NARRATIVA |
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Un anno per un giorno
MAG C 7938 Massimo Bisotti
Alex Gioia è uno dei più famosi cantanti italiani. La sua vita, baciata dal successo, è attraversata da un cruccio che lo tormenta: non aver potuto vivere fino in fondo la sua storia d'amore con Greta, una ragazza più giovane di lui, conosciuta durante un evento a Napoli. Alex e Greta si sono rincorsi, si sono sfiorati, ma il momento per loro non è stato mai quello giusto. Da qualche tempo Alex si è trasferito a Parigi, per riprendere fiato in una città in cui non conosce nessuno e nessuno lo conosce, per ritrovare la sua ispirazione perduta. Un giorno, in metrò, si incuriosisce osservando una donna che scende sempre a fermate diverse con persone diverse, facendo delle bolle di sapone. Ne resta affascinato, si presenta e si ritrovano a parlare di occasioni mancate e di rimpianti. Improvvisamente Nirvana, questo è il nome della ragazza, offre ad Alex un dono: un tubo di bolle di sapone. Un tubo magico, gli spiega, e ogni volta che soffierà potrà tornare a un giorno del suo passato, e cambiarlo. Ma ogni viaggio avrà un prezzo. Per ogni tentativo fatto per tornare indietro nel tempo, Alex dovrà dare in cambio un arino della sua vita. Un anno per un giorno. Alex torna all'albergo in cui vive, credendo sia uno scherzo. Finché, ripensando a Greta, non osserva il tubo e viene preso dalla voglia di soffiare. E se Nirvana avesse detto la verità? Se davvero il passato si potesse cambiare? |
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La felicità è una storia semplice
MAG C 7955 Lorenza Gentile
Vito Baiocchi è al verde, ha perso il lavoro, non ha una fidanzata e vive da solo con un'iguana di nome Calipso. Eppure il peggio deve ancora venire: la sua dispotica nonna ha bisogno di lui. Nemmeno con la corda al collo, ormai deciso a farla finita, Vito Baiocchi riesce a sottrarsi all'autorità della terribile nonna. Come sente il cellulare che squilla, si sfila il cappio e risponde. La vecchia pretende di essere accompagnata fino in Sicilia, il luogo dove è nata e che ha dovuto abbandonare molti anni prima. Lui non sa dire di no e parte con lei per un viaggio interminabile. Tra incontri buffi e situazioni tragicomiche, i due si confessano insospettabili segreti, mentre niente va come dovrebbe.
Ma quando tutto sembra perduto, Baiocchi capisce che deve prendere in mano la propria vita e sforzarsi di credere nella felicità.
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Il marine
MAG C 8013 Pier Luigi Vercesi
Il 31 ottobre 1969 le telescriventi di tutto il mondo battono una notizia che ha dell'incredibile. Ralph Minichiello, marine italo-americano di vent'anni, decorato in Vietnam per le sue azioni «eroiche», sta dirottando un aereo decollato da Los Angeles. All'aeroporto di New York, dove il Boeing 707 atterra per rifornirsi di carburante, Minichiello riesce a beffare l'imponente dispiegamento di forze dell'Fbi coordinato da John E. Hoover in persona. L'aereo sembra diretto al Cairo ma all'alba del 1° novembre si ferma a Roma, dove il marine, su un'auto della polizia guidata da un vicequestore, comincia una disperata fuga verso Napoli e il paese in cui è nato, Melito Irpino. Dopo rocambolesche avventure nella campagna romana, viene arrestato e condotto nel carcere di Regina Coeli. Gli inquirenti faticano a credere al suo racconto: un anno, il 1968, vissuto nelle giungle del Vietnam; il torto subìto al suo ritorno negli Stati Uniti; la decisione di sfidare, da solo, il Paese per cui era disposto a sacrificare la vita. Tutto per 200 maledetti dollari. Qualche giorno dopo cominciano a giungere, da ogni parte del mondo, messaggi di solidarietà per il ragazzo capace di sfidare «l'impero» impegnato nella «sporca guerra» diventata l'emblema di tutte le proteste che riempiono le piazze dell'Occidente. Se estradato, Minichiello, che a quattordici anni era emigrato in America con i genitori per fuggire dalla miseria dell'Irpinia colpita dal terremoto, rischia la pena di morte. Ma ormai è un simbolo: la sua vicenda si intreccia, involontariamente, con una storia che parte dalle proteste nelle università americane, passa per il Maggio francese, per Woodstock, la strage di Piazza Fontana a Milano, la ritirata americana dal Vietnam e gli Anni di piombo in Italia. Non è più la bravata di un ragazzo diventato uomo sparando raffiche di mitra in Vietnam ma la parabola di un'intera generazione che mette sotto accusa i propri genitori. Di Minichiello hanno detto che ispirò Rambo, in verità la sua storia è più simile a quella di Forrest Gump. E non è destinata a concludersi in un carcere italiano. Dopo una battaglia giudiziaria romanzesca, con avvocati di Hollywood pronti a scendere nell'agone e la politica italiana che la cavalca, il suo destino lo riporta altre volte sull'orlo del baratro della disperazione e della sfida: da solo contro tutto il mondo. |
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Candore
MAG C 7974 Mario Desiati
Martino Bux è un diciottenne in libera uscita durante la visita di leva quando scopre che i sogni possono diventare realtà. Le donne irraggiungibili sono lì davanti ai suoi occhi in un cinema a luci rosse, può guardarle senza essere visto, può goderne senza dover rendere conto a nessuno. Ma ben presto per Martino la pornografia diviene un'ossessione. Invece di frequentare l'università, si perde bighellonando nei locali più equivoci della capitale. E soprattutto perde Fabiana, esasperata dalla sua inconcludenza, dalla sua pervicace inadeguatezza alla vita adulta. Fabiana studia per diventare medico, mentre per Martino quel suo camice bianco è soprattutto un dettaglio che accende le fantasie erotiche. Le donne in carne e ossa, quelle che si potrebbero abbracciare, perdono via via consistenza e verità. Si innamora solo di ragazze che somigliano ad attrici hard, lavora solo in posti in cui regnano libertinaggio e sensualità esplicita, si affida a chiunque possa concedergli un attimo di felicità del corpo. Attraversa così un trentennio di storia del porno, passando per i giornaletti, i film di Rocco Siffredi, i locali di striptease, e poi internet e i privé, fino ad arrivare a oggi. Sullo sfondo, la città di Roma e l'Italia, fatta di cialtroneria, finta opulenza, in continua oscillazione tra bigottismo e trasgressione, moralismo e voyeurismo. |
