SCELTI PER VOI
Rubrica a cura di Emanuele Romallo
FEBBRAIO 2022
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STORIA
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L’ETA’ DEL LEGNO - Roland Ennos
COLL C 12/1022

Siamo la specie dominante sulla Terra, abbiamo fatto progressi sorprendenti da quando i nostri antenati sono scesi dagli alberi. Ma come siamo riusciti a camminare in posizione eretta, a diventare superpredatori e a popolare il mondo? E in che modo abbiamo sviluppato la civiltà fino a produrre un'economia globalizzata? Nell'Età del legno, Roland Ennos mostra per la prima volta che la chiave di tale successo è stata la nostra peculiare relazione con il legno. Combinando genialmente le piú recenti ricerche con le acquisizioni di diverse discipline (primatologia, antropologia, archeologia, storia, architettura, ingegneria e carpenteria), Ennos reinterpreta l'intera storia dell'umanità, e dimostra come la nostra capacità di sfruttare le straordinarie proprietà del legno abbia profondamente modellato le nostre società e le nostre vite. L'autore ci accompagna cosí in un vertiginoso viaggio lungo dieci milioni di anni: dal Sud-est asiatico e dall'Africa occidentale, dove grandi scimmie dondolano tra gli alberi, costruiscono nidi e utensili di legno, all'Africa orientale, dove i cacciatori-raccoglitori accumulano cibo; dalla progettazione dei templi lignei in Cina e Giappone all'Inghilterra settentrionale, dove il carbone ha permesso agli esseri umani di sviluppare il mondo industriale. L‘Età del legno non illustra soltanto il ruolo essenziale che gli alberi hanno svolto nella storia e nell'evoluzione dell'esistenza umana, ma sostiene che per aiutare il nostro pianeta dobbiamo tornare a modi piú tradizionali di coltivazione, utilizzo e comprensione degli alberi.

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L’AVVENTURA DI UN POVERO CAVALIERE DEL CRISTO - Franco Cardini
MAG C 9671

Un giovane di Assisi era figlio di un ricco mercante e banchiere (nonché, forse, usuraio). Il padre, che lo conduceva con sé nei suoi viaggi d'affari in Francia, volle rinominarlo ‘Francesco' in omaggio alla dolce terra della poesia cortese, che il ragazzo amava. Francesco non era né nobile né particolarmente bello e il suo fisico era fragile, cagionevole. Ma era ricco, brillante, affascinante, spiritoso, sapeva cantare, suonare e danzare: era il "principe della gioventù" della sua città. Sognava la gloria, le imprese cavalleresche in paesi lontani, l'amore. Poi venne la lotta civile nella sua città, alla quale prese parte, e infine la guerra contro Perugia: combatté, forse uccise, restò alcuni mesi prigioniero. Quando tornò a casa, gli amici avrebbero voluto vederlo riprendere la vita spensierata di prima. Ma non era più lui. Il contatto con la guerra e con il dolore lo aveva cambiato. Una volta incontrò un lebbroso: la lebbra gli aveva sempre fatto paura e orrore. Ma quel giorno scese da cavallo e abbracciò quel miserabile. Da allora, sarebbe diventato cavaliere del Cristo.

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STORIA MONDIALE DEGLI EBREI - Pierre Savy
MAG C 3578

Dal regno del faraone Merenptah (1207 a.C.) ai giorni nostri, attraverso la distruzione del Tempio di Gerusalemme, l'espulsione dalla Spagna nel 1492, la creazione del primo ghetto a Venezia, l'insurrezione del ghetto di Varsavia e la nascita dello Stato di Israele: la storia degli Ebrei è una storia lunga 3000 anni, straordinariamente interessante e complessa. Una storia veramente mondiale perché, come non è mai accaduto a nessun altro popolo, la diaspora ha moltiplicato insediamenti, tradizioni e interazioni con le culture locali. Le tappe di questo viaggio ci porteranno da Gerusalemme a Mosca, da New York a Buenos Aires, fino a toccare luoghi imprevisti e imprevedibili. Ci muoveremo attraverso date chiave, grazie alle quali i migliori specialisti mondiali ci offriranno un panorama eccezionale della storia e della cultura ebraica. Un grande affresco che tiene assieme la storia della religione, dei popoli e degli Stati ma che va anche molto al di là, fino alla scoperta di uomini e donne, di individui e di famiglie, uniti da una fede, da una appartenenza, da caratteristiche culturali e da pratiche, ma soprattutto da una storia comune.

