SAGGISTICA |
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SIATE MATERIALISTI! - Ingrid Paoletti
MAG D 5953
«È sbagliato pensare alla nostra società digitale come immateriale ed eterea: da qualche parte la materia c'è. Ma se impariamo a rispettarla e non la trattiamo come scarto, allora parlerà alle nostre idee, risveglierà la nostra progettualità, inciderà sulla nostra scala di valori. Facciamo politica con la materia.» Siamo abituati a pensare alla nostra società digitale come eterea, senza sostanza, quasi avvolgesse il nostro pianeta senza impattarvi. Non è cosí. Il digitale è cannibale: un numero sempre maggiore di informazioni che consuma suolo, energia, risorse e rende necessario un "sostrato" che produce "scarti" in un altro luogo, in altri prodotti e infine torna a noi come un boomerang. Ingrid Paoletti ritiene che si possa progettare in equilibrio con le risorse, la natura, e la cultura materiale, ridando "senso" alla materialità delle cose con cui interagiamo quotidianamente e sfumando le categorie di naturale e artificiale, fisico e digitale, uomo e ambiente. Scacco: non solo usiamo al meglio le informazioni che oggi possediamo, ma confrontandoci con la nostra comunità facciamo sbocciare una nuova forma di attivismo. |
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LA LETTERATURA CI SALVERA’ DALL’ESTINZIONE - Carla Benedetti
MAG D5969
«L'umanità rischia di scomparire. È la sfida più grande nella storia della nostra specie. Bisogna cambiare i modi di pensare che hanno provocato il danno. La letteratura, sorgente antica e sempre viva d'invenzione, può stimolare questa metamorfosi.» Per stimolare un radicale cambiamento di rotta di fronte ai rischi dell'Antropocene basterebbe mettersi nei panni di chi vivrà dopo di noi. Farsi cioè «acrobati del tempo» – afferma Carla Benedetti, citando Günther Anders. Ma non è cosí semplice. C'è resistenza a guardare lontano nel futuro. L'empatia scatta per i viventi di oggi, non per quelli che devono ancora nascere. Occorre una metamorfosi. E cosa c'è di piú potente della parola per mutare il nostro modo di ragionare e di sentire? Le opere del presente e del passato, da Omero a Amitav Ghosh, formano un campo di forze capace di liberare energie che portano in un'altra direzione. Dove l'economia, il diritto e la politica continuano a fallire, forse la letteratura e la filosofia potranno salvarci dall'estinzione. |
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IN DIALOGO CON LA SOLITUDINE - Eugenio Borgna
MAG D 5954
La solitudine è l'anima nascosta e segreta della vita, ma come non avere la sensazione che oggi, nel mondo della modernità esasperata e della comunicazione digitale, sia grande il rischio di naufragare nell'isolamento? La solitudine rappresenta l'occasione per scendere lungo i sentieri che portano dentro di sé e ascoltare le ragioni della immaginazione e del cuore Essere in dialogo con la solitudine significa entrare in relazione con gli abissi della nostra interiorità. In un mondo collegato continuamente in ogni suo aspetto, la solitudine rappresenta l'occasione per scendere lungo i sentieri che portano dentro di sé, e ascoltare le ragioni della immaginazione e del cuore. Eugenio Borgna ci indica in questo libro la direzione, molto spesso confusa e difficile, per aprirsi al dialogo con la solitudine. L'esperienza della pandemia, che ancora permane, ha posto tutti di fronte al significato della solitudine e a quanto essa sia un valido strumento per conoscere il mondo esterno, nelle sue luci e nelle sue penombre. |
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SETTE BREVI LEZIONI SULLO STOICISMO - John Sellars
MAG D 5952
E se qualcuno ci dicesse che molte sofferenze della nostra vita dipendono dal modo in cui pensiamo alle cose? E se sostenesse di poterci mostrare come evitare ansia, frustrazione, rabbia? E se risultasse che evitare tutto questo è interamente nelle nostre mani? Che cosa possiamo fare per reagire quando le cose non risultano essere come le vorremmo? In questo libro illuminante e di grande incoraggiamento e sostegno per ciascuno di noi, John Sellars esamina le lezioni di alcuni filosofi antichi per mostrarci come essi possano essere una fonte di ispirazione nella nostra vita quotidiana. In sette brevi lezioni Sellars ci spiega in che cosa consiste la filosofia stoica – in particolare, nell'interpretazione di Seneca, Epitteto e Marco Aurelio – e in che modo queste idee possono essere applicate (e sono già effettivamente applicate, ad esempio nel mondo anglosassone) nella nostra vita quotidiana. Una filosofia antica dunque, che può tuttavia avere un impatto forte sulla nostra esistenza. |
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LE MEMORIE DEL FUTURO - Evelina Christillin
MAG D 5957