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La biblioteca dei morti
MAG D 5471 Glenn Cooper
Questo romanzo comincia nel dicembre 782 in un'abbazia sull'isola di Vectis (Inghilterra), quando il piccolo Octavus, accolto dai monaci per pietà, prende una pergamena e inizia a scrivere un'interminabile serie di nomi affiancati da numeri. Un elenco enigmatico e inquietante. Questo romanzo comincia il 12 febbraio 1947, a Londra, quando Winston Churchill prende una decisione che peserà sulla sua coscienza sino alla fine dei suoi giorni. Una decisione atroce ma necessaria. Questo romanzo comincia il 10 luglio 1947, a Washington, quando Harry Truman, il presidente della prima bomba atomica, scopre un segreto che, se divulgato, scatenerebbe il panico nel mondo intero. Un segreto lontano e vicinissimo. Questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, a New York, quando il giovane banchiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data di quel giorno. Poco dopo, muore. E la stessa cosa succede ad altre cinque persone. Un destino crudele e imprevedibile. "Questo romanzo è cominciato e forse tutti noi ci siamo dentro, anche se non lo sappiamo. Perché non esiste nulla di casuale. Perché la nostra strada è segnata. Perché il destino è scritto. Nella Biblioteca dei Morti." |
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L’arminuta
MAG C 7945 Donatella Di Pietrantonio Finalista Premio Campiello 2017
Ci sono romanzi che toccano corde cosí profonde, originarie, che sembrano chiamarci per nome. È quello che accade con L'Arminuta fin dalla prima pagina, quando la protagonista, con una valigia in mano e una sacca di scarpe nell'altra, suona a una porta sconosciuta. Ad aprirle, sua sorella Adriana, gli occhi stropicciati, le trecce sfatte: non si sono mai viste prima. Inizia cosí questa storia dirompente e ammaliatrice: con una ragazzina che da un giorno all'altro perde tutto - una casa confortevole, le amiche piú care, l'affetto incondizionato dei genitori. O meglio, di quelli che credeva i suoi genitori. Per «l'Arminuta» (la ritornata), come la chiamano i compagni, comincia una nuova e diversissima vita. La casa è piccola, buia, ci sono fratelli dappertutto e poco cibo sul tavolo. |
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Lo zaino di Emma
MAG C 7987 Martina Fuga
Martina Fuga, mamma di una bimba con sindrome di Down, racconta la sua storia di vita possibile. Ricordi, episodi, riflessioni - narrati in una prosa asciutta ed essenziale - delineano il suo percorso di accoglienza della disabilità della figlia intrapreso tra difficoltà e successi quasi dieci anni fa. Lontano da intenti buonisti, spietato come la verità impone, "Lo zaino di Emma" racconta lo straordinario rapporto che lega una madre a una figlia e offre spunti di riflessione a chiunque si interroghi sul senso vero della vita.
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Maze Runner: La rivelazione
MAG D 5460/2 James Dashner
Thomas sa di non potersi fidare delle menti malvagie che fanno parte della C.A.T.T.I.V.O., l'organizzazione che continua a tenere sotto scacco lui e gli altri Radurai, i sopravvissuti al Labirinto. Il tempo delle menzogne è finito, gli ripetono, i loro ricordi sono stati ripristinati e le tremende Prove cui sono stati sottoposti sono terminate. Sostengono di aver raccolto tutti i dati di cui avevano bisogno, ma di dover fare ancora affidamento su di loro per un'ultima missione: tocca ai Radurai trovare una cura per l'Eruzione, lo spietato morbo che conduce alla follia. Ma accade qualcosa che nessuno degli uomini della C.A.T.T.I.V.O. poteva prevedere: i ricordi di Thomas si spingono molto più lontano di quanto possano anche solo sospettare, fino alla verità. Il ragazzo adesso ha la conferma: non può credere a una sola parola di quello che dicono. E i suoi ricordi gli rivelano che dovrà fare molta attenzione, se vuole sopravvivere, perché la verità è più pericolosa della menzogna. |
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Gli adepti
MAG C 7893 Ingar Johnsrud
Sembra un semplice caso di scomparsa, quello su cui l'ispettore Fredrik Beier, della polizia di Oslo, comincia a indagare. Certo, rischia di fare clamore, perché a sparire nel nulla è stata la figlia di un'esponente di primo piano del partito di governo. E perché la ragazza viveva all'interno di una setta cristiana, la "Luce di Dio". Ma il quadro si complica subito: nella villa che ospita la setta si consuma un massacro e nei sotterranei viene scoperto un laboratorio chimico all'avanguardia, del quale non è chiaro l'uso. C'è chi chiama in causa il terrorismo fondamentalista, chi soffia sul fuoco. Ma Beier, affiancato da una giovane e brillante agente musulmana, Kafa Iqbal, capisce che dietro al laboratorio, e alla strage, c'è una verità assai più complessa e che arriva ad affondare le sue radici fino a Vienna, negli anni del nazismo. |
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Il peso di Dio: il vangelo di Lenny Belardo
MAG C 7950 Paolo Sorrentino
Dalle molte ore di narrazione di The Young Pope, che racconta il cammino di Lenny Belardo, eletto papa Pio XIII, Paolo Sorrentino ha estratto il filo musicale di un libro autentico, da gustare in ogni pagina. In un testo breve, un mondo immenso. Parole del giovane papa, del suo segretario di Stato e dei piú stretti comprimari. Parole che fanno ridere e pensare. A volte, mettono i brividi. Una sorpresa per chi ha già visto la serie tv, un meditato invito per tutti. |
