STORIA |
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Di questo amore non si deve sapere. La storia di Inessa e Lenin
MAG C 7662 Ritanna Armeni
Donna attraente e appassionata, magnetica e vitale, pianista eccellente, poliglotta, rivoluzionaria, impegnata nella lotta per i diritti delle donne, sostenitrice del libero amore, madre di cinque figli e moglie di un ricchissimo industriale russo: è Inessa Armand, votata anima e corpo alla causa bolscevica. Anche se per molto tempo il regime sovietico ha fatto di tutto per tenerlo segreto, fu il grande amore di Lenin, oltre che la sua più fidata collaboratrice. Si conobbero a Parigi nel 1909, in un caffè dove si incontravano i rivoluzionari russi in esilio: il loro legame si nutriva dell'ardore politico, dell'ebbrezza di ideare e partecipare a un cambiamento storico epocale, ma anche di fascinazione, attrazione e tenerezza. Inessa è sepolta per volere di Lenin davanti alle mura del Cremlino vicino a John Reed, ma è stata cancellata dai libri di Storia. Il capo della Rivoluzione non poteva essere macchiato dalla meschinità di un adulterio borghese. Ritanna Armeni, che ha seguito le sue tracce nelle poche testimonianze e biografie esistenti e ha ripercorso i suoi passi in Europa, ci restituisce il ritratto fremente, dolce e indomabile di una donna che più che al passato sembra appartenere al nostro futuro: inquieta e non catalogabile, piena di contraddizioni eppure integra nelle sue passioni, capace di amare perché libera, rivoluzionaria nel privato e nel politico. |
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Il Papa non deve parlare. Chiesa, fascismo e guerra d’Etiopia
MAG C 7660 Lucia Ceci
18 dicembre 1935: è la giornata della Fede fascista. Gli italiani e le italiane sono chiamati a consegnare le fedi nuziali, in unione mistica con il regime e con il paese in guerra contro l'Etiopia. Nella sola capitale, oltre centomila fedi d'oro sono deposte sull'Altare della Patria. Papa Pio XI, benché disapprovi l'aggressione all'Etiopia, tace. Da quel silenzio e dalla partecipazione esaltata dell'episcopato alla mobilitazione fascista nasce l'immagine di un allineamento vaticano al regime sulla guerra africana dell'Italia fascista. Pochi potevano sapere quanto Pio XI disapprovasse quella guerra, quanto temesse che la politica italiana in Africa aprisse la strada a un nuovo conflitto europeo. Un numero ristrettissimo di persone era a conoscenza delle trattative riservate aperte dalla Santa Sede con la Francia per accelerare la soluzione diplomatica. Ancor meno potevano ipotizzare un tentativo vaticano di contattare il presidente americano Roosevelt per un'opera congiunta di mediazione tra Italia e Gran Bretagna. Il libro racconta come la Chiesa cattolica ha affrontato il conflitto italo-etiopico, il fascismo e l'Impero. Una storia fatta di parole e di silenzi, di messaggi pubblici e di percorsi diplomatici, di canali ufficiali e di vie ufficiose. Una storia che si svolge nei palazzi e nelle piazze, sulle ambe etiopiche e nelle missioni, nei santuari e al cinematografo. |
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Albert Einstein. Il costruttore di universi
MAG C 7674 Vincenzo Barone
Nel 1921 la figlia del matematico Federigo Enriques, Adriana, andò ad accogliere Einstein alla stazione di Bologna. Non conoscendone l'aspetto, cercò di individuarlo tra i viaggiatori di prima e di seconda classe. Quando, da un vagone di terza classe, vide scendere un signore imponente, con un cappello da artista a larghe falde e i capelli che ricadevano sulle orecchie, non ebbe dubbi. "Era lui, non poteva che essere lui. L'impronta del genio era scritta sulla sua fronte". La letteratura su Einstein è sterminata, ma è composta perlopiù da testimonianze classiche, corpose biografie e studi sull'opera scientifica. A cento anni dalla formulazione della teoria generale della relatività, questo libro unisce il racconto della vita del grande fisico all'esposizione della sua scienza e delle sue idee, combinando stile narrativo, fedeltà storica e rigore scientifico. |