I musei sono spesso percepiti come entità statiche, nascoste nei magazzini o intrappolate all'interno di vetrine chiuse. In realtà generano nel tempo una complessa rete di relazioni e una forte influenza sulla società civile. Speranza e ricordo sono alla base del concetto stesso di museo. L'interazione fra i visitatori, gli oggetti e le istituzioni che li hanno acquistati, collezionati, studiati ed esibiti ha generato nel tempo una complessa rete di relazioni e una forte influenza sulla società civile. La cultura lega quindi l'uomo al suo prossimo creando uno spazio comune di esperienze, di attese e di azioni, ma connette anche il passato al presente, modellando e mantenendo attuali i ricordi fondanti, oltre a includere le immagini e le storie di un altro tempo entro l'orizzonte del presente. Si generano cosí speranza e ricordo: questo aspetto della cultura è alla base del concetto stesso di museo. |
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PER NON MORIRE D’ARTE - Ugo Nespolo
MAG D 5955
Si può morire d'arte per aver scoperto d'essere immersi in un brodo creativo svuotato di certezze e convinzioni, morire per la malinconia di vivere il tempo delle superchiacchiere, sommersi da cataste di oggetti eterogenei, merce tra le merci, schiavi del dogma dell'indifferenza estetica, condannati alla dannazione del prezzo. D'arte si può morire per la malinconia di un'avventura solitaria, vuota di teorie e teorici, per la vacuità dei gesti pensati eroici e persi tra gli accumuli di opere-merce dell'era dell'everything goes. Questo sostiene Ugo Nespolo, una delle figure piú interessanti del panorama artistico italiano, la cui significativa complessità dottrinale e teorica parla del fare arte come possibilità di dare ancora energia a un mestiere che pare lentamente evaporato. Ironia e gioco come mezzo espressivo di un linguaggio creativo ed ecclettico carico di apporti concettuali: «Non si può fare arte senza riflettere sull'arte». |
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UN TEMPO SENZA STORIA - Adriano Prosperi
MAG D 5956
«Si moltiplicano i segnali d'allarme sulla perdita di memoria collettiva e di ignoranza della nostra storia. Nella realtà italiana di oggi c'è un passato che sembra dimenticato. E il peso dell'oblio è qui forse più forte che altrove. Ma che cosa significa liberarsi dal peso del passato?» Questo libro è, al medesimo tempo, un'apologia della storia e uno sguardo preoccupato sulla società dell'oblio in cui viviamo. Una società dove la storia, come disciplina, è vituperata e marginalizzata. E dove dimenticare il passato è un fenomeno connesso alla scomparsa del futuro nella prospettiva delle nuove generazioni, mentre le rinascenti mitologie nazistoidi si legano all'odio nei confronti di chi viene «da fuori». E tuttavia l'offuscarsi della coscienza e della conoscenza storica sembra passare quasi inavvertito. Per cercare di capire come siamo arrivati a questo punto, e per superare questa indifferenza sul tema, Adriano Prosperi propone qui una riflessione sul ruolo della memoria e della storia nella nostra tradizione. |
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TRATTATI - Anselmo d'Aosta (sant')
MAG C 9509/9.2
Prosegue, col presente volume, la pubblicazione integrale delle Opere di Anselmo d'Aosta. Ecco pertanto, in attesa del Tomo 1, apparire ora il Tomo 2 dei Trattati (come si è preferito chiamarli in virtù della loro ampiezza, nonché della loro importanza nell'economia generale della produzione anselmiana). Il "pezzo forte" dell'intera raccolta può essere forse considerato, né solo in virtù della sua fama, il complesso e ardito trattato dal titolo "Cur Deus homo". Preceduto dalla duplice redazione dell'"Epistola de incarnatione Verbi2, è seguito a sua volta da altri testi -ad esempio il "De conceptu virginali et de originali peccato" o il "De processione Spiritus Sancii" - ai quali si farebbe certamente torto se, trascurando un carattere essenziale della speculazione anselmiana, la sua compattezza e consequenzialità, li si volesse riguardare in quanto "minori" rispetto ad altri più universalmente noti; ciò è tanto più vero anche in considerazione dei loro temi sempre fondamentali per la fede cristiana, ossia per la relazione dell'uomo con Dio e con sé stesso (è il caso del "De concordia praescientiae et praedestinationis et gratiae Dei cum libero arbitrio), col mondo e colla difficile contingenza storica che la Chiesa attraversa nel rapporto coi poteri secolari, da un lato, nel dibattito con i cristiani d'Oriente dall'altro. Emerge, nell'insieme, la figura maiuscola d'un pensatore posto al crocevia d'uno snodo del periglioso itinerario intellettuale che, nel passaggio tra XI e XII secolo, porterà via via all'avvento e poi, nel prosieguo, alla piena maturazione della Scolastica vera e propria. |
