SCELTI PER VOI
Rubrica a cura di Emanuele Romallo
MAGGIO 2025
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STORIA
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SVANIRE D'AMORE E D'IDEALE - Valerio Lisi
MAG C 11184

Questo volume – improntato nella veste di inchiesta storica – analizza la vita di Carlo Cafiero, tra le figure di maggior rilievo del movimento anarchico della seconda metà dell’800, e indaga sui motivi per cui, tra il 1881 e 1882, il suo desiderio di combattere col pensiero e con l’azione un mondo profondamente ingiusto si esaurì. Per intraprendere questa inchiesta siamo partiti da un’asserzione dello storico Pier Carlo Masini: che all’estenuazione psicologica di Carlo abbia contribuito l’innamoramento non corrisposto per Anna Kuliscioff. Attraverso l’aiuto di fonti documentarie siamo tornati sul percorso solcato da Carlo e Anna tra la Svizzera, l’Italia e l’Ucraina dal 1872 al 1883, ricostruendone le dinamiche, i possibili punti di contatto e le amicizie comuni, tra cui quelle con Engels e Bakunin.

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PECCATO CRIMINALE - Eleonora Rai
COLL. C 12/1050

27 settembre 1825. Maria Agnese del Santo Bambino, badessa del monastero di Montecastrilli, e Ambrogio Mignanti, suo intimo confessore, vengono arrestati dal vicario del Santo Uffizio e condotti a Roma. Le accuse sono infamanti: simulazione di santità, peccati contro il sesto comandamento, adescamento in confessionale e omicidio. In queste pagine riprende vita una storia dimenticata, in cui si intrecciano indissolubilmente peccato e crimine. Una storia fatta di vittime e carnefici. E chi sono le vittime di questa violenza dello spirito e della carne che, come una ragnatela, si espande nel monastero di Montecastrilli? Sono donne. Monache. Chi i carnefici? Uomini, i religiosi confessori del monastero. E, cosa che forse sorprenderà, anche la badessa, che prima è vittima e poi riversa sulle altre tutto il sangue delle proprie ferite. Eleonora Rai, coniugando la passione della narratrice e le ragioni della studiosa, ci rivela come possa essere sottile il confine tra chi abusa e chi è abusato, quando le sole leggi che governano il mondo sono quelle «sacre» della gerarchia e del dominio maschile. «Non voglio raccontare lo scandalo, benché questi possano sembrare eventi scandalosi. Non voglio raccontare una vicenda scabrosa, sebbene scabroso possa apparire quanto accaduto. Vorrei soltanto puntare i riflettori su un palcoscenico preciso, allestito in uno spazio e in un tempo limitati: un monastero di clarisse nell’Italia centrale della prima metà del XIX secolo; ma vorrei anche che chi sta in platea, o si arrocca nella penombra della galleria, possa – con gli occhi fissi sulla scena, sui suoi attori e le sue attrici, la sua scenografia e i suoi dialoghi – realizzare come le vicende di Montecastrilli non possano restare confinate lì. Sono vicende che ci obbligano a riflettere sulla natura umana. A domandarci se le vittime di abuso mettessero in atto due secoli addietro meccanismi di autoconservazione poi così diversi rispetto a quanto accade oggi. Se chi abusava allora della propria posizione di potere per ottenere i propri scopi si avvalesse di strategie tanto lontane da quelle che vediamo ovunque intorno a noi».

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I CUSTODI DELLA MEMORIA - Louis Godart
COLL. C 12/1040