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DONNE MEDIEVALI. SOLE, INDOMITE, AVVENTUROSE - Chiara Frugoni
MAG B 3577

Nella società medievale, guerriera e violenta, la presenza femminile rimane in ombra: le donne, per lo più analfabete e sottomesse, offese e abusate, a volte addirittura considerate specie a parte rispetto agli uomini, come gli animali, non hanno voce. A meno di non essere obbligate al monastero, dove possono vivere in modo più dignitoso, imparando a leggere e scrivere. Da dove viene tanta misoginia? Una volta affermatosi il celibato dei preti con Gregorio VII, ogni donna è una Eva tentatrice, non compagna dell'uomo ma incarnazione del peccato da cui fuggire. Eppure, da questa folla negletta emergono alcune personalità eccezionali, capaci di rompere le barriere di un destino rigidamente segnato. Illuminate dalla finezza decifratoria di Chiara Frugoni, oltre che da un bellissimo corredo di immagini, incontriamole: sono monache e regine come Radegonda di Poitiers, scrittrici geniali come Christine de Pizan, personaggi leggendari come la papessa Giovanna, figure potenti come Matilde di Canossa, donne comuni ma talentuose come Margherita Datini. Tutte hanno scontato con la solitudine il coraggio e la determinazione con cui hanno ricercato la piena realizzazione di sé.

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BARLETTA CALCIO - Massimo Penza
AP B 822

I primi cinquant’anni di calcio nella Città della Disfida. I campionati, le classifiche, i tabellini, le anagrafiche e le storie dei protagonisti.

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INVENTARE I LIBRI - Alessandro Barbero
MAG C 9658

«All'inizio del Cinquecento l'attività procede a tutto vapore, i torchi gemono e innumerevoli risme di carta vengono trasformate ogni mese in libri stampati... "I Giunti" sono una realtà, un marchio di qualità a cui non si può rinunciare». Nel 1485, ser Bernardo Machiavelli annota nel suo libro di ricordi di aver comprato «da Filippo di Giunta, librario del popolo di Santa Lucia d’Ognisanti» due volumi, uno di diritto e uno di storia: su quest’ultimo, conservato presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, possiamo tuttora leggere le annotazioni di suo figlio, Niccolò Machiavelli. Quattro anni dopo, a stipulare il contratto di affitto della nuova bottega del «librario» Filippo Giunti è il notaio Piero da Vinci, padre di Leonardo… Di Filippo Giunti e di suo fratello Lucantonio, fondatori a Firenze e a Venezia di due tra le prime e più innovative imprese editoriali della storia, avevamo finora notizie lacunose: Alessandro Barbero pone mano agli strumenti dello storico e ricostruisce il loro percorso, la dinastia cui danno vita, la rivoluzione di cui sono protagonisti. Nati in una modestissima famiglia di pannaiuoli, cresciuti in un mondo dove i «cartolai» erano iscritti all’Arte degli Speziali perché si occupavano di «carte di papiro, o pecorine, libri di carte bambagine o di capretto», Lucantonio e Filippo intuiscono le formidabili potenzialità della nuova arte della stampa e diventano tipografi, editori e vivacissimi commercianti di libri attivi tra la Serenissima, Firenze, la Francia e la Spagna. Lucantonio pubblica il primo libro – l’Imitazione di Cristo, tuttora presente nel catalogo Giunti – nel 1489: sei anni prima che Aldo Manuzio dia avvio alla sua attività.

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TOMMASO D’AQUINO - James A. Weisheipl
MAG C 9509/5

L'opera di Weisheipl riappare qui ulteriormente aggiornata rispetto alla prima edizione italiana che già teneva conto di revisioni e di ritocchi successivi all'edizione americana. Il lavoro di Weisheipl rimane fondamentale: esso mette a disposizione di studiosi, ricercatori, ma, egualmente, del lettore interessato a una delle maggiori figure del Medioevo e del pensiero cristiano, un'inesauribile fonte di informazioni e di dati sulla sua personalità e sulla sua opera.

