STORIA |
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LE CARTE DI VIAGGIO - Europe Delineated
Mag B 3513/37
Il genere umano ha trovato nel viaggio molte risposte alle sue necessità, che si trattasse di estendere le proprie conoscenze, commerciare, scoprire culture o appropriarsi di territori. La religione promosse i viaggi di pellegrinaggio, il desiderio di avventura e la passione per l’esotismo mobilitarono artisti e intellettuali. Nel XVII secolo, il desiderio di conoscere i luoghi della classicità diede origine al Grand tour, il viaggio che i giovani aristocratici realizzavano come parte della loro formazione. Mentre evolveva la pratica del viaggio, così si modificarono le carte di viaggio. La mappa che presentiamo in questo volume, Europe Delineated, pubblicata intorno al 1820 all’interno di un gioco da tavolo con finalità didattiche, fu realizzata sul modello delle mappe pieghevoli prodotte a partire dalla metà del XVIII secolo e destinate a una sempre maggior diffusione con il miglioramento delle vie di comunicazione e il moltiplicarsi dei viaggi per finalità turistiche. |
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CARTOGRAFIA DELL'ESTREMO ORIENTE - Tutti i paesi del mondo - Nagakubo Sekisui
Mag B 3513/38
Per secoli, l’Oriente «scomparve» dal panorama dell’Occidente. Fu soltanto nel Basso Medioevo, a seguito dei grandi viaggi dei mercanti, come Marco Polo, lungo la Via della Seta, che la regione orientale si ritrovò sotto lo sguardo dell’Europa. Da quel momento le culture orientali furono oggetto di valutazioni di ogni genere, spesso alimentate dai pregiudizi del mondo cristiano e da un immaginario affamato di esotismo. Oggi, grazie allo studio delle poche opere di cartografia orientale pervenute fino a noi, sappiamo che in quell’epoca nell’Asia orientale la concezione del mondo era totalmente diversa da quella europea. Attorno al 1785, Nagakubo Sekisui, il primo cartografo giapponese a lavorare con criteri scientifici, pubblicò un mappamondo che modificò la visione che i suoi compatrioti avevano del globo terrestre. Il suo lavoro, basato sul planisfero di Matteo Ricci del 1602, rispose alla crescente curiosità dei giapponesi per l’Occidente. |
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LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE - Piano dei dintorni della città di Barcellona. Progetto di riforma urbanistica e ampliamento. - Ildefons Cerdà
Mag B 3513/39
La prima descrizione attestata di una pianificazione urbana compare già nell’Epopea di Gilgamesh, sebbene non sia l’unica testimonianza di questo tipo proveniente dall’Antichità. Da allora, la pianificazione territoriale ha obbedito a criteri e interessi molto diversi nel corso della storia, come dimostrano i documenti giunti fino ai nostri giorni. Il Piano dei dintorni della città di Barcellona di Ildefons Cerdà è un interessante esempio di progetto per il riassetto e l’espansione di una città nel XIX secolo. Grazie a esso, la città catalana divenne il modello per la riorganizzazione di molte città spagnole. |
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Venti anni di archeologia, arti e storia nell'università di Foggia - Roberta Giuliani
Ap C 586/3
Il volume cerca di ricostruire il ruolo svolto dall’Università di Foggia nelle dinamiche sociali, economiche e culturali della Capitanata. In quest’ambito di questioni si colloca la riflessione sulla storia e sul patrimonio, naturale, paesaggistico, archeologico, storico-artistico, che delle tematiche in precedenza ricordate costituisce un componente significativa. Accanto al ruolo di altre istituzioni e di altri protagonisti, dal 2000 importante è stata l’indagine dei ricercatori della nostra Università, che ha avuto spesso, una traduzione nelle politiche di tutela, divulgazione e valorizzazione. |
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9 agosto 378. Il giorno dei barbari - Alessandro Barbero
Mag C 9256/4
