SCELTI PER VOI
Rubrica a cura di Emanuele Romallo
Settembre 2016
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SAGGISTICA
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Il caso Vivarini a Barletta
AP C 477 Giuseppe Riefolo-Filippo Maria Ferro

La chiesa di S. Andrea a Barletta conserva una tavola raffigurante la Madonna in trono con Bambino, dipinta da Alvise Vivvarini nel 1483. Forse i 26 frati francescani, in fuga dall’assedio dei francesi nel 1528, l’hanno messa in salvo, abbandonando le immagini laterali. Da allora la Madonna è al centro di un vero caso: che fosse sola dall’inizio appare fatto singolare per le commesse dell’epoca, eppure del complesso non resta traccia. Il volume offre anche un racconto storico degli snodi nella organizzazione sociale della città di Barletta: dal periodo intorino al ‘500, passando a quello napoleonico con gli editti di Murat sulla soppressione degli ordini religiosi e il trasferimento di frati e suore, sino al passaggio dallo Stato borbonico a quello unitario.

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Il clarinetto
MAG A 1364 Fabrizio Meloni

Fabrizio Meloni, primo clarinetto solista dell'Orchestra del Teatro e della Filarmonica della Scala, ci presenta un libro enciclopedico su uno degli strumenti musicali più amati dai grandi compositori. Dall'evoluzione dei primi strumenti ad ancia battente, allo chalumeau fino al clarinetto moderno, con Stadler, Bärmann e Mühlfeld. La scuola clarinettistica italiana con Cavallini, Orsi, Liverani, Sebastiani e Magnani. La fisica dall'analisi del suono ai componenti dello strumento. La respirazione, l'impostazione, le problematiche analizzate fino alle posture del clarinettista. Il jazz, raccontato attraverso i più grandi interpreti del clarinetto, e la costruzione dello strumento. Con una presentazione di Riccardo Muti e un'introduzione di Lorenzo Arruga.

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Esopo e la volpe
MAG C 7741 Paola Pallottino (a cura di)

Catalogo dell'omonima mostra allestita presso il Museo della Figurina di Modena dal 30 gennaio al 19 aprile 2009, il volume raccoglie per la prima volta le più significative illustrazioni ispirate alle fiabe di Esopo, dalla vasistica greca alla miniatura medievale, dalle xilografie alle raccolte di figurine. Le fedeli riproduzioni delle immagini, tra le quali anche opere di Gustave Doré e Arthur Rackham, accompagnano il lettore lungo il corso del libro, sono accompagnate da testi sintetici ma esaurienti. In allegato, la grande ed elegante tavola sinottica bifronte a colori sulla quale sono riprodotte, in sequenza cronologica dal XIV al XX secolo, oltre un centinaio di figure che documentano l'evoluzione degli stili e dei soggetti raffigurati.

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Il superuomo di massa
MAG C 7655/26 Umberto Eco

Un libro raffinato, di alta dottrina e di coinvolgente intrattenimento del più famoso semiologo italiano. L'esame dei Misteri di Parigi, dei Beati Paoli, della meccanica dell'agnizione, di superuomini classici come Montecristo, Rocambole, Arsenio Lupin, Tarzan, eccetera, traccia una teoria del romanzo consolatorio e delle sue contraddizioni, valida anche per i prodotti di massa dei giorni nostri. Nietzsche ed Eugènc Sue, Pitigrilli e Ian Fleming, fumetti e feuilletons, i corsari in lacrime di Salgari e l'impeccabile ed elegante 007: un libro raffinato, di alta dottrina e di coinvolgente intrattenimento del più famoso semiologo italiano.