Una serie impressionante di convergenze riguarda l'invenzione della scrittura presso Sumeri, Egizi e Greci: la scrittura è un dono da parte di divinità impietosite davanti alle miserabili condizioni di vita degli uomini, costretti a trascorrere la loro esistenza nell'ignoranza, incapaci di capire i segni mandati dal cielo o di inventare i rimedi per guarire le malattie. Lo scriba, custode della memoria, era anche medico e indovino. Per la prima volta un volume tenta di approfondire il ruolo in seno all'amministrazione degli scribi egei responsabili della redazione dei documenti in geroglifico cretese, lineare A e lineare B. L'analisi attenta delle tavolette di Pilo dimostra che lo scriba, lungi dall'essere il capo di un determinato settore della burocrazia palaziale, era invece agli ordini di una aristocrazia di corte che gestiva le risorse dello Stato. Il suo ruolo era identico a quello degli scribi egizi che «nel Nuovo Regno rappresentavano una élite intermediaria che prendeva ordini dagli alti dignitari e li ripercuoteva sulla massa dei lavoratori di cui controllava le attività». Accanto ai documenti di archivio su argilla, ai testi votivi su pietra e alle iscrizioni vascolari, lo scriba egeo utilizzava anche come supporto della scrittura il papiro e la pergamena. Il numero impressionante di impronte di sigilli, stampate sulle cordicelle che avvolgevano i rotoli distrutti negli incendi dei palazzi, non lascia dubbi circa l'esistenza di una letteratura egea scomparsa che rappresentava l'essenziale della produzione letteraria dei «custodi della memoria» dell'Egeo dell'Età del bronzo.

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LA BIBLIOTECA COMUNALE “VINCENZO DE LUCA” DI MARGHERITA DI SAVOIA - Ruggiero Mascolo
AP D 200

A differenza dei tanti eventi musicali, religiosi, scolastici, non capita di frequente promuovere la pubblicazione di un libro. Ebbene, questa volta ci troviamo di fronte ad una ricerca che riguarda una realtà non molto conosciuta, eppure importantissima per la storia del nostro paese; la Biblioteca Comunale “Vincenzo De Luca” di cui il prof. Ruggiero Mascolo ha ricostruito la storia.

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PASTORE SECONDO IL CUORE DI CRISTO - Sabino Amedeo Lattanzio
MAG C 11153

Gilberto Agustoni è stato un uomo granitico, dalla fede salda, la cui spiritualità era centrata su Cristo, nella consapevolezza che Dio opera in Lui la sua salvezza e la rende disponibile e accessibile solo attraverso di Lui. Questa è verità di fede; l’ha ribadito Gesù stesso quando ha affermato “. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo” (Gv 10,9). Nell’ omelia pronunciata nella Pasqua del 1999 il Servo di Dio proclamò: “Cristo è la sola Via per raggiungere il Padre; ma poiché Egli è una cosa sola con il Padre, è anche Verità e Vita. È un’affermazione teologica che esprime il fondamento di tutta la nostra vita spirituale, poiché per essere stati redenti da Cristo, per essere stati innalzati alla dignità di figli di Dio nel Figlio e dal Figlio possiamo conoscere e amare il Padre”.

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L' ETÀ DELL'ORO E DEL FERRO. UNA STORIA DEL MONDO MODERNO - Vincenzo Ferrone; Franco Motta
C 95/112

Dalla conquista ottomana di Costantinopoli alla guerra civile americana, il racconto della storia moderna è quello di un'epoca-chiave che ha cambiato per sempre il volto dell'umanità. Una fitta trama di fili storici corre lungo i secoli che vanno dal tramonto del medioevo agli esordi della civiltà industriale. Alcuni si mostrano in tutta evidenza; altri, sottili, impalpabili, si fanno cogliere solo a uno sguardo piú attento. Osservati a distanza si combinano nelle figure che dominano la vicenda della storia moderna: il confronto tra l'Occidente e i grandi imperi dell'Asia, lo sviluppo dello Stato in Europa come soggetto emergente nella rivalità fra i poteri, l'assoggettamento e la trasformazione delle Americhe, la crescita impetuosa del capitalismo commerciale. È l'età dell'oro dei grandi tornanti culturali come l'Umanesimo e la Rivoluzione scientifica, delle straordinarie vicende delle esplorazioni oceaniche, del fasto delle corti barocche e della lotta dell'Illuminismo per l'emancipazione dell'uomo. È anche l'età del ferro del genocidio dei nativi americani, delle guerre di religione che travolgono l'Europa, delle strette maglie del controllo e della repressione della devianza, della nascita e dell'apogeo della schiavitù delle piantagioni.