"Questo libro racconta di una battaglia che ha cambiato la storia del mondo ma non è famosa come Waterloo o Stalingrado: anzi, molti non l'hanno mai sentita nominare. Eppure secondo qualcuno segnò addirittura la fine dell'Antichità e l'inizio del Medioevo, perché mise in moto la catena di eventi che più di un secolo dopo avrebbe portato alla caduta dell'impero romano d'Occidente. Parleremo di Antichità e Medioevo, di Romani e barbari, di un mondo multietnico e di un impero in trasformazione e di molte altre cose ancora. Ma il cuore del nostro racconto sarà quel che accadde lì, ad Adrianopoli, nei Balcani, in un lungo pomeriggio d'estate.". |
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Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell'impero romano - Alessandro Barbero
Mag C 9256/5
"Un mondo che si considera prospero e civile, segnato da disuguaglianze e squilibri al suo interno, ma forte di un'amministrazione stabile e di un'economia integrata; all'esterno, popoli costretti a sopravvivere con risorse insufficienti, minacciati dalla fame e dalla guerra, e che sempre più spesso chiedono di entrare; una frontiera militarizzata per filtrare profughi e immigrati; e autorità di governo che debbono decidere volta per volta il comportamento da tenere verso queste emergenze, con una gamma di opzioni che va dall'allontanamento forzato all'accoglienza in massa, dalla fissazione di quote d'ingresso all'offerta di aiuti umanitari e posti di lavoro. Potrebbe sembrare una descrizione del nostro mondo, e invece è la situazione in cui si trovò per secoli l'impero romano di fronte ai barbari." Per molto tempo la gestione di questo flusso di popoli attraverso i confini dell'Impero produce un equilibrio instabile ma funzionale, che garantisce ai Romani l'approvvigionamento di nuove leve per l'esercito e per la coltivazione dei campi, in cambio dell'assimilazione nei più grande "Stato" del pianeta. |
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L' economia rurale nell'Europa medievale - Georges Duby
Mag C 9206/11
Cambiamenti nei sistemi di produzione e organizzazione agricola, allargamento delle zone di coltura, sovrappopolamento, espansione del mercato e degli scambi commerciali: il mondo rurale dell’Occidente medievale è caratterizzato da un progresso continuo. Georges Duby, partendo da materiali frammentari e per molto tempo dispersi, ricostruisce gli aspetti economici, tecnologici, culturali, istituzionali della formazione della civiltà moderna in Francia, Inghilterra e nei paesi dell’Impero. |
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La guerra nel Medioevo - Philippe Contamine
Mag C 9206/17
La guerra è stata protagonista incondizionata della vita politica, economica, sociale dell’Europa occidentale medievale. Dalle incursioni barbariche alle crociate, alle grandi guerre di fine Quattrocento, l’opera di Contamine racconta la guerra sotto diversi punti di vista: il reclutamento, l’ornamento, l’arte militare, gli schieramenti e le fortificazioni, il fenomeno del mercenariato, le implicazioni morali e religiose, le ripercussioni sulla società. |
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Porta d'Oriente. Una storia della Turchia dal Settecento a oggi. - Erik J. Zürcher
Mag C 9287
Nella storia del mondo contemporaneo, la Turchia occupa un posto particolare. La sua collocazione geopolitica, nel ganglio decisivo del passaggio tra Oriente e Occidente; il suo passato di cuore pulsante di due grandi imperi (quello romano d'Oriente prima, quello ottomano poi); la compresenza, sul suo territorio, di differenti etnie: tutto fa sì che la storia turca rappresenti uno snodo ineludibile nei fragili equilibri che attraversano lo scacchiere strategico in cui è posta al centro. Con un'analisi radicalmente diversa rispetto alla lettura tradizionale e alla storiografia turca ufficiale, Zürcher ricostruisce la storia del paese a partire dalla fine del Settecento, con la crisi dell'impero ottomano, ripercorrendone tutte le principali tappe, dalla rivoluzione dei Giovani turchi e la nascita della Repubblica ai colpi di Stato, passando per i cambiamenti sociali ed economici nel contesto di una società in rapida evoluzione, fino ad arrivare ai tormentati sviluppi della storia più recente: il conflitto con i curdi, l'ascesa dell'Islam politico, le ambigue relazioni tra la Turchia e l'Europa. Una trattazione completamente