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LE IMPLACABILI - Anna De Biasio
MAG C 9490/4
Pochi temi sono terreno di silenzi e tabù come la violenza femminile. Che le donne possano essere attori della violenza e non solo vittime è sembrato a lungo un ossimoro: parte integrante dei sistemi permanenti e impliciti del pensiero, la rappresentazione del femminile è ancorata a un'immagine di dolcezza e di rifiuto del male che trova espressione nel classico cliché della donna-angelo o nell'icona della madre. A questa ritrosia si aggiunge il timore che trattare della violenza agita o immaginata da madri, sorelle e figlie possa far sviare l'attenzione dal drammatico problema della violenza subita, dagli abusi domestici agli stupri di guerra. Eppure, storia e letteratura sono popolate di donne capaci di opporsi al dominio maschile con il ricorso alla forza e persino di rivestire ruoli di rilievo nell'ambito virile per eccellenza, quello della guerra. Non ovunque, nei contesti nazionali, queste (anti)icone di genere hanno trovato la stessa visibilità. Se si esamina il campo letterario in lingua inglese, e particolarmente quello statunitense, ci si imbatte in scrittori e scrittrici che hanno tematizzato personaggi forti, bellezze letali, eroine sadiche e implacabili che non si esauriscono nello stereotipo misogino della femme fatale, ma diventano lo specchio letterario di istanze di emancipazione che portano le donne a confrontarsi progressivamente con lo spazio della violenza attiva e a raccontare (talvolta vivendoli in prima linea) i conflitti del loro tempo. |
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GIUSTIZIA POETICA - Martha C. Nussbaum
MAG C 9515
Ma è proprio vero che gli esseri umani agiscono soltanto per soddisfare i loro interessi più o meno egoistici? In questo libro, Martha Nussbaum sostiene che alle emozioni vada affidato il compito di ridare vitalità a esperienze atrofizzate di sensibilità per delle relazioni interpersonali regolate in termini morali. Non è solo da considerazioni razionali rispetto allo scopo che è possibile dedurre le norme e le istituzioni in grado di offrire alle persone l'opportunità di condurre vite soddisfacenti e dignitose. E anzi, è proprio valorizzando il ruolo delle emozioni nel giudizio pubblico, e soprattutto nelle questioni di giustizia, che è possibile presentare gli esseri umani come fini in sé, dotati di dignità e individualità, piuttosto che quali unità astratte indistinguibili o come meri mezzi per i fini altrui. |
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ANIMALI IMPAGLIATI E ALTRE MEMORIE - Giovanni Pinna
MAG C 9508
Il titolo dà il tono generale di questo singolarissimo libro: ricordi di un naturalista in cui la storia personale si intreccia con pungente nostalgia e umorismo letterario alle vicende culturali di una grande città. Giovanni Pinna è stato direttore del Museo di Storia Naturale di Milano dal 1981 al 1996, quando si dimise (inaspettatamente per chi non lo conosceva), insofferente alla selva di ostacoli burocratico-amministrativi che si facevano sempre più assillanti in quegli anni. Si dimise da un lavoro che lo appassionava, un lavoro che gli aveva permesso di unire la tensione della ricerca al gusto della divulgazione e, infine, all'impegno di guidare una grande istituzione italiana. Si dimise ponendo termine a una ricca fase della sua vita professionale, pronto ad avviarne un'altra con audacia e curiosità. Questo libro va letto dunque come una avvincente umana avventura. Giovanni Pinna parla di tetrapodi, di pedagogia museale, di traversate nel deserto, di conversazioni con grandi scienziati del Novecento o di ricostruzioni di dinosauri. Il testo contiene anche una riflessione pratica e teorica sulla museologia. |
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CARAVAGGIO E VERMEER - Claudio Strinati
MAG D 6017
Da un lato la lotta ancestrale tra ciò che è limpido e ciò che è tenebroso. Dall'altro un senso di laica religiosità e di mistero inespresso. Il confronto inatteso tra due pittori che nulla avevano in comune, se non la prodigiosa attitudine a dipingere la luce. I due artisti sono a grande distanza l’uno dall’altro, ma all’interno di una stessa civiltà che è quella del secolo della scienza all’origine di qualsivoglia concetto di modernità. Si guardano da lontano ma quasi si potrebbero toccare rispetto al loro universo espressivo. L’uno, per cosí dire, è figlio della notte, l’altro è figlio del giorno Punte di diamante delle piú importanti scuole pittoriche del loro tempo, Caravaggio e Vermeer hanno praticato generi diversi e vissuto vite agli antipodi. Eppure entrambi, ciascuno a suo modo, sono stati maestri nell’uso della luce. Considerato un rivoluzionario già dai suoi contemporanei, Caravaggio ha abbandonato la mediazione dello sfumato rinascimentale per lasciare spazio a una luce abbacinante, che emana direttamente dal buio senza passaggi intermedi. Quella di Vermeer è invece la luce dell’illuminazione interiore, l’aura che si forma intorno ai personaggi ritratti nell’intimità delle loro case. Con un’attenzione rivolta alle connessioni profonde e alle inevitabili differenze, Claudio Strinati ci presenta i due artisti come Minerve uscite dalla testa di Giove: entrambi sembrano nascere perfetti, con uno stile già compiuto, ed entrambi muoiono dopo una parabola breve e intensa, consegnando alla storia i capolavori che ancora oggi ammiriamo. |
