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IL SINDACO PASQUALE CASCELLA SUL SIGNIFICATO
Bastava osservare lo stemma della Città posto sul baldacchino che ha accompagnato lungo l’intera processione, l’antica urna d’argento donata a suo tempo dal Comune in omaggio alle “Divine Misericordie”, ma anche sui paramenti dei diaconi che a piedi scalzi hanno portato lo scrigno per le strade cittadine. Era il segno di un reciproco vincolo di una “consegna” della memoria di cui l’intera città può esprimere la sua naturale aspirazione a liberarsi dai mali che nel tempo – allora la pestilenza, poi le guerre, oggi le fratture sociali – colpiscono la collettività. Non ci può essere nulla di più “sacro” ma anche di più “laico” della “consegna” delle chiavi di quell’urna in cui si ripongono le sensibilità profonde di ciascun cittadino e della comunità nel suo insieme. Ecco perché al doveroso rispetto della manifestazione pubblica della fede di tanti concittadini si può e si deve accompagnare la condivisione di un messaggio di impegno civile “ne’ presenti bisogni”, proprio come dettava la delibera di “noi Sindaci, Eletti e Deputati” di cinquecento anni fa. |