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PER DIO E PER LA PATRIA - Paolo Martinucci
MAG C 9599

Il libro di Paolo Martinucci offre al lettore dieci biografie di contro-rivoluzionari italiani? seguirà un secondo volume con altri dieci profili ?, vissuti tra la seconda metà del Settecento e i primi decenni dell'Ottocento e protagonisti della vita politica degli Stati preunitari. L'autore delinea le figure di questi personaggi, seguendo l'ordine cronologico della loro esistenza, passo per passo, evidenziandone l'educazione e la formazione ricevute, le iniziative assunte in prima persona, quelle promosse da altri e condivise, le polemiche e i dissidi generati, i contrasti intra Ecclesiam e nei governi "restaurati" dopo il Congresso di Vienna (1814-1815).

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ELOISA E ABELARDO - Régine Pernoud
MAG C 9509/4

Eloisa e Abelardo: una coppia indimenticabile vissuta nel secolo di Tristano e Isotta. La loro storia, che ha conosciuto travisamenti e misconoscimenti, è qui ricostruita con rigore attraverso la suggestiva lettura del loro epistolario, in grado di mostrare i due volti dell'umanità medievale: un confronto tra passione e filosofia, fede e ragione, vissuto in una «dialettica di coppia» la cui tensione e densità restano fuori del comune e perciò altamente emblematiche. Lo stile vivace di Régine Pernoud assume come sfondo il secolo XII, caratterizzato da un clima di febbrile ripresa degli studi e da ideali di riforma monastico-religiosa. E inoltre la stagione dell'amor cortese, degli scontri fra eresia e ortodossia, quando l'arte romanica ormai pienamente sviluppata cede il passo ai primi tentativi di «architettura ragionata». Il desiderio di assoluto si snebbia e si umanizza, fornendo le strutture per le grandi somme teologiche della Scolastica. L'amore fra Eloisa e Abelardo è dunque la storia di due amanti che la vita separa e spinge verso una prospettiva di rinuncia. Ma anche dalla privazione l'amore, in un alternarsi di luci e ombre, finisce per trionfare conducendo alla santità.

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CASSIODORO IL GRANDE - Franco Cardini
MAG C 9509/12

Un grande protagonista della storia cristiana, italica e mediterranea tra antichità e Medioevo; un fondatore della cultura medievale e uno dei «padri storici», insieme con Benedetto da Norcia, del monachesimo occidentale; un «classico» della letteratura latina di un'età difficile e complessa, che tuttavia a torto e semplicisticamente sono in troppi a definire «oscura». Calabrese di Squillace, di origine forse siriaca, Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore (490 ca. - 583 ca.) ha attraversato con la sua lunga vita l'intero VI secolo, che nella pars Occidentis dell'Impero - privata del suo sovrano - si aprì con la coraggiosa e generosa proposta di convivenza goto-latina di Teodorico e si chiuse col grande e innovatore pontificato di Gregorio Magno. Politico e funzionario alla corte di Teodorico, profondamente impegnato nel lavoro di pubblico amministratore, Cassiodoro non si lasciò travolgere dal fallimento dell'esperienza di governo gota e dalla guerra «greco-gotica» che ne seguì. La sua esperienza di governo e la sua saggezza sono immortalate nella raccolta delle Variae, edita nel 537. Il centro monastico Vivarium, da lui fondato nella maturità presso la natìa Squillace, rappresentò, assieme a Montecassino, un faro e un modello culturale da cui è sorto il Medioevo latino e quindi l'Europa.

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CASSIODORO PRIMO UMANISTA - Alessandro Ghisalberti, Antonio Tarzia
MAG C 9509/13