nuova è dedicata alle trasformazioni che il paese ha affrontato tra il 2002 e il 2014, negli anni di governo del partito di Erdogan. Questo libro viene ora riproposto dal suo autore in una versione completamente rinnovata e aggiornata, con l'aggiunta di due cruciali capitoli e di una prefazione all'edizione italiana che riguardano l'ultimo decennio e che aiutano a comprendere le radici dell'attuale situazione turca e le contraddizioni di un paese in bilico tra apertura alle spinte modernizzatrici, rischi di involuzione democratica e tentazioni liberticide, in un inquietante e persistente scenario di sanguinose guerre regionali. |
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Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali - Alessandro Barbero
Mag C 9256/3
Fra' Salimbene da Parma, il francescano che ha conosciuto papi e imperatori, vescovi e predicatori, e su ognuno ha da raccontare aneddoti, maldicenze e pettegolezzi; Dino Compagni, il mercante di Firenze che ha vissuto in prima persona i sussulti politici d'un comune lacerato dai conflitti al tempo di Dante; Jean de Joinville, il nobile cavaliere che ha accompagnato Luigi il Santo alla crociata, testimone imperturbabile di sacrifici, eroismi e vigliaccherie; Caterina da Siena, che parlava con Dio e le cui lettere infuocate facevano tremare papi e cardinali; Christine de Pizan (si chiamava in realtà Cristina da Pizzano), la prima donna che ha concepito se stessa come scrittrice di professione, si è guadagnata da vivere ed è diventata famosa scrivendo libri; Giovanna d'Arco, che comandò un esercito vestita da uomo e pagò con la vita quella sfida alle regole del suo tempo. È possibile incontrare uomini e donne del Medioevo, sentirli parlare a lungo e imparare a conoscerli? È possibile se hanno lasciato testimonianze scritte, in cui hanno messo molto di se stessi. È il caso di cinque su sei dei nostri personaggi; della sesta, Giovanna d'Arco, che era analfabeta o quasi, possediamo lo stesso le parole, grazie al processo di cui fu vittima e protagonista. |
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La battaglia. Storia di Waterloo - Alessandro Barbero
Mag C 9256/1
Una ricostruzione che diventa un racconto pieno di fascino: siamo sul campo di battaglia, ascoltiamo i suoni, vediamo i colori, odoriamo il fumo. Viviamo con i soldati francesi e poi con quelli inglesi e poi con i prussiani in una sorta di ripresa cinematografica a tratti dall'alto, a tratti dal basso, ad altezza d'uomo. Questo libro è il primo ad analizzare la battaglia in una prospettiva europea, dando voce a tutti coloro che vi presero parte, di qualsiasi nazionalità: le loro emozionanti testimonianze costituiscono il filo conduttore del libro. |
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La pietà e la forca. Storia della miseria e della carità in Europa - Bronislaw Geremek
Mag C 9206/15
In questo fondamentale saggio lo storico polacco indaga il fenomeno della povertà nel Medioevo e nell’età moderna, restituendo al lettore un panorama completo e dettagliato della miseria e del posto di rilievo che essa ha occupato in Europa nell’immaginario collettivo, nel dibattito delle idee e più in generale in tutti gli aspetti della società. L’opera fornisce uno spunto di riflessione restituendo contemporaneamente voce agli strati più umili ed emarginati della collettività. |
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Le categorie della cultura medievale - Aron Gurevic
Mag C 9206/14
In questo classico della storiografia la cultura medievale è interpretata in prospettiva socioantropologica, secondo alcune categorie fondamentali: lo spazio-tempo, il diritto, il lavoro, la ricchezza, la proprietà, la persona umana. Ma qui, in contrasto con i dogmi di certa storiografia sovietica (da cui l'anatema di antimarxismo e revisionismo pronunciato contro il libro dalla nomenclatura politico-intellettuale russa), l'analisi è rivolta non tanto alla "sovrastruttura" ideologica che ha la sua base nella "struttura" economico-sociale del Medioevo, quanto alle idee sul mondo di cui gli uomini del tempo non sempre erano chiaramente consapevoli e che sfuggivano perciò a una completa ideologizzazione. La scelta di questo livello psicologico - in cui Gurevic privilegia le manifestazioni di massa della cultura medievale permette di accedere a un'immagine diversa dell'"uomo medievale", mostrando come egli si rapportasse nella sua concreta vita quotidiana con l'ambiente fisico e sociale e come riconoscesse in esso un principio regolatore centrale. |
