comunicato stampa

INTERVENTO DEL SINDACO MAFFEI SU BENI CULTURALI

In merito agli articoli “Il coraggio di dimettersi”, pubblicato in data 18 marzo a firma dell'ex dell'Azienda di Promozione Turistica di Bari e dell'Azienda di Soggiorno e Turismo di Barletta, Vittorio A. Palumbieri, e "Le mostre temporanee non possono bastare", pubblicato in data odierna a firma del dott. Raffaele Montenegro, già dirigente del Comune di Barletta, si rende noto di seguito un intervento del Sindaco di Barletta, Nicola Maffei.

"Non mi ha mai appassionato il dibattito alimentato da contributi, liberamente espressi da chiunque ne avverta l’urgenza, attraverso articoli di stampa, offerti ad intermittenza programmata e volti a denigrare o censurare l'operato di qualcuno o, come recentemente, a criticare quello della dirigente del settore cultura del Comune di Barletta. Il silenzio che ho mantenuto sino ad ora è conseguenza del rispetto per l’Istituzione che rappresento, e non può e non deve essere interpretato come strumento di sottintesa complicità rispetto ad una campagna denigratoria che, oltre che le persone, colpisce l’Ente e il lavoro svolto seriamente da chi l’ha rappresentato in tutti  questi anni ai vari livelli di professionalità.
Barletta, città di grandi tradizioni e detentrice di un ricco, e forse unico, patrimonio artistico culturale, é oggetto da vari anni di grandi attenzioni. Ciò è dovuto all'importante lavoro svolto con  l’apertura e lo sviluppo di tutti i canali possibili perché il nostro patrimonio fosse valorizzato al meglio. É inevitabile che tutto questo abbia provocato gelosia o invidia da parte di tanti - istituzioni varie e semplici cittadini (barlettani e non) - che, assistendo ad un crescendo di popolarità, di importanza e di gratificazione per tutte le operazioni avviate e portate a termine con successo nelle differenti direttrici culturali si sono sentiti in diritto di esprimersi con criticità gratuita forse per il solo fatto di non esserne stati coinvolti come protagonisti o come semplici attori.
Ciò avviene per il teatro, per gli eventi estivi, per i convegni che a vario titolo hanno avuto per oggetto momenti di elevato approfondimento culturale o scientifico, per la promozione di mostre o per la semplice condivisione di iniziative che nel passato non hanno ricevuto analoga attenzione o la giusta divulgazione.
Da ciò scaturisce l'accanimento quasi terapeutico registrato in questi giorni a seguito di alcune dichiarazioni incautamente rilasciate dalla dirigente dott.ssa Emanuela Angiuli. Il mio intervento di oggi, tuttavia, deriva dalla registrazione di ulteriori voci che in questi giorni sono pubblicamente intervenute per gettare legna sul fuoco di una polemica che fa male alla città e al territorio, dopo anni di lavoro serissimo portato avanti da tutti coloro che hanno occupato ruoli dirigenziali e professionali nel settore. Me ne dispiace e non posso che chiedere a tutti di abbassare i toni di un dibattito sterile che, seppur legittimo e al di là di possibili errori di valutazione o di metodo – propri di ogni essere umano -, considero privo di fondamento e non condivisibile e non degno di una città con aspirazioni internazionali quali è la nostra Barletta.

Alcuni giorni addietro Gilles Chazal, Direttore del Petit Palais, in una lettera indirizzatami si è complimentato per il maiuscolo successo riportato dalla mostra “La modernité élégante”, dedicata  alle opere di Giuseppe De Nittis. Chazal evidenzia, tra l'altro, la massiccia affluenza di pubblico - circa 62.000 visitatori - ed il considerevole risalto che i media hanno riservato all'evento, nonché l'interesse suscitato dagli incontri tematici organizzati per l'occasione.
Non marginale la gratitudine del Direttore per l'impegno profuso dall'Amministrazione comunale di Barletta.
Alla base di questo riscontro in terra di Francia, c’è l’impegno serio, competente e intraprendente di tutti coloro che lavorano e hanno lavorato nel settore, coadiuvati dall'intero apparato municipale ed in particolare della dott.ssa Angiuli, al quale va il mio apprezzamento.
È una testimonianza simbolo del qualificante lavoro che l'Amministrazione Comunale ha svolto e sta svolgendo per offrire alla città, al suo patrimonio storico, artistico, culturale e archeologico una dimensione più aderente all'attualità. Senza dubbio si tratta di uno sforzo enorme che richiede tempi (anche lunghi) e risorse, ma sta producendo dei ritorni d'immagine, economici e turistici eloquenti.
Premesso questo, e sottolineato che nessuno intende oscurare o sottodimensionare il qualificante lavoro compiuto in passato per offrire la meritata notorietà a De Nittis o, più in generale, al patrimonio locale, non ho difficoltà ad ammettere che, senza volontà di dolo, la dirigente Angiuli ha usato un'espressione inadatta. Un chiarimento franco e leale sarebbe la strada migliore da seguire.
Presumere che la stessa dirigente ci ritenga un “popolo barbaro da colonizzare” o accostare Barletta ad un deserto è un paragone che sa tanto di superfluo vittimismo

Non mi stancherò mai di ribadire che il dialogo è la soluzione migliore per ritrovare coralità nell'interesse comune. É per questo motivo che rifiuto strumentalizzazioni o irragionevoli guerre di religione.
Auspico, invece, che questi inconvenienti siano superati e che tutti noi barlettani ci impegniamo per guardare avanti costruendo  possibilità di progresso e non picconando quanto di buono è stato fatto. Non provengo da un altro pianeta: voglio solo essere promotore di un'etica moderna, civilmente progredita.
Impegno del sottoscritto, sarà quello di attuare un nuovo rapporto sinergico ed un miglior coinvolgimento del territorio e del mondo culturale locale per la valorizzazione e la promozione del ns. invidiale patrimonio
.".