Flavio Magno Aurelio Cassiodoro, oltre la fortuna di una ammirevole e lucida longevità (a 93 anni firma l'opera De orthografia) godeva anche di una personalità poliedrica. Fu politico di razza, fine letterato, biblista profondo (unico scrittore ecclesiastico latino a commentare l'intero Salterio). Il De anima e i suoi commenti biblici lo rivelano mistico sulla via della perfezione, pur essendo uno spirito eminentemente pratico. Dopo 40 anni di impegno politico con i re goti a Ravenna, da Teodorico a Vitige, si dimise da magister officiorum e praefectus praetorio dopo l'eccidio dei senatori di Roma da parte di Vitige. A 70 anni si ritira nei suoi possedimenti in Calabria e fonda due monasteri: Vivarium, sulle rive del fiume Pellena e, sulla collina, il Castellense. Originalità assoluta, imitata da tutti i grandi monasteri medievali, lo scriptorium, con un centinaio di monaci amanuensi e miniaturisti che salvano la Bibbia, i libri dei Padri della Chiesa e i testi laici classici della cultura greco-romana. Cassiodoro aveva fatto della parola scritta e tramandata ai posteri un sacramentale. Fu il primo umanista amato e studiato dai più colti e liberi spiriti dei mille e cinquecento anni che ci separano da lui. Scrisse Benedetto XVI: Cassiodoro, «uomo di alto livello sociale, si dedicò alla vita politica e all'impegno culturale come pochi altri nell'Occidente romano del suo tempo. Forse gli unici che gli potevano stare alla pari in questo suo duplice interesse furono Boezio e il futuro Papa di Roma Gregorio Magno».

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GALLA PLACIDIA - Vito A. Sirago
MAG C 9509/7

Figlia di Teodosio I, Galla Placidia (368-450 d.C.) seguì a Ravenna il fratello Onorio, divenuto imperatore d'Occidente. Morto Alarico, che l'aveva presa in ostaggio, divenne la moglie di Ataulfo, il nuovo condottiero dei Visigoti. L'amore dello sposo le permise di essere elemento di avvicinamento tra barbari e romani. Assassinato Ataulfo, fu rimandata a Ravenna dove Onorio la dette in sposa al patrizio Costanzo. I due ebbero la dignità di augusti, cosa che permise al figlio Valentiniano III di succedere allo zio. Durante la minorità di Valentiniano, Galla resse il governo dell'Impero occidentale in un momento particolarmente delicato. Si dimostrò una donna forte di fronte alle avversità d'ogni genere che il destino le riservò. A partire dall'epoca tardoantica si sono affacciate alla ribalta della storia figure femminili di diversa estrazione che, per fortuna o abilità, hanno giocato un ruolo determinante. I cambiamenti della tarda antichità hanno portato la donna da una funzione fondamentale ma interna al gruppo o alla famiglia, a funzioni che oggi definiremmo pubbliche. E per questi motivi che possiamo considerare le vicende di Galla Placidia un'importante cartina di tornasole per leggere la storia di quel periodo.

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TEODOLINDA - Alberto Magnani, Yolanda Godoy
MAG C 9509/3

Teodolinda, regina dei Longobardi, era gloriosissima già per i suoi contemporanei. Le pagine che le dedica Paolo Diacono la circondano di un fascino sconosciuto alle altre regine di quel popolo. A Monza, città cui è particolarmente legata la sua memoria, poco mancò, in passato, che venisse considerata una santa. D'altro canto, Teodolinda non fu solo «la regina che convertì i Longobardi al cattolicesimo» con la collaborazione di papa Gregorio Magno. Teodolinda era sì cattolica, ma scismatica, tranne, forse, verso la fine della sua vita; per questo motivo, la sua collaborazione con il Papa si svolse sostanzialmente sul piano politico. Il carteggio tra lei e il Pontefice, riportato in appendice, rivela un rapporto estremamente complesso, legato anche al ruolo della donna nell'antica cultura germanica. Ma Teodolinda non fu solo questo. Svolse un ruolo politico attivo, prima a fianco del marito Agilulfo, poi da sola quando, in qualità di reggente, governò il Regno longobardo per alcuni anni, dialogando con le maggiori personalità del suo tempo e godendo di prestigio internazionale.

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SCONTRO DI DEI - Thomas F. Mathews
MAG C 9510/3

Tra il III e il VI secolo d.C. gli antichi dei, dee ed eroi che avevano popolato le immagini, i mosaici e le sculture dell’antichità per un millennio furono sostituiti da un nuovo «immaginario» di Cristo e dei suoi santi. Thomas Mathews esplora le assai differenti, spesso sorprendenti, immagini artistiche e interpretazioni religiose di Cristo lungo questo periodo. Affronta, sfidandola, la consolidata teoria della «mistica imperiale» che, interpretando Cristo come re, fa derivare il vocabolario dell’arte cristiana dall’immaginario propagandistico dell’imperatore romano. Quella qui pubblicata è l’edizione, aggiornata e ampliata, di un’opera che in lingua inglese dagli anni Novanta del secolo scorso si è affermata come fondamentale per la comprensione dell’arte paleocristiana.

