STORIA |
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STORIA DELL’INTEGRAZIONE EUROPEA - BINO OLIVI, ROBERTO SANTANIELLO
MAG C 9222/2
Il 9 maggio 1950 prende avvio, con la Dichiarazione Schuman, una vicenda destinata a riportare l'Europa - uscita distrutta dalla terribile esperienza di due guerre mondiali - tra i protagonisti della scena globale. Ciò è stato possibile in virtù di una progressiva integrazione, prima economica e poi politica, tra un numero crescente di paesi (attualmente 28). Più volte dato per fallito e tuttavia ripreso e rilanciato, il progetto è oggi messo a dura prova dalla grave e perdurante crisi economica, ed è alla ricerca di nuove risposte. La storia di questa esperienza unica è ricostruita in modo rigoroso, grazie anche alla lunga frequentazione degli autori con le istituzioni europee. |
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STORIA MINIMA D’EUROPA. DAL NEOLITICO A OGGI - ANDREA ZANNINI
MAG C 9222/1
Che cos'è l'Europa? Un'entità geografica, un patrimonio storico, una costruzione ideologica? Tutto questo insieme: una cosa dai tratti imprecisi ma concreti, che si è venuta formando nel corso dei millenni. A partire dal termine stesso e dalla definizione dell'ambito spaziale, il libro illustra gli snodi, i processi e le trasformazioni principali che hanno condotto all'Europa di oggi: dall'eredità del mondo greco-romano alla diffusione del cristianesimo, allo sviluppo delle città e degli stati, dall'espansione coloniale alle rivoluzioni e ai nazionalismi, dai totalitarismi novecenteschi all'Unione europea. |
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BEATIFICATIONIS ED CANONIZATIONIS SERVI DEI ROGERI MARIAE CAPUTO SACERDOTIS DIOCESANI 1907-1980
AP A 438
Atti della causa di beatificazione e canonizzazione del sacerdote diocesano Ruggiero Maria Caputo nato a Barletta il 1° maggio 1907. |
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LA CIVILTA’ DELL’OCCIDENTE MEDIEVALE - JACQUES LE GOFF
MAG C 9206/2
La forza creatrice dei secoli tra il X e il XIII è all'origine di molte delle innovazioni tipiche del mondo in cui viviamo: dalla nascita della città all'affermarsi di un nuovo modo di trasmettere il sapere e di studiare, legato alle università; al tempo stesso, nuove tecniche vengono allora messe in opera e "si fanno strada nuovi atteggiamenti nei confronti del tempo, del denaro, del lavoro, della famiglia". Caratteristica dell'attività storiografica di Le Goff è proprio la capacità di tendere a una visione del passato che ce lo ripresenti al di là degli schemi che irrigidiscono e isolano solo taluni fenomeni. Lo studioso francese pensa che tale impostazione sia particolarmente necessaria per un'epoca e una società che forse più di ogni altra hanno sentito l'esigenza di una vita totalitaria. In questo modo ci troviamo davanti a una grande lezione di storia, che ci mostra nelle loro profonde interdipendenze i vari atteggiamenti degli uomini. |
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VITE SOSPESE - MICHELE EMDIN, BARBARA HENRY, ILARIA PAVAN
MAG B 3542
Il 5 settembre 1938 venivano emanate le leggi "per la difesa della razza", le leggi della vergogna: lo Stato italiano, per mano di chi lo reggeva discriminava, chi aveva origine familiare e credo israelita, con il suggello falso di un attributo razziale inesistente. La Nazione italiana in larga parte accoglieva indifferente il dispositivo che spezzava il legame tra i suoi cittadini ebrei e la società civile. Le Università e le Scuole "sospendevano" i loro Docenti, non consentivano agli studenti e alle studentesse l'iscrizione, li allontanavano quando stranieri. A Pisa l'Università allontanava venti tra i suoi Docenti e oltre duecento Studenti ebrei stranieri. Nell'ambito delle celebrazioni indette dall'Università di Pisa, dalla Scuola Normale Superiore, dalla Scuola Superiore Sant'Anna e dall'IMT e intitolate a "San Rossore 1938" gli allievi delle Scuole il 15 ottobre 2018 hanno ricordato quelle "vite sospese" con i loro Docenti nel corso di una Giornata di confronto e di testimonianza, cui è seguita una installazione artistica presso la Scuola Sant'Anna: quattro stanze, frammenti del poema di vite sospese e spezzate nel 1938 per volontà di un dittatore, per firma di un re d'Italia, per l'acquiescenza dei più in Europa. Questo libro ripercorre quelle storie e ne riafferma al lettore la memoria. |