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La famiglia nel medioevo - David Herlihy
Mag C 9206/16
Un’opera che propone un’interpretazione generale dello sviluppo delle famiglie medievali e del sistema domestico dalla tarda antichità romana e barbarica fino al 1500. Intessuto di vari racconti di vita privata e quotidiana, questo interessante volume di Herlihy riporta il lettore ai secoli in cui dalla fusione della tradizione classica con quella barbarica nacque l’idea di famiglia ancor oggi attuale nella nostra cultura. |
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Sacre reliquie. Dalle origini del cristianesimo alla Controriforma - Charles Freeman
Mag C 9206/12
La pratica religiosa della società medievale traboccava da ogni parte di reliquie. A ossa, sangue, latte, capelli, denti e abiti, oppure a oggetti quali la Corona di Spine agognata da Luigi IX di Francia, trasformati in sacri oggetti di culto, veniva attribuito il potere di avvicinare il credente al santo che avrebbe interceduto presso Dio per la sua salvezza. In questo libro, la prima storia generale della nascita e dello sviluppo del culto delle reliquie, Charles Freeman accompagna il lettore in un sorprendente viaggio dai primi secoli del cristianesimo all'età moderna, mostrando come la loro enorme diffusione rispondesse a esigenze specifiche della gente comune in un'epoca divisa tra luce e tenebre, in cui l'Europa soggiaceva costantemente alla minaccia di sommosse, di pestilenze e del fuoco infernale e come proprio a partire da tale culto venne organizzandosi una parte importante della cristianizzazione di Roma, del mondo antico e poi dell'intera società medievale. Lungi dall'essere semplicemente venerate, le reliquie venivano anche vendute, collezionate, perdute, trafugate, duplicate e distrutte: garantivano ottimi affari e costituivano un formidabile strumento di propaganda cui si ricorreva perfino per esibire potenza militare. |
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I re taumaturghi - Marc Bloch
Mag C 9206/13
Pubblicato nel 1924, I re taumaturghi è un'opera che per la vastità della ricerca ha segnato una tappa importante nel cammino della storiografia francese ed europea, conservando intatta ancora oggi la sua carica di vivacità e attualità. Tema del libro è una "gigantesca notizia falsa": il rito della guarigione dalle scrofole mediante il tocco delle mani da parte dei re cristiani di Francia e d'Inghilterra durante il Medioevo. Una storia di miracolo e credulità intrepidamente svelata da uno dei più grandi storici d'Europa, che ha voluto dimostrare, come afferma Jacques Le Goff nella Prefazione, "che il miracolo esiste a partire dal momento in cui ci si può credere, e tramonta e poi sparisce quando non ci si può più credere". |
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I ventitré giorni della città di Alba - Beppe Fenoglio
Mag C 9255
“I ventitre giorni della città di Alba', rievocanti episodi partigiani o l'inquietudine dei giovani nel dopoguerra, sono racconti pieni di fatti, con una evidenza cinematografica, con una penetrazione psicologica tutta oggettiva e rivelano un temperamento di narratore crudo ma senza ostentazione, senza compiacenze di stile, asciutto ed esatto." (Italo Calvino). |
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Carlo Magno. Un padre dell'Europa - Alessandro Barbero
Mag C 9256/2
Alessandro Barbero presenta una biografia di Carlo Magno. Nel giorno di Natale dell'anno 800 Carlo Magno viene incoronato imperatore. Un poeta rimasto anonimo saluta in lui "il padre dell'Europa". Oggi che i popoli del nostro continente sono avviati all'integrazione in un'Europa sovranazionale, la figura di Carlo Magno risulta di sorprendente attualità. Una biografia che unisce al rigore degli studi un'appassionante scrittura letteraria. |
