SCELTI PER VOI
MARZO 2013
(Rubrica a cura di Emanuele ROMALLO)

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STORIA
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Arte in Giappone 1868-1945.

8 B 204
In occasione del cinquantesimo anniversario della nascita dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma, Japan Foundation, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Museo d’arte moderna di Kyoto organizzano, per la prima volta in Italia, un’ampia mostra dedicata all’arte giapponese del Novecento, un periodo ancora poco esplorato di intense trasformazioni che va dalla restaurazione dell’Imperatore Meiji nel 1868 alla fine della seconda guerra mondiale. La mostra comprende complessivamente 111 dipinti e 59 opere d’arte decorativa provenienti dai più importanti musei e collezioni private giapponesi.

 

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Terroni.

MAG C6855
Pino Aprile
Fratelli d'Italia... ma sarà poi vero? Perché, festeggiati i centocinquant'anni dall'Unità d'Italia, il conflitto fra Nord e Sud pare aver superato il livello di guardia. Per Pino Aprile, pugliese doc, la storia di oggi è ancora quella di ieri. Ripercorrendo gli eventi di quella che per alcuni fu conquista, per altri liberazione, l'autore porta alla luce una serie di fatti, volutamente rimossi nella retorica dell'unificazione, che aprono una nuova, sconvolgente finestra sulla facciata del trionfalismo nazionalistico.

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Le vere avventure dei Rolling Stones

MAG C 6781
Booth Stanley
Pubblicato per la prima volta nel 1984 e rivisto per i cinquant'anni della fondazione dei Rolling Stones questo è un libro-guida, un libro-culto non meno delle gesta dei suoi protagonisti. Stanley Booth agita fantasmi, strappa silenzi, si lascia coinvolgere e guadagna distanza critica, e così facendo evoca un'epoca rapida come un'alba tropicale, risveglia l'epica della gioventù, della ribellione, dell'anticonformismo, chiede all'ideale vinile di queste "vere avventure" il suono che è arrivato sino a ora intatto. Ma Booth ci racconta anche di qualcosa che intatto non è, che si è anzi rotto subito nella stagione in cui tutto sembrava chiedere ed essere futuro. Non è un caso che questo libro fa perno intorno a due anni crucialissimi, il 1968 e il 1969, che si concludono con la morte di Brian Jones in una piscina e il tragico concerto di Altamont Speedway in California dove gli Hell's Angels, chiamati a svolgere il servizio di sicurezza, finirono con lo scatenare l'inferno. Attraverso il taglio prospettico di quei due anni, Stanley Booth riesce a raccontare la vera storia dei Rolling Stones e a catturare lo spirito dei Sessanta, lasciandocene toccare con mano l'eccesso, la violenza e l'idealismo. Dice Booth: "Volevo scrivere un libro in cui i lettori potessero muoversi agilmente e sapere com'era vivere a Londra nel 1968 o in America nel 1969. Volevo trattare persone famose e non famose allo stesso modo - altrimenti avrei scritto pubblicità". E così ha fatto. Introduzione di Greil Markus.

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Tutte le donne dell’imperatore

MAG B 3088
Bianca Tragni
Tra le pagine prendono vita figure di donne che hanno fatto parte della vita di Federico II: mogli, madri, amanti, figlie a cui la storia non ha riservato un ruolo di primo piano, ma il ricordo delle loro gesta è giunto fino a noi anche attraverso le leggende. Suggestiva la storia di amore e gelosia con  Bianca Lancia, bellissima fanciulla che l'imperatore incontrò in un bosco durante una sosta per far bere il suo cavallo. «Nessuno dei due sapeva chi fosse l'altro» ha raccontato l'autrice. Si ritrovarono nel castello del padre della ragazza e si innamorarono. Dai singoli racconti emerge un quadro della vita della donna nel Medioevo, «trattata come un oggetto in tutti i sensi, non contava nulla, solo l'amore di un uomo poteva elevare la sua condizione e dargli una qualche dignità».

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La Madonna dello Sterpeto

AP D 148
Pietro Di Biase
Il culto Mariano a Barletta viene a coincidere con la devozione alla Madonna dello Sterpeto, la cui venerazione ha origine in pieno Medioevo. Risalgono al XIII secolo, infatti, il convento e la chiesa omonima, nonché l’icona della Vergine, attribuibile ad un anonimo pittore bizantineggiante del luogo, che si riferisce a moduli iconografici allora correnti. Pur  ridipinta nel corso dei secoli, la sacra icona conserva una sua bellezza e, per il suo valore religioso e affettivo, àncora a sé il cuore di ogni barlettano. L’autore indaga le origini e le diverse espressioni di questa intensa devozione, culminata nella proclamazione di Barletta a “Città di Maria”.