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SHEPARD FAIREY IN ARTE OBEY - Sabina De Gregori
MAG B 3570
Al termine di una trionfante campagna elettorale, Barack Obama, appena eletto a guidare gli Stati Uniti d'America, ha preso carta e penna per scrivere a Shepard Fairey, in arte Obey, e ringraziarlo personalmente per avergli dedicato un manifesto che, secondo molti analisti, ha rappresentato la vera chiave di svolta del successo personale del primo Presidente nero della storia americana. Quel manifesto - il volto di Obama virato in rosso e blu e accompagnato dalla scritta Hope - ha fatto velocemente il giro del mondo, diventando un'icona celebre quanto "la Gioconda" di Leonardo Da Vinci o la "Marilyn" di Andy Warhol. Tutto merito dell'indiscusso talento di un ragazzo che, nato in una cittadina della Carolina del Sud nel 1970, inizia a far parlare di sé ai tempi del college, quando tappezza le metropoli americane di adesivi con il volto del wrestler André The Giant. In quel momento, la poetica di Obey prende forma, concentrandosi sui temi cruciali della propaganda e del controllo sociale. Un'attenzione all'aspetto comunicativo dell'arte che Obey metterà a frutto nella guerrilla marketing e, durante il conflitto tra gli Stati Uniti e l'Iraq, in campo politico, realizzando una serie di manifesti di stampo pacifista. Da quel momento in poi, caratterizzato da uno stile grafico inconfondibile, il lavoro di Fairey accompagna e commenta gli eventi e le tendenze della contemporaneità, alfiere di un approccio artistico che si fa critica sociale del mondo globalizzato. |
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TRANSLUOGHI - Stefano Calabrese e Giovanni Ragone
MAG C 9535
Lo storytelling per i beni culturali - e per il turismo esperienziale, che costituisce oggi il principale vettore per la valorizzazione - è un campo di esperimenti, pratiche e realizzazioni che si allarga a grande velocità. Il tema viene affrontato per la prima volta in modo organico, offrendo al lettore i "fondamentali": un ampio corpus teorico su mitologie, main topics, narrazione, virtualità, marketing esperienziale e interattività, funzionale alla creazione dei "transluoghi" della cultura; e un vero e proprio manuale d'uso per la progettazione, intrecciato all'analisi di casi di studio, e all'esempio-base di un parco archeologico. Da prospettive diverse il ragionamento converge intorno al nodo centrale, ben oltre il dibattito su tutela o valorizzazione, conoscenza specialistica o massificazione, esperienza reale o virtuale. Ossia: come, ma anche perché trasformare la realtà in parchi a tema? Domanda rilevante, soprattutto per la cultura europea in pieno cambio di paradigmi. |
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ANATOMIA DEL BEST SELLER - Stefano Calabrese
MAG C 9423
Non era mai accaduto che i romanzi - certi romanzi - avessero tanto successo e generassero volumi di vendite così possenti come negli ultimi vent'anni. La serie di Harry Potter, le trilogie di Twilight e Hunger Games, i romanzi di Coelho, le detective story di Stieg Larsson e Dan Brown, da "Il codice da Vinci" a "Inferno", i romanzi di Murakami o opere come "Il cacciatore di aquiloni" e "Cinquanta sfumature di grigio", sono diventati successi mondiali da milioni di copie vendute. Quali sono i motivi di questo successo? Bisogni profondi a cui queste narrazioni si ispirano ma anche fattori produttivi impensabili solo pochi anni fa: dalla tendenza intermediale per cui un libro viene concepito da subito per essere adattato a film, videogame, graphic novel, allo sviluppo di comunità di lettori-fan che danno vita a un flusso continuo di prodotti paralleli all'opera originaria - prequel, sequel, spin off, fake, fanzine. |
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APPUNTI SUL DOLORE - Chimamanda Ngozi Adichie
MAG D 5841