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AUGUSTO E VIRGILIO - Gilles Sauron
MAG C 9507/2

A Roma politica e poesia non si sono mai potute dividere. I poeti mostravano ai governanti la strada oppure li contestavano. Con Augusto, Roma opera la grande rivoluzione artistica: l'armonia, la pace, l'ordine al posto dello strano e dell'esotico. E Virgilio che, cantando le origini di Roma, indica ad Augusto la strada per la rinascita artistica dell'Impero. L'arte diviene specchio di una nuova ideologia, che influenzerà la storia occidentale con corsi e ricorsi rispetto alla classicità augustea. Essa è presente nello stesso sguardo di Virgilio accompagnatore di Dante. La pace di cui gli uomini e i governanti si sono mostrati sovente incapaci è così "realizzata" da Augusto nel decoro dell'ara Pacis Augustae.

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LA GUERRA SUL MARE - Jan Glete
MAG C 9456/161

Il grande mutamento che ebbe luogo fra Cinque e Seicento nel mondo della navigazione in generale e nel modo di combattere le guerre sul mare disegnò il volto politico ed economico dell’Europa moderna, ponendo le basi del suo predominio sul globo. Il libro racconta nel dettaglio come avvenne tale mutamento - gli sviluppi tecnici e organizzativi, le nuove tattiche e strategie, la formazione di marine statali permanenti - e ne illustra gli effetti nelle diverse aree europee. La lotta per il controllo delle rotte commerciali transoceaniche spostò gli equilibri dall’area mediterranea all’Europa atlantica. Il mare e non la terraferma era diventato il campo di battaglia decisivo per gli assetti di potere europei.

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LA FUGA IN EGITTO NELL’ARTE D’ORIENTE E D’OCCIDENTE - Emanuela Fogliadini, François Boespflug
MAG C 9510/4

La Santa Famiglia, costituita da Gesù, Maria e Giuseppe, ha dovuto affrontare, come molte persone dell'epoca contemporanea o dei secoli scorsi, l'immigrazione verso un paese straniero? Questo libro d'arte e di teologia risponde a tale domanda attraverso l'analisi di opere scelte, rappresentative delle diverse interpretazioni che la Fuga in Egitto, evocata dall'evangelista Matteo, ha ricevuto, in Oriente e Occidente, dalle origini dell'arte cristiana fino ai nostri giorni. Come fu presentato quell'esodo forzato, quali furono le tappe, quanto tempo durò il viaggio e il soggiorno in Egitto? Il silenzio dei testi canonici ha lasciato carta bianca all'immaginazione. Alcuni pittori composero su questo tema delle opere artistiche nelle quali la dose di meraviglia fu considerevole, al punto che alcuni dipinti, i più numerosi, hanno reso la Fuga in Egitto un viaggio dai tratti quasi turistici, scortato dagli angeli e arricchito di miracoli, segnato dall'accoglienza calorosa delle popolazioni locali. Altri dipinti, invece, in particolare dalla fine del Medioevo, suggeriscono, talvolta in modo commovente, la solitudine dei genitori di Gesù, il loro senso di spaesamento nel Paese dei faraoni.

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PITTURA ORNAMENTALE DEL MEDIOEVO LOMBARDO - Fabio Scirea
MAG C 9507/1

Superata l’austerità simbolica del cristianesimo delle origini, la cultura pittorica occidentale ha progressivamente umanizzato il sacro, procedendo lungo il millennio medievale sul duplice registro della rappresentazione iconica e della narrazione ambientata. Un ruolo apparentemente subalterno ma non meno decisivo è toccato alla componente ornamentale, che guida la percezione dell’immagine, ne traccia i limiti, ne gerarchizza gli spazi, ne valorizza la funzione. La sistematicità con cui ciò avviene nello spazio liturgico medievale, in cui ogni elemento contribuisce alla costruzione di percorsi fisici e mentali, autorizza a parlare di sistemi ornamentali.