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MANIFESTO DELLA MELANCONIA - David Ritz Finkelstein
D 2752/802

Dal momento in cui è apparsa nel 1514, la Melencolia I di Dürer è ascesa a icona di culto – un culto in cui ha giocato un ruolo essenziale la sua esasperante, quasi irriducibile condensazione simbolico - esoterica, oggetto di secolari speculazioni almeno fino a quando, nel 1923, Erwin Panofsky e Fritz Saxl ne hanno dato un’interpretazione in apparenza risolutiva. Meno noto ma altrettanto illuminante è il contributo di uno dei fisici più eterodossi del nostro tempo, David Finkelstein, il quale, prendendo le mosse dallo studio dei due grandi storici dell’arte, offre dell’incisione un’originale analisi che riconduce ogni elemento a specifici ambiti scientifici e ne sottolinea così un carattere radicalmente nuovo. Non solo. Se già per Panofsky e Saxl la Melencolia I non rappresentava più la semplice traduzione visiva di un’inclinazione umorale, Finkelstein compie un passaggio ulteriore: facendo coincidere la scoperta rinascimentale della prospettiva con quella generale sull’«aspetto prospettico» (ossia relativistico) della realtà, individua nella melanconia la disillusione dell’artista e dello scienziato che si sforzano invano di raggiungere «verità e bellezza assolute». Al cuore di questo libro, dunque, c’è una vera, profonda messa in discussione degli idoli della scienza. Uno snodo su cui il fisico torna in modo mirato anche nel secondo scritto qui proposto, una breve ma acutissima meditazione dove Einstein e la meccanica quantistica vengono rilette per approdare alle più ardite implicazioni conoscitive della scuola buddhista.

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CINEMA ITALIANO. UNA STORIA GRANDE 1905-2023 - Gian Piero Brunetta
BGC C 95/117

Nato con l’intenzione di offrire ai molti studenti di cinema un primo sguardo d’insieme e suggerire nuove strade di ricerca, il libro aspira anche a conquistare il lettore comune, invitandolo a godere delle enormi e fino a pochi anni fa inimmaginabili possibilità di immersione nel cinema italiano del passato, tornato a vivere in tutte le sue forme grazie ai restauri, alla rete, alle piattaforme digitali. La nuova parte di “Cinema italiano” copre i due primi decenni del nuovo millennio, un sesto della storia complessiva. È un periodo che conosce un cambiamento profondo di tutti i paesaggi produttivi, autoriali, tecnologici e di consumo. Grazie all’avvento del digitale e alla scomparsa di pellicola, cineprese e moviole, si è affermato in questi anni un nuovo modo di raccontare dai confini sempre più vasti e in continua espansione. In questo contesto il cinema italiano continua a dare prova di grande vitalità, reinterpretando i generi principali della sua tradizione, dal film di impegno civile o di rivisitazione della storia recente, dal film drammatico al crime, a quelli di scavo psicologico alla commedia e al comico. Così, accanto ai grandi nomi dei classici, il lettore incontrerà, in una prospettiva sempre attenta a raccontare la storia del cinema italiano nella più ampia storia sociale dell’Italia, la produzione più recente dei registi dalla fama ormai consolidata (da Avati a Bellocchio, da Olmi a Moretti, da Verdone a Mazzacurati, da Giordana a Tornatore), ma anche le voci più nuove e in molti casi prestigiose: Sorrentino, Garrone, Martone, Virzí, Archibugi, Comencini, Rubini, Soldini, Özpetek, Andò…

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DE NITTIS. PITTORE DELLA VITA MODERNA - Ferdinando Mazzocca, Paola Zatti
8 B 212

Attraverso una ricca selezione di dipinti provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private, italiane e straniere, il volume intende ricostruire la straordinaria avventura pittorica di Giuseppe De Nittis (1846-1884), che in un arco temporale di soli vent’anni – dal 1864 al 1884 – lo portò da Barletta, sua città natia, a Napoli, Parigi e Londra. Artista che divenne in breve tempo uno dei protagonisti della pittura dell’Ottocento nel nostro continente, seppe immortalare nei suoi quadri la trasformazione delle due metropoli europee, capitali dell’arte, della cultura e della modernità, restando tuttavia sempre fedele all’amata pittura en plein air, che lo spinse alla scoperta dell’incanto dei paesaggi delle campagne circostanti.

