SCELTI PER VOI
Rubrica a cura di Emanuele Romallo
FEBBRAIO 2022
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ATTUALITA'
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LA DIDATTICA INCLUSIVA - Diletta Chiusaroli
MAG C 9667/144

L'inclusione scolastica degli studenti con difficoltà, a più di trent'anni dall'entrata in vigore della legge n. 517/1977, si presenta oggi come un processo ancora in evoluzione. Occorre riconoscere, tuttavia, che tale processo ha apportato profonde innovazioni nel sistema di istruzione italiano. La scuola rappresenta un luogo privilegiato di crescita non solo personale ma anche sociale, pertanto, la prospettiva dell'inclusione esige una pedagogia basata sulla promozione delle potenzialità personali. Partendo da tali considerazioni, l'obiettivo del presente lavoro è quello di operare un'analisi sull'evoluzione dei processi inclusivi nel sistema scolastico italiano ed offrire spunti operativi per tutti coloro che, a seconda dei diversi ruoli e delle diverse professionalità, sono coinvolti nei processi di inclusione.

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UNDERCOMMONS - Stefano Harney, Fred Moten
MAG D 5993

Una voce perentoria ci richiama in ogni momento a essere responsabili, efficienti, professionali. Anche i beni comuni sono stati colonizzati, l'università è una catena di montaggio e siamo costantemente in debito verso chi ci richiama all'ordine. Alla proliferazione della logistica capitalista e alle mutazioni odierne del controllo sociale, Stefano Harney e Fred Moten rispondono con questa raccolta di saggi che ci invita a sperimentare nuove forme di socialità nell'antagonismo generale. Attraversando le teorie e le pratiche della tradizione radicale nera e del post-operaismo, gli autori propongono un ampliamento dello spettro del pensiero socio-politico contemporaneo e della critica estetica, negli Stati Uniti e non solo. Undercommons è un manifesto d'amore, sospeso tra teoria e poesia, musica e sovversione, per la fondazione di una nuova società.

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AZZURRI - Paolo Colombo, Gioachino Lanotte
MAG C 9653

La storia di come la squadra azzurra ha contribuito a formare l’identità italiana, dai primi mondiali vinti durante il ventennio fascista alla delusione finale di Messico ’70, dai gol di Paolo Rossi in Spagna alla grande crescita della nazionale femminile. Nel 1934, a Roma, nello stadio del PNF, la nazionale italiana vince la seconda edizione della Coppa del Mondo. Mussolini, che da tempo ha deciso di usare lo sport come aggregatore identitario, siede compiaciuto sugli spalti. L’Italia, del resto, si è guadagnata gli elogi dell’opinione pubblica mondiale, non solo per l’ottima prestazione sportiva, ma anche per l’imponente piano edilizio che ha portato alla costruzione di otto stadi disseminati in tutta la penisola. Nonostante (o, forse, proprio per) gli eccessi della retorica fascista, gli italiani sono tuttavia ancora freddi verso la maglia azzurra: prestano maggior attenzione ai club cittadini, che vellicano il secolare campanilismo comunale. Servirà ancora del tempo per veder nascere un sentimento unitario di attaccamento agli azzurri, ma sempre di più la storia della nazionale italiana si specchierà in quella del paese. Grazie all’utilizzo delle fonti più diverse, come la tv e la letteratura, il cinema e la canzone popolare, i giornali e il web, Paolo Colombo e Gioachino Lanotte, storici di professione e appassionati tifosi, ricompongono la vasta cornice culturale che circonda le imprese della selezione azzurra. Così, ai momenti ormai leggendari impressi nella memoria dei tifosi, come la staffetta Rivera-Mazzola del 1970 in Messico, l’esultanza di Tardelli al Mundial spagnolo e le lacrime di Roberto Baggio dopo il rigore di USA ’94, si alternano quelli della storia sociale, politica, economica e culturale italiana: dalle prime trasmissioni tv organizzate per le Olimpiadi di Roma nel 1960 alle contestazioni del Sessantotto e degli anni settanta, dagli scandali edilizi modello Prima repubblica di Italia ’90 fino alla questione migratoria o al dibattito sulla parità di genere alimentato dall’importanza e visibilità crescenti della selezione calcistica femminile. Azzurri ricostruisce l’intricato percorso di un amore difficile, fatto di disinteresse e lacrime, rassegnazione ed esultanze incontrollate, e, allo stesso tempo, traccia la storia di un popolo che «ha cominciato a sentirsi unito in un’identità comune solo – e neppure sempre – quando undici dei suoi ragazzi si infilavano una maglia azzurra per scendere su un campo verde a inseguire una sfera di cuoio».