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Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo - Francesco Filippi
Mag D 5940
Dopo oltre settant’anni dalla caduta del fascismo, mai come ora l’idra risolleva la testa, soprattutto su Internet, ma non solo. Frasi ripetute a mo’ di barzelletta per anni, che parevano innocue e risibili fino a non molto tempo fa, si stanno sempre più facendo largo in Italia con tutt’altro obiettivo. E fanno presa. La storiografia ha indagato il fascismo e la figura di Mussolini in tutti i suoi dettagli e continua a farlo. Il quadro che è stato tracciato dalla grande maggioranza degli studiosi è quello di un regime dispotico, violento, miope e perlopiù incapace. L’accordo tra gli studiosi, che conoscono bene la storia, è piuttosto solido e i dati non mancano. Ma chi la storia non la conosce bene – e magari ha un’agenda politica precisa in mente – ha buon gioco a riprendere quelle antiche storielle e spacciarle per verità. È il meccanismo delle fake news, di cui tanto si parla in relazione a Internet; ma è anche il metodo propagandistico che fu tanto caro proprio ai fascisti di allora: «Dite il falso, ditelo molte volte e diventerà una verità comune». Per reagire a questo nuovo attacco non resta che la forza dello studio. Non resta che rispondere punto su punto, per mostrare la realtà storica che si cela dietro alle «sparate» della Rete. Perché una cosa è certa: Mussolini fu un pessimo amministratore, un modestissimo stratega, tutt’altro che un uomo di specchiata onestà, un economista inetto e uno spietato dittatore. Il risultato del suo regime ventennale fu un generale impoverimento della popolazione italiana, un aumento vertiginoso delle ingiustizie, la provincializzazione del paese e infine, come si sa, una guerra disastrosa. Basta un’ora per leggere questo volume, e sarà un’ora ben spesa, che darà a chiunque gli strumenti per difendersi dal rigurgito nostalgico che sta montando dentro e fuori il chiacchiericcio sguaiato dei social. |
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In viaggio nel Medioevo - Maria Serena Mazzi
Mag C 9206/18
A torto ritenuto un’epoca immobile, il Medioevo è fatto anche di viaggi. Per ragioni politiche e per lavoro, per pregare o per studiare: viaggiano re e mercanti, pellegrini e fuorilegge, chierici e giullari, emarginati e cavalieri erranti. E si naviga nei fiumi, nei laghi, nei canali, nei mari e nell’oceano. Ma che cosa significava mettersi per strada lasciando la propria casa alle spalle, come si viaggiava in concreto, quali erano le conoscenze e le fantasie geografiche, quali i paesi conosciuti, quale il rapporto con le genti straniere? Le fonti dell’epoca, che il libro fa parlare, ci consentono di osservare la gente del Medioevo in cammino, ce la raffigurano mentre attraversa paesi e continenti, mostrandoci i percorsi, le fatiche, le paure, le emozioni. |
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Il vino e la carne. Una comunità ebraica nel Medioevo. - Ariel Toaff
Mag C 9206/19
Obiettivo di questo volume è operare una ricognizione esaustiva intorno alla realtà sociale dell'insediamento ebraico all'interno della comunità medievale umbra. Lo spoglio di fonti, per molto tempo trascurate dagli studiosi, consente ad Ariel Toaff di analizzare nel concreto la reciproca influenza tra l'elemento ebraico e la società cristiana circostante, di superare il luogo comune che vuole la comunità ebraica come un'entità unica ed unitaria, priva di articolazioni interne, e di cogliere il carattere peculiare di un nucleo la cui descrizione in termini di "minoranza" non può essere che inadeguata. A emergere dallo scavo in profondità dell'autore sono tradizioni, rituali, usi connessi con il matrimonio, l'idea della morte, le interrelazioni sociali, i rapporti quotidiani con la comunità cristiana, che vengono restituiti in una densa e suggestiva ricostruzione storica. |
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L' isola di Allah. Luoghi, uomini e cose di Sicilia nei secoli IX-XI - Salvatore Tramontana
Mag C 9206/20