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STORIA DELLA COREA MODERNA E CONTEMPORANEA - Michael J. Seth
BGC C 95/114

Collocando la Corea in un contesto globale, Michael J. Seth descrive come questa antica società, culturalmente ed etnicamente omogenea sia stata dapprima vittima dell’espansionismo imperialista giapponese, per esser poi arbitrariamente divisa a metà dopo la Seconda guerra mondiale. Seth ripercorre i percorsi postbellici delle due Coree – diversissime per sistemi politici e sociali e orientamento geopolitico – mentre si evolvevano in società nettamente opposte. La Corea del Sud, dopo un inizio poco promettente, è diventata uno dei pochi stati in via di sviluppo postcoloniale a entrare nelle file del primo mondo, con un’economia globalmente competitiva, un sistema politico democratico e una cultura cosmopolita e dinamica. Al contrario, la Corea del Nord è diventata una delle società più totalitarie e isolate del mondo, una potenza nucleare con una popolazione impoverita e colpita dalle carestie. Considerando le traiettorie radicalmente opposte e storicamente senza precedenti delle due Coree, Seth valuta quanto queste possano dimostrarsi utili per comprendere non solo la Corea moderna, ma la prospettiva più ampia della storia mondiale.

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BREVE STORIA DELLA LETTERATURA FRANCESE - Ida Merello
BGC C 95/116

La letteratura francese è una delle più ricche, affascinanti, gloriose e influenti di tutta la civiltà letteraria, occidentale e mondiale. Ed è per questo un compito non semplice quello di contenerla in un numero relativamente limitato di pagine. Questo volume si caratterizza per due opzioni fondamentali e convergenti: dare maggiore spazio ad autori, correnti, temi ed estetiche dell’Ottocento e Novecento, più vicini alle esigenze didattiche e alla sensibilità dei lettori, ma rileggere anche le epoche più lontane e canonizzate tenendo particolarmente conto del gusto contemporaneo. Nessuna opera permane fissa nel tempo; ogni volta che leggiamo un testo, inauguriamo un rapporto di lettura diverso. Se Rabelais o Molière ci piacciono, non è per le stesse ragioni per cui piacevano ai loro contemporanei o ai lettori delle epoche successive. Ma lo stesso possiamo dire anche per autori vicini a noi: il Novecento è tuttora un secolo in piena trasformazione. Leggiamo i testi in un altro modo, non partecipiamo più alle guerre tra correnti, ci troviamo soltanto di fronte a opere che ci parlano. Da qui la necessità di provare a rinnovare una storia letteraria dove la sensibilità e il gusto attuale mettano in rilievo quello che oggi offre piacere.

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IL GUANTO DI SFIDA DEL RE NEL CASTELLO DI BARLETTA - Nicola Palmitessa
AP C 711

Tra storia della letteratura italiana e storicizzazione dei grandi eventi in Puglia, narrazione e leggibilità della Cronaca sui fatti del 1333-1350, sottenderebbero un moderno romanzo storico, per i non pochi personaggi distopici. Infatti, durante la dipartita del buon re Roberto (1343), QUASI TUTTI I “Reali” avrebbero già ordito trame contro il regno e l’erede legittimo, il duca Andrea (1345). Ancor prima della discesa nel regno del re Luigi d’Ungheria, fratello del duca Andrea, si era abbattuta su costoro la mattanza giustizionalista. La regina Giovanna, per paura del popolo, fugge in Provenza, poi vende allo stesso castello al Pontefice, il quale minimizzerà il tragico evento. Altri soggetti avendo rubato il tesoro del defunto re, non faranno una bella fine. I Teutonici si ribellarono al re Luigi. Discernere chi sarebbero i buoni, i brutti e i cattivi, non sarà facile. Tra numerose città, infuriano mille battaglie. Alla fine (1350) la “nobile” città marinara del regno, con il suo popolo, umilierà le Sfide dei potenti forze di 4000 Mercenari ribelli. Una vittoria legittima di autodifesa di popolo, tra una bassa dissonanza cognitiva, e alta lucidità mentale, (direbbe Leon Festinger).