La morte improvvisa dell'amatissimo padre nel giugno 2020, in piena pandemia, getta Chimamanda Ngozi Adichie in uno stato di rabbiosa prostrazione. Le consuete parole della consolazione la irritano, il formalismo dei riti la esaspera, il dolore la dilania. Ma i suoi pensieri e le sue sensazioni, l'analisi dei diversi modi di affrontare il lutto, quello nigeriano e quello occidentale, diventano occasione per una lucida e penetrante meditazione sulle cose ultime, oltre che un canto d'amore per colui che per primo le ha insegnato a non temere il giudizio degli uomini. «Adichie è maestra nell'invenzione di mondi. I trenta frammenti di questo testo consegnano al lettore una prospettiva diversa, unita alla certezza che quanto verrà in seguito avrà la forza di una creazione originale» – The New York Times Book Review Cosa significa morire in tempo di pandemia? Può significare che la notizia, addirittura l'immagine di un padre senza vita, arrivi tramite una call su Zoom; se si vive in continenti diversi e il lockdown inchioda il mondo intero alla propria abitazione, può significare anche attendere spasmodicamente la riapertura degli aeroporti per poter raggiungere la città natia e celebrare finalmente l'indispensabile rito del funerale. La Chimamanda che apprende della morte improvvisa del padre per una malattia silente è la bambina inconsolabile del suo amatissimo papà, ma è anche la donna che vive a cavallo di due mondi, con le loro enormi differenze nell'avvicinare le fasi piú salienti dell'esistenza umana; è la scrittrice che medita sul senso dei rituali; è la femminista che vorrebbe sottrarre la madre a quelli piú umilianti, ma al contempo si rende conto del loro potere catartico. Il lutto è violento e fisico, è un ladro che strappa via i ricordi lasciando paura e furia. Eppure porta con sé un monito che in qualche modo spinge avanti: «Una voce nuova si fa strada nella mia scrittura, carica della vicinanza che avverto con la morte, della consapevolezza capillare e acutissima della mia stessa caducità. Un'urgenza nuova. Un senso di incombente precarietà. Devo scrivere tutto adesso, perché chissà quanto tempo mi resta». |
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I KING - R. Wilhelm
MAG D 4986
L'edizione tascabile integrale di un grande classico cinese, la cui prima traduzione italiana fu pubblicata dall'Astrolabio nel 1950. Un oracolo affascinante che, aiutando il lettore a "fare ciò che è giusto in concordanza con la legge celeste", gli schiude un nuovo modo di rapportarsi con se stesso e gli eventi esterni. Una delle vette più alte mai raggiunte dalla spiritualità cinese. |
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NON SPARLARE DEGLI ALTRI! - Emiliano Antenucci
MAG D 4154
"Quando sparliamo degli altri, togliamo loro il volto della Bellezza di Dio e mettiamo loro la maschera della bruttezza del male. Diventiamo «brutti» anche noi, nel guardarci allo specchio sporchi del sangue del fratello che abbiamo ucciso con la lingua. Riflessioni spirituali, citazioni di autori e parole del Papa per non cadere in tentazione. La Vergine del Silenzio ci insegni l'uso giusto della nostra lingua, ci doni la forza di benedire tutti, la pace nel cuore e la gioia di vivere." (Dalla Prefazione di papa Francesco). |
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INGANNI ECONOMICI - Ilaria Bifarini
MAG C 9570
L'economia ha abbandonato il suo connotato sociale per indossare la veste di scienza esatta e infallibile, come la matematica. Ma la realtà dimostra che non è così: le previsioni economiche vengono puntualmente smentite dai fatti e sempre più spesso economisti e organizzazioni internazionali sono costretti a rivedere le proprie affermazioni. Uno specifico modello economico, quello neoliberista, viene imposto come universale e guida le scelte politiche che investono la vita dei cittadini e il futuro dei Paesi. Nonostante gli evidenti fallimenti e gli insegnamenti che la storia offre, tale paradigma, sposato dall'Unione Europea, è divenuto sempre più irremovibile e in grado di fagocitare ogni forma di dissidenza. Il segreto del suo successo risiede nel potere seduttivo dei miti economici che, utilizzando false similitudini e luoghi comuni infondati, fanno presa sul cittadino comune. Compito di questo libro è smascherare, in un linguaggio chiaro e accessibile a tutti, i principali inganni della scienza economica, quelli più diffusi tra l'opinione pubblica e che sono alla base del perdurare dello stato di crisi economica nella quale ci troviamo. |
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VIAGGIO A IXTLAN - Carlos Castaneda
MAG C 9562
"Viaggio a Ixtlan" è il capitolo finale della trilogia dedicata agli insegnamenti di don Juan Matas, l'indio yaqui che ha svelato a Castaneda i misteri della sua antica cultura. Un racconto illuminante, che ci permette di ripercorrere l'ultimo apprendistato dell'autore: il viaggio destinato a portarlo - attraverso lezioni, esercizi corporali e spirituali, prove, visioni - a percepire finalmente l'universo quale è, senza il filtro delle convenzioni. È giunto il momento di accostare, e fare proprio, un concetto fondamentale, che sta alla base del cammino verso una comprensione profonda dell'esistenza: la differenza tra il "guardare" quotidiano e il "vedere" del saggio. E, attraverso questo nuovo sguardo, padroneggiare la facoltà di "fermare il mondo", per interrompere il flusso di immagini nel quale scomponiamo il reale e giungere a un istante di totale lucidità. |
