SCELTI PER VOI
LUGLIO 2011
(Rubrica a cura di Emanuele ROMALLO)
TEMI
DI ATTUALITA` |
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Carta straccia di Giampaolo
Pansa
Rizzoli,
2011 MAG C 6287
Che cos'è la letteratura
italiana? E perché certi libri sono così importanti? Perché leggere ancora il
"Decameron", "Il principe" o "Il giardino dei
Finzi-Contini"? Attraverso una selezione dei classici della scuola,
esattamente 52, tanti quante le settimane dell'anno, "Per una biblioteca
indispensabile" vuole rispondere a queste domande, costruendo un
campionario di scritture, immagini di mondo e temi culturali che segnano
svolte e traguardi decisivi nella storia della civiltà non solo italiana. Con
il suo formato anticonvenzionale, che presenta i libri selezionati in ordine
alfabetico e non cronologico, una varietà di approcci critici e uno stile
limpido quanto appassionato, questo libro evita formule ed etichette
accademiche mettendo in evidenza, attraverso la lettura ravvicinata,
l'originalità rivoluzionaria dei singoli libri. Di pagina in pagina
scaturiscono suggestioni, riflessioni, "incontri" rivelatori; nuove
prospettive si aprono all'interpretazione; dettagli apparentemente marginali
si dimostrano essenziali e ricchi di senso. Ne risulta un'immagine inedita di
letteratura italiana: la letteratura di una nazione che, attraverso
l'esercizio delle parole, ha sviluppato il pensiero e l'impegno civile,
meditando sull'essenza degli individui e della società, convinta che libri e
biblioteche siano un baluardo sicuro contro il dilagare dell'ingiustizia e
dell'egoismo e una delle vie principali al raggiungimento della felicità. |
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Guerra e guerra di Barbara
Schiavulli
Garzanti,
2009 MAG C 6284
Ogni giorno, ossessivamente, i
mass media ci raccontano i conflitti che insanguinano il mondo e gli scenari
che li hanno generati. Ma la politica, l'economia, la religione, l'ideologia
- e men che meno la brama di potere non possono giustificare in alcun modo le
sofferenze generate da qualunque guerra. Anche perché a essere devastate,
ormai, prima delle vite più o meno gloriose dei soldati e dei miliziani, sono
le esistenze quotidiane dei civili: persone come noi che vengono travolte da
ventate di distruttività, ferocia e sadismo, in un vortice di sanguinaria
insensatezza. Barbara Schiavulli è una giornalista libera e coraggiosa, che
da sempre viaggia e scrive per raccontare quello che succede nel mondo, là
dove a dominare sono il sangue e la morte: negli ultimi anni, tra Israele e
Palestina, dall'Iraq al Pakistan e all'Afghanistan, ad Haiti... Per
testimoniare i piccoli e grandi destini delle vittime, quelle che i mezzi
d'informazione spesso trascurano. Per trovare, in mezzo all'orrore, l'umanità
profonda di uomini e donne, vecchi e bambini. Perché non restino solo numeri
nel conto delle vittime, ma tornino a essere nomi, volti, storie... Tra
quelle macerie si combatte anche un'altra guerra: per cercare la verità, per
restituire alle vittime, soprattutto a quelle innocenti, la loro dignità. |
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Profondo rosso di Jacopo Iacoboni
Einaudi, 2009 MAG
C 6300
"Dans la gauche il y a
toujours quelque chose de sinistre", ironizzano talora i francesi. Un
po' meno i "rossi" italiani, che di sinistro, nella propria
condizione, vedono solo l'incerto futuro. Un futuro compromesso, a livello
politico, da scelte consolidatamente perdenti oltre che da una vistosa
mancanza di idee e, a livello personale, da una difficoltà sempre più marcata
a riconoscersi (con se stessi e rispetto agli altri) in "qualcosa"
di condiviso e condivisibile. Specie di fronte alle realtà e ai problemi
quotidiani e ben poco eludibili di cui Jacopo Iacoboni dà conto nelle pagine
di questo libro, ispirate a percorsi di singoli individui che incrociano i
temi del grande smarrimento. La diffidenza per la meritocrazia, le ambiguità
sulla violenza, l'antisemitismo a sinistra, il rapporto con altre religioni,
per esempio l'Islam; la possibilità della guerra per cambiare regime contro i
tiranni; la sicurezza che da tabù finalmente infranto diventa un nuovo totem,
pericolosamente conformista; i silenzi delle neofemministe di fronte alla
violenza, anche mortale, sul corpo delle donne, da Ayaan Hirsi Ali a Hina
Salem, fino alla giovane Neda, simbolo delle violenza di Teheran. Temi di
fronte ai quali bisognerà provare a "essere" di sinistra, senza la
sinistra. |
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