Se le vicende politiche e militari della Sicilia durante la dominazione musulmana sono state oggetto di svariate indagini, poca attenzione si è finora prestata alle condizioni materiali e sociali del vivere quotidiano di quell'epoca. Grazie a una scrupolosa ricostruzione storica e un uso attento delle fonti, Salvatore Tramontana fornisce con questo libro un quadro complessivo dei diversi intrecci tra uomini e territorio nei secoli IX-XI. Per la Sicilia si tratta di un periodo di profonde trasformazioni, e il grande sviluppo urbanistico, strettamente collegato alle attività agricole, artigianali e del commercio, diviene in breve punto di coesione e di armonia fra religione, cultura, legislazione, economia e potere. Il lettore potrà così osservare da vicino la realtà antropologica e culturale della Sicilia musulmana, cogliendone ogni aspetto e percorso attraverso le profonde relazioni che legano il clima, la struttura geografica e gli eventi catastrofici alle vicende umane, economiche, sociali, religiose e politiche di una realtà e di un'epoca di grande fascino e originalità. |
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Caporetto - Alessandro Barbero
Mag C 9256/6
Da cent’anni la disfatta di Caporetto suscita le stesse domande: fu colpa di Cadorna, di Capello, di Badoglio? I soldati italiani si batterono bene o fuggirono vigliaccamente? Ma il vero problema è un altro: perché dopo due anni e mezzo di guerra l’esercito italiano si rivelò all'improvviso così fragile? L’Italia era ancora in parte un paese arretrato e contadino e i limiti dell’esercito erano quelli della nazione. La distanza sociale tra i soldati e gli ufficiali era enorme: si preferiva affidare il comando dei reparti a ragazzi borghesi di diciannove anni, piuttosto che promuovere i sergenti – contadini o operai – che avevano imparato il mestiere sul campo. Era un esercito in cui nessuno voleva prendersi delle responsabilità, e in cui si aveva paura dell’iniziativa individuale, tanto che la notte del 24 ottobre 1917, con i telefoni interrotti dal bombardamento nemico, molti comandanti di artiglieria non osarono aprire il fuoco senza ordini. Un paese retto da una classe dirigente di parolai aveva prodotto generali capaci di emanare circolari in cui esortavano i soldati a battersi fino alla morte, credendo di aver risolto così tutti problemi. |
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Il ducato di Savoia. Amministrazione e corte di uno stato franco-italiano - Alessandro Barbero
Mag C 9256/7
L'amministrazione sabauda è all'origine di quella dell'Italia unita. Ma come nacque, nel tardo Medioevo, quell'apparato amministrativo? Il ducato di Savoia era una realtà multiforme e contraddittoria, composta da un versante francese e uno italiano, profondamente diversi per lingua e cultura: un vero laboratorio per quello sforzo di innovazione che caratterizza la storia europea del Quattro e Cinquecento. |
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Gli ebrei nell’Italia medievale - Giacomo Todeschini
Mag C 9206/23
Gli ebrei sono presenti sui territori italiani da tempi remoti. Cittadini dell'impero romano, sono stati riconosciuti come tali durante le prime fasi della cristianizzazione. Nel periodo dal IV all'XI secolo, nonostante le polemiche conversionistiche, gli ebrei sono stati uno dei molti gruppi che componevano la complessa e multicentrica realtà italiana. Dal XII secolo alla fine del Medioevo questa relativa normalità divenne gradualmente una condizione minoritaria. Benché la storiografia abbia abitualmente rappresentato gli ebrei italiani soprattutto come specialisti del prestito a interesse e usurai pubblici, la loro presenza, precedente alla cristianizzazione stessa della penisola, fu in realtà caratterizzata da numerose attività professionali e da un'intensa produzione culturale, letteraria e giuridica. La componente ebraica della società italiana ha dunque attraversato i dieci secoli del Medioevo interagendo in diversi modi con la maggioranza cristiana. La storia della mutevole relazione del mondo ebraico italiano con la popolazione cristiana e con le élite che la governavano consente di rileggere la storia d'Italia alla luce della varietà etnica e culturale che le è propria sin da tempi antichissimi. |
