RISPOSTA DEL SINDACO A FABIO LATTANZIO
In merito alla lettera del rappresentante del Circolo di Barletta della Puglia per Vendola, Fabio Lattanzio, pubblicata sui mass media alcuni giorni fa, risponde il Sindaco Nicola Maffei:
“Caro Fabio,
questa mattina ho visitato la scuola elementare Musti per l’avvio dell’anno scolastico. Che emozione sentire intonare ai bambini il nostro inno nazionale e scandire alcuni degli articoli della nostra Costituzione. Un’emozione tanto più forte se penso a quanto dolore generano le frasi di Bossi, Ministro della Repubblica Italiana, ascoltate nei giorni scorsi su noi meridionali e sulla nostra bandiera. Mentre ti scrivo, poi, alla Camera dei Deputati, si sta consumando l’ennesimo atto di sfregio alla nostra democrazia perpetrato da questo Governo attraverso una volgare compravendita di parlamentari. L’impegno che tutti noi dobbiamo mettere nel cambiare i metodi con i quali si governa questo paese, a cominciare dalla riforma della legge elettorale, è tanto, e deve essere fondato sul riconoscimento di un’etica comune che passi proprio da principi di determinazione del consenso ancor più restrittivi dei termini delle leggi in materia. Su queste premesse ritengo sia condivisibile la tua spinta perchè si lavori ad una programmazione che sia espressione di una visione comune dei prossimi cinque anni di governo cittadino, non solo sui temi della vita amministrativa ma anche sulle determinazioni di tipo etico e morale che ciascuno di noi dovrà pretendere dai propri partiti.
Quale Sindaco e quale membro del Partito Democratico posso fare molto perché queste considerazioni siano alla base delle scelte future, è il mio impegno sarà totale condividendone il senso. Adesso ci aspettano ancora diversi mesi di duro lavoro amministrativo; mesi molto importanti nei quali Barletta avrà la possibilità di strutturare definitivamente le basi del proprio futuro, fondate proprio nel comune lavoro di questi anni.
Come già successo nel 2006 durante la mia personale campagna elettorale, garantisco sin da ora che anche quella prossima sarà rispettosa degli spazi pubblici e del decoro urbano, ed è chiaro che come Sindaco sarò intransigente nei confronti di chi sporcherà la città per farsi pubblicità. Tutte queste ragioni, però, mi spingono a motivare il perchè, in questi anni, sia nelle questioni personali che in quelle che non mi coinvolgono direttamente, ho sempre mantenuto riserbo e distanza sulle questioni di carattere giudiziario. Io ho assoluta fiducia nell’operato della Magistratura e nel fatto che la legge italiana garantisce a ciascun individuo la presunzione di innocenza sino all’emissione di una sentenza definitiva. Non si tratta di essere strumentalmente garantisti; si intende invece sostenere l’operato di tutte le cariche istituzionali previste dalla nostra Costituzione, siano esse locali o meno. Per questo stesso motivo ho sempre dato la mia fiducia alle persone che mi hanno affiancato, in questi anni, negli incarichi amministrativi: dai Consiglieri Comunali sino agli Assessori, tutti espressione di un voto dei cittadini o di una delega dei partiti, ai quali è necessario rimandare per trovare risposte a domande, pur condivisibili, di carattere etico. Su queste cose è anche alla maggioranza consigliare che è necessario chiedere chiarimenti, non solo a me. Per quello che mi riguarda sto solo chiedendo di portare a termine il mio lavoro di questi anni, al di là delle difficoltà passate o future. Sono tuttavia concorde con te sulla necessità di avviare un percorso di partecipazione comune che porti la nostra città alla condivisione di una candidatura ma, soprattutto, di un nuovo metodo nello stare insieme, nel parlarci, nell’impostare un progetto comune di valori, visione e futuro. Questo progetto non può non partire, in tempi nei quali alla politica si tende a dare tutte le colpe, dalla politica stessa e dalla sua voglia di sostenere le istanze migliori della città. Come? Avviando un percorso di partecipazione allargato a tutte le espressioni pulite della cittadinanza, a cominciare da quelle a carattere strettamente volontaristico che sono la più forte espressione della democrazia italiana. Già da un po’ di tempo ho avviato un progetto di allargamento alla città dei metodi e degli spazi di partecipazione. Questo innanzitutto per rimediare agli errori del passato. Non mi nascondo su questo; chiedo solamente a Barletta la presunzione della buona fede, che non credo mi sia mai mancata. Qualche esempio? La revoca della delibera sulla Centrale Biomasse è figlia di questo percorso. Ho ascoltato i consigli pieni di contenuto dei movimenti cittadini e dei partiti politici. Il prossimo passo sarà quello dell’apertura alla discussione sui temi ambientali, avvertito come necessità prioritaria da tutta la città. Ad ottobre, Barletta sarà anche coinvolta nell'altro grande tema al quale tengo molto : la rigenerazione urbana. Molte delle richieste che avevamo proposto sono state approvate dalla Regione e ora è tempo di condividere idee, istanze, progetti. Tutti saremo coinvolti perchè è su queste basi che si fondano le classi dirigenti del futuro, sia nella professionalità che nell’etica pubblica. Su queste basi si costruisce la cittadinanza e si educa alla passione per la propria terra, fatta di senso civico e rigore morale. Su queste stesse basi si potrà continuare a impostare una politica di valorizzazione delle professionalità, di lavoro ai tanti giovani della nostra terra, di diffusione del benessere collettivo, a partire dalle zone periferiche della città che, ancora oggi, scontano una marginalizzazione sociale e urbana. Questo è l’impegno che sto già mettendo nel terminare il mio mandato amministrativo, figlio di quel “Barletta Capitale” che era il mio slogan del 2006. Questo è l’impegno che mi sento di prendere da subito con la mia città qualora io sia nuovamente scelto per rappresentare il Centro-Sinistra alla guida di Barletta nel prossimo mandato. Ma, per dare un fondamento immediato a queste buone pratiche, è necessario che tutti stiamo insieme, a cominciare da quei giovani che vorranno sostenere questo momento di discussione e di programmazione, perchè, alla fine, è proprio alle vostre generazioni che noi padri e madri abbiamo il dovere di guardare per garantire benessere e lavoro”.