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L’ILVA DI TARANTO E COSA FARNE - Vincenzo Comito, Riccardo Colombo
MAG C 9612

Un aggiornato e approfondito studio sullo stabilimento Ilva di Taranto del gruppo Riva, scritto da due esperti dell'impresa italiana. L'opuscolo analizza produzione, fatturato e investimenti dell'Ilva, senza tralasciare le cronache giudiziarie e l'atteggiamento dell'azienda sulle questioni ambientali della fabbrica più inquinata d'Europa. Gli autori contestualizzano la crisi dell'industria siderurgica in Europa e nel mondo e analizzano se le tecnologie verdi a breve e lungo termine siano una prospettiva fattibile. Il libro è introdotto da Maurizio Landini, segretario generale Fiom Cgil nazionale, e chiuso dalla postfazione dello scrittore tarantino Alessandro Leogrande.

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GOVERNARE L’AMBIENTE? - O. Marzocca
MAG C 9639

In questo volume viene presentato un ricco ventaglio di analisi della crisi ecologica con l'intento di superare la tendenza a ridurne la percezione alla pur grave questione climatico-energetica e alla rassegnata presa d'atto delle difficoltà a risolverla. La strada scelta dagli autori è quella di restituire al problema ambientale tutta la sua densità politica, sociale ed etica, mobilitando in tal senso le risorse della riflessione filosofica, della ricerca sociale e dell'analisi territoriale, senza trascurare l'indagine sui conflitti di matrice ecologica ed evitando in ogni caso di indulgere alle chiusure disciplinari. Il tema del 'governo dell'ambiente' viene posto al centro della discussione in termini radicalmente problematici, specie in ragione dell'orientamento "insostenibile" che nell'ultimo trentennio l'egemonia neoliberale ha impresso alla razionalità politica del nostro tempo. Autori impegnati da decenni nello studio dei modi di governare la società, incrociano qui i loro punti di vista con quelli di importanti esponenti della ricerca sull'abuso delle risorse naturali, sui rischi ambientali creati dallo sviluppo tecnologico e sul rapporto fra dimensione globale e dimensione locale della crisi ecologica. Il quadro complessivo delle analisi viene completato dai testi di due grandi esponenti del pensiero contemporaneo come Georges Canguilhem e Felix Guattari.

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ANNI DI PROVA - Marco Carsetti
MAG C 9614

Il sistema di accoglienza come pratica discriminatoria, l'ideologia della vittima e la sua relazione con il sistema dei finanziamenti, il rapporto fra assistiti e assistenti, il ruolo ambiguo del terzo settore e, in particolare, degli operatori sociali, la fine della politica e la doverosa riscoperta della pratica della disobbedienza civile, la deriva di un paese abitato da morti viventi, da zombie del capitalismo, incapace di assumersi la responsabilità storica e geografica di affacciarsi sul mare più antico del mondo, il ruolo della comunicazione di massa, dei social, nel trasformare la coscienza collettiva e l'azione individuale, l'aumento a dismisura della "schiuma della terra": i senza patria, gli apolidi, i rifugiati, schiacciati tra le frontiere nazionali come rifiuti ingombranti. È affrontando questi snodi sociali, politici e educativi che si raccontano qui vent'anni di storia italiana attraverso una lente di ingrandimento: l'immigrazione. Un racconto che è personale come esperienza di vita, ma anche collettivo nei diversi tentativi di rispondere al pericolo di scrivere un'unica storia dell'immigrazione in Italia: quella razzista e discriminatoria da una parte, ma anche quella altrettanto deformante degli immigrati come "novelli Ulisse" del nostro tempo. Il pericolo di un'unica storia in cui la dignità di esseri umani fatti di luci e ombre, chiari e scuri, si trasformi in un bianco e nero manicheo e fuorviante nella lotta perenne e inutile tra i pro e i contro l'immigrazione.