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IL LIBRO COME ACCESSO AL MONDO - Stefan Zweig
MAG D 5757
Pubblicati tra 1905 e il 1931, gli scritti presentati in questo volumetto racchiudono l'intero mondo spirituale di Stefan Zweig, l'articolata profondità del suo pensiero, la sua finissima sensibilità letteraria e soprattutto la sua fede nel valore etico e formativo della cultura. Zweig crede fermamente nel patrimonio di conquiste, acquisizioni e innovazioni frutto di millenni di storia dell'umanità tramandato attraverso i libri, custodi e veicolo di circolazione del sapere e delle idee. Destinati a diverse testate giornalistiche, i saggi qui raccolti nascono per lo più come recensioni, e spaziano dalle poesie di Rilke ai romanzi di Joseph Roth, dal "Disagio della civiltà" di Freud al diario anonimo di una adolescente, dalle "Mille e una notte" alle fiabe dei fratelli Grimm. Ma la riflessione assume sempre un carattere universale, si spinge al di là del testo commentato e si arricchisce di riferimenti storici, artistici, filosofici che rimandano alle immense potenzialità del pensiero umano, alla struttura corale del progresso e della conoscenza. La voce che risuona in queste pagine parla una lingua che affratella e merita ascolto più che mai ora, in questa nostra epoca disorientata, segnata dall'incertezza e mortificata da nuove intolleranze. |
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DA ANIMALI A DÈI - Yuval Noah Harari
MAG D 5847
Centomila anni fa almeno sei specie di umani abitavano la Terra. Erano animali insignificanti, il cui impatto sul pianeta non era superiore a quello di gorilla, lucciole o meduse. Oggi sulla terra c’è una sola specie di umani. Noi: Homo sapiens. Siamo i signori del pianeta. Il segreto del nostro successo è l'immaginazione. Siamo gli unici animali capaci di parlare di cose che esistono solo nelle nostre fantasie: come le divinità, le nazioni, le leggi e i soldi. Il volume spiega come ci siamo associati per creare città, regni e imperi; come abbiamo costruito la fiducia nei soldi, nei libri e nelle leggi; come ci siamo ritrovati schiavi della burocrazia, del consumismo e della ricerca della felicità. |
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LA SPERANZA E’ UN FARMACO - Fabrizio Benedetti
MAG C 9566
Da uno scienziato di fama mondiale, un approccio innovativo alla malattia della guarigione. "A un certo punto, dopo le mie parole di speranza, la sua mano cominciò a muoversi. Poi l'intero braccio. la cosa che più mi sorprese fu vedere che nel suo cervello si attivavano le stesse zone che erano attivate dalla morfina. Eppure non le avevano somministrato nulla. Fu allora che per la prima volta mi resi conto che la speranza aveva attivato le stesse vie nervose del farmaco." "Tutti noi speriamo in qualcosa. Ma il malato spera più di ogni altro. E sono le parole il mezzo più importante per infondere speranza: parole empatiche, di conforto, fiducia, motivazione. Oggi la scienza ci dice che le parole sono delle potenti frecce che colpiscono precisi bersagli nel cervello, e questi bersagli sono gli stessi dei farmaci che la medicina usa nella routine clinica. Le parole innescano gli stessi meccanismi dei farmaci, e in questo modo si trasformano da suoni e simboli astratti in vere e proprie armi che modificano il cervello e il corpo di chi soffre. È questo il concetto chiave che sta emergendo, e recenti scoperte lo dimostrano: le parole attivano le stesse vie biochimiche di farmaci come la morfina e l'aspirina." Fabrizio Benedetti, uno dei massimi studiosi al mondo dell'effetto placebo, presenta in questo libro un approccio rivoluzionario alla malattia e alla guarigione, testimoniando l'importanza delle suggestioni verbali positive per il loro potere di modificare il cervello e l'intero organismo. E apre a uno scenario innovativo in cui le parole di speranza, ingrediente cruciale di ogni terapia, diventano parte integrante della pratica medica. "In questo libro voglio lanciare un messaggio: parole, speranza e farmaci inducono effetti simili con meccanismi simili. E lo faccio parlando sì di scienza, ma raccontando anche brevi storie di pazienti che ci hanno fatto capire tutto ciò. Solo con questo duplice approccio, la scienza da una parte e la prospettiva di chi soffre dall'altra, è possibile comprendere la vera forza della speranza nella sofferenza e nella malattia." |
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PINOCCHIO - Giorgio Agamben