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Ignazio Monterisi

AP D 150
Sabino Amedeo Lattanzio
La carità generosa e creativa, la forza nell’affrontare contrasti non piccoli, la povertà vissuta ed il sostegno concreto ai poveri, la cura per i sacerdoti e per le religiose, la passione per l’insegnamento del Vangelo ai fanciulli, l’entusiasmo nella cura dell’Azine Cattolica, il laicato associato per la Chiesa Locale, fanno di lui “un cristiano compiuto”, un vero martire nell’adempimento della volontà di Dio, “un vescovo coraggioso e fedele” un esempio di santità silenziosa. 

 

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Viaggio nell'altra Germania

MAG C 6883
Giani Gallino Tilde
Esiste un'"altra Germania" lontana dalla nazione di ferro capace di risorgere dopo la Seconda guerra mondiale e diventare la potenza egemone in Europa. Comprende le cinque province della ex DDR e si estende dalla Pomerania-Meclemburgo, sul Mar Baltico, fino alla Sassonia sita nella parte più a sud. Dopo la caduta del regime comunista "nessuno aveva chiesto alle popolazioni che abitano nella parte geograficamente più ad Est, se volevano appartenere a una qualche specifica nazione, o se preferivano costituirsi in stato autonomo", e cosi la "Germania numero due" venne integrata a quella ufficiale. Se questo ha dato vita a una nazione unica, le Heimaten ("patrie") sono rimaste sempre due. Come poteva essere altrimenti, dato che, per buona parte delle terre dell'Est, Berlino era soltanto un luogo lontano, visto a malapena in televisione? Attraversando "paesaggi naturali grandiosi", incontrando cittadini nostalgici e riscoprendo i solchi che la storia ha lasciato su quelle terre, Tilde Giani Gallino ci mostra una nazione "fastosa e inattesa" ma che è ancora costretta a vivere all'ombra di quella che sta dominando l'Europa.

 

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Il mondo bizantino. Vol. 3: B1sanzio e i suoi vicini (1204-1453)

MAG C 6001/3
Nello spazio tra queste due importanti date, prende vita il terzo e ultimo volume de "Il mondo bizantino". Dopo aver visto la cultura bizantina riappropriarsi della tradizione ellenica pagana e convincersi della propria superiorità (nel volume secondo), l'ultimo tassello di questa ricerca - curata da Angeliki Laiou e da Cécile Morrisson del "Centre d'histoire et civilisation de Bysance" - inizia dall'assedio di Costantinopoli da parte dei crociati. È da quest'evento, e dalla frammentazione del territorio che ne scaturì, che i bizantini furono costretti a un vero e proprio rimodellamento identitario. Se la Terza Crociata di Federico Barbarossa portò alla nascita del brevissimo Impero Latino, i tre stati bizantini che sorsero dalle sue ceneri (quello di Nicea, fondato dai rifugiati greci, quello di Epiro e quello di Trebisonda, ultima città bizantina ad essere conquistata dai turchi ottomani) mostravano già i segni di una decadenza inarrestabile. Quello che restava dell'impero di Bisanzio seppe resistere ai nuovi vicini (serbi, bulgari e "latini"), ma con l'arrivo degli Ottomani non poté fare altro che appellarsi proprio a quell'Occidente che tanto lo aveva combattuto. E come c'era da aspettarsi, gli stati europei - salvo alcune eccezioni - preferirono non prestargli soccorso e assistere alla sua resa definitiva, sotto i cannoni di Maometto II.

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L'arte nel Duecento

MAG C 6884
Monciatti Alessio
Nel Duecento, il secolo anticipato da Nicolas de Verdun e chiuso dalla maturità celebrata di Giotto, il secolo dell'apogeo gotico e della "maniera greca", l'arte conosce i cambiamenti che collegano il mondo romanico al primo manifestarsi dei principi dell'Umanesimo, ovvero discute e rinnega le forme, le valenze e le gerarchie che erano valse per tutto il Medioevo. L'arte inizia a rappresentare i significati e il mondo sensibile con mezzi propri e autonomi, per nulla ancillari della parola o dei testi; pone l'uomo al centro dei suoi interessi come oggetto della figurazione e quindi si avvale delle sue facoltà di osservatore individuale; diviene uno strumento di conoscenza e di ricerca, unitamente all'affermarsi di una nuova valenza del disegno e all'acquisizione di un inedito statuto intellettuale da parte dell'artista. Nel Duecento l'arte diventa "moderna" per come generalmente la intendiamo. Il libro propone una lettura organica dei fenomeni che determinarono questi rivolgimenti, a partire dall'analisi circostanziata delle opere ed entro una prospettiva spazio-temporale unitaria delle vicende peninsulari ed europee, che rifugge ogni distinzione pregiudiziale o artatamente proiettiva.