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E’ TROPPO TARDI PER ESSERE PESSIMISTI - Daniel Tanuro
MAG C 9624

Lo sviluppo della conoscenza umana permette grandi possibilità di previsione, ma le élite politiche ed economiche restano sorde e cieche di fronte alle evidenze sulle minacce ecologiche. È successo ai virologi che preconizzavano la comparsa di altri virus dopo la Sars, succede da anni a chi denuncia che il cambiamento climatico rischia di produrre la più grande minaccia alla vita nella storia dell'umanità, di cui il Covid-19 è solo un avvertimento. Il motivo è la subordinazione della politica alla legge del profitto, assunta come naturale e ineludibile anche da alcune analisi scientifiche che finiscono per dare indicazioni insufficienti seppur ugualmente disattese. Daniel Tanuro, in modo semplice e ampiamente documentato, mostra perché restano pochi anni per adottare le misure necessarie per fermare la catastrofe ecologica. E lo fa passando al setaccio i fallimenti delle conferenze internazionali sul clima, smontando le tesi dei neomalthusiani ossessionati dalla demografia, di coloro che prefigurano l'inevitabilità del «collasso» e degli apprendisti stregoni che pensano di risolvere il problema con la geoingegneria. Si scaglia infine contro i sostenitori del «capitalismo verde» che credono che la transizione ecologica, se guidata dalla «mano invisibile del mercato», possa diventare un grande business. La tesi dell'autore è che il capitalismo sia incompatibile con l'ecologia e che serva un cambiamento di sistema, smettendo di «produrre per produrre» e di «consumare per consumare», guardando ai bisogni sociali degli esseri umani. Per questo non bastano tasse, incentivi, «sforamenti temporanei» delle emissioni e «compensazioni» dell'inquinamento prodotto. Serve una pianificazione ecologica per produrre di meno, trasportare di meno, lavorare di meno e condividere di più. Un progetto ecosocialista che miri a un cambiamento di paradigma, rompendo con la logica ecocida e perversa dell'accumulazione capitalistica e con i retaggi produttivisti della stessa storia della sinistra.

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LA Q DI QOMPLOTTO - Wu Ming 1
MAG C 9623

"Cos'è QAnon, o cos'è stato? Un movimento politico, un gioco in rete, una setta, una minaccia terroristica? È l'autunno 2017 quando sul forum 4chan, noto ritrovo di estrema destra, appare l'annuncio di un imminente arresto di Hillary Clinton. L'anonimo autore si spaccia per insider del governo federale e si firma, semplicemente, «Q». Q pubblica altri messaggi, intorno ai quali si forma una comunità. Presto «QAnon» diventa il nome di un fenomeno più vasto, un culto di massa che cresce sui social network e fa migliaia, milioni di proseliti negli Usa e in altri paesi. Chi si converte a QAnon scopre una tremenda verità: il mondo è controllato da una società segreta di satanisti pedofili e bevitori di sangue, la «Cabal». Hillary ne fa parte, e con lei George Soros e Tom Hanks. Ma c'è anche una buona novella: un eroe combatte i mostri e ha un piano infallibile. Quell'eroe è Donald Trump. Nel 2020 grazie all'emergenza pandemia QAnon si espande in modo tumultuoso e sembra avere un lungo avvenire, ma a novembre la sconfitta di Trump lo mette in crisi. Durante l'assalto al Campidoglio, il 6 gennaio 2021, sventolano bandiere e cartelli con la Q, e sembra una prova di forza, la scintilla che accenderà la guerra civile... Invece è un fuoco fatuo. Eppure qualcosa è cambiato. Comincia una nuova fase. La storia di QAnon era solo un prologo. Com'è stato possibile? Cosa ha permesso a QAnon di nascere e ingrandirsi? Quali bisogni ha intercettato? Da queste domande parte "La Q di Qomplotto", oggetto narrativo dallo stile ibrido e pulsante. Tenendo insieme reportage e dialogo filosofico, analisi critica e racconto onirico, autobiografia e pastiche letterario, Wu Ming 1 racconta la parabola di QAnon, sgombra il campo da concetti inutili o dannosi e riflette sul ruolo delle fantasie di complotto nelle nostre società. Soprattutto, sequenzia il genoma di QAnon, isolando nella sua narrazione leggende d'odio vecchie di secoli. Una storia di mutazioni e confluenze che a un certo punto coinvolse gli stessi Wu Ming, quando ancora non si chiamavano così ed erano intenti a scrivere un romanzo intitolato... Q."