COLL C 12/1020
Dopo La follia di Hölderlin, Giorgio Agamben legge il celebre romanzo di Collodi, scansando le comuni interpretazioni esoteriche a favore di un'«illuminazione profana» in cui corpo e immaginazione si compenetrano. «Il naso è l’espressione dell’incorreggibile, picaresca insolenza di Pinocchio, e solo secondariamente della sua altrettanto picaresca furfanteria. In questione, in quel naso che non finisce mai è, piuttosto, qualcosa come una costitutiva indefinizione della natura del burattino, che, come quella degli abitanti del Regno segreto, è “pendula” e in continua rivoluzione. La menzogna è qui per cosí dire fisiologica, legata al carattere indeterminabile, alla vaghezza di un’esistenza che per questo non può che essere indefettibilmente mancata. Il naso senza fine di Pinocchio, che non passa piú dalla porta della camera e che rischia di conficcarsi negli occhi della fata, è la sua verità, che smentisce la falsa antinomia con la quale la fata vorrebbe definirlo: le bugie che hanno le gambe corte e quelle che hanno il naso lungo. La verità non è un assioma fissato una volta per tutte: cresce e diminuisce “a occhiate” insieme alla vita, al punto di diventare sempre piú ingombrante e difficile per chi vi aderisce senza riserve – come il naso di Pinocchio, appunto». «Nessun libro finisce», ha scritto di Pinocchio Giorgio Manganelli. «I libri non sono lunghi, sono larghi. La pagina non è che una porta ad altra porta, che porta ad altra. Finire un libro significa aprire l’ultima porta, affinché nessuna porta si chiuda piú». È una porta di questo genere, che comunica segretamente col suo libro precedente su Hölderlin, che Agamben apre con questo doppio commento, tre volte illustrato, del libro piú letto e tradotto di tutta la letteratura italiana. E lo fa togliendo decisamente di mezzo e, insieme, riformulando da capo le interpretazioni esoteriche delle avventure del burattino, dalla morte alla rinascita, dalla metamorfosi asinina all’inghiottimento nel ventre della balena. Collodi inventa poeticamente, non applica dottrine massoniche trasmesse da imprevedibili iniziati. È vivendo le sue avventure di burattino, la vendita dell’Abbecedario, l’ingresso nel Gran Teatro, la fuga nel Paese dei balocchi, l’incontro col Gatto e la Volpe, la trasformazione in ciuco e il viaggio nel ventre del Pesce-cane che Pinocchio, come Lucio nel romanzo di Apuleio, è iniziato, ma ciò a cui è iniziato è la sua stessa vita. E il libro che ne risulta non è una fiaba, non è un romanzo, non è ascrivibile ad alcun genere letterario, proprio come il suo protagonista, che non è né un animale né un ragazzo, non è nemmeno un «che», ma solo un «come»: è, nel senso piú stretto della parola, una via di uscita o di fuga, tanto dall’umano quanto dall’inumano – per questo non fa che correre, e quando alla fine si ferma è perduto. |
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PREGHIERA DI NOVEMBRE - Irene Gianeselli
MAG C 9582
Cosa accade a un uomo che torna nella propria città di notte come uno straniero, come un profugo, cosa accade a un uomo quando torna e nessuno lo aspetta, chi chiamerà il suo nome? Un uomo è il suo nome? E se nessuno lo pronuncia quel nome, l'uomo continuerà a esistere? |
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SALENTU D’AMARE - Boomdabash
MAG C 9584
Un'autentica guida per scoprire il Salento a firma di uno dei gruppi italiani più amati di oggi. Con ironia e divertimento, ma anche con tanti consigli utili e sorprendenti, i Boomdabash ci portano nei loro luoghi del cuore tra le spiagge più belle e i posti migliori dove mangiare, con uno speciale vocabolario per mimetizzarsi tra salentini DOC. Spiagge, vino buono e olio eccezionale, cultura del cibo, ospitalità, famiglia, vita tranquilla e senza stress: se lo domandate ai Boomdabash il Salento è questo, riassunto in poche parole legate tra loro come il reggae con la Giamaica o il cacioricotta sulle orecchiette della domenica. Il cuore di tutto sta giù, nella terra degli ulivi e dei carciofi pugliesi. E poi, certo, nel mare. Salentu: lu sule, lu mare, lu ientu. È un detto popolare che cattura gli elementi di questa terra, in quella che sembra quasi una formula magica. E il Salento è abituato agli incantesimi: dai mitologici morsi della tarantola guariti a suon di pizzica, fino ai sound system che negli anni Novanta cominciarono sorprendentemente a germogliare nel tacco d’Italia, trapiantati a migliaia di chilometri di distanza da un mare diverso ma altrettanto cristallino, quello dei Caraibi. A sperimentarsi in quelle prime yard improvvisate, naturalmente, c’erano anche i Boomdabash, che in questo libro ci svelano tutti i segreti della loro terra. Seguendo le dritte dei salentini doc Blazon, Payà e Biggie Bash, e del salentino d’adozione Ketra, ci lanciamo in un viaggio coast to coast tra Ionio e Adriatico, da Brindisi a Santa Maria di Leuca, attraverso grotte e cale, masserie e pagliare, dancehall e lidi da sogno. Dove la colonna sonora è scelta da chi fa ballare da anni questo angolo di Puglia – e nelle ultime estati ha fatto scatenare l’Italia intera. Ma ascoltiamo anche il racconto della vita e dei suoni che hanno portato quattro amici sul palco di Sanremo passando per una lunga gavetta, senza mai smarrire la strada di casa. Perché è lì che bisogna tornare ogni volta che si può. Di nuovo dove tutto è iniziato, sulla sabbia che vibra di musica e gente che balla. Perché l’estate in Salento sembra prometterci di non finire mai. |