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Un’educazione milanese
MAG C 8043 Alberto Rollo
Questa è una ricognizione autobiografica ed è il racconto della città che l'ha ispirata. Si entra nella storia dagli anni Cinquanta: l'infanzia nei nuovi quartieri periferici, con le paterne "lezioni di cultura operaia", le materne divagazioni sulla magia del lavoro sartoriale, la famiglia comunista e quella cattolica, le ascendenze lombarde e quelle leccesi, le gite in tram, le gite in moto, la morte di John F. Kennedy e quella di papa Giovanni, Rocco e i suoi fratelli, l'oratorio, il cinema, i giochi, le amicizie adolescenziali e i primi amori fra scali merci e recinti incustoditi. E si procede con lo scatto della giovinezza, accanto l'amico maestro di vita e di visioni, sullo sfondo le grandi lotte operaie, la vitalità dei gruppi extraparlamentari, il sognante melting pot sociale di una generazione che voleva "occhi diversi". A questa formazione si mescola la percezione dell'oggi, il prosciugamento della città industriale, i progetti urbanistici per una Grande Milano, le trasformazioni dello skyline, il trionfo della capitale della moda e degli archistar. |
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La biblioteca segreta di Timbuctù
MAG C 7972 Joshua Hammer
Quando nel 1826 l’esploratore Alexander Gordon Laing arrivò a Timbuctù, primo europeo a mettervi piede, scoprì che la capitale del Mali era da secoli il cuore intellettuale dell’Africa subsahariana, un luogo di straordinaria ricchezza culturale nel quale era fiorito un tesoro inestimabile di testi religiosi, di algebra, fisica, medicina, giurisprudenza, botanica, geografia, astronomia, persino di educazione sessuale. Testi preziosi anche perché vergati con varietà di stili calligrafici, di inchiostri e colori. È questo immenso patrimonio di manoscritti – recuperati rocambolescamente in tutta l’Africa da Abdel Kader Haidara, archivista e bibliotecario – che improvvisamente, nel 2012, si ritrova minacciato dall’avanzata della jihad. I fondamentalisti prendono Timbuctù, impongono la Sharia, distruggono le vestigia degli antichi templi e diventa chiaro che anche i manoscritti saranno dati alle fiamme. Per salvarli Abdel Kader recluta un manipolo di coraggiosi bibliofili e organizza un’incredibile operazione alla Monuments Men: oltre 350.000 manoscritti vengono nascosti in casse e bauli, portati al sicuro su carretti trainati da muli, contrabbandati oltre i posti di blocco. E quando a Timbuctù arrivano i militari francesi, nel gennaio 2013, la gran parte del tesoro è in salvo. La biblioteca segreta di Timbuctù è una straordinaria storia vera, che si legge come un romanzo e che afferma il valore della cultura come unico baluardo possibile contro la barbarie del fondamentalismo. |
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Magari domani resto
MAG C 7965 Lorenzo Marone Finalista al Premio Selezione Bancarella 2017
Luce, una trentenne napoletana, vive nei Quartieri Spagnoli ed è una giovane onesta, combattiva, abituata a prendere a schiaffi la vita. Fa l'avvocato, sempre in jeans, anfibi e capelli corti alla maschiaccio. Il padre ha abbandonato lei, la madre e un fratello, che poi ha deciso a sua volta di andarsene di casa e vivere al Nord. Così Luce è rimasta bloccata nella sua realtà abitata da una madre bigotta e infelice, da un amore per un bastardo Peter Pan e da un capo viscido e ambiguo, un avvocato cascamorto con il pelo sullo stomaco. Come conforto, le passeggiate sul lungomare con Alleria, il suo cane superiore, unico vero confidente, e le chiacchiere con il suo anziano vicino don Vittorio, un musicista filosofo in sedia a rotelle. Un giorno a Luce viene assegnata una causa per l'affidamento di un minore, e qualcosa inizia a cambiare. All'improvviso, nella sua vita entrano un bambino saggio e molto speciale, un artista di strada giramondo e una rondine che non ha nessuna intenzione di migrare. La causa di affidamento nasconde molte ombre, ma forse è l'occasione per sciogliere nodi del passato e mettere un po' d'ordine nella capatosta di Luce. Risolvendo un dubbio: andarsene, come hanno fatto il padre, il fratello e chiunque abbia seguito il vento che gli diceva di fuggire, o magari restare? |
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Quella cosa intorno al collo
MAG C 7944 Chimamanda Ngozi Adichie
In questi racconti Chimamanda Ngozi Adichie delinea lucidamente e senza reticenze patriottiche gli aspetti più problematici della società nigeriana, attraversata da scontri religiosi, omicidi politici, corruzione, brutalità nelle carceri e maschilismo. Tra senso di smarrimento e più concreti problemi di soldi e di documenti, risulta però altrettanto chiaro che neppure l'emigrazione assicura una vita felice, nello specifico in quell'America che, seppure tanto vagheggiata, vista da vicino è ben diversa dal paradiso di ordinate villette unifamiliari dipinto in certi film. Gli affetti, i sapori e le usanze di casa continuano infatti a tormentare le protagoniste dei racconti di Adichie, che siano arrivate negli Stati Uniti quasi per caso, sposando un uomo ricco che poi le ha parcheggiate nell'agio di una terra straniera con figli e domestica, oppure dopo aver atteso per anni il ricongiungimento con il compagno. A dare il titolo alla raccolta è la storia di Akunna, una ragazza che vince la Green Card e che, dopo essersi scontrata con la dura filosofia del «dare per avere», ha quello che nell'opinione di molti sarebbe un incredibile colpo di fortuna. Ma liberarsi di «quella cosa intorno al collo», un soffocante senso di solitudine e non appartenenza, è tutt'altra cosa. Particolarmente toccanti sono i racconti "L'ambasciata americana" e "Domani è troppo lontano". Nel primo la protagonista, che all'improvviso si è ritrovata in un incubo, attende in fila sotto un sole cocente l'apertura dei cancelli dell'ambasciata americana, dove si appresta a fare domanda di asilo politico. Insensibile alla folla, riesce a pensare solo al figlio e alla macchia, rossa come olio di palma fresco, che ha visto allargarsi sul suo petto. Nel secondo, invece, sullo sfondo di un afoso e lussureggiante giardino pieno di ricordi, una ragazza è costretta dalla morte della nonna a rivivere la tragica sera dell'infanzia in cui ha perso l'amato fratello maggiore. |