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Mano mozza. Genesi e sviluppo di una mafia pugliese - di Emma Barbaro, Valentina Maria Drago
Mag C 9292
Barletta, 1982. L'Hotel Elios è teatro di un summit destinato a fare la storia. Il contrabbando di sigarette, dal quale le menti della criminalità pugliese hanno mutuato metodo e contatti, è la sliding door del narcotraffico locale. La Puglia è un territorio strategico per le cosche calabresi, siciliane e campane, che si riuniscono, a nord di Bari, con lo scopo di fondare una nuova organizzazione mafiosa che controlli il mercato della droga col placet dei maggiori narcotrafficanti italiani. Salvatore Annacondia, alias "manomozza", partecipa da gregario. Ne esce da boss di una cupola mafiosa che tra la metà degli anni '80 e gli inizi degli anni '90 governerà suo malgrado le sorti della malavita pugliese. Gettando le fondamenta di un consorzio concepito su base locale ma destinato a trasformare la Puglia nel complesso laboratorio del crimine organizzato che tuttora fa da baricentro al "sistema" mafioso italiano. Da Trani a Barletta, da Molfetta fino alla recentissima guerra di mafia andriese, due giornaliste ricostruiscono la genesi delle criminalità pugliese, attraverso le verità giudiziarie cristallizzate nei maxiprocessi e le vive voci di chi la mafia la combatte ancora oggi. |
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La nave dei veleni. Il caso Cavtat - Alberto Maritati
Ap C 583
Estate 1974. A poche miglia al largo di Otranto, in quel tratto di mare dove lo Ionio incontra l'Adriatico, la nave cargo iugoslava Cavtat affonda, la fiancata squarciata per uno speronamento. Nessun morto, neanche un ferito. Uno spiacevole incidente, apparentemente banale, se non fosse per un particolare: nel carico imbarcato ci sono 906 bidoni di piombo organico, utilizzato come antidetonante e additivo della benzina, pericolosissimo. Il racconto in prima persona della vicenda della nave Cavtat ‒ un caso giudiziario dai risvolti politici, sociali e mediatici ‒ da parte di chi, all'epoca pretore della piccola città di Otranto, si è impegnato, con tutti gli strumenti che le leggi e la Costituzione consentivano, in una corsa contro il tempo per evitare il disastro ambientale. |
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I Bonelli tra Puglia storica, Roma e l’area padana. La costruzione di un’identità. - Andrea Leonardi
Ap C 587/6
Il volume muove dal progetto di ricerca finanziato dal Dipartimento di Lettere, Lingue, Arti (LELIA) dell'Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro', Lanello mancante. Il Fondo De Beaumont-Bonelli dell'archivio fatta a Ruvo e le relazioni della Puglia storica con Roma e l'area padana (PI Andrea Leonardi). Esso abbraccia un orizzonte ampio che si mostra paradigma di quei diversi rami proiettati in una dimensione 'italiana', tra Campania, dove si insediarono i membri della famiglia di più diretta filiazione pugliese, Sicilia, Lombardia, l'area umbro-toscana, Piemonte e, ovviamente, Roma. Gli ultimi due ambiti, va da sé, di maggiore visibilità, considerate le aperture in direzione della componente più colta della corte papale, dovute in special modo al nipote di Pio V Ghislieri, il domenicano Michele Bonelli (1541-1598) noto come il 'cardinale Alessandrino'. In lui la discendenza pugliese volle riconoscere un illustre antenato: lo fece dagli anni immediatamente successivi alla sua scomparsa e continuò a farlo sino àl quarto decennio dell'Ottocento. Lindagine ha preso l'abbrivio dalle carte, inedite, che fanno parte di un complesso documentario aggregato all'archivio privato della famiglia Jatta, meritoriamente conservate dai discendenti di Giovanni e di Giulio Jatta. |
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Medioevo marinaro - Antonio Musarra
Mag C 9304