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PENSIERI LENTI E VELOCI - Daniel Kahneman
MAG C 9568
Siamo stati abituati a ritenere che all'uomo, in quanto essere dotato di razionalità, sia sufficiente tenere a freno l'istinto e l'emotività per essere in grado di valutare in modo obiettivo le situazioni che deve affrontare e di scegliere, tra varie alternative, quella per sé più vantaggiosa. Gli studi sul processo decisionale condotti ormai da molti anni dal premio Nobel Daniel Kahneman hanno mostrato quanto illusoria sia questa convinzione e come, in realtà, siamo sempre esposti a condizionamenti - magari da parte del nostro stesso modo di pensare - che possono insidiare la capacità di giudicare e di agire lucidamente. Illustrando gli ultimi risultati della sua ricerca, Kahneman ci guida in un'esplorazione della mente umana e ci spiega come essa sia caratterizzata da due processi di pensiero ben distinti: uno veloce e intuitivo (sistema 1), e uno più lento ma anche più logico e riflessivo (sistema 2). Se il primo presiede all'attività cognitiva automatica e involontaria, il secondo entra in azione quando dobbiamo svolgere compiti che richiedono concentrazione e autocontrollo. Efficiente e produttiva, questa organizzazione del pensiero ci consente di sviluppare raffinate competenze e abilità e di eseguire con relativa facilità operazioni complesse. Ma può anche essere fonte di errori sistematici (bias), quando l'intuizione si lascia suggestionare dagli stereotipi e la riflessione è troppo pigra per correggerla. |
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FACEBOOK: L’INCHIESTA FINALE - Sheera Frenkel
MAG C 9591
Dopo il Watergate e lo scandalo Wikileaks, l'inchiesta che sta facendo tremare i vertici di Facebook. Oltre mille ore di interviste a piú di quattrocento persone fanno luce sulle decisioni, i meccanismi e i protagonisti che hanno trasformato il social network piú famoso al mondo in un monopolio pericolosissimo per la nostra privacy e la stessa democrazia. «Questa inchiesta conferma tutti i peggiori sospetti su Facebook». «È ancora possibile contenere e regolamentare lo strapotere e l'influenza di un'azienda come Facebook?» Nel novembre 2018, Sheera Frenkel e Cecilia Kang hanno pubblicato sul «New York Times» un reportage magistrale che ha svelato, attraverso inquietanti dettagli interni, come i vertici di Facebook – su tutti Mark Zuckerberg e Sheryl Sandberg – abbiano consentito, e successivamente tentato di negare, enormi violazioni della privacy e ingerenze da parte della Russia nelle elezioni americane del 2016. Ma quell'inchiesta era soltanto la punta dell'iceberg. Per piú di ventiquattro mesi, interpellando fonti esclusive e attingendo a email, relazioni e documenti ufficiali inediti, Frenkel e Kang hanno ricostruito la storia che ha spinto una delle società piú potenti al mondo a cercare di insabbiare una verità dannosa e inquietante: Facebook, negli ultimi anni, è diventato uno spregiudicato strumento di sfruttamento dei dati personali e un canale di disinformazione, odio e propaganda politica. |
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ALLE ORIGINI DEL MERCATO NAZIONALE - Bruno Figliuolo
MAG C 9443
Il volume, costruito integralmente su fonti di prima mano e articolato in undici densi capitoli, offre un quadro metodologicamente meditato della struttura economica delle città italiane e degli spazi del loro commercio nei secoli del pieno e del basso Medioevo. Si individuano sul territorio della penisola tre macroaree, a diversa vocazione e a differente propulsione mercantile e produttiva, tra loro sempre ben collegate attraverso la forte domanda di beni proveniente dai grandi approdi del traffico internazionale - Venezia e Genova in testa. A connettere e integrare tali aree è poi l'azione delle onnipresenti e ubique compagnie fiorentine, le quali, nel seguire gli articoli di loro interesse dalla produzione alla vendita, costruiscono di fatto un vero e proprio modello economico capitalistico, operante su tutto il territorio della penisola italiana e non solo. |
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