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LA GUERRA D’ACQUA DOLCE - Fabio Romanoni
BGC C 118

Fiumi, laghi e canali dell’Italia settentrionale sono stati nei secoli fondamentali per sviluppare comunicazioni e commerci. E benché siano spesso confini per popoli e nazioni, ancor più rilevante è la loro funzione di ponte: le acque, in tempo di pace, uniscono, non dividono. Durante le guerre medievali furono però teatro di furiosi scontri, vie privilegiate per spostare eserciti, macchine da guerra, artiglierie, prigionieri e bottini, e portare devastazione, assediare città e luoghi fortificati. La presenza di una flotta per decidere l'esito di un conflitto poteva essere tale da intraprendere anche una colossale impresa come quella portata a termine dalla Serenissima tra il 1438 e il 1439: il trasporto di grandi galee, e numerose altre imbarcazioni dall’Adda al Garda attraverso valli e montagne. Il libro racconterà i conflitti sulle acque interne del nord Italia nel medioevo, le tipologie di navi utilizzate durante gli scontri, i modi in cui avveniva la navigazione, per giungere infine a prendere in esame le modalità d’impiego e di combattimento delle flotte fluviali nelle battaglie rimaste nella storia.

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FARE LA GUERRA CON ALTRI MEZZI - Alfio Mastropaolo
BGC C 7

Le definizioni normative e descrittive della democrazia si sprecano. Sono anche in concorrenza tra loro e alla luce di tali definizioni da tempo si denuncia una condizione di crisi. Questo libro adotta una prospettiva diversa. Tratta i regimi cosiddetti democratici come un insieme di tecniche di dominio, di esercizio del potere e di conduzione del conflitto elaborate storicamente, seguendo un percorso tortuoso, conflittuale, fatto di avanzamenti e arretramenti, oltre che segnato da apprezzabili differenze tra un paese e l'altro. La crisi è pertanto congenita. Mettendo in connessione storia, sociologia, scienza politica, il libro ripercorre la genesi e l'assestamento del monopolio statale in occidente. Prosegue soffermandosi sull'istituzionalizzazione, grazie alla rappresentanza politica e ai partiti, di forme di conduzione pluralistica di tale monopolio. Segnala la persistente dialettica tra lo Stato, la politica ed altre tecniche, non politiche, di dominio e di conduzione dei conflitti, tra cui spicca il mercato capitalistico, che si è mostrato particolarmente aggressivo nel corso dell'ultimo mezzo secolo.

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ITALIA E ISLAM - Renata Pepicelli
BGC C 48

Le relazioni fra l’Italia e il mondo islamico, sviluppatesi in un lungo arco temporale, sono frutto di una molteplicità di esperienze e forme di contatto che vanno dalla dialettica politica e religiosa, all’interscambio commerciale, sociale, materiale e culturale al confronto bellico. Il volume raccoglie studi e ricerche, condotte da diversi studiosi e studiose, che da prospettive disciplinari plurali analizzano la lunga storia del rapporto dell’Italia con l’islam. I contributi indagano alcune di quelle tante vicende ed esperienze che delineano – a dispetto di molte narrazioni che negano o marginalizzano l’importanza di questa storia – una relazione caratterizzata da una significativa continuità, che tende ad assumere, nella storiografia come nella realtà di tutti i giorni, una crescente rilevanza.

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SANGUE SULLA RESISTENZA - Tommaso Piffer
MAG B 3612

Il 7 febbraio 1945 un commando di partigiani comunisti dei GAP attaccò a tradimento un gruppo di partigiani dell'Osoppo stanziato alle malghe di Porzûs, a pochi chilometri in linea d'aria da quello che oggi è il confine italo-sloveno. Il comandante e il delegato politico dell'Osoppo vennero uccisi sul posto, insieme a una donna e a un giovane che si trovavano alle malghe. Altri quattordici partigiani furono fatti prigionieri e assassinati barbaramente nei giorni successivi. Tra le vittime, anche il fratello di Pier Paolo Pasolini, Guido. Fu il più grave scontro interno alla resistenza italiana, oggetto di un dibattito storiografico e politico che si è trascinato fino a oggi. Nel primo dopoguerra la magistratura accertò la responsabilità di parte degli esecutori, ma molti interrogativi rimasero senza risposta. Chi aveva ordinato ai GAP di attaccare il presidio osovano? Era stato il Partito comunista italiano? Oppure il comando della divisione Garibaldi Natisone, che era entrato in rotta di collisione con gli osovani sull'appartenenza della zona di confine alla Jugoslavia socialista? O era stato il IX Corpo sloveno, che non aveva mai fatto mistero di non tollerare nella zona contesa formazioni partigiane che non fossero sotto il suo controllo? Oppure era stata una iniziativa personale dei gappisti?