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Arte e bellezza nell’estetica medievale
MAG C 7655/27 Umberto Eco

Questo volume racconta, in modo accessibile anche al lettore non specialista, le tappe di un dibattito che dalla Patristica, attraverso l'Alto Medioevo sino agli albori del Rinascimento, presenta aspetti drammatici e avvincenti e che ci permette di capire meglio la mentalità, il gusto, gli umori dell'uomo medievale. Tutte le culture hanno avuto un'idea del bello e dell'arte, ma non tutte l'hanno elaborata in forma teorica esplicita, non sempre hanno considerato i due problemi come strettamente connessi e di solito non ne hanno parlato in termini di "estetica" - perché questo concetto è nato in Europa nel XVIII secolo. Pertanto molte storie dell'estetica avevano preso in scarsa considerazione le teorie del bello e dell'arte elaborate prima di questa data, e l'epoca medievale è stata per lungo tempo una vittima illustre di questo equivoco. Ma da più di cinquant’anni l'atteggiamento degli storici è mutato e il Medioevo è stato riscoperto come un'epoca ricca di speculazioni affascinanti sulla bellezza, il piacere estetico, il gusto, il bello naturale e artistico, i rapporti tra l'arte e le altre attività umane.

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Il peso del silenzio
MAG C 7759 Calogero Morreale

Il Peso del silenzio è un poderoso volume che affronta un tema molto caro e comune a parecchi narratori siciliani e che si fa apprezzare per chiarezza di dettato e trattazione dei fatti, dai quali traspare tutta l’umanità dell’Autore, che affronta la materia proposta con distaccata partecipazione emotiva e la precisione dello storico di razza. E non poteva essere diversamente, visto che il Morreale ha insegnato per circa un quarantennio prima materie letterarie e poi Filosofia e Storia negli istituti superiori. Ora, in pensione, è fortemente impegnato nel sociale e riveste la carica di Presidente dell’Unione Italiana Ciechi di Agrigento, offeso anche Lui in quel preziosissimo bene. Può essere considerato un romanzo di formazione, una saga familiare, un poderoso saggio su usi, tradizioni e costumi della Sicilia ottocentesca, quindi un’opera antropologica, o un romanzo storico; in effetti è tutte queste cose assieme e andrebbe inserito nel filone dei Malavoglia di G. Verga, dei Vicerè di De Roberto, de I vecchi e i giovani di Pirandello, del Gattopardo di Giusepe Tomasi. Il romanzo è ambientato a Roveto, nome immaginario d’un paese della provincia di Girgenti, ma Favara, città la cui economia si basava sull’agricoltura e sull’estrazione dello zolfo, o Cianciana non fa differenza alcuna. La narrazione è cadenzata, quasi a voler aderire ai ritmi ora compassati e lenti ora frenetici del lavoro dei campi; il tono è soft, affabulatorio.

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Le funzioni del cibo nel testo letterario
MAG B 3290 Silvana Ghiazza

Quale valore hanno i riferimenti al cibo e alle pratiche alimentari presenti nelle opere letterarie d'ogni tempo, e in che misura possono servire alla comprensione del testo? A queste domande tenta di rispondere il presente volume, individuando le diverse funzioni che tali riferimenti svolgono nel testo letterario, a livello tematico e stilistico, con una ricognizione a largo raggio e una ricca esemplificazione da testi della letteratura italiana.

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J.R.R. Tolkien l’esperantista
MAG D 5442 O. Cilli – A.R. Smith – P.H. Wynne (a cura di)

l libro ricostruisce il rapporto intercorso tra l'autore del Signore degli Anelli e la lingua pianificata dell'esperanto di L.L. Zamenhof. Il saggio di Smith e Wynne presenta le prime esperienze di Tolkien con i linguaggi inventati e analizza approfonditamente il primo approccio con l'esperanto conservato in un taccuino del 1909 intitolato "Book of the Foxrook". Il saggio di Cilli analizza due momenti della vita di Tolkien: il primo, 1907-1909, a Birmingham, con i primi approcci alla lingua esperantista, la partecipazione agli OTC e al movimento Scout del generale Baden-Powell; il secondo, 1930-1933, con la partecipazione attiva al movimento esperantista supportato dal ritrovamento di nuove informazioni fino ad ora inedite. Il libro presenta, inoltre, il documento inedito sul valore educativo dell'esperanto firmato nel maggio 1933 dallo stesso Tolkien assieme a eminenti personalità britanniche. Arricchiscono il volume i contributi di Renato Corsetti, Federazione Esperantista Italiana, e di Tim Owen, Esperanto Association of Britain. La prefazione è affidata a John Garth, uno dei massimi studiosi della vita e dell'opera di Tolkien.