IL 6 E 7 FEBBRAIO A BARLETTA SPECIALISTI IN CONVEGNO
PER SCRIVERE LA STORIA DELLA CITTÀ
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Archeologi, storici e storici dell’arte si riuniranno a Barletta, nella sala conferenze di Palazzo San Domenico, a partire da venerdì 6 febbraio alle 16.00, per discutere della storia di Barletta. Il convegno “Archeologia Storia Arte. Materiali per la storia di Barletta (secc. IV a.C.-XIX d.C.)”, organizzato dall’Associazione del Centro di Studi Normanno-Svevi in collaborazione con il Comune di Barletta, il Centro di Studi Normanno-Svevi, l’Istituto Storico Italiano per il Medioevo, i dipartimenti umanistici delle Università di Bari, Foggia e della Basilicata, la Società di Storia Patria per la Puglia, il Fai, il Rotary di Barletta e la libreria Cialuna, è il momento più importante di un progetto che l’associazione barese sta portando avanti a Barletta già da qualche mese.
Archeologia, storia e arte sono state al centro delle indagini di alcuni specialisti che si sono misurati con la storia di Barletta parlando di castelli, di territorio, di produzioni agricole, di famiglie e, nell’ultimo mese, di Disfida, il noto avvenimento del 1503 che rende Barletta famosa nel mondo.
Il programma del convegno prevede quattro sezioni distinte.
Nella prima, sotto la presidenza di Raffaele Licinio e Maurizio Triggiani, gli archeologi Maria Cecilia D’Ercole, Pasquale Favia, Roberta Giuliani, Roberto Goffredo, insieme al presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, Giuliano Volpe e all’architetto Angelo Ambrosi, già responsabile dei lavori di restauro della Cattedrale di Barletta, si soffermeranno sui dati che dall’età romana alla tarda antichità inseriscono Barletta nel contesto territoriale, grazie ai materiali provenienti dagli scavi urbani e alle nuove conoscenze provenienti dal territorio ofantino per discutere della città prima della città, cioè di Barletta quando ancora era un centro abitato con un piccolo porto al servizio di Canosa.
La seconda parte vedrà protagonisti gli storici Francesco Panarelli, Victor Rivera Magos, Saverio Russo, Angelantonio Spagnoletti, Mario Spedicato, Francesco Violante, sotto la presidenza di Gabriella Piccinni e Dino Borri, impegnati nelle analisi della storia delle strutture istituzionali, politiche, economiche, religiose che, a partire dal XII secolo e per tutto il Medioevo e l’età moderna, resero Barletta centro di rilevanza sovraregionale, porto riconosciuto a livello euromediterraneo, centro di lotte intestine, sede delle grandi famiglie feudali del tempo.
La terza parte sarà invece dedicata alla storia dell’arte. Barletta è stata a lungo città dalla vivacità particolarissima, sia per i suoi rapporti con la Terra Santa sia perché qui operarono grandi personalità artistiche del Mezzogiorno, da Fracanzano a De Nittis. Ne parleranno Luisa Derosa, Clara Gelao, Rita Mavelli, dirette da Pina Belli D’Elia.
Infine, l’ultima sezione sarà interamente dedicata ad aspetti particolari della cultura territoriale: la Disfida, affidata all’analisi di Fulvio Delle Donne, le collezioni, analizzate da Christine Farese Sperken e il territorio novecentesco, descritto da Giuseppe Carlone.
Il convegno, introdotto dai saluti di Pasquale Cascella, sindaco di Barletta, Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo Cultura Turismo della Regione Puglia e di Francesco Spina, presidente della provincia di Barletta Andria Trani, sarà aperto dal discorso di Massimo Miglio, presidente dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo, e dalla relazione sul cantiere delle fonti scritte, affidata al direttore del Centro di Studi Normanno-Svevi, Pasquale Cordasco.
Concluderà i lavori una Tavola rotonda alla quale parteciperà l’Assessore alle Politiche dell’identità culturale del Comune di Barletta, Giusy Caroppo, nota curatrice e storica dell’arte.
«Questa due giorni di lavori – dice Victor Rivera Magos, membro del Comitato scientifico e vicepresidente dell’Associazione del Centro di Studi Normanno-Svevi – ci consente di provare a fare un po’ d’ordine nella corposa e importante produzione storiografica su Barletta. Non è nostra intenzione proporre a chi verrà ad ascoltarci solo una sintesi delle conoscenze acquisite, maturate grazie al lavoro di eminenti figure quali De Leon, Loffredo, Santeramo, Iorio e non solo, senza il quale questo incontro non sarebbe stato possibile. Ciò che vogliamo fare è aprire una discussione. Provare a proporre alla città un punto su tutte quelle questioni ancora aperte che rendono Barletta, potenzialmente, un vero e proprio cantiere di ricerca internazionale. Si pensi, ad esempio, al rapporto che la città ha intrattenuto per lungo tempo con la Terra Santa, o quello che un evento come la Disfida può significare per il rapporto che c’è tra Barletta e l’Europa. O ancora, quanto importante sia indagare sui circuiti commerciali mediterranei, sui poteri territoriali, sulle famiglie che li interpretarono, per comprendere il nostro territorio, valorizzare al meglio il nostro paesaggio e i nostri monumenti. Affidare la discussione di queste cose a specialisti dei settori umanistici, noti in tutto il mondo, significa consentire alla nostra città di entrare nei circuiti della conoscenza più importanti, aprendo un cantiere che impegnerà nei prossimi anni tutti coloro che vorranno mettere a disposizione le proprie competenze, senza distinzioni o preclusioni».
Il convegno, patrocinato da Comune di Barletta, Provincia di Barletta Andria Trani, Regione Puglia e dall’Associazione Europea Vie Francigene, è sponsorizzato da Eumakers – filamenti e stampanti 3D di Demi Sfrecola e da Saint Patrick jazz club di Francesco Petruzzelli.
È inserito nel programma del dottorato in “Storia culture e saperi dell’Europa mediterranea dall’antichità all’età contemporanea” e gode di crediti formativi destinati agli studenti dell’Ateneo barese.
Appuntamento dunque a Barletta il 6 febbraio alle 16.00 e il 7 febbraio a partire dalle 10.00 a Palazzo San Domenico.