PRESENTATO IL PROGETTO DI MANUTENZIONE DEI FONDALI
NEL PORTO DI BARLETTA
07.05.15 - Presentato progetto dragaggio porto |
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Giovedì 7 maggio 2015 - Il progetto dei "Lavori di manutenzione dei fondali nei pressi dell’imboccatura del porto di Barletta per il ripristino delle quote preesistenti" è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Palazzo di Città dal sindaco Pasquale Cascella, dal Presidente dell’Autorità Portuale del Levante Francesco Mariani e dal Segretario Generale Mario Mega alla presenza del Presidente della V Commissione "Ecologia, Tutela del Territorio e delle Risorse Naturali, Difesa del suolo, Risorse Naturali, Urbanistica, Lavori Pubblici, Trasporti, Edilizia Residenziale" Filippo Caracciolo, del Presidente della Provincia Barletta-Andria-Trani Francesco Spina, del Comandante del Porto di Barletta Pierpaolo Pallotti e di una rappresentanza di assessori e consiglieri comunali.
L’intervento di dragaggio consentirà di migliorare l’operativa del bacino portuale e di adeguare gli standard di sicurezza ottimizzando la gestione delle attività commerciali.
Le caratteristiche idrodinamiche e morfologiche del paraggio, insieme alla natura del fondale hanno comportato negli ultimi anni la formazione di accumuli di sedimento all’imboccatura e all’interno del bacino portuale con la conseguente graduale riduzione delle profondità operative.
Questa situazione determina una serie di criticità per il porto di Barletta tra cui una maggiore difficoltà nell’accesso, una minore agevolezza nelle manovre all’interno del bacino portuale, nonché l’impossibilità di accogliere navi di ultima generazione e anche quelle che oggi vi transitano sono costrette a viaggiare con carichi ridotti.
L’Autorità Portuale ha valutato preliminarmente la possibilità di intervenire in tutta l’area commerciale e all’imboccatura del porto, ma l’indisponibilità di un sito di destinazione finale dei sedimenti e gli elevati costi di gestione del materiale stesso, hanno fatto optare, per un intervento prioritario di dragaggio manutentivo solo all’imboccatura, vista la situazione di notevole criticità e urgenza.
Allo stato attuale, la profondità del fondale all’imboccatura varia da un minimo di 5.50 m in corrispondenza del molo di Ponente ad un massimo di 8.00 m in corrispondenza della diga di Levante. Di fatto, si è creato un canale di accesso largo circa 145 m con disponibilità di fondale utile alla navigazione di circa 6.70 m, per cui attualmente fanno ingresso in porto navi con stazza massima di 6.000 t e pescaggio di 6.00 m.
"Questo è un obiettivo - ha affermato il sindaco - che Barletta persegue da molti anni. Si tratta di un’opera essenziale per lo sviluppo dell’attività produttiva dell’intera città, storicamente legata dal punto al mare in modo quasi indissolubile e che rappresenterà una potenzialità per l’intera economia locale".
Man mano che si penetra all’interno del bacino portuale, per circa 400 m, il fondale aumenta gradualmente sino ad intercettare un canale profondo 8 m e largo 145 m (Figura 1).Il progetto prevede la rimozione dei sedimenti accumulatisi all’imboccatura del bacino per riportare i fondali sino alla quota preesistente di - 8 m rispetto al l.m.m. (Figura 2). L’area di intervento è stata definita in modo raccordarsi con il canale a 8,00 m di profondità. In tal modo si potrà garantire un accesso sicuro in porto e, con un adeguato franco di navigazione, l’ingresso anche a navi con stazza di 10.000 t.
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Figura 1 - Accessibilità attuale | Figura 2 - Area d'intervento |
Lo specchio acqueo interessato dall’intervento ha una superficie di 9.2 ettari, in cui è previsto il dragaggio di un volume di solo sedimento di circa 84.000 m3.
Preventivamente in quest’area è stata eseguita la caratterizzazione chimico-fisica,microbiologica ed ecotossicologica dei sedimenti con il supporto scientifico di ARPA Puglia e dell’ISPRA. In particolare, l’ARPA ha svolto le attività di analisi sui campioni di sedimento, mentre l’ISPRA ha predisposto il piano di caratterizzazione ambientale dei fondali ed il piano di gestione dei sedimenti. L’ISPRA dalla valutazione dello stato qualitativo dei sedimenti ha individuato le classi di qualità, i relativi volumi e le opzioni di gestione ambientalmente compatibili.
È risultato che in quasi tutta l’area dell’imboccatura, per un volume di 81.000 m3, sono presenti sedimenti di buona qualità, mentre solo la parte residua di 3.000 m3 è leggermente contaminata per presenza di DDT, ma non pericolosa. Il progetto prevede lo sversamento del materiale di buona qualità in un’area marina distante 8 miglia dalla costa con profondità dei fondali non inferiori a 50 m (Figura 3)
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Figura 3 - Sito di immersione in area marina non costiera |
Il sito per l’immersione a largo del materiale dragato è stato individuato a valle di un’indagine ambientale effettuata per escludere che le operazioni di scarico potessero interferire, anche indirettamente, con l’area SIC Posidonieto S. Vito-Barletta e più in generale con le aree sensibili o protette eventualmente presenti, nonché previe attività di caratterizzazione del sito stesso.
Per i sedimenti di qualità inferiore, invece, è previsto un trattamento on site mediante l’impiego di un impianto mobile. Dopo aver effettuato la separazione granulometrica la frazione più grossolana sarà sottoposta a trattamento e successiva caratterizzazione per verificare l’idoneità ad un eventuale riutilizzo/recupero, mentre la frazione fine sarà sottoposta a disidratazione e avviata in discarica autorizzata.
Per limitare l’impatto ambientale, le operazioni di dragaggio saranno eseguite con draga meccanica di tipo “ambientale”, quindi con sistema chiuso che assicura un contenimento della dispersione del sedimento e maggiore precisione nell’intervento. L’Autorità Portuale del Levante ha commissionato specifiche campagne di indagine e studi specialistici a supporto del progetto di dragaggio e ha attivato il relativo iter procedurale/autorizzativo che prevede:
07.05.15 - Presentato progetto dragaggio porto |