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L’AQUILA NEL REGNO - Pierluigi Terenzi
MAG C 9630/65

Fra le città del regno di Napoli, l'Aquila aveva una fisionomia peculiare ma al contempo rappresentativa della dialettica politica fra i centri urbani e la corte. Questo volume affronta il tema dei rapporti città-monarchia, proponendo una lettura articolata e originale del ruolo dell'Aquila nel regno tardo-medievale. La ricerca si sofferma sulle istituzioni cittadine, mostrando il sistema di governo e le pratiche politiche messe in atto dall'élite locale; sulla società urbana, evidenziando le forze protagoniste della scena politica; sul potere personale del conte di Montorio Pietro Lalle Camponeschi, uno dei personaggi più originali della storia aquilana. Alla disamina degli ambiti di carattere "collettivo", in cui si svolgeva il rapporto (fedeltà, fisco, giustizia), si accompagna l'analisi delle modalità effettive della sua realizzazione (rapporti personali interni ed esterni al regno, circolazione del personale politico, conflitti circostanziati), nonché il ruolo che ebbe il territorio cittadino. Questo volume fa emergere l'immagine di una città pienamente integrata nel sistema-regno, capace di sfruttare la sua forza politica per portare ai massimi livelli la negoziazione della propria sudditanza. Negoziazione che, pur nell'asimmetria fra i soggetti che la praticavano, emerge come fattore determinante del rapporto città-monarchia.

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PERCHE’ NON SONO NATA CONIGLIO - a cura di Claudio Jampaglia
MAG C 9504

Il 23 gennaio 1973, durante una manifestazione fuori dall'Università Bocconi, Roberto Franceschi, tra i leader del movimento studentesco milanese, è colpito a morte alla nuca da un proiettile proveniente dalle file della polizia. Inizia così la battaglia di Lydia, sua madre, per ricostruire l'accaduto e chiarire le responsabilità delle forze dell'ordine. Otterrà 23 anni dopo che lo Stato - incapace di identificare i colpevoli - si assuma l'intera responsabilità, risarcendo la famiglia, che devolverà tutto a una Fondazione intitolata a Roberto. Un evento che spezza in due una vita incredibile che ha attraversato tutto il secolo. Nata a Odessa da Amedeo, comunista fuggito dall'Italia per non finire nelle carceri fasciste, e Lidia, italorussa che abbandona le proprie origini borghesi per sposare la causa della Rivoluzione, Lydia prese il nome dalla madre, morta misteriosamente pochi giorni dopo la sua nascita. Tornata in Italia col padre e rimasta orfana a dodici anni dopo che questi è ucciso dal cognato in camicia nera, cresce in solitudine e partecipa alla Resistenza come staffetta partigiana, diventa insegnante e poi madre di due figli. Fino a quel 23 gennaio che segnerà la seconda metà della sua esistenza. L'antifascismo e la Liberazione, le lotte degli anni Sessanta e Settanta, il femminismo, piazza Fontana, piazza della Loggia, il terrorismo nero, gli abusi delle forze dell'ordine e la ricerca di verità e giustizia per le vittime politiche dello Stato sono i tasselli del mosaico narrativo che, di pari passo con la vicenda famigliare di una figura straordinaria, in un racconto collettivo di 23 autori, intreccia le sue memorie con documenti, materiale d'archivio e i ricordi di chi l'ha conosciuta: Franco Fortini (che le dedicò una poesia inedita), Joyce Lussu, Camilla Cederna, Isotta Gaeta, Franco Fabbri, Benedetta Tobagi, e molte altre e altri. Una storia privata che raccontando una lotta collettiva lega il Novecento a oggi.