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IL DANNO SCOLASTICO - Paola Mastrocola e Luca Ricolfi
MAG C 9633

Paola Mastrocola e Luca Ricolfi per la prima volta insieme in un libro per denunciare a due voci il paradossale e tragico abbaglio della scuola democratica, che, nata per salvare i più deboli, oggi di fatto ne annega le speranze. Due voci, di cui una lancia un'ipotesi e l'altra la raccoglie, provandola con la forza dei dati, testandola con modelli matematici e arrivando alla conferma. Sì, è così: una scuola facile e di bassa qualità allarga il solco fra ceti alti e ceti bassi. Un disastro, di cui rendere conto e chiedere scusa, ai ragazzi e alle loro famiglie. Questo libro è un j'accuse, spietato e dolente, e al tempo stesso un atto d'amore verso il mondo della scuola e dell'università, i docenti, gli studenti. È un grido d'allarme che i due autori hanno lanciato più volte nei loro libri, in questi anni. Un grido sempre andato perso, ma doveroso, e ora più che mai disperato. Perché non c'è più tempo. Ma anche perché proprio questo tempo sospeso e minaccioso, in cui ci troviamo ora a navigare, è forse il più adatto per scardinare vecchi schemi ideologici e provare a cambiare tutto.

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USCIRE DAL TUNNEL - Peter C. Kleponis
MAG C 9600

La pornografia è una delle piaghe sociali meno conosciute. Un gran numero di persone ne diventa dipendente, compromettendo l'integrità delle relazioni coniugali, familiari e anche lavorative. Gli effetti di una esposizione frequente e prolungata ai video pornografici sono nocivi per la salute fisica e mentale. Ma se ne può uscire. Questo libro intende aiutare chi desidera conoscere il problema, informando sulle caratteristiche delle immagini pornografiche, sul loro impatto sul sistema nervoso, sulla dipendenza emotiva e chimica che ne deriva. Inoltre descrive la strada per riacquisire la libertà, riacquistando la propria integrità attraverso l'auto-aiuto, la terapia ed il sostegno dei gruppi d'incontro.

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8 SECONDI - Lisa Iotti
MAG C 9502

Tra reportage e narrazione personale, 8 secondi è un'opera che nasce dalla necessità di trovare risposte alle nostre inquietudini e che finisce per aprirci a nuove domande e nuovi scenari. Una tana del Bianconiglio in fondo alla quale scoprire che tipo di essere umano siamo diventati e, soprattutto, cosa ci aspetta nel nostro prossimo futuro. Prima che abbiate finito di leggere questo testo vi sarete distratti almeno un paio di volte. Probabilmente avrete già dimenticato il titolo del libro che avete fra le mani o il nome della sua autrice. Forse avrete interrotto la lettura per rispondere a un vostro amico o controllare l'apprezzamento social di un vostro post o di una vostra foto. In ogni caso, è pressoché certo che in questo momento abbiate in mano uno smartphone e che il vostro sguardo si stia già allontanando da queste righe. Benvenuti nell'era della distrazione infinita. Ma com'è possibile che la nostra attenzione sia diventata inferiore a quella di un pesce rosso? Ed è vero che i like di Facebook stimolano le stesse aree attivate dall'assunzione di stupefacenti? In che modo la presenza di uno smartphone nelle vicinanze incide sulle nostre capacità cognitive? I social stanno modificando la struttura del nostro cervello? Lisa Iotti ci guida nel mondo dell'iperconnessione. Il suo è un viaggio, intimo e sconvolgente, nel lato oscuro della rivoluzione digitale, attraverso le ossessioni, i pericoli e le paure che caratterizzano il nostro contemporaneo: dai laboratori in cui si svolgono ricerche sul comportamento delle nostre reti neurali durante l'utilizzo di app alle stanze in cui vengono studiate le possibili trasformazioni posturali dovute all'uso degli smartphone; dai centri per curare le dipendenze psicologiche da cellulare ai ritiri in cui disintossicarsi dal telefono grazie alla meditazione; dagli incontri con alcuni dei più importanti studiosi della mente a quelli con i pentiti della Silicon Valley, diventati oggi profeti della disconnessione da social e device.

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COME SI DOVREBBE VIVERE - Heinrich Böll
MAG D 6026

In una serie di dialoghi con Heinrich Vormweg, il grande scrittore e premio nobel per la letteratura Henrich Boll riflette su alcuni importanti temi della nostra civiltà e sui cambiamenti avvenuti nel secondo dopoguerra: il modello di sviluppo e la crescita economica, la qualità della vita nelle grandi città e l'educazione dei nostri figli. Completano il quadro le riflessioni sul ruolo della letteratura e della cultura, sul rapporto tra le due Europe, dell'est e dell'ovest, sulle nuove istanze dei movimenti giovanili e ambientalisti. Un dialogo condotto con garbo e ironia, con la sensibilità artistica, morale e intellettuale di uno dei più grandi scrittori del Novecento, sempre attento alle più profonde trasformazioni dell'uomo.