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RILEGGERE DE NITTIS, OGGI - RENATO MIRACCO
AP C 574
La Pinacoteca “Giuseppe De Nittis” è situata nella splendida sede di Palazzo della Marra e vanta, fin dal 1914, la collezione più ricca e prestigiosa delle opere del celebre pittore che rappresentò uno dei momenti più alti dell’arte dell’800 in Europa. Giuseppe De Nittis era nato a Barletta nel 1846, si era formato a Napoli, conquistò fama e successo a Parigi e a Londra, morì a soli 38 anni a Saint-Germain-en-Laye. La Donazione consta di 139 dipinti, 54 opere grafiche e 154 libri con dedica che documentano le varie fasi nella produzione artistica del Pittore barlettano, il suo talento per la sperimentazione, nonché la sua amicizia e condivisa ricerca con alcuni dei più importanti Artisti della seconda metà dell’800 in Europa. In questo libro è illustrata la guida al percorso della mostra. |
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IL PAPATO - BERNHARD SCHIMMELPFENNIG
MAG C 9206/3
Il Papato ha una lunga storia, che inizia dall’attività di Pietro e della prima comunità cristiana di Roma e attraversa il Medioevo. Dopo l’XI secolo esso assume una posizione di preminenza anche politica all’interno della società, fino alla prima metà del Cinquecento, quanto la Riforma protestante segna un profondo cambiamento nel mondo cristiano. la storia del Papato, come si evince da queste pagine, è strettamente legata a quella di Roma e dell’Italia e viene analizzata in un contesto che tiene conto degli aspetti riguardanti la liturgia e il diritto ecclesiastico, nonché quelli riguardanti la liturgia e il diritto ecclesiastico, nonché quelli amministrativi, economici e sociali. |
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L’ARTE DEL MEDIOEVO - JULIUS VON SCHLOSSER
MAG C 9206/4
Classico della storiografia artistica, questo testo è un contributo fondamentale per la comprensione del periodo medievale e qualcosa di più complesso di una monografia su un periodo storico. per capire il Medioevo occorre infatti comprendere spiriti e modi del tempo, isolandone gli atteggiamenti che hanno caratterizzato quest’epoca storica. |
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ANNIBALE - GIUSEPPE HAEFS
MAG C 8028/82
In viaggio verso Alessandria, e ormai giunto alla fine della sua vita, l'anziano mercante elleno Antigonos di Carcedonia, figlio di Aristide e signore del Banco della Sabbia, affida alla pergamena la sua storia. Una storia di cui, tuttavia, non è protagonista, giacché Antigonos nel corso della sua lunga esistenza è stato testimone dei momenti disperati e delle scelte estreme di tanti uomini di valore, uomini che ora sono tutti scomparsi nel nulla. Come l'ostinato Regolo, sfortunato ma degno di rispetto, l'imponente stratega Amilcare, e naturalmente il granitico Scipione, che chiamavano Scipione l'Africano. Erano grandi uomini, eppure anche loro null'altro che rotelle di un ingranaggio: avevano la capacità di farlo accelerare o rallentare, ma non potevano arrestarlo e tantomeno sottrarvisi. Uno solo è stato davvero lungimirante e in un'epoca di grandi disordini ebbe fra le mani il potere di impedire la fine di un mondo e di costringere la storia a seguire un altro corso. È stato il fuoco prepotente che ha consumato il vecchio mondo, era più grande di Achille, di Ciro e di Alessandro Magno, nelle taverne se ne sente ancora parlare e a Roma non scenderà mai il silenzio su di lui: Annibale Barca, un uomo leggendario. Gisbert Haefs ci offre uno spaccato di vita del III secolo a.C., tratteggiando le gesta dell'unico uomo che i Romani temettero davvero. |