Nel Medioevo, il Mediterraneo era un mare malnoto e inquietante. Nondimeno, gli uomini ne costeggiavano le sponde e lo attraversavano in ogni direzione. Un mondo viveva su e per il mare. Ma come? Con la sua documentata narrazione, Antonio Musarra riporta in luce ogni aspetto di quel Medioevo marinaro: la rete diffusa dei porti e degli attracchi; i mestieri centrati sull'attività portuale, pesca compresa; i diversi tipi di naviglio; la formazione degli equipaggi in pace e in guerra; l'organizzazione della vita quotidiana a bordo; le tecniche di navigazione e gli strumenti per orientarsi; la legislazione marittima; le battaglie, la pirateria. Per concludere con una panoramica della conflittualità mediterranea, e un approfondimento sulle navigazioni esplorative compiute nell'Atlantico. |
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Caccia alle streghe - Marina Montesano
Mag C 9206/22
Il volume indaga il fenomeno storico della stregoneria e la conseguente caccia alle streghe, partendo dal mondo antico e ripercorrendone le tracce fino all'età più recente. Alla luce di un'attenta analisi delle fonti, degli scritti e delle azioni dei protagonisti di lontane vicende, Marina Montesano delinea un quadro in cui la "caccia" emerge, da una parte come un elemento costitutivo della modernità, dall'altra come una risposta a esigenze riaffioranti nella società in epoche diverse. Non solo e non tanto nel "barbaro Medioevo", dunque, quanto e soprattutto in epoche in cui il trionfo della ragione e del diritto dovrebbero avere il sopravvento. A tal fine l'autrice prende in esame, per un confronto, alcuni casi contemporanei che presentano elementi assai simili alle persecuzioni antistregoniche dei secoli passati. |
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Alle origini dell’idea di crociata - Carl Erdmann
Mag C 9206/24
"...l'opera di Erdmann non intendeva esaurirsi nell'ambito della storiografia sulle Crocqiate, e neppure si limitava ad essere uno studio preliminare alla Prima Crociata, ma voleva essere un'indagine su di un'epoca, vista alla luce del tormentato rapporto con l'idea di una guerra che trovasse il suo senso nella dimensione religiosa.". |
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La nascita del purgatorio - Jacques Le Goff
Mag C 9206/21
Secondo Lutero, il Purgatorio era un "terzo luogo" ignorato dalle Scritture. È solo alla fine del XII secolo che nasce la credenza in un luogo intermedio dell'aldilà: un evento che va oltre la storia della religione e della spiritualità, e che Le Goff collega alle nuove strutture sociali e politiche del feudalesimo e alle conquiste economiche, agricole e mercantili. Ed è così che le grandi sistemazioni culturali, filosofiche e anche teologiche che avevano governato il modo di pensare e di vivere dell'uomo medievale, vengono radicalmente messe in discussione. La nascita del Purgatorio, attraverso un attento studio della società medievale e della mentalità collettiva, dimostra infatti come l'affermarsi di una nuova visione del mondo abbia fatto sì che il peccato non decidesse tragicamente il destino dell'anima umana, ma che fosse possibile salvarsi in un "secondo regno, dove l'umano spirito si purga e di salire al cielo diventa degno". |
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Il fiorino e il quattrino - Carlo M. Cipolla
Mag C 9206/25
Nel Duecento Firenze non era solo un centro manifatturiero e commerciale di prima grandezza, ma costituiva la principale piazza finanziaria d'Europa. Simbolo e strumento di questa supremazia fu nel 1252 la coniazione del fiorino d'oro, che sia affiancò per le grandi transazioni al denaro d'argento (il grosso e il quattrino). Ma verso la metà del Trecento la prosperità di Firenze venne scossa da una fortissima crisi: prima il dissesto delle finanze comunali a causa delle reiterate guerre contro Milano, Pisa e il papa, poi il fallimento delle maggiori case bancarie (i Bardi e i Peruzzi, a causa dell'insolvenza del re d'Inghilterra) e a cascata la crisi di molte attività a esse collegate, infine la carestia e la peste indussero una prolungata crisi a cui le autorità fiorentine cercarono di porre riparo con complessi interventi di politica monetaria. Storia di una crisi finanziaria ed economica e dei tentativi di uscirne: questa piccolo saggio di Cipolla racconta una storia di sette secoli fa che trova molte risonanze nella storia di oggi. |
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