressione tributaria è sempre inferiore, con un impegno sempre
maggiore per il bilancio comunale. In particolare, a titolo di esempio,
lasciando invariata la tassa rifiuti solidi urbani (TARSU), il livello
di copertura dei costi sostenuti scende al 67% circa. Il restante 33%
è a carico del bilancio comunale nel suo complesso.
Per essere ancora più chiari, il cittadino barlettano, con il pagamento
di questo tributo, sostiene il 67% del costo che il comune sostiene per
la raccolta, lo smaltimento ed il conferimento in discarica dei rifiuti.
Si segnala che la scelta del Comune di Barletta è in controtendenza
rispetto alla scelta generalmente attuata dagli altri comuni. Da quello
che emerge, infatti, da uno studio condotto da Krls of Business Ethics
per conto dell’Associazione dei Contribuenti Italiani, che verrà
pubblicata sul prossimo numero di maggio del mensile Contribuenti.it,
nell’anno 2010 le tasse locali aumentano del 6,8%, mentre quelle
statali aumentano dell’1,6%.
Da questo studio emerge anche che la media nazionale dell’incidenza
pro-capite della tassa rifiuti ammonta ad euro 230,20. Dal bilancio di
previsione 2010 che verrà sottoposto all’approvazione del
Consiglio Comunale di Barletta risulta una tassazione pro-capite che ammonta
complessivamente ad euro 220,91, di cui euro 78,12 per la TARSU. Il cittadino
barlettano paga molto meno della media nazionale!
Come si vede, i dati dimostrano in guisa inconfutabile che il Comune di
Barletta attua una politica che tende ad incidere il meno possibile sulle
tasche dei cittadini, attuando, invece, una politica di attenzione al
contenimento della spesa corrente ed al contrasto dell’evasione
fiscale.
A ciò va aggiunto che in questo bilancio sono stati stanziati fondi
per andare incontro a coloro che, sulla base del loro stato di disagio
economico, mostreranno difficoltà nell’adempiere al pagamento
della tassa rifiuti.
* Assessore alle Politiche
di Bilancio e Programmazione Finanziaria del Comune di Barletta

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