SCELTI PER VOI
LUGLIO 2011

(Rubrica a cura di Emanuele ROMALLO)

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NARRATIVA
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Scuote l’anima mia Eros     di Eugenio Scalari                               

Einaudi,  2011                                                                                        MAG D 6271

"Vivetela bene la vostra piccola vita perché è la sola e quindi immensa ricchezza di cui disponete. Non dilapidatela, non difendetela con avarizia, non gettatela via oltre l'ostacolo. Vivetela con intensa passione, con speranza e allegria". "Scuote l'anima mia Eros" nasce cosi, dalla passione, sotto il segno di una mercurialità creativa che rincorre l'intensità folgorante e variabile dei pensieri. Eugenio Scalfari ha sempre cercato di farsi attraversare dalla luce della razionalità, senza tuttavia nascondersi che la conoscenza e il sapere hanno il loro fondo oscuro nella malinconia ("Io sono stato un mercuriale che sognava d'essere un saturnino"). Oggi sente di aver raggiunto quello spazio immobile, quel tempo sospeso che gli permette di accogliere dentro di sé le cose del mondo "invece di invaderle e possederle". Sa di potersi abbandonare liberamente alla propria vita emotiva senza rischiare di cedere alla tristezza e alla solitudine: la malinconia sarà pure un bagno di luce crepuscolare che accompagna ogni percezione, ma è anche una consolazione dell'esistenza che può permettersi solo chi ha vissuto e vive ogni momento "con intensa passione, con speranza e allegria".

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Vivere non basta             di Marcello Veneziani

Mondadori, 2011                                                                                     MAG C 6297

Le celebri lettere di Seneca a Lucilio sono uno dei classici della letteratura latina oltre che un long seller di molte case editrici: nessuno ha mai finora, però, letto le risposte dell'amico e poeta Lucilio. Con duemila anni di ritardo Lucilio, attraverso la voce di Marcello Veneziani, risponde alle famose epistole di Seneca completando così la corrispondenza. Venti lettere che riprendono i principali temi originali, dalla felicità alla bellezza, dal potere alla morte, dalla ricchezza alla saggezza, replicando di volta in volta agli insegnamenti e alle considerazioni senechiane. Emerge, oltre allo spirito dell'epoca, una riflessione sulla vita che va "non solo vissuta ma pensata e dedicata" e sul suicidio, che a volte, come nel caso del filosofo, diventa una necessità per "vivere nella verità della vita". Un'opera lieve, non accademica, tra la morale e la filosofia di vita, non priva di analogie, parallelismi e allusioni al tempo presente.

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Caro Papa, ti scrivo    di Piergiorgio Odif#3399FFdi                            

Mondadori, 2011                                                                                   MAG D 6280

Nell'autunno del 1959 Piergiorgio Odif#3399FFdi varcò la soglia del Seminario di Cuneo. La sua intenzione era quella di diventare un giorno papa, e benedire da una finestra di Piazza San Pietro la folla estasiata. Ma presto imparò che "il cammino che porta al soglio pontificio è più accidentato e tortuoso di quanto un bambino avesse ingenuamente potuto immaginare". E, soprattutto, che "per poter un giorno comandare bisognava iniziare subito a obbedire" e a essere rispettosi: cosa che già allora non gli piaceva particolarmente. Cinquant'anni dopo, il matematico impertinente ricorda quei tempi e, contenendo per una volta il suo abituale tono urticante e provocatorio, scrive con grande rispetto e sincerità a chi papa lo è diventato per davvero. Anche se, da scienziato, non abiura al dovere intellettuale di rimanere saldamente ancorato ai fatti della realtà fisica, storica e biologica. Ed è dunque costretto a confutare punto per punto il teologo Joseph Ratzinger, che c#3399FFe invece in ciò che va "oltre" la realtà e sconfina nella metafisica, nella metastoria e nella metabiologia. In questa lettera si confrontano così due metodi, due atteggiamenti, due visioni del mondo. Da un lato il "comprendere per c#3399FFere", che accetta prudentemente di dar c#3399FFito soltanto a ciò che si capisce e si conosce. E dall'altro il "c#3399FFere per comprendere", che si azzarda a scommettere su ciò che ancora non si capisce o non si conosce, nella speranza che tutto poi si chiarificherà o giustificherà. Si aspettavano nei sogni entusiasti della prima giovinezza. Si snodano così, inframmezzati a vicende familiari e personali, tutti gli eventi del Risorgimento nazionale, in particolar modo quelli della Carboneria e del '48, con salti temporali che arrivano al 1799, come limite a quo, e all'unità d'Italia.

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Il tempo che vorrei    di Fabio Volo

Mondadori, 2011                                                                                     MAG C 6296

"I'll trade all my tomorrows for a single yesterday: cambierei tutti i miei domani per un solo ieri, come canta Janis Joplin." È forse proprio questo il tempo che vorrei. Lorenzo non sa amare, o semplicemente non sa dimostrarlo. Per questo motivo si trova di fronte a due amori difficili da riconquistare, da ricostruire: con un padre che forse non c'è mai stato e con una lei che se n'è andata. Forse diventare grandi significa imparare ad amare e a perdonare, fare un lungo viaggio alla ricerca del tempo che abbiamo perso e che non abbiamo più. È il percorso che compie Lorenzo, un viaggio alla ricerca di se stesso e dei suoi sentimenti, quelli più autentici, quelli più profondi. Il nuovo libro di Fabio Volo è anche il più sentito, il più vero, e la forza di questa sincerità viene fuori in ogni pagina. Ci si ritrova spesso a ridere in momenti di travolgente ironia. Ma soprattutto ci si ritrova emozionati, magari commossi, e stupiti di quanto la vita di Lorenzo assomigli a quella di ciascuno di noi.

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Le luci di settembre    di Carlos Ruiz Zafon                  

Mondadori, 2011                                                                                    MAG C 6272

Durante l'estate del 1937 Simone Sauvelle, rimasta all'improvviso vedova, abbandona Parigi assieme ai figli, Irene e Dorian, e si trasferisce in un piccolo paese sulla costa per sfuggire agli ingenti debiti accumulati dal marito. Trova lavoro come governante per il facoltoso fabbricante di giocattoli Lazarus Jann in una gigantesca magione chiamata Cravenmoore, dove l'uomo vive con la moglie malata. Tutto sembra andare per il meglio. Lazarus si dimostra un uomo gradevole, tratta con riguardo Simone e i figli, a cui mostra gli strani esseri meccanici che ha creato - e che sembrano avere vita propria - mentre Irene si innamora di Ismael, il cugino di Hannah, la cuoca della casa. Ma eventi macabri e strane apparizioni sconvolgono l'armonia di Cravenmoore: Hannah, viene trovata morta e una misteriosa ombra si impossessa della tenuta. Spetterà a Irene e Ismael lottare contro un nemico invisibile per salvare Simone e svelare l'oscuro segreto che avvolge la fabbrica dei giocattoli, un enigma che li unirà per sempre e li trascinerà nella più emozionante delle avventure in un mondo labirintico di luci e ombre.

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Nessuno si salva da solo      di Margaret Mazzantini

Mondadori, 2011                                                                                   MAG C 6295

Delia e Gaetano erano una coppia. Ora non lo sono più, e stasera devono imparare a non esserlo. Si ritrovano a cena, in un ristorante all'aperto, poco tempo dopo aver rotto quella che fu una famiglia. Lui si è trasferito in un residence, lei è rimasta nella casa con i piccoli Cosmo e