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PERCORSI URBANI NEL MEZZOGIORNO MEDIEVALE - GIULIANA VITALE
MAG C 9207/9
I "percorsi" ai quali fa riferimento il titolo sono costituiti dalle dinamiche socio-economiche e politiche prodotte dalla mobilità intercittadina di singoli soggetti (ad esempio, funzionari, mercanti, uomini d'affari, numerosissimi tra loro gli Amalfitani) o di gruppi umani, che, radicandosi nei centri meta della loro diaspora s'inserirono attraverso itinerari diversi nel contesto strutturale locale - l'attenzione è prevalentemente focalizzata sull'area pugliese- svolgendovi un ruolo talora incisivo. I "percorsi" oggetto di attenzione sono anche quelli che condussero talune famiglie (Della Marra, Pipino, Palagano ed altre) all'affermazione di varie forme di egemonia su città e territorio attraverso l'utilizzazione del sistema delle solidarietà parentali al cui centro fu il meccanismo degli scambi matrimoniali. Altri "percorsi" sui quali si sofferma la narrazione sono urbanistici, socio-topografici e residenziali nella loro evoluzione tra XII e XV secolo. |
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LA FORESTA CHE CAMMINA - MARCO MULAZZANI
MAG B 3527
"Noi viviamo in un momento critico del mondo che non offre quasi spazio alle celebrazioni" (Hugo von Homannsthal, 1926). Tra il 1914 e il 1945 i caduti tedeschi durante le due guerre mondiali furono più di 7.000.000. Che ne fu dei loro resti? Come vennero ricordati? Come l'architettura contribuì all'esaltazione della loro memoria? Dal 1920 sino al 1970 il Reich ha promosso la costruzione di un migliaio di cimiteri e memoriali nelle Fiandre, nella Prussia Orientale, nei Balcani, in Francia, in Africa, in Italia e persino in Palestina. Questo libro racconta le loro storie e esamina come vennero costruiti; ne interpreta il significato quale conseguenza della guerra moderna, «la guerra dei materiali», che ha sancito «il venir meno dell'eroe come figura esemplare» e l'affermarsi del culto riservato al milite ignoto, «alle vittime senza nome, ai figli della terra il cui destino è fecondare la Madre Terra», ha scritto Ernst Jünger. Ma «le uccisioni in massa», ha osservato Elias Canetti, «non cancellano l'uccisione dei singoli individui alla vecchia maniera, non fanno altro che includerla», nei modi che questo libro spiega. |
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L’AUTUNNO DEL MEDIOEVO - JOHAN HUIZINGA
MAG C 9206/1
Riportare in vita un mondo ormai giunto alla sua fine è un desiderio irrealizzabile, una pura illusione, un ingenuo sogno che ha del fanciullesco. Ma questa affermazione può essere del tutto erronea, abbaglio frutto di una lacuna a cui è necessario porre rimedio: la lettura di "Autunno del Medioevo". Leggere per credere: Huizinga riesce a esaudire questo desiderio. E così nelle pagine di questo libro riprendono vita i cavalieri e le dame, le estasi e i fervori religiosi, i fasti più volgari e le persecuzioni più violente di un mondo che ha saputo vivere solo agli estremi. C'è un continuo monito che sembra serpeggiare negli animi dell'uomo medioevale, un'irrequietezza che deriva dall'incoscia consapevolezza di appartenere a un tempo che sta volgendo alla sua conclusione. Un mondo esagerato, fatto di superstizioni, alla costante ricerca di un ideale che potesse far dimenticare, anche solo per un attimo, la brutalità e la finitezza della vita. È un mondo che nelle sue luci e nelle sue ombre, nel suo continuo rincorrere contraddizioni e nella sua ingenuità non smette di meravigliare. È