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Le serenate del Ciclone
MAG C 7678 Romana Petri
I libri sui padri sono sempre una resa dei conti col morto che, in quanto tale, non parla. Non così questo libro, per metà puro romanzo e per l'altra metà memoir familiare, che parte invece dal giorno in cui il futuro padre nasce e ne reinventa la storia. Romana Petri racconta così i sessantatré anni di vita di un uomo, dal 1922 al 1985, ma anche quelli italiani, dal fascismo alla guerra alla ricostruzione al boom economico e oltre. C'è l'infanzia nell'Italia rurale nella campagna vicino a Perugia, e poi l'adolescenza condivisa con una banda di scavezzacollo in quella città allora poco più grande di un paese, tra serenate notturne al balcone della bella di turno ed esuberanti scazzottate coi soldati alleati giunti dopo la liberazione. E poi c'è una Roma carica di promesse, in anni in cui nessuna meta è preclusa: il benessere, le auto sportive, le villeggiature, le conquiste amorose, un successo che pare senza limiti. Infine, la realtà che cancella l'illusione di non poter mai più tornare indietro: la caduta, le crisi, le difficoltà da cui riemergere con la tenacia degli anni formativi. Mario Petri detto "Ciclone" è un padre ingombrante. È grande e grosso ma capace di coltivare una sua fine sensibilità. Ha l'animo di un cavaliere antico, e il suo futuro sarà quello di un uomo di spettacolo nato per vestire i panni di personaggi eroici tanto nell'opera lirica quanto nel cinema. Intorno a Mario e Lena e ai figli nati dal loro grande amore s'incontrano tanti personaggi famosi... |
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All you need is love. L’economia spiegata con le canzoni dei Beatles
MAG C 7673 Federico Rampini
"Il mio modello di business? I Beatles." Così parlò Steve Jobs, il fondatore di Apple, uno che di business qualcosa capiva. A intrigarlo era soprattutto la formula del collettivo: vedeva i Beatles come un prodigioso moltiplicatore dei talenti individuali. L'indimenticabile quartetto della cultura pop, infatti, fu anche una start-up di successo. Proiettò quattro ragazzi cresciuti nella Liverpool del primo dopoguerra, in una miseria da Terzo mondo, verso la stratosfera della ricchezza. Personalmente, nei testi delle loro canzoni, composte in un periodo di radicali cambiamenti come gli anni Sessanta, ritrovo la mia adolescenza e un'epoca che fu l'ultima Età dell'Oro per l'Occidente: alta crescita, pieno impiego, benessere diffuso, aspettative crescenti per i giovani. Ma anche i germi di quel che accadde in seguito. "Taxman" prefigura le rivolte fiscali. "Get Back" nasce come una satira dei primi movimenti xenofobi e anti-immigrati. "When I'm Sixty-Four" anticipa la crisi del Welfare State da shock demografico. "Eleanor Rigby" e "Lady Madonna" evocano la nuova povertà che oggi è in mezzo a noi. "Across the Universe", con il suo richiamo al viaggio in India dei Fab Four, ricorda l'irruzione dell'Oriente nel nostro mondo. E "Yesterday", con il tema della nostalgia, ci costringe ad affrontare domande cruciali: davvero si stava meglio "ieri"? Prima dell'euro, prima della globalizzazione, prima di Internet? L'obiettivo di questo libro è ricostruire una speranza. |
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Dalle lacrime di Sybille. Storia degli uomini che inventarono la banca
MAG C 7696 Amedeo Feniello
"Non ci crederà, ma ho scoperto una storia straordinaria. Non le dico dove, ma gliene voglio parlare. La storia è semplice, ma per niente banale. C'è una donna, rie Francese. Anzi, provenzale. Diciamo che si chiama Sibilla. A un certo momento della sua vita, cade nelle mani di un gruppo di banchieri, che le portano via il suo oro, le sue ricchezze, la sua dignità...". Comincia con le lacrime di una donna il viaggio alla scoperta di come sono nate la banca e la finanza. Un percorso gremito di tante storie di uomini - dai papi ai re, ai più semplici e oscuri cambiavalute che calcavano i mercati d'Europa - che, per primi, nutrirono il nuovo sogno del capitalismo. Un tempo di avventurieri, arrampicatori, viaggiatori, uomini del danaro. Gente rapace uscita da chissà dove, ma che conosce il come e il perché delle regole del nuovo mondo, ne rimodella abitudini e miti. Cent'anni a cavallo tra il Duecento e il Trecento fatti di eventi imprevedibili e sconosciuti, per il tempo in cui accaddero. Di protagonisti di grandi ascese e di terribili cadute, sempre in bilico tra il successo e la paura. Un sogno che, per molti, si trasforma in naufragio, quando il nuovo sistema finanziario subisce il suo primo violento tracollo, con il fallimento delle banche fiorentine. |