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Velvet
MAG C 7996 Mary Gaitskill
Velvet ha undici anni e vive a Crown Heights, un sobborgo degradato di Brooklyn, con la madre e un fratellino più piccolo. Del mondo non conosce altro che i blocchi di cemento e le gang del suo quartiere, e gli scoppi d'ira della madre dominicana che, arroccata nella sua lingua spagnola e nel suo sdegno, indossato «come fosse un carrarmato», lotta per sbarcare il lunario e per insegnare ai figli a non sperare. Ginger è una donna di mezza età precariamente approdata alla vita sonnacchiosa di una cittadina borghese a nord di New York, dopo un passato di arte incompresa, relazioni infelici e abuso di sostanze. Quando un programma di ospitalità estiva per i bambini della minoranza ispanica le fa incontrare, i loro mondi inconciliabili, e tutti i pieni e i vuoti delle loro vite, sembrano mescolarsi. Per Ginger quella bambina forte, volitiva, bellissima, bugiarda per sopravvivere, capace in tutto tranne che negli obblighi scolastici, è la figlia mai avuta, la sorella mai dimenticata, l'amore senza riserve. Per Velvet quella donna quieta e vibrante, la cui faccia sembra piangere anche quando sorride, quella donna così diversa dalla sua amatissima madre, è la dolcezza al posto della cinghia, l'ascolto, la fiducia, e una via di riscatto. Il riscatto ha l'occhio limpido e la forza trattenuta di un cavallo. Nel maneggio a cui Ginger la conduce, Velvet scopre di «sentire» i cavalli, i loro desideri, le loro paure, ne riconosce istintivamente i caratteri, le tenerezze e le malizie, matura simpatie e antipatie. Ed è folgorata da un'attrazione. Fra tanti animali docili e variamente amichevoli, scorge una cavalla dalla testa troppo grossa e il muso pieno di cicatrici, pericolosa e insofferente a ogni comando, isolata dal resto del gruppo. Una cavalla reduce da terribili maltrattamenti e forse impazzita nel frattempo. La «Mostruosa», la chiamano. Ma Velvet ha in mente un altro nome per lei, e un altro destino per entrambe. |
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Il mestiere dello scrittore
MAG C 7942 Murakami Haruki
Con Il mestiere dello scrittore Murakami Haruki compie un gesto straordinario e inaspettato: fa entrare i suoi lettori nell'intimità del suo laboratorio creativo, li fa accomodare al tavolo di lavoro e dispiega davanti a loro i segreti della sua scrittura. Sono «chiacchiere di bottega», confidenze, suggerimenti, che presto però si aprono a qualcosa di piú: una riflessione sull'immaginazione, sul tempo e l'identità, sul conflitto creativo tra forma e libertà. In questo senso Il mestiere dello scrittore è anche un'autentica autobiografia letteraria di uno degli autori piú schivi del pianeta. È un libro pieno di curiosità e rivelazioni sul mondo di Murakami: dal fatto che la sua prima e piú importante editor è la moglie, che legge tutto quello che scrive e di cui lui ascolta tutti i consigli. |
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Sono cose da grandi
MAG C 7899 Simona Sparaco
Un giorno, davanti alla televisione, per la prima volta Simona riconosce negli occhi del figlio la paura. E non è la paura catartica delle fiabe, è quella suscitata dalla violenza del mondo. La frase usata fino ad allora per proteggerlo «sono cose da grandi» non funziona piú. Cosí decide di rivolgersi a lui, con semplicità, per dirgli ciò che sulla paura ha imparato. Ma anche per raccontargli la dolcezza di una vita quotidiana a due, tra barattoli pieni di insetti e scatole magiche dove custodire i propri desideri. Scrivendogli scopre la propria fragilità, e in questa fragilità, paradossalmente, una forza. In questo tempo incerto e minaccioso, una madre prova a decifrare il mondo per suo figlio, reinventandolo attraverso i giochi e le storie che crea ogni giorno per lui. |
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Eroi della frontiera
MAG C 7998 Dave Eggers
Josie ha trentotto anni ed è felice, quella sera. In un camper al buio, con i suoi due bambini e i boschi sconosciuti attorno. Sa che la sua è una felicità passeggera, e che tutto è sbagliato. Non dovrebbe essere in Alaska, una zona del paese che è America ma anche non lo è, è il luogo dell'oblio e dei viaggiatori erranti. Non dovrebbe trovarsi in un'anonima casa a quattro ruote, senza telefono e con in tasca solo contanti. Irrintracciabile. Era una dentista e non lo è più. Il padre dei suoi figli l'ha lasciata. Ha una causa legale alle costole e un rimorso che la tormenta. Credeva in un paese che non esiste più, cancellato dalla durezza della crisi economica. Così Josie si è ribellata: ha preso i suoi figli (sequestrati, si potrebbe dire, all'insaputa del padre), li ha caricati su un camper e sono partiti, senza un piano. Paul, otto anni, "gli occhi freddi e premurosi di un prete glaciale", più assennato di sua madre. Ana, cinque anni, "una minaccia continua al contratto sociale", un animale con gli occhi verdi e "la capacità di individuare l'oggetto più fragile in qualsiasi stanza e romperlo con incredibile alacrità". E ora puntano dritti verso l'Alaska. Un genitore non dovrebbe prima di tutto tenere i figli alla larga da pericoli inutili e traumi evitabili? Invece lei li ha trascinati in Alaska, che non è per niente un luogo magico dall'aria cristallina, ma un posto soffocato dalla caligine di decine di incendi dispersi per tutto lo Stato come galeotti in fuga. Ma è anche la terra degli eroi, e Josie ha bisogno di trovarne uno: trovatemi uno coraggioso, un ardito, chiede agli alberi scuri. Trovatemi uno che non si tira indietro. Dave Eggers torna a raccontare, con la struggente tenerezza e lo humour del suo romanzo d'esordio, l'America contemporanea e quel che resta di una famiglia disastrata che si mette in marcia verso la frontiera. E in più la luminosa e quasi utopistica fiducia, nonostante tutto, che qualcosa di simile all'originario sogno americano esista ancora, da qualche parte sotto il ghiaccio. |
