PIANO URBANISTICO GENERALE: ARRIVANO I PRIMI CONTRIBUTI

Barletta, 24 gennaio 2011 – “Si ringrazia il Sindaco Maffei per gli impegni assunti in questa fase di concertazione e copianificazione e auspichiamo un sempre maggiore coinvolgimento dei cittadini nel processo di formazione del PUG per una proficua condivisione della visione dello sviluppo futuro della città con la disponibilità di questo tavolo alla più ampia collaborazione.

Con questa speranza si è espresso Il “Tavolo di concertazione del Partenariato economico e sociale per lo sviluppo sostenibile del territorio di Barletta”, inviando al Sindaco il proprio documento di iniziale contributo sullo sviluppo futuro. Il “tavolo” è composto da CIA , CONFAGRICOLTURA, CONFAPI, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCI, CONFCOOPERATIVE, CONFESERCENTI, CONFINDUSTRIA, CNA, CGIL – CISL - UIL ANCE, COLLEGIO DEI GEOMETRI, ORDINE DEGLI ARCHITETTI, ORDINE DEI GEOLOGI e ORDINE DEGLI INGEGNERI.
Il “Tavolo di concertazione” è stato istituito nel giugno 2010. Suo compito principale è la definizione, con amministratori e tecnici comunali, di un “Programma strategico di Sviluppo del territorio di Barletta”, da realizzarsi negli anni 2010-2013, che trovi ampia realizzazione nel D.P.P. (Documento Programmatico Preliminare) del P.U.G.  di Barletta e nel Piano Strategico di Area Vasta Vision 2020.

Questi, in sintesi, i principali obiettivi del piano strategico vision 2020 quale contributo del “Tavolo di Concertazione” per la redazione del Documento Programmatico Preliminare.

OBIETTIVI GENERALI PROPOSTI dal TAVOLO di CONCERTAZIONE per il D.P.P. del PUG

Il Partenariato Economico Sociale ha come obiettivo generale “rilanciare il sistema produttivo della città di Barletta per lo sviluppo sostenibile del territorio” partendo da una rapida valutazione dei suoi problemi principali:

A) Carenza delle infrastrutture necessarie a consentire una migliore diversificazione e riqualificazione delle attuali attività in crisi (es: retro porto ed asse attrezzato Est-Ovest, ex-Distilleria come centro servizi per il manifatturiero e Stazione ferroviaria centrale come nodo di scambio intermodale);

B) Servizi inadeguati rispetto alla proiezione internazionale della Città ed al ruolo di co-capoluogo della nuova Provincia (è necessario il potenziamento del sistema direzionale e del terziario avanzato);

C) Scarsa capacità di costruire reti di collaborazione e di sinergia tra imprenditori, pubbliche amministrazioni e città similmente specializzate per lo sviluppo sostenibile del territorio (dal distretto produttivo alle filiere territoriali per le reti di imprese globali); carenza di strutture per la logistica ed i trasporti, marketing e design, ricerca, innovazione, cultura e conoscenza (nelle zone industriali esistenti – standard previsti dalla legge); basso livello dell’utilizzo di capitale umano specializzato e formazione di scarsa qualità.

D) Scarsa valorizzazione delle risorse costiere ed assenza di strutture innovative per i settori produttivi emergenti legati alle vocazioni turistico-balneare della Città; mancata integrazione tra il centro abitato ed il mare; degrado costiero (sistemi ambientali marittimi a rischio).

Questi gli obiettivi specifici e le azioni che si dovrebbero intraprendere, in sintonia con quanto è emerso dai Forum e riportato nel Metaplan del Piano Strategico di Area Vasta VISION 2020:

SCENARIO 1 “BARLETTA CITTÀ CERNIERA”

  • Barletta città della Logistica: aumentare l’accessibilità, l’attrattività e l’accoglienza del territorio; per cui si propone la realizzazione di un Retroporto Polifunzionale (area del Piano Insediamenti Produttivi di via Foggia) che contribuisca alla riqualificazione del porto di Barletta. Tale Retroporto (area a servizio delle attività portuali) deve essere integrato con le zone produttive di via Foggia – via Andria – via Callano – via Trani mediante la realizzazione di un asse attrezzato est – ovest.
  • Barletta città dei Servizi: promuovere l’economia della conoscenza e del terziario avanzato con la creazione di servizi avanzati del tempo libero – sport – salute – arte – cultura – spettacolo, parchi tematici e del divertimento, servizi intercomunali e servizi pubblici locali, servizi per le imprese, servizi sociali di quartiere e per il cittadino. Si propone la redazione di un Piano dei Servizi di Interesse Generale (vedi esperienze di Modena, Parma, Brescia, Cremona) e di un Programma per la Valorizzazione del Patrimonio Pubblico comunale (previsto dalle recenti leggi finanziarie).

“CITTÀ CREATIVE PER UN TERRITORIO RETE”

  • Barletta città della Moda: riqualificare il sistema produttivo distrettuale manifatturiero T.A.C. (Tessile Abbigliamento e Calzaturiero) nel rispetto della strategia europea e dei quattro pilastri dello sviluppo sostenibile. Si suggerisce di puntare sulla formazione, marketing e design con la creazione di un Incubatore dell’Innovazione e della Creatività per il Settore Moda, (potenziamento dei servizi di distretto della moda, creazione di un polo di eccellenza e di laboratori pubblico-privati per l’innovazione ed il miglioramento della qualità del prodotto); miglioramento delle condizioni di sicurezza e legalità nei luoghi di lavoro; attivazione di politiche di aggregazione del tessuto produttivo, con creazione di reti di imprese e filiere territoriali (attività di formazione, innovazione e ricerca, marketing e internazionalizzazione); specializzazione del porto di Barletta (Autorità Portuale del Levante - Porta d’Oriente) nello sviluppo delle reti materiali e immateriali verso i paesi dell’Est.
  • Barletta città del Mare: progettare la valorizzazione turistica della litoranea di Barletta (programma di rigenerazione urbana del fronte a mare) attivando politiche di valorizzazione delle risorse costiere: ecologiche, turistiche infrastrutturali e produttive (attività turistico-balneare); servizi avanzati del tempo libero – sport – salute e benessere – parchi tematici – turismo dell’arte della cultura e dello spettacolo; potenziamento del porto di Barletta per il traffico commerciale e passeggeri e integrazione con le politiche di sistema dei porti turistici regionali (metro mare); valorizzazione del centro storico come attrattore turistico ed integrazione fisico-funzionale con il sistema portuale garantendo una adeguata mobilità sostenibile; valorizzazione e salvaguardia dei sistemi ambientali marini (poseidoneto, foce dell’Ofanto, foce Ariscianne); depurazione delle immissioni in mare dell’Ofanto, del canale Ciappetta-Camaggi e del sistema di smaltimento dei reflui cittadini; riduzione dei processi erosivi della costa e soluzioni per la mitigazione del rischio idrogeologico.”