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Il partigiano Brancaleone
AP B 704/6 Paola Gammarota
Era fiero delle sue gesta e di aver contribuito a conquistare la libertà del suo popolo, di aver combattuto per un alto valore. Era stato un partigiano e questo lo inorgogliva molto e i suoi occhi si riempivano di lacrime e soddisfazione quando in televisione scorrevano immagini di quel tempo. Erano i momenti forti della sua vita, e la memoria andava alle persone incontrate, perse, a quelle che l’avevano tradito e aiutato. Gli anni compresi tra il 1943 e 1945 furono anni terribili per lui e per tutta la popolazione. |
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Io, Pietro e mio fratello
AP C 476 Domenico Gambatesa
Il libro ricostruisce, attraverso episodi inediti gli esordi di Pietro Mennea, nel circuito della grande famiglia avisina, esordi non sportivi ma legati ad un giovanissimo Mennea “privato” negli anni adolescenziali che precedono la sua ascesa agonistica. Raccontati da Mimmo Gambatesa, con il fratello Franco, furono tra gli amici più vicini al campione. Racconti semplici, piccole storie di tre anonimi ragazzi di periferia che impegnavano il loro tempo libero per allenarsi nella corsa veloce. |
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La Cantina Sperimentale di Barletta: 1879-1967
OP A 433 Michele Dimonte
Fondata nel lontano 1879 e proficuamente attiva per quasi un secolo, In tale arco temporale questa Istituzione è stata protagonista dello sviluppo della vitivinicoltura nella città di Barletta nonché nell’ambito territoriale appulo-lucano e meridionale, con riflessi positivi anche in ambito nazionale. La Cantina Sperimentale, come succede in molte attività e istituzioni umane, ha avuto funzioni e apparati che si sono evoluti nel tempo per rendere la propria azione all’altezza delle necessità circostanziali. Poi, al culmine della sua efficienza ed efficacia (a fine anni 1960), ha dovuto subire un colpo burocratico, che ne ha decretato l’immeritata fine. |
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Eravamo come voi
MAG C 7718 Marco Rovelli
"Devi raccontarle queste cose", mi dice Luigi. "Che poi i ragazzi oggi ci guardano magari con ammirazione, ma dicono che siamo uomini di un altro mondo, non saremo mai come voi... No! Voi potete essere come noi, perché noi eravamo come voi!" Perciò mi metto in viaggio. Per incontrare i primi, i più giovani di allora a cui è toccata la scelta. Non impavidi eroi, ma ragazzi che seppero rispondere a una chiamata e che seppero pronunciare un Sì per innescare il processo della loro liberazione. "Eravamo come voi" racconta storie di ragazzi partigiani, tra i 14 e i 23 anni, i loro incontri, i perché della loro scelta. Spesso, prima che da una solida convinzione ideologica, per giovani normali, cresciuti nell'unico mondo possibile (in quel Truman show che era il fascismo) la decisione di salire in montagna fu guidata dall'istinto, dalla necessità o dal caso. Dopo, quella scelta scavò un abisso: perché quei venti mesi - dall'8 settembre '43 al 25 aprile '45 - costituirono una faglia irreversibile, una trasformazione esistenziale radicale. La pialla del tempo ha appiattito la dimensione umana. Di loro abbiamo dimenticato la quotidianità, i sentimenti, l'emotività - e anche gli sbagli, gli inciampi. Sarà come incontrare i miei allievi della scuola, e chiedere loro: "Perché stai scegliendo questa strada?". |
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