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SANT’AGOSTINO E LA FINE DELLA CULTURA ANTICA - Henri – Irénée Marrou
MAG C 9509/6

Questo saggio rappresenta un'ampia analisi dell'attività intellettuale di un uomo della fine dell'antichità, degli ideali che cercava di realizzare in essa, degli elementi a sua disposizione, degli studi compiuti nella sua formazione, degli scopi, dei metodi e delle tecniche, messi in atto per compiere una trasformazione in senso cristiano dell'intelligenza. In Agostino si trovano condensate e articolate una molteplicità di esperienze intellettuali: dalla complicità con i quadri dell'eloquenza e dell'erudizione antica, si passa alla dimensione di una ricerca metafisica che, abbandonando l'ingenuo gnosticismo manicheo, si inoltra nella speculazione più pura della ragione e verità cristiana. Senza rinunciare mai allo studium sapientiae, Agostino sente acutissima l'esigenza di una scienza specificamente cristiana subordinata all'intelligenza delle Scritture e in funzione di un insegnamento delle verità rivelate: nasce così la definizione di tutte quelle regole che stanno alla base dello sviluppo medievale della teologia.

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LA GENESI DELLLA SCIENZA - James Hannam
MAG C 9603/2

Sebbene deplorato da eminenti storici di professione, l'uso dell'aggettivo «medievale» come sinonimo di «retrogrado», «superato» o «caratterizzato dalla superstizione e dall'ignoranza» è ancora corrente. Eppure - dimostra James Hannam - senza i traguardi raggiunti dagli studiosi medievali non ci sarebbe stato né un Galileo, né un Newton, né, più in generale, la scienza moderna. Di questa, La genesi della scienza rintraccia le radici proprio nel Medioevo, sfatando molti miti duri a morire: non è vero che i medievali pensavano che la Terra fosse piatta, né che bisognò attendere Colombo per «dimostrare» che fosse sferica; nessuno è finito al rogo per le sue opinioni scientifiche; Copernico non visse nel timore di subire persecuzioni, né alcun Papa ha mai scomunicato comete o provato a bandire la dissezione umana e il numero zero. Al contrario, risalgono al Medioevo tutta una serie di sorprendenti scoperte e invenzioni in ambito scientifico e tecnologico: sia gli occhiali che gli orologi meccanici, per esempio, sono comparsi nell'Europa del secolo XIII. Nella stessa area geografica, inoltre, idee e strumenti provenienti dall'Estremo Oriente come la bussola, la polvere da sparo e la stampa furono perfezionati e utilizzati in ambiti prima di allora e altrove impensabili. Consapevole di sfidare un luogo comune, l'autore spiega come la mentalità e le istituzioni germogliate dal cristianesimo abbiano favorito, piuttosto che ostacolato, molti progressi scientifici. Con lo stile del narratore brillante - ma l'ampiezza dell'apparato bibliografico è decisamente accademico - James Hannam conduce il lettore non specialista alla scoperta delle geniali personalità di Giovanni Buridano, Nicola d'Oresme e Thomas Bradwardine, ridefinendo anche i profili di personaggi più familiari come san Tommaso d'Aquino e Galileo Galilei.

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GLI ESERCITI DEL RINASCIMENTO ITALIANO 1450-1550 - Gabriele Esposito
MAG C 9604/171

Il Rinascimento italiano racchiude un periodo di profondi cambiamenti segnati da agitazioni politiche e militari. Molte furono le guerre che in questo periodo si combatterono tra gli Stati guidati da Milano, Venezia, Genova, Firenze, il Papato, Siena e Napoli. A partire dal 1494, per più di cinquant'anni, le principali potenze straniere approfittarono di questo periodo di tensioni per invadere l'Italia; sia la Francia, che la Spagna, siglarono delle alleanze temporanee con le città-Stato per perseguire le proprie mire espansionistiche, e nei primi anni del XVI secolo l'imperatore Carlo V iniziò a fornire armi a sostegno degli spagnoli. Queste guerre coincisero con lo sviluppo della fanteria moderna - dotata non solo di spade e balestre, ma anche di pistole - che risultò in grado di affrontare i cavalieri corazzati fino ad allora predominanti. Il diffuso utilizzo dei mercenari inaugurò l'epoca della tattica "picca e moschetto", che ebbe grande successo nel corso dell'Alto Medioevo. Durante questo periodo, i costumi, le armature e gli armamenti variarono notevolmente a seconda della loro provenienza e dell'evoluzione di tattiche e tecnologie. Lo studio di Esposito, magistralmente esposto, offre ai lettori un'affascinante panoramica degli eserciti che combatterono in Italia durante questo periodo tumultuoso, analizzando non solo le loro armi ed attrezzature, ma anche la loro struttura e i loro successi e fallimenti sul campo di battaglia.