Comune di Barletta - La Città della Disfida
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COMUNICATO STAMPA

ATTIVA LA NUOVA PISTA DI ATLETICA DEDICATA A PIETRO PAOLO MENNEA



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Martedì 28 novembre 2017 – È finalmente operativo a Barletta il nuovo impianto sportivo dedicato a Pietro Paolo Mennea. Oggi, a conclusione degli interventi di restauro realizzati dal CONI Servizi nell’ambito del piano nazionale “Sport e Periferie”, la pista dello stadio comunale “Cosimo Puttilli” sulla quale l’indimenticata “Freccia del sud” intraprese la memorabile ascesa agonistica è stata aperta con lo scoprimento di una stele commemorativa da parte del Ministro dello Sport Luca Lotti, dei Presidenti del CONI, Giovanni Malagò, della FIDAL, Alfio Giomi, della signora Emanuela Olivieri Mennea e del sindaco Pasquale Cascella. Intervenuti alla cerimonia anche gli assessori allo Sport Patrizia Mele, ai Lavori Pubblici Marina Dimatteo, all’Ambiente Antonio Divincenzo, la presidente del Consiglio comunale Carmela Peschechera e numerosi consiglieri. Tra le autorità il presidente della Provincia Barletta Andria Trani, Nicola Giorgino, il consigliere regionale Ruggiero Mennea e i rappresentanti di tutte le istituzioni civili e militari del territorio. Numerosi i testimonial sportivi, dal primo allenatore di Mennea, Francesco Mascolo, alla mezzofondista Veronica Inglese, dal maratoneta Domenico Ricatti ai velocisti Vito Incantalupo ed Eusebio Haliti, dall’ex velocista azzurro Michele Dipace all’arbitro di calcio Antonio Damato. L’onore di collaudare la pista, affidata dal Comune in autogestione alle società sportive cittadine sulla base di un protocollo siglato la scorsa settimana a Palazzo di Città, è toccato agli specialisti dei 200 metri della Puglia, che hanno dato vita a una gara rappresentativa dopo la sfilata delle giovani promesse sportive delle scuole, delle società del territorio e degli atleti diversamente abili. Particolarmente intenso è stato il momento della esecuzione dell’inno di Mameli da parte dell’orchestra e del coro dei ragazzi del liceo “Casardi”, simultaneamente tradotto nella lingua dei segni dagli alunni della scuola media “Moro”. Folta partecipazione anche sulla nuova tribuna, aperta per l’occasione con particolari misure di sicurezza (in attesa del completamento del procedimento sulla agibilità anche di questa parte dell’impianto), con numerose famiglie degli atleti in campo.
<<Quando si decise la ristrutturazione di questo impianto – ha ricordato il sindaco Cascella nel suo intervento - la pista del primato mondiale dei 200 metri sul livello del mare era ormai logorata dal tempo e qualcuno aveva addirittura puntato a rimuoverla. Dobbiamo essere grati al CONI per aver raccolto la spinta di tanti a conservarla, ristrutturarla e valorizzarla non solo attraverso le prescrizioni autorizzative dei lavori iniziali per lo stadio, ma assumendo l’onere di integrare l’originario progetto, inserire il recupero della pista nel programma “Sport e Periferie” finanziato dal Governo, e realizzare l’opera su cui oggi torna a “correre” il messaggio identitario di Mennea come lo leggiamo nella stele: “Esiste un solo modo per sapere se si vincerà o si perderà: provarci”.
Ecco, proviamoci. Proviamo a continuare a far correre il “sogno” di Pietro per battere formalismi, inefficienze e inerzie. Possiamo consegnare alle associazioni di atletica un campo di atletica rigenerato, omologato e agibile, nonostante tutto il resto dell’impianto sia ancora alla mercè di norme e procedure burocratiche che non ci consentono di utilizzare lo stadio di calcio esponendoci a legittime critiche e proteste. Ci facciamo carico della responsabilità amministrativa dei ritardi, delle inadeguatezze, persino degli errori che hanno causato il paradossale scenario di tribune nuove ma non ancora utilizzabili, e non ci rassegniamo all’indifferenza dei tempi procedimentali. Ecco perché abbiamo voluto cogliere l’opportunità di far tornare a vivere questo impianto anche se solo per l’atletica. E vogliamo ancora contrastare l’egoismo con la partecipazione, l’intolleranza con l’autogestione, l’interesse di parte con quello collettivo>>. Nelle parole del sindaco anche l’eloquente invito al ministro Lotti e al Presidente Malagò a rafforzare ulteriormente la collaborazione per accelerare gli interventi nello stadio comunale “Puttilli”: <<Proviamo a replicare lo sforzo di coesione che ha consentito di raggiungere questo risultato per estenderlo al compito di restituire l’intero impianto alla sua piena funzione multidisciplinare>>.
Un appello, quello del primo cittadino di Barletta, puntualmente raccolto dal ministro Lotti che si è impegnato ad attivare nella riunione del CIPE in programma per la prima metà del prossimo dicembre, procedure specifiche da attivare al CONI per completare la ristrutturazione dell’intero stadio con le risorse già individuate (due milioni di euro) per coprire i restanti interventi progettati per l’intera fruizione della struttura. <<Un obbiettivo possibile sulla scia dei positivi risultati del programma “Sport e Periferie”. Oggi è un giorno di festa con l’inaugurazione della pista di atletica dedicata alla Freccia del Sud – ha dichiarato il ministro – e tramite lo sport dobbiamo diffondere nel Mezzogiorno un messaggio di ripartenza anche per valorizzare le strutture sportive per troppi anni dimenticate>>. Soddisfazione è stata manifestata anche dal presidente del CONI: <<Siamo contenti di aver sdoganato questo progetto in un luogo simbolo dello sport>> ha detto Malagò dando conto degli interventi eseguiti per restaurare la pista di atletica: <<Provvedimenti straordinari adottati con il fondo “Sport e Periferie” per territori simboli come quelli delle zone terremotate, lo Zen di Palermo, Scampia e, appunto, Barletta>>. Un commosso presidente FIDAL Giomi ha ricordato nel suo intervento uno degli ultimi incontri con Pietro Mennea. Poi i testimonial dello sport hanno raccontato la loro emozione nel correre nella pista dedicata al campione olimpico che ha legato il proprio nome a quello della città della sfida.