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Il giro del miele
MAG C 7940 Sandro Campani
«In quei giorni splendenti la vedevi e non riuscivi a immaginare che potesse essere stata da nessun'altra parte: guardava suo marito lavorare al sole che bruciava piacevolmente il collo, e le api stordite camminavano sul muro». Davide è un uomo semplice che ha un lavoro semplice: consegna il miele a domicilio nel paese dell'Appennino dove è nato e cresciuto. La faccia pulita, le spalle e le mascelle larghe: ha l'aspetto di quello che le signore anziane chiamano "figliolo", o "giovanotto". Le ragazze l'hanno sempre snobbato, «ma tanto, lui, era innamorato della Silvia fin da quando erano piccoli». Perso il lavoro, perso il grande amore, spinto dalle circostanze della vita ha iniziato a bere, lasciando entrare in sé una violenza che non è in grado di gestire. Il vecchio Giampiero invece è stato l'aiutante del padre di Davide. Ha una mano bruciata in seguito all'incendio della falegnameria in cui lavorava, ma soprattutto ha una moglie amata, l'Ida. Non sono riusciti ad avere figli. Ha visto crescere Davide, e lo accoglie ora, a tarda notte, quando viene a bussare alla sua porta. |
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In che lingua sogno?
MAG C 7943 Elena Lappin
Nata a Mosca nel 1954 (un anno dopo la morte di Stalin); cresciuta a Praga (intorno allo spartiacque del 1968) e poi ad Amburgo (dove matura la prima consapevolezza di essere ebrea); compiuti gli studi a Tel Aviv (negli anni a cavallo fra la Guerra del Kippur e quella del Libano); divenuta madre per la prima volta a Ottawa, la seconda ad Haifa e nello stato di New York la terza; approdata come scrittrice ed editor a Londra, Elena Lappin è un perfetto esempio di espatriata in perenne movimento geografico e umano. Questo suo memoir è dunque storia privata e famigliare (e le famiglie nel suo caso sono plurali), ma in un certo senso anche dell'Europa nella seconda metà del Ventesimo secolo. Linguistica è la domanda che Lappin si pone nel titolo, e che altre ne sottintende: in che lingua parlo, penso, amo? In che lingua vivo? Infine, in che lingua scrivo? E linguistici sono gli strumenti con cui prova a darsi risposta. Svariati idiomi scandiscono la sua infanzia, l'adolescenza, lo studio, gli affetti, gli amori, il lavoro, lo sguardo. Si affiancano l'uno all'altro, sommandosi fino a diventare il suo patrimonio genetico, il luogo stesso della sua esistenza. Il russo dell'infanzia, dolce come una ciotola di ciliegie: «Mio nonno mi fece il dono di preservare la mia prima lingua, il russo, che sembrava destinata ad essere la mia lingua madre. Ma non lo fu». Il ceco, appreso con facilità, come sempre i bambini, quando la madre la porta con sé a Praga dove Elena, quattrenne, si impadronisce perfino di quella peculiare vena ironica e arguta che sostanzia la letteratura ceca. Il tedesco dell'adolescenza ad Amburgo, la città dove la famiglia decide di emigrare quando è ormai chiaro che la Primavera di Praga è finita: i carri armati sovietici si sono ritirati, ma hanno cancellato «un numero magico, un anno magico, un luogo magico» e trasformato in lingua del nemico il russo fiabesco dei nonni. L'ebraico scoperto a tredici anni, in una Germania in cui ancora serpeggia l'antisemitismo, e fatto proprio in Israele. Infine l'inglese, scelto apparentemente per ragioni di studio e di ricerca, e che invece si rivelerà parte integrante del suo patrimonio genetico. È «la voce in inglese di un uomo dal forte accento russo» quella che irrompe nella sua vita una sera qualsiasi del 2002, e che la condurrà così indietro nel tempo, e in orizzonti spaziali così imprevisti, che Lappin, per conciliarsi con una storia che sembra sottrarla a se stessa, non può che ripercorrerla passo passo, raccontando il farsi e il disfarsi di una molteplicità di esistenze sulle due sponde dell'Atlantico. |
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La donna dai capelli rossi
MAG C 7887 Orhan Pamuk
Cem era un liceale nella Istanbul di metà anni Ottanta come tanti altri quando suo padre farmacista viene arrestato dal governo e torturato dalla polizia a causa delle sue frequentazioni politiche. Non farà mai più ritorno a casa. Per aiutare la madre Cem andrà a lavorare in una libreria: è qui, tra i romanzi e gli scrittori che vengono a trovare il padrone della libreria, che Cem inizierà a sognare di diventare uno scrittore. Rimarrà sempre con questo desiderio, con questa fame di storie, anche se la vita ha in serbo altro per lui: quando la libreria chiude, Cem diventa l'apprendista di mastro Mahmut, un costruttore di pozzi. Tra maestro e allievo si stabilisce un legame profondo, e il ragazzo sente di aver trovato in Mahmut quel padre che da lungo tempo ha perso. Mahmut e la sua ditta hanno un nuovo incarico: scavare un pozzo in un paese nei dintorni di Istanbul. Ed è li che Cem incontrerà l'attrice dai capelli rossi. Inizierà a spiarla mentre è in scena, indifferente alla tragedia a cui sta assistendo, concentrato solo su di lei, e poi nella casa dove vive col marito, per strada. Fino a quando l'ossessione erotica per questa donna più grande di lui si trasformerà in un'unica, folle, indimenticabile notte di sesso. Cem non potrebbe essere più felice: non sa che la sua vita cambierà per sempre e che il destino ha già iniziato a tessere la sua complicata, crudelissima, imprevedibile trama. |
