SCELTI PER VOI
Rubrica a cura di Emanuele Romallo
Marzo 2016
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ATTUALITA'
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24/7
MAG C 7617 Jonathan Crary

Aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, è il mantra del capitalismo contemporaneo, l’ideale perverso di una vita senza pause, attivata in qualsiasi momento del giorno o della notte, in una sorta di condizione di veglia globale. Viviamo in un non tempo interminabile che erode ogni separazione tra un intenso e ubiquo consumismo e le strategie di controllo e sorveglianza. Sembra impossibile non lavorare, mangiare, giocare, chattare o twittare lungo l’intero arco della giornata, non c’è momento della vita che sia realmente libero. Con la sua presenza ossessiva, il mercato dissolve ogni forma di comunità e di espressione politica, invadendo il tessuto della vita quotidiana.

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Lettera agli italiani
MAG C 7631 Marcello Veneziani

Comizio d'amore. Voglio bene all'Italia anche se mi fa male vederla così. Voglio bene all'Italia anche se è davvero malata, ma questo è un motivo per amarla di più. La vedo tutt'altro che eterna e possente, la vedo fragile e assente, molto invecchiata; la vedo stanca e spaventata, la maledico, ma è una ragione di più per darle il mio fiato. Perché l'Italia non è solo una Repubblica. L'Italia è mia madre. L'Italia è mio padre. L'Italia è il racconto in cui sono nato. L'Italia è la lingua che parlo, il paesaggio che mi nutre, dove sono i miei morti. L'Italia sono le sue piazze, le sue chiese, le sue opere d'arte, chi la onorò. L'Italia è la sua storia, figlia di due civiltà, romana e cristiana. L'Italia è il mio popolo e non riesco a fare eccezioni, quelli del Nord, quelli del Sud, quelli di destra o di sinistra, i cattolici o i laici. Ho preferenze anch'io, ma non riesco a escludere per partito preso. Non escludo chi parte e nemmeno chi arriva. L'Italia è il ragazzo che va all'estero, l'Italia è l'immigrato che si sente italiano. Ho gerarchie d'amore; amo prima e di più chi mi è più caro e più vicino, come è naturale. Vorrei che l'Italia fossero pure i figli dei miei figli. Vorrei poi che l'Italia premiasse i migliori e punisse i peggiori, ma voglio che resti Italia. Con l'Europa o senza. Repubblica vuol dire che l'Italia è di tutti e lo spirito pubblico prevale sull'interesse privato". (Marcello Veneziani)

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Perché ci odiano
MAG C 7622 Mona Eltahawy

Quando nel 1982 la famiglia Eltahawy si trasferisce dalla Gran Bretagna in Arabia Saudita, per Mona, quindici anni, è come ritrovarsi all'improvviso in pieno Medioevo. Mai avrebbe immaginato un Paese in cui le donne sono private di molte libertà, escluse dalla scena sociale e costrette a dipendere dagli uomini in tutto e per tutto. Questa traumatica esperienza segna l'inizio della militanza di una giovane donna diventata oggi una nota giornalista e commentatrice di questioni arabe. Attingendo alla propria vicenda e raccogliendo decine di drammatiche storie, Mona Eltahawy racconta la doppia lotta che le donne islamiche devono portare avanti: quella nel contesto pubblico, in prima fila accanto agli uomini contro i regimi d'oppressione, e quella nella sfera privata, dove c'è un intero sistema culturale e familiare da abbattere. Dallo Yemen alla Tunisia fino all'Egitto, Eltahawy denuncia legislazioni, fatti di cronaca e vicende individuali per raccontare il "cocktail velenoso di cultura e religione" che sfocia nell'oppressione e nell'odio verso le donne. Persuasa che nessun Paese arabo troverà mai pace ed equilibrio finché non avrà risolto la questione femminile.