Intervento del sindaco Cascella

Credo di poter condividere con voi – ministro Lotti, presidente Malagò, dirigenti delle Federazioni sportive e autorità tutte – il più sentito ringraziamento ai ragazzi che abbiamo visto sfilare rendendo omaggio alla memoria di un campione dello sport mondiale che ha voluto caparbiamente tenere legate la propria storia alle radici meridionali, la propria formazione alla terra d’origine, i propri successi a questa comunità, il proprio nome a quello della città della Disfida.
La stessa vicenda di questo campo sportivo appartiene alla narrazione del ragazzo che volle sfidare anzitutto se stesso, sulla pista che aveva voluto  fosse realizzata non solo o non tanto per la propria preparazione ed emancipazione atletica, ma soprattutto per promuovere tra i suoi coetanei il valore dello sport. Come quando – era il 21 luglio 1972 – la “Freccia del Sud” si cimentò su una misura anomala, quella dei 150 metri, che serviva a donare alla città il suo primo record del mondo.
Sono passati 45 anni e questo stadio si presenta come una sorta di metafora di quel che ha significato il passato, di quel che avrebbe dovuto essere e ancora non è, e della sfida che resta “in campo” per raccogliere compiutamente la complessa e, per tanti aspetti,  tormentata, l’eredità sportiva e civile di Pietro.
Nel 2012 quando si decise la ristrutturazione di questo impianto, la pista del primato mondiale dei 200 metri sul livello del mare  era ormai logorata dal tempo, non ci si correva più, e qualcuno aveva addirittura cercato di rimuoverla.
Dobbiamo perciò essere grati al CONI per aver raccolto la spinta di tanti, dei più, a conservarla, ristrutturarla e valorizzarla non solo attraverso le prescrizioni autorizzative dei lavori iniziali per la ristrutturazione dello stadio, ma assumendo direttamente l’onere di integrare l’originario progetto e proporre il recupero della pista nel programma “Sport e Periferie” finanziato dal Governo, per poi realizzare l’opera su cui oggi torna a “correre” il messaggio identitario di Mennea, così come lo leggiamo nella stele che poc’anzi la sua cara Emanuela ha scoperto: “Esiste un solo modo per sapere se si vincerà o si perderà: provarci”.
Ecco, proviamoci. Proviamo a far correre ancora il “sogno” di Pietro di battere anche i formalismi, le inefficienze e le inerzie nella cosa pubblica. Ce la si può fare se è vero che oggi possiamo consegnare alle associazioni di atletica e ai loro ragazzi un campo di atletica rigenerato, omologato e agibile, seppure il resto dell’impianto sia ancora alla mercè di norme e procedure burocratiche che non consentono di utilizzare lo stadio per il calcio, esponendoci a legittime critiche e proteste.
Vedete, scorrendo le cronache di 45 anni fa, si possono leggere polemiche che sembrano quasi fotocopie di quelle di oggi. Eppure, se si provvedesse nel tempo e per tempo a unire le volontà politiche e le passioni civili piuttosto che a contrapporre gli interessi particolari, forse oggi non ci troveremmo di fronte a tribune pronte ma inutilizzabili perché circondate da vecchie strutture da abbattere avendo appurato solo nel corso dei lavori quanto siano ammalorate, instabili e pericolose.  Ma chi come noi sente l’assillo della continuità del servizio pubblico non può separare le proprie responsabilità, e ricorrere allo scarica barile di quel che non fa comodo. No, qui ci facciamo carico interamente sia di quel che torna a funzionare sia dei ritardi, delle inadeguatezze, persino degli errori che causano questo paradossale scenario.
Ma la stessa responsabilità che induce a non cedere a pulsioni propagandiste, ci richiama al dovere di dire la verità e assumere pubblicamente la dimensione dei problemi che si frappongono a un obiettivo strategico per la comunità. Ecco perché non ci rassegniamo all’indifferenza dei tempi procedimentali. Ecco perché abbiamo voluto cogliere l’opportunità del primo risultato conseguito per far tornare a vivere questo impianto anche se solo per l’atletica, affidandolo direttamente alle società sportive. Abbiamo voluto e vogliamo ancora contrastare l’egoismo con la partecipazione, l’intolleranza con l’autogestione, l’interesse di parte con quello collettivo. Per questo, oggi, siamo noi a chiedere al ministro e al presidente del CONI di replicare lo sforzo di coesione che ha consentito di raggiungere insieme questo risultato per provare a estenderlo al compito di restituire l’intero impianto alla sua funzione multidisciplinare. Possiamo condividere capacità progettuali innovative e buone pratiche normative per rendere compatibili i lavori con lo svolgimento di tutte le attività sportive?
I ragazzi che ci circondano sognano - come sognava Mennea – di correre verso un futuro migliore. Ci potranno “provare” anche su questa pista. Dovremo “provarci” insieme.

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