IL SINDACO CASCELLA SUL DOVERE DI REGOLARE I DEBITI FUORI BILANCIO Il Consiglio Comunale è stato chiamato a trattare il delicato tema dei debiti fuori bilancio e delle transazioni, questa volta sia sulla base di una interrogazione sia di atti istruiti. E ancora una volta debbo rilevare che il tema dei debiti fuori bilancio costituisce un obiettivo freno alle politiche di programmazione finanziaria - e non solo - di questa Amministrazione. Di qui l’insistenza perché tutti nella sede legittima – che è appunto, il Consiglio comunale – ci si assuma tempestivamente la responsabilità di chiudere un capitolo non particolarmente edificante della finanza pubblica cittadina. - Compensi arretrati per lavoro straordinario personale comunale, € 9.627,93: sono compensi per lavoro straordinario prestato nel 2012 dal personale del Settore Cultura - una sorta di epilogo di un racconto d’estate ben conosciuto dall’assemblea - già pagati a seguito di un precetto e per i quali si sta esplicando il mero e formale riconoscimento. - Società Repower (energia elettrica anno 2012), € 888.626,99: in data 30 maggio 2014 è stato reso il parere dei revisori dei conti. Il provvedimento, corredato di tutti i pareri tecnici, è in attesa di essere calendarizzato dalla commissione consiliare. E l’Amministrazione è già intervenuta, mossa da una fondata preoccupazione, per evitare che il creditore possa attivare le azioni esecutive per il recupero delle somme spettanti. - Cartella esattoriale Equitalia per tasse concessione governativa, € 137.000,00: tocca anche a noi fare i conti con le cartelle di Equitalia - per una parte, gli uffici tecnici hanno già verificato l’ammontare della pretesa creditoria; per altre, sono in conclusione ulteriori verifiche. - Spese casa di riposo R. Margherita, € 24.117,00: a seguito di una riunione tenutasi lo scorso 27 maggio con il CdA della Casa di riposo e i dirigenti del Settore Politiche Sociali e del Settore Programmazione Economica e Finanziaria, sono emerse particolari complicazioni, anche di natura giuridica che non consentirebbero alle partite pregresse di essere riconosciute come debito, il che non significa che non si debbano ricercare - come stiamo facendo - soluzioni adeguate; - Acquedotto Pugliese, € 21.302,14: la pratica riguarda interessi di mora per ritardati pagamenti di fatture. - Società AMIU S.p.A., € 213.572,00: trattasi di una fattura relativa al pagamento per il conferimento di rifiuti presso la discarica di Trani in condizioni particolari assimilabili all’emergenza. Il debito è stato già riconosciuto con Delibera del Commissario Straordinario n. 93/2013 ed è stato liquidato con Determina dirigenziale n. 1851/2013. - Compensi legali esterni, € 121.845,39: l’avvocatura ha chiesto lo stanziamento in bilancio delle necessarie somme per il pagamento di compensi agli avvocati esterni nominati per la difesa dell’ente in diversi contenziosi la cui natura richiede una rappresentanza esterna. - Quota Patto Nord Barese Ofantino, € 111.187,00: anche in questo caso, si tratta di quote associative del 2002 a suo tempo per valutazioni politiche. Il Settore Attività Produttive e il Settore Programmazione Economica e Finanziaria stanno analizzando se vi siano le condizioni per il riconoscimento di tale debito come fuori bilancio. - Quota adesione e spese PIT2, € 49.425,27: si tratta della quota associativa del 2011 anche questa non liquidata nel corso dell’esercizio di competenza per ragioni che gli uffici competenti stanno verificando. Che dire? Sono circostanze che parlano da sole, da affrontare ripristinando le regole della normale - non dico della buona - amministrazione. Vorrei, dunque, cogliere l’occasione per confermare che si stanno predisponendo tutte le proposte di delibere per le quali si sono già acquisiti i pareri contabili e dei revisori e che queste saranno presto portate all’attenzione del Consiglio. In particolare, sono già pronti i provvedimenti per sentenze di espropri emesse dalla Corte d’Appello che hanno visto soccombere il Comune di Barletta. Non posso però, in questa sede, sottacere che anche questi giudizi hanno a che fare con l’irrisolta questione della 167: espropri fatti con una certa cifra che adesso debbono essere compensati. |