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Tranquillo prof, la richiamo io
MAG D 5404 Christian Raimo

Le interrogazioni, i compiti, il tempo che non passa mai, sono gli incubi di qualunque studente. Tranne che in questo libro, dove è il professore a non essere preparato. Nato su Facebook e diventato molto rapidamente un fenomeno virale, Tranquillo prof, la richiamo io racconta di un docente non autorevole, spaventato, in cerca di riconoscimento, alle prese con degli studenti straordinariamente precisi, attenti, consapevoli del proprio ruolo. Attraverso telefonate, mail, sms, appuntamenti in chat, si srotola una divertentissima quanto atipica e struggente storia d'amore: con tanto di innamorato respinto (il prof), amata sfuggente (la classe), attacchi di gelosia (per la supplente) e paura dell'abbandono (ogni volta che una vacanza si avvicina)... Sembra il mondo alla rovescia, invece è la rappresentazione clinica della crisi dei presunti adulti, personaggi fragili e alla deriva. Una tragicommedia surreale. Una buffissima operetta morale.

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Jihad: guerra all’Occidente
MAG C 7591 Maurizio Molinari

Da Parigi a Londra, da Madrid a Roma, l'Europa è sulla linea del fuoco di una grande guerra per il dominio dell'Islam. Chi guida l'assalto jihadista alle nostre città? Chi si nasconde dietro gli attentati terroristici? Cosa può fare l'Europa per difendersi? “Da Raqqa a Parigi, dalla Siria all’Europa: porteremo la guerra dove vive il nemico.” Con queste parole al-Baghdadi ha annunciato di voler andare “all’attacco dei crociati” per non “farli più vivere in pace”. È la minaccia che ha generato le stragi di Parigi dimostrando che l’Europa è diventata un fronte della guerra combattuta in Siria e Iraq contro i gruppi jihadisti. Ma non è l'unico. Maurizio Molinari, giornalista esperto di questioni mediorientali, disegna per la prima volta una mappa dettagliata del fenomeno jihad. Nei novemila chilometri che separano Tangeri da Peshawar è presente una galassia di gruppi, organizzazioni, cellule e tribù rivali fra loro, ma accomunate dal predicare la jihad come forma di dominio sul prossimo. “Il detonatore è il disegno apocalittico del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi” scrive Molinari “attorno a cui ruotano le sfide fra due rivoluzioni islamiche, cinque potenze regionali di Medio Oriente e Nordafrica, dozzine di grandi clan tribali e una miriade di gruppi armati e sigle terroristiche che si snodano dalle coste del Marocco alle montagne dell’Afghanistan.” Il risultato è un conflitto di civiltà tutto interno al mondo musulmano e che ha identificato nell’Europa un proprio campo di battaglia. I gruppi jihadisti e salafiti hanno già colpito nelle nostre città e pianificano di trasformare le nostre strade in mattatoi di apostati e infedeli, non solo per sottometterci ma soprattutto per imporsi sui loro rivali interni in una lunga guerra destinata a ridisegnare le nostre vite.

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Ora so volare
MAG C 7590 Michaela e Elaine DePrince

Mabinty è piccola, vive in un orfanotrofio ed è per tutti la "figlia del diavolo" solo perché una malattia le macchia la pelle. Ha quattro anni appena e vive in un Paese tormentato dalla guerra civile: la Sierra Leone. Eppure Mabinty ha un sogno. Vuole fare la ballerina. Ha raccolto da terra la copertina di una rivista e si è innamorata di quel tutù delicato, di quei gesti eleganti. Sembra un sogno irrealizzabile, il suo. Poi un giorno Mabinty viene adottata da una famiglia statunitense e diventa Michaela. Anche Michaela è piccola e ha la pelle macchiata. Anche Michaela ha un sogno. I suoi genitori capiscono subito che il suo è vero talento e la iscrivono a una scuola di danza. Michaela deve affrontare fatiche, delusioni e il razzismo di chi ancora pensa che il mondo non sia pronto per una danzatrice con la pelle nera. Eppure non si è mai arresa. E ora è pronta a raccontare la sua storia ai ragazzi di tutto il mondo. La vita incredibile di una stella in punta di piedi, che con la sua luce ha saputo oscurare gli orrori del mondo e sconfiggere i pregiudizi. Età di lettura: da 12 anni.