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Amori sospesi
MAG C 8004 Alberto Asor Rosa
Il desiderio e il tramonto del corpo sembrano contrapporsi e invece si rispecchiano e si accendono, nel ricordo e nella vitalità, nello struggimento e nella fantasia, nelle parole inesauste di una narrazione ininterrotta. Ed è di questo che parlano, sornioni e malinconici, irriverenti e divertiti, i dieci racconti di cui è fatto questo libro. C'è un addio iniziale, breve e lancinante come tutte le prime volte. Un bambino spaurito che lascia la mano della mamma il primo giorno di scuola. C'è un addio finale, lento e lancinante come tutte le ultime volte: un uomo che esce piano dalla sua lunga vita coniugale e familiare, per tornare gradualmente, irreversibilmente, nei territori dell'infanzia. E c'è un ultimo addio, lancinante e basta. Ma dolcissimo, perduto nell'estasi. Tra l'uno e l'altro, di racconto in racconto, il desiderio e i suoi fallimenti fanno emergere nei protagonisti il loro pili profondo modo d'essere; e la fine, quando arriva, soffice o drammatica che sia, è la conseguenza inevitabile, dolce e amara, di quella scoperta. Insomma, un'ininterrotta sequenza di inizi e di finali, così come è fatta la vita: ogni racconto una storia d'amore e di passione, palpiti, struggimenti, felicità del corpo e malinconia. |
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Cedi la strada agli alberi
MAG D 5512 Franco Arminio
Franco Arminio ha raccolto qui una parte della sua sterminata produzione in versi. Ma non è un’antologia, è un’opera antica e nuova, raffinata e popolare, un calibrato intreccio di passioni intime e passioni civili. La prima sezione è un omaggio al paesaggio e ai paesi che Arminio racconta da anni nei suoi libri in prosa. La seconda ci presenta una serie di poesie amorose in cui spicca il suo acuto senso del corpo femminile. Dopo i testi intensi dedicati agli affetti familiari, le conclusioni sono affidate a una serie di riflessioni sulla poesia al tempo della Rete. I versi di Arminio sono lavorati a oltranza, con puntiglio e cura, con l’obiettivo di arrivare a una poesia semplice, diretta, senza aloni e commerci col mistero. La sua scrittura è una serena obiezione alle astrazioni e al gioco linguistico, una forma di attenzione a quello che c’è fuori, a partire dal corpo dell’autore, osservato come se fosse un corpo estraneo. L’azione cruciale è quella del guardare: “Io sono la parte invisibile / del mio sguardo” |
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Lame
MAG C 7888 Gabriele Pedullà
«... E poi li ho visti: cosi colorati, cosi dinamici, soprattutto cosi allegri! Trascinanti è il termine. Per non parlare dei vestiti e della musica, con quella spudorata celebrazione degli anni Ottanta, ironica e filologica al tempo stesso. Ma almeno altrettanto ti colpivano gli spettatori che si erano raccolti da tutta la Bay Area per assistere alle piroette sui pattini di quella infaticabile compagnia di dilettanti: anche loro facevano chiaramente parte dello show. [...] Soprattutto, nei giorni successivi non riuscivo a smettere di pensarci. Sai quando hai l'impressione di aver assistito a qualcosa di importante, ma non riesci a dire cosa? E non era solo per via dei pattinatori. Tutta quella gente, affascinata come me dal loro girare all'infinito, ovale dopo ovale, ancora e ancora. Perché anch'io, oramai, ero preso in trappola: questo era chiaro. Allora ho sentito che li c'era una storia che dovevo assolutamente raccontare, che quel movimento senza una meta ci riguardava tutti, insomma che non si trattava solo di un gruppo di ragazzi di mezza età che cercava di passare una domenica all'aperto volteggiando in aria. Ecco, non saprei come altrimenti dirlo, ma quel pomeriggio al Golden Gate Park per un paio d'ore ho avuto l'impressione di vedere qualcosa come lo Spirito-del-nostro-tempo che si incarnava in una singola, concretissima figura. Li, improvvisamente, c'era il meglio e il peggio di tutti noi. Le nostre angosce. I nostri errori. Le nostre speranze, forse. Avevo bisogno di capire. E cosi ho cominciato a scrivere... » |
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Ragione & sentimento
MAG C 7947 Stefania Bertola
La morte improvvisa di Gianandrea Cerrato, valente avvocato penalista, oltre a privare una moglie del marito e tre figlie del padre, ha delle conseguenze del tutto inaspettate. Da un giorno all'altro le quattro donne si trovano a dover riorganizzare la loro vita. Ed è Eleonora, la figlia maggiore, a cercare il modo di mandare avanti quella famiglia di femmine «variamente deragliate». Mentre la piccola Margherita vive in una dimensione parallela, Eleonora e Marianna sono divise da una visione opposta dell'esistenza e dell'amore: Marianna legge Shakespeare e crede nell'amore assoluto, Eleonora invece, impegnata com'è a sbarcare il lunario e ad arginare la follia collettiva, non è affatto sicura di sapere cosa sia, veramente, l'amore. Intorno a loro si muove il mondo, con le sorprese, l'allegria, l'inganno. La ragione e il sentimento. Perché quella è una delle grandi battaglie che ci tocca combattere nella vita. Non proprio a tutti, perché esistono esseri fortunati senza ragione, o senza sentimento. Ma la maggior parte di noi ne ha un po' dell'una e un po' dell'altro, e non sempre riesce a farli coesistere pacificamente. Quindi si lotta: si lotta da sempre e si lotterà per sempre, e per questo motivo tra tutti i romanzi di Jane Austen Ragione e sentimento è quello piú adatto a essere periodicamente riscritto, scagliandolo dentro il tempo e i secoli che passano. Stefania Bertola l'ha fatto in modo irresistibile, con l'umorismo e la maestria che le conosciamo da sempre. |
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Rapsodia francese
MAG C 7941 Antoine Laurain