un mondo pieno di colori che accecano per la loro vividezza, ricco di sogni in cui si riversava la speranza, un mondo dominato dalla durezza della vita. E verso questo mondo non si può che provare nostalgia, tanto più perchè capace di far apparire il nostro fatto da toni privi di quella limpidezza del Medioevo. Ma ogni luce nasconde la sua ombra, così questo saggio che appare tanto affascinante e seducente mostra anche i suoi lati più manchevoli. Perchè il suo autore non è rigoroso, ignora, altera, abbellisce con lo scopo di mostrare che l'uomo, consapevole della tragicità della vita, cerca di porvi rimedio gettandosi in un gioco alimentato dalle sue fantasie. Per questo dobbiamo allora ignorare l'opera di Huizinga? Dobbiamo denigrarla e rifiutarla? |
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NEL CANTIERE DELLA MEMORIA - FILIPPO FOCARDI
MAG C 9142/1
Da decenni ormai, con la fine della guerra fredda e i mutamenti dello scenario internazionale, i processi di ridefinizione delle memorie pubbliche nazionali hanno innescato in tutta Europa delle vere e proprie "guerre di memoria". In Italia, in particolare, i conflitti tra memorie contrapposte si affiancano a reiterati tentativi di ridefinizione dell'identità nazionale all'insegna della costruzione di presunte memorie condivise, alimentati da un intenso uso politico del passato. Si assiste così all'istituzione di nuove date del calendario civile, come la Giornata della Memoria per le vittime della Shoah e il Giorno del Ricordo per quelle delle foibe; al confronto fra revisionismo e anti-revisionismo su fascismo e Resistenza; a un dibattito sui crimini di guerra italiani nelle colonie e nei territori occupati durante il secondo conflitto mondiale; e all'impegno in prima persona dei presidenti della Repubblica (Ciampi, Napolitano, Mattarella) nel costruire una memoria pubblica nazionale lungo l'asse Risorgimento, Grande guerra, Resistenza, Unione Europea. |
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I MILITARI ITALIANI NEI LAGER NAZISTI - MARIO AVAGLIANO, MARCO PALMIERI
MAG C 9205
La storia degli IMI (internati militari italiani) è la storia dei circa 650mila soldati che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, furono catturati e deportati dai tedeschi. L’offerta di aderire alle SS o alla repubblica di Salò ed essere rimpatriati fu accettata solo da una piccola parte; la massa scelse di rimanere prigioniera nei lager, come autentico atto di resistenza. Grazie a una ricchissima mole di diari, lettere e testimonianze dirette, edite e ancor più inedite, il libro ne racconta la vicenda complessiva, dalla cattura alla liberazione e al ritorno, scoprendo anche aspetti poco noti della violenza nei lager, nei campi di lavoro coatto e di punizione, del loro bagaglio di ideali e di umanità, del rapporto con la popolazione civile e con le donne. Una pagina a lungo trascurata e sottovalutata recuperata qui, attraverso le voci dei protagonisti, in un quadro vivido e dettagliato. |
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STORIA D’EUROPA E DEL MEDITERRANEO - GIUSTO TRAINA
MAG B 3528/1 III.5
Le storie della Roma medio e tardorepubblicana presentano la vicenda dell'espansione romana dal Lazio al Mediterraneo. La prima parte del volume (Gli eventi) segue questa prospettiva tradizionale, delineando il corso degli avvenimenti e i principali protagonisti. La seconda parte (Gli spazi e i popoli) offre invece un panorama quanto più esteso possibile dei protagonisti per così dire "paralleli": gli imperi e i regni rivali, ma anche le tribù e le comunità minori apparentemente senza storia. Infine, la terza parte (Società e cultura) esamina le strutture della società romana e dei regni ellenistici, senza trascurare i principali aspetti dell'economia e del diritto. |
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