SCELTI PER VOI
Rubrica a cura di Emanuele Romallo
SETTEMBRE 2022
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STORIA
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VITA CONTADINA - Nicola Seccia
AP C 630\

Il racconto fatto di ricordi della vita contadina che l'amico Nicola Seccia ci propone è uno sguardo, uno spaccato di vita quotidiana in cui l'ordinario scorrere del tempo e dei giorni è segnato dal vissuto della famiglia, del negoziante, del contadino, del proprietario/borghese del tempo. Un mondo di esperienze e di lavori che riempiono di contenuti i piccoli gesti della quotidianità, le attese per il raccolto, motivano di festa lo sfornare del pane e il profumo del mosto. Un mondo rurale capace di esprimere relazioni, conoscenza e sapere che unitamente plasmano gli uomini e le donne educandoli al lavoro, al rispetto, alla corresponsabilità dell'economia familiare e sociale, all'attesa e al saper gustare i frutti maturi di tanta pazienza e fatica. Una vita scandita dal tempo per seminare, maturare, forgiare, gustare, raccogliere, e che svela il tratto dignitoso di tale vissuto, esprime la sacralità impressa dalla fatica e dal tempo che la valorizza, gli dà senso e motivo per far festa.

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CANNE NEL MEDIOEVO - Francesco Panarelli - Victor Rivera Magos - Ruggero G. Lombardi
AP A 378/6

Il volume offre una riflessione organica e multidisciplinare sulla vicenda della civitas medievale di Canne, dalle origini al suo lento declino. Della città vescovile resta oggi uno dei parchi archeologici più importanti d'Italia nel quale il complesso dialogo tra mito annibalico, patrimonio medievale e paesaggio costituiscono un elemento di fascino indiscutibile.

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PARTIGIANI CRISTIANI NELLA RESISTENZA - Alberto Leoni e Stefano R. Contini
MAG D 6103

Stefano Contini e Alberto Leoni hanno riportato alla luce centoquarantacinque volti di resistenti disarmati e di partigiani combattenti, credenti in Cristo che, «ribelli per amore», si sono giocati la vita contrastando il nazifascismo. Ed essi, per quanto numerosi, sono solo una rappresentanza del mondo cattolico che rifiutò l'idea fascista di un cattolicesimo senza Cristo, rivendicando la bellezza di un cristianesimo «senza scorta armata», combattendo con giustizia, financo con misericordia verso il nemico, nemici delle ideologie e spesso assassinati dagli ex alleati partigiani. Un'opera importante che riporta alla luce la commovente, straordinaria testimonianza di questi martiri che, ancora oggi, solo che la si ascolti, ci insegnano con che cuore si possano affrontare sfide epocali quali sono quelle che ci aspettano.

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PUGLIA. MISTERI E LEGGENDE - Mario Contino
AP C 633

L’autore si affida preferibilmente all'indagine effettuata sul campo, raccogliendo dalla viva voce della gente quanto in ogni specifico luogo si tramanda. Non solo leggende e miti, però, richiamano l'attenzione del nostro autore, il quale è affascinato dal “mistero”, ossia da ciò che sembra razionalmente non compatibile poiché, è appena il caso di notarlo, in quest'epoca distratta l'uomo non è capace di guardarsi dentro, di superare la sfera delle apparenze, del samsara direbbe l'antica sapienza indù, onde soffermandosi alla superficie ignora che la realtà è a più dimensioni, anche se non è percepibile dai nostri 5 sensi. Contino è attratto soprattutto dai fenomeni cosiddetti “paranormali”, quelli della dimensione X, che non è il banale spiritismo o necromanzia che dir si voglia, ma la necessità di esplorare con metodo e mezzi idonei quella dimensione ove aleggiano presenze animiche che, soprattutto per fatti tragici che le hanno riguardate non sono riuscite a distaccarsi dalla terra. Un’operazione esoterica, quindi, a più valenze, appassiona Mario Contino che tra l'altro ha fondato e presiede l'Associazione Italiana Ricercatori del Mistero (A.I.R.M.).

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IL DIAVOLO E LA STREGONERIA IN PUGLIA - Mario Contino
AP C 632

In passato gli uomini, molto più influenzati dalla religione cristiana, ed i pugliesi fanno certamente parte di questi impeccabili uomini di fede, avvertivano la figura del diavolo non solo come reale ma come presente materialmente all’interno della società, pronta a dannare il malcapitato di turno. Negli anni in cui il potere della chiesa era certamente più sentito e la fede rappresentava una certezza indiscutibile per i pugliesi, ma non solo, l'arte, la musica, l'architettura, la poesia, la letteratura in generale, tutto sembrava adempiere ad un unico importantissimo scopo: rendere omaggio a Dio e alla sacralità della religione cristiana. Contemporaneamente veniva denunciata la pericolosità del demonio e delle sue creature dannate. Tra le sue creature non vi erano solo altri demoni (folletti, fate, fantasmi), ma anche le streghe, che si erano letteralmente vendute al maligno. Lo stesso avveniva soprattutto, nei ceti meno abbienti, culturalmente più carenti, che davano vita ad un folklore nel quale sacro e profano si mescolavano continuamente. In questo clima misto tra speranza nella salvezza e terrore per la possibilità dell'eterna dannazione, la Puglia, come il mondo intero (soprattutto l'occidente), riconobbe la figura della strega. Il folklore pugliese è così ricco di storie ed aneddoti sul demonio, giunte fino ai nostri giorni e che meritano di essere salvaguardate, perché sono una vera e propria testimonianza della grande fede, seppur ricca di coloriture, di uomini e donne che sono i nostri antenati, i nostri nonni e bisnonni.

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FEDERICO II - Benedetto Ligorio
AP C 631

Il lavoro inizia con un'attenta ed articolata indagine sulla regolamentazione delle attività creditizie degli ebrei, come previsto nel Liber Augustalis e nelle Costituzioni di Melfi. Sulla base di testimonianze documentarie e notarili è tracciato un articolato quadro degl'interventi della finanza ebraica nelle varie città del regno sia a favore dei singoli sia a favore delle comunità. Cospicuo è il bagaglio delle fonti e dei riferimenti bibliografici. Altro argomento ampiamente e approfonditamente indagato dall'autore è quello dei castelli nella Puglia di Federico II. Dopo una premessa in cui s'illustrano le motivazioni politiche che spinsero il re di Sicilia a costituirsi una corona di castelli sotto il controllo regio si esamina singolarmente ogni struttura, le sue origini, le sue peculiarità costruttive, la sua utilità nella salvaguardia del territorio. Complementare a questo argomento è un lungo ed accurato excursus sulle macchine da guerra impiegate nella lotta fra Federico e i comuni dell'Italia settentrionale. Ampio spazio è dedicato alla presenza nel regno normanno-federiciano degli ordini monastici. Questi ordini sono puntualmente descritti nelle loro origini, le loro funzioni, il loro peso nell'ambito sociale del regno, l'ubicazione delle loro case. Particolare attenzione è rivolta agli ordini militari cavallereschi di cui si mette in rilievo la funzione bancario-creditizia a favore dei pellegrini diretti in Terra Santa.

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LA LEGGE DEL SANGUE - Johann Chapoutot
COLL D 72/773 NS

Sono stati scritti migliaia di libri - riflessioni teologico-religiose, indagini storiche, interrogazioni filosofiche, analisi psicopatologiche eppure, per molti aspetti, l'enigma del nazismo resiste alla gran parte degli sguardi che su di esso vengono gettati. Possediamo descrizioni minuziose della nefasta impresa di "governo biopolitico" allestita dal nazismo; ma continuiamo a non capire come un'intera società poté essere coinvolta, indotta ad agire, a essere complice o docile testimone dell'orrore. Il libro di Chapoutot tenta di risolvere tale enigma rendendo visibile qualcosa che fino a oggi era stato solo sfiorato, come se si trattasse di qualcosa di secondario e accessorio. Lo fa analizzando la formazione, i fondamenti e i modi di funzionamento del "discorso" nazista. L'autore esamina una messe impressionante di libri, articoli, documenti, anche iconografici e filmici, prodotti nell'arco di circa mezzo secolo in Germania da filosofi, giuristi, medici, antropologi, biologi, storici, etnologi, studiosi delle razze, chimici, e persino botanici o zoologi, cosí come registi o giornalisti. L'analisi dell'insieme della "cultura" nazista mostra come in essa tutto converga verso un focus fondamentale: la "legge del sangue". Un brusio interminabile, durato decenni, che diventa rumore sordo e inquietante, per trasformarsi alla fine nell'urlo agghiacciante e mostruoso che ha accompagnato il graduale insediamento e poi l'entrata a regime del nazismo.

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ORIZZONTI - James Poskett
MAG C 9858

Si crede che la scienza moderna sia stata inventata in Europa, esclusivo appannaggio di grandi menti come Copernico, Newton, Darwin ed Einstein. Ma non è cosí: le scoperte scientifiche piú importanti sono da sempre il frutto dell'intreccio di culture e del concorso di scienziati di tutto il mondo. La storia della scienza non è, e non è mai stata, un'impresa unicamente europea. Copernico utilizzava tecniche matematiche prese in prestito dai testi arabi. Quando Newton stabilí le leggi del moto, si basò sulle osservazioni astronomiche fatte in Asia e in Africa. Darwin scrisse L'origine delle specie consultando un'enciclopedia cinese del XVI secolo. Ed Einstein, mentre studiava la meccanica quantistica, fu ispirato dal fisico bengalese Satyendra Nath Bose. Orizzonti si spinge oltre l'Europa, esplorando i modi in cui scienziati provenienti da Africa, America, Asia e Pacifico si inseriscono nella storia della scienza, sostenendo che essa va studiata come una storia di scambio culturale globale. Se oggi gli scienziati riconoscono senza difficoltà la natura internazionale del loro lavoro, per Poskett questa tradizione ha una storia ben piú remota, tutta da scoprire.

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INFERNI MEDIEVALI - Andrea Gamberini
MAG C 9139/92

Come ben sapevano i predicatori medievali, delle due grandi leve del comportamento umano - la paura del castigo e la speranza del premio - la più efficace era la prima. Di qui, allora, lo sviluppo di immagini dell'Inferno che fra Tre e Quattrocento sono sempre più complesse e crude, così da turbare gli animi e smuovere le coscienze. Ma in che direzione? E a quale scopo? La domanda è assai meno scontata di quanto non possa apparire. Dal momento, infatti, che gli exempla negativi avevano senso solo in funzione di quelli positivi, il grande teatro dei reprobi si prestava anche ad una lettura al contrario, in cui le figure dei peccatori, lungi dal costituire solo un terribile ammonimento, indirizzavano il fedele verso atteggiamenti speculari e opposti a quelli puniti. La critica si faceva insomma proposta, complici le scelte iconografiche di artisti e committenti (comunità, privati, confraternite, ordini religiosi, ecc.), che attraverso il tema dell'Inferno potevano esprimere i propri ideali di convivenza civile.

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SULLE TESTE NEL MEDIOEVO - Virtus Zallot
MAG C 9878

Uomini e donne con chiome lunghissime o con teste crudelmente rasate; vecchi orgogliosi della canizie o che la nascondono con la tintura; capelli esibiti o ripudiati, aggrediti o celebrati, trascurati o splendidamente acconciati; usati per sollevare, trascinare, trattenere e persino per volare. Al centro di gesti ordinari o straordinari, nel Medioevo i capelli indicavano la condizione sociale ed esistenziale, distinguendo il povero dal ricco, il buono dal cattivo, il vicino dallo straniero, il laico dal chierico, la donna onesta dalla dissoluta, la vergine dalla maritata, il vanitoso dall'umile. Questo libro li riscopre come inaspettati protagonisti di storie reali o immaginarie, tramandate dalla letteratura e dall'arte.

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VERSO IL MONDO MODERNO - Sebastian Conrad
MAG C 8522

A partire dalla seconda metà del Settecento e per tutto l'Ottocento, con l'intensificarsi degli intrecci globali, favoriti dalla rivoluzione delle nuove tecnologie di comunicazione, le pratiche culturali, i sistemi religiosi, le ideologie e le rappresentazioni del mondo andarono progressivamente incontro a un processo di radicale revisione e trasformazione. Le distanze tra società e civiltà molto lontane tra loro si ridussero, imponendo a tutto il mondo inedite forme di relazione. Tre i nuclei tematici fondamentali analizzati da Sebastian Conrad. In primo luogo la riconsiderazione dell'Illuminismo interpretato come fenomeno storico collettivo e globale, e non piú inteso come prodotto esclusivo degli intellettuali europei. In secondo luogo la metamorfosi alla quale andò incontro alla fine del XVIII secolo l'ordine temporale. Il passato e il futuro entrarono in conflitto e la modalità millenaria di misurazione su base naturale venne via via sostituita dal moderno sistema di controllo del tempo. Infine il ruolo delle religioni nel mondo che si andava globalizzando. A differenza di quanto pensavano le avanguardie progressiste del XIX secolo, le religioni non si eclissarono a causa della secolarizzazione e del «disincanto del mondo», ma si trasformarono a livello globale, acquistando un nuovo significato e una fino ad allora sconosciuta forma di rilevanza sociale.