Il medico cinquantenne Alain, che da giovanissimo suonava in una band musicale a Parigi, riceve dopo trentatre anni una lettera di ingaggio di una casa discografica, rimasta nascosta dietro all'armadio di un ufficio postale. La rivelazione tardiva scatena in lui una crisi ad ampio raggio sulla sua vita presente - il lavoro noioso e borghese, la moglie imbottita di sonniferi che lo tradisce, i figli ormai lontani - che lo porta a riflettere sulla radiosa possibilità di «come sarebbe potuta andare». Comincia cosí a cercare i vecchi membri della sua band che nel frattempo si sono fatti una vita, ma senza trovare il coraggio di contattarne direttamente due: la cantante, la bella Bérengère Leroy, di cui era segretamente innamorato ma che al tempo era fidanzata con JBM, produttore e finanziatore della band. E JBM, appunto, che è diventato uno degli uomini d'affari piú importanti di Francia e che vogliono candidare alle elezioni come «uomo politico nuovo», anche se lui non ne è molto convinto. Sposato con un'ereditiera senza amore, gentile e infelice, JBM prova affetto solo per la sua brillante e giovane assistente, Aurore, che ama come una figlia. JBM non lo sa ma Aurore è figlia di Bérengère, ed è stata cresciuta da un uomo che non era suo padre. C'è poi Sebéstien Vaugan, che nella band suonava il basso, che nel frattempo è diventato il leader megalomane di un gruppo di estrema destra. C'è l'artista contemporaneo Stan Lepelle, il batterista del gruppo, la cui ultima opera è un cervello di venticinque metri appena installato alle Tuileries. Lepelle ha una relazione con una giovane attrice di film porno russa (che alla fine del romanzo seduce Alain). C'è il figlio di un conducente del metrò che suonava il sintetizzatore e aspirava a comporre canzoni, Frédéric Lejeune, che ora si è trasferito in Thailandia e predica sulle bellezze dei locali contro l'animo ripugnante dei francesi, con un figlio che forse si è arruolato nell'Isis, forse no… |
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I pesci rossi nascono sulle stelle
MAG C 7959 Fabrizio Sclavi
Un viaggio a ritroso più che un'autobiografia. Un percorso fantastico e divertente che ripercorre aneddoti, viaggi, incontri, avventure e drammi di Fabrizio Sclavi, giornalista e direttore di periodici importanti che ha segnato la storia dell'editoria di moda degli ultimi decenni. Il racconto ripercorre eventi divertenti e drammatici sempre narrati con l'ironia e il sarcasmo propri del narratore. Portatore di handicap fin dalla nascita e omosessuale dichiarato, Fabrizio Sclavi non indulge su nessun aneddoto, raccontando senza filtri il coraggio della propria vita "diversamente" normale e "normalmente" incredibile. Dall'infanzia tra ospedali e cliniche a cui fa da sfondo la pasticceria dei genitori a Siena, passando per gli studi ribelli a Brera nel '68 e l'ingresso nel meraviglioso mondo della moda, fino al successo e alle amicizie con personaggi importanti come Andy Warhol, Giorgio Armani, Bob Wilson, Sting, Lou Reed e Grace Jones, alla conquista di una vita sempre "normale". |
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L’arca
MAG C 7885 Ester Armanino
Quando un diluvio si abbatte sulle nostre vite, dobbiamo pensare a cosa mettere in salvo: i ricordi, le promesse, la strada percorsa assieme a chi amiamo e quella che percorreremo da soli una volta tornato il sereno. È ciò che fanno Teresa e Nadia, due sorelle divise dall'indole e da un segreto. Ma è soprattutto Pietro, che crede ancora ai draghi e gira con un barattolo in cui conserva i pensieri, a dover imparare a dire addio. Pietro ha sei anni e anche se gli hanno detto che Noè fa salire a bordo solo due esemplari di ogni specie, vuole seguire i suoi genitori sull'arca. Teresa nell'"Arca" ci lavora, fa l'infermiera. Ha quarantaquattro anni, due figli arrivati tardi, un gatto persiano e un marito sempre via per lavoro. E soprattutto un dubbio che le si è raggrumato dentro e l'ha fatta allontanare da Nadia, sua sorella. Avvedutezza e Sventatezza, cosí le chiamava la portinaia quando erano piccole: l'una il contrario dell'altra. Nadia infatti "di lavoro fa l'artista", come dice suo figlio Pietro. Sperimenta con suoni e odori gli ambienti estremi, tentando forse di riempire un vuoto. Per questo ha sposato Mario, uno che di arte non sa nulla ma assomiglia molto a sua sorella Teresa: sembrano sbucati fuori da un solo blocco di pietra, sbozzati dalla stessa mano, saldi abbastanza per ancorare un desiderio costante di fuga. A Teresa il suo lavoro piace, se lo ripete ogni mattina davanti allo specchio, mentre controlla le rughe e i chili di troppo. Suo marito Alberto la desidera ancora, ma è uno che a volte - forse proprio come Nadia - i limiti ha dovuto oltrepassarli per provare che esistevano. Quando però tra i pazienti di Teresa arriva anche Nadia, quel grumo di rancore e rimorso chiede di essere sciolto, perché anche i rapporti, come le persone, devono essere messi in salvo. |
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Starlight
MAG C 7923 Cristina Chiperi
I corridoi dell’università sembrano infiniti, soprattutto per una matricola come Daisy. Tutto è nuovo ed entusiasmante per lei. Non riesce a immaginare un periodo più sereno della sua vita, fino a quando in quegli stessi corridoi incontra due occhi che avrebbe preferito non rivedere. Appartengono a Ethan, il suo migliore amico quando aveva dodici anni. Dietro quel ciuffo ribelle, Daisy riconosce il ragazzino timido e misterioso che l’aveva conquistata con le sue storie sul cielo e le costellazioni, soprattutto quelle stelle binarie che viste dall’occhio umano sembrano una sola, ma in realtà sono due e sono inseparabili. Ruotano sempre insieme nonostante tutto, qualunque cosa succeda. Così erano lei e Ethan. Poi tutto è cambiato. Perché lui ha tradito la sua fiducia e Daisy non crede che possa più esistere un legame così forte. Non crede più nella magia delle stelle. Lei crede nel fascino delle parole e dei ragionamenti. Non potrebbero essere più diversi di così, lei persa tra gli insegnamenti dei suoi amati filosofi e lui nelle formule astronomiche. Parlano due lingue differenti ormai. Eppure rincontrarlo dopo tanto tempo le fa provare emozioni forti e contrastanti. Daisy deve scegliere tra perdonare e ricordare. Il primo istinto è quello di fuggire. Perché la luce delle stelle a volte può abbagliare. Ma stelle binarie si nasce, e non si può fare nulla per cambiare il destino. C’è sempre una forza che ti riporta indietro. Il tuo posto è lì, per sempre. Cristina Chiperi ha solo diciotto anni ma è già un fenomeno editoriale senza paragoni. È l’autrice italiana più amata di Wattpad con oltre 20 milioni di visualizzazioni. I suoi libri della serie My dilemma is you sono stati per mesi in vetta alle classifiche. La stampa più prestigiosa e i principali programmi televisivi di cultura hanno parlato di lei. Le migliaia di suoi fan sui social media la adorano e chiedono senza sosta sue nuove storie. Ed ecco Starlight, il primo romanzo di una nuova imperdibile serie. La storia di un’amicizia che sembrava infinita. La storia di una promessa tradita che cambia tutto. La storia di una scelta che ricuce le ferite dell’anima. Perché anche le stelle possono perdersi, ma nessuno cielo è mai così infinito da non farle rincontrare. |
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Il ragazzo cattivo
MAG C 7889 Kate Summerscale
In un afoso mattino dell'8 luglio 1895 il tredicenne Robert Coombes accoltella la madre. A sangue freddo. Poi, insieme al fratellino Nathaniel detto Nattie, esce dalla sua casa in uno dei quartieri piú squallidi di Londra per andare ad assistere a una partita di cricket. Alla fine del match i due vagano per i Docks in cerca di John Fox, umile portuale non troppo sveglio, che da tempo frequenta la loro casa prestandosi a lavoretti per la madre, Emily Coombes. Questa, sostengono i ragazzi, è dovuta partire per visitare parenti a Liverpool, mentre il padre è impegnato nell'ennesima traversata atlantica su una nave per il trasporto di bestiame tra Inghilterra e Stati Uniti. Robert e Nattie sono quindi soli a casa, e chiedono a Fox di far loro compagnia. L'uomo si trasferisce nella villetta di Cave Road e passa diversi giorni giocando a carte e dormendo nella sala a piano terra. Non si avventura mai nelle stanze del piano di sopra e non fa domande quando Robert gli chiede di recarsi a impegnare oggetti preziosi in cambio di denaro. Per dieci giorni i due ragazzi vivono abbandonati a loro stessi, fino a quando una vicina e la zia paterna chiedono alla polizia di andare a vedere cosa sta succedendo. L'orribile verità viene a galla: chiuso a chiave nella stanza di Emily si ritrova il suo cadavere in avanzato stato di putrefazione e con evidenti segni di violenza. Interrogato su cosa sia successo, Robert confessa candidamente di averla uccisa con un coltello comprato per l'occasione. |
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Un bene al mondo
MAG C 7837 Andrea Bajani
Un bene al mondo racconta di un paese sotto una montagna, a pochi chilometri da un confine misterioso. Un paese come gli altri: ha poche strade, un passaggio a livello che lo divide, e una ferrovia per pensare di partire. Nel paese c'è una casa. Dentro c'è un bambino che ha un dolore per amico. Lo accompagna a scuola, corre nei boschi insieme a lui, lo scorta fin dove l'infanzia resta indietro. E ci sono una madre e un padre che, come tutti i genitori, sperano che la vita dei figli sia migliore della loro, divisi tra l'istinto a proteggerli e quello opposto, di pretendere da loro una specie di risarcimento.
Ma nel paese, soprattutto, c'è una bambina sottile. Vive dall'altra parte della ferrovia, ed è lei che si prende cura del bambino, lei che ne custodisce le parole. È lei che gli fa battere il cuore, che per prima accarezza il suo dolore. Un bene al mondo è una storia d'amore e di crescita di un'intensità e di una poesia travolgenti. È una storia universale, perché racconta quanto può essere preziosa la fragilità se non la rifiutiamo. Basta cercarsi su una mappa, disseminare parole per trovarsi, provare altre strade e magari perdersi di nuovo.
Viviamo tutti, sempre, nel momento in cui l'infanzia finisce. E non c'è punto piú intenso da cui possa nascere un romanzo. Dentro questa storia ci sono un bambino come tanti, un dolore che l'accompagna come il piú fedele degli amici e una bambina sottile che si prende cura di loro. Ci sono le ferite degli adulti, stretti tra richieste di risarcimento e protezione. C'è soprattutto la scoperta che la fragilità è una ricchezza.
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Maze Runner
MAG D 5460 James Dashner
Quando Thomas si risveglia, le porte dell'ascensore in cui si trova si aprono su un mondo che non conosce. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo. Con lui ci sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il benvenuto nella Radura, un ampio spazio limitato da invalicabili mura di pietra, che non lasciano filtrare neanche la luce del sole. L'unica certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi di notte. Ben presto il gruppo elabora l'organizzazione di una società disciplinata dai Custodi, nella quale si svolgono riunioni dei Consigli e vigono rigorose regole per mantenere l'ordine. Ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell'ascensore. Il mistero si infittisce quando - senza che nessuno se lo aspettasse - arriva una ragazza. È la prima donna a fare la propria comparsa in quel mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua stessa presenza. Un messaggio che non lascia alternative. Ma in assenza di qualsiasi altra via di fuga, il Labirinto sembra essere l'unica speranza del gruppo... o forse potrebbe rivelarsi una trappola da cui è impossibile uscire. |
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