SCELTI PER VOI
APRILE 2011
(Rubrica a cura di Emanuele ROMALLO)

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STORIA
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Niccolò Fraggianni.
Un precursore dell’Illuminismo napoletano 

di Renato Russo
Rotas, 2011
AP.D 139

Uomo di grande intelligenza, di ottima levatura intellettuale e spirituale, abile nel destreggiarsi tra uomini e situazioni, di eccellente preparazione giuridica.
Se oggi viviamo in una società ispirata dal compiuto riconoscimento del diritto, ciò è dovuto certo a insigni studiosi che, come Vico e Beccarla, Montesquieu e Voltaire hanno delineato i principi fondamentali del nostro vivere civile, come la democrazia e la giustizia. Ma lo dobbiamo altresì al talento operativo di quanti, come Niccolò Fraggianni, acquisirono il merito di passare dalla enunciazione di quei principi alla loro applicazione, contribuendo alla creazione di regole giuridiche universali che, adattate alle circostanze degli eventi dagli uomini, si mescolarono al flusso della storia

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Settimo non rubare    
di Paolo Prodi

Il Mulino, 2009
MAG C 6204

Insieme ai precedenti lavori dedicati al giuramento politico e alla giustizia, questo volume porta a termine un'imponente opera d'interpretazione con cui Prodi ha indagato e messo in luce alcuni tratti costitutivi profondi della civiltà europea, ossia le strutture mentali, sociali, economiche e giuridiche che hanno consentito l'ingresso della società europea nella modernità. Queste pagine mostrano come a partire dal medioevo il mercato si sia affermato in quanto soggetto autonomo, luogo indipendente di determinazione del valore dei beni. Con il mercato mutano i concetti di ricchezza e di proprietà e anche il concetto di furto, inteso come violazione del "giusto prezzo" e delle regole del mercato. La formazione di un potere economico distinto da quello politico, e con questo in continua dialettica, è stato ciò che ha permesso non solo la nascita della civiltà industriale ma anche la nascita delle libertà costituzionali e dei diritti. Ripercorrendo una vicenda millenaria, "Settimo non rubare" finisce per interrogarsi sulla crisi in cui questa civiltà pare irreversibilmente entrata oggi.

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Mai sono stata tranquilla
di  Amedeo La Mattina

Einaudi, 2011                                                                     
Poliglotta, colta, proveniente da una ricchissima famiglia ebrea ucraina, Angelica Balabanoff abbandonò ogni cosa per dedicarsi totalmente alla causa socialista e del proletariato. Viaggiò in tutta Europa e negli Stati Uniti attraversando due guerre mondiali e una rivoluzione, quella bolscevica, accanto a Lenin e Trockij, di cui presto comprese però la natura tirannica. "Sei un'indomita moralista", le disse Lenin quando lei abbandonò Mosca nel 1921. Cocciuta e allergica al potere, fu la "talent scout" di Benito Mussolini, che portò al vertice del Partito socialista italiano e alla direzione dell'"Avanti!", per poi pentirsene amaramente quando lui tradì il partito: da questa contrastata relazione nacquero i suoi libri più famosi, tra cui "Il Traditore". Eppure questa donna non comune, femminista della primissima ora, amica di Rosa Luxemburg e dei maggiori esponenti del socialismo mondiale, è rimasta una figura storica di secondo piano, dimenticata e sottovalutata. Finora non era stata mai raccontata la sua straordinaria avventura esistenziale e politica, segnata dalla maledizione che la madre le lanciò quando lei decise di tuffarsi nel vulcano della rivoluzione e dalla damnatio memoriae di comunisti e socialisti per la sua adesione alla socialdemocrazia, in odio allo stalinismo.

 

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Storia politico-militare del brigantaggio
nelle province meridionali d’Italia  

di Angiolo De Witt

Capone, 2007
MAG C 6203

Quello di De Witt è un lavoro molto onesto pur nella esuberante retorica patriottarda tipica del momento in cui l’autore stende l’opera. Quanti avrebbero descritto l’arrivo della colonna piemontese a Campobasso affermando che “pochi curiosi di quella città erano a vederci arrivare, e quei pochi ci dimostravano la più fredda indifferenza?” e chi, con la stessa sincerità, parlando delle condizioni politiche del Molise nell’estate del 1862, avrebbe scritto che “gli opposti partiti, liberale e borbonico, disputavansi il dominio della situazione, e malgrado la tolleranza della monarchia del Re Vittorio, da un momento all’altro briganti e popolazioni facevano causa comune fra loro, allo scopo di restaurare il soppresso trono di Francesco II?”

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L’inquisizione
di M. Baigent- R. Leigh

Net, 2004
MAG D 4756

Nel 1209 il monaco spagnolo Domenico Buzmàn, futuro fondatore dell'ordine domenicano, si trovò a viaggiare attraverso il Sud della Francia e si imbattè in uno spettacolo, per lui, sconvolgente: l'eresia dei catari era in piena espansione e raccoglieva masse di proseliti. Per combattere tale scisma Domenico creò un'organizzazione che avrebbe costituito le basi dell'inquisizione, inaugurata da papa Gregorio IX a partire dal 1233. Ebbe così origine una delle istituzioni più discusse della civiltà occidentale: in nome della fede furono torturate e uccise migliaia di persone, spesso accusate di reati improbabili.

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India mon amour
di Dominique Lapierre

Il Saggiatore, 2010
MAG C 6205

Nei primi anni settanta Dominique Lapierre, con Larry Collins, arriva a Nuova Delhi per scrivere la straordinaria storia dell'indipendenza dell'India dall'impero britannico. È l'inizio di una prodigiosa storia d'amore. Al volante di una vecchia Rolls-Royce Silver Cloud - la macchina dei maharaja percorre in sei mesi più di ventimila chilometri. Raccoglie testimonianze e documenti unici, vive avventure rocambolesche, conosce e riesce persino a intervistare gli assassini del Mahatma Gandhi. Ne nascerà "Stanotte la libertà", racconto epico sulla lotta per l'indipendenza indiana. Dopo il primo viaggio, Lapierre ritornerà in India incessantemente, impegnandosi in programmi concreti contro le condizioni di estrema povertà. Incontra madre Teresa di Calcutta; collabora con James Stevens, fondatore del centro Udayan, grazie al quale migliaia di figli di lebbrosi vengono strappati dalla miseria e dalla malattia. L'intervento di Lapierre si rivelerà decisivo per la sopravvivenza e il rilancio di questa istituzione. Seguiranno gli anni vissuti tra i diseredati delle bidonville di Pilkhana, a fianco dell'infermiere svizzero Gaston Grandjean. Anni di grande slancio e di immersione nella sofferenza e nella privazione da cui vedranno la luce un libro e un film celeberrimi: "La Città della gioia". Ripetuti viaggi nei misteri del paese-continente, la vitalità e il fascino dell'umanità incontrata si condensano in "India mon amour".

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Spartaco
di Aldo Schiavone

Einaudi, 2011                                                                                 MAG C  6180
Roma, anni settanta del I secolo avanti Cristo. La terribile realtà dello schiavismo imperiale romano nell'epoca del suo culmine: fenomeno atroce e complesso, ma difficile da decifrare, perché gli antichi, che in tanti stati dell'anima ci sembrano vicinissimi, quando parlano dei loro schiavi, rivelano d'improvviso tutto l'abisso che li divide da noi. Un uomo che tentò di sconfiggere la Repubblica all'apice della potenza; il 'miracolo' economico romano; la più famosa e pericolosa rivolta servile della storia antica; la crisi delle istituzioni e dei gruppi dirigenti che avrebbe portato, qualche decennio dopo, al colpo di stato di Augusto. Quando la storia sa diventare autentico racconto.

 

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Castelli medievali 
di Raffaele Licinio

Caratterimobili, 2010
MAG C 6200

All'interno dell'organizzazione difensiva del Mezzogiorno medievale, e nel quadro dei meccanismi di potere e di controllo delle società feudali, si ricostruiscono genesi e funzioni, reali e simboliche, di un vero e proprio "sistema castellare" che, organizzato dal primo re normanno Ruggero II, viene poi ristrutturato e rafforzato dall'imperatore svevo Federico II e, in parte, dall'angioino Carlo I. Da Castel del Monte a Bari, da Foggia a Barletta, da Brindisi a Taranto, da Lagopesole a Melfi, un itinerario storico sorprendentemente attuale tra strutture castellari che, grandi o piccole, urbane o rurali, arsenali militari o simboli del potere, luoghi di difesa o elementi di dominio politico, hanno comunque rappresentato il "banco di prova" della capacità di governare gli uomini e i territori pugliesi e lucani tra XI e XIII secolo. La nuova edizione è stata interamente riveduta e ampliata con cartine di localizzazione geografica, con una Bibliografia aggiornata all'aprile 2010 e, in Appendice, con il saggio Castel del Monte: stereotipi e dati storici, di Massimiliano Ambruoso, responsabile di un gruppo di ricerca sul castello federiciano.

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Sulle tracce della Dogana
Grenzi, 2008
AP.C 384

Il volume documenta una ricerca archivistica e una ricognizione fotografica su un buon numero di “strutture di servizio” (chiese, taverne, panetterie) messe a disposizione, in età moderna, dei pastori transumanti in Capitanata, nella parte settentrionale della provincia di Bari e in Basilicata. In appendice al volume, l’inventario analitico di un piccolo pezzo del vasto fondo archivistico della Dogana testimonia la ricchezza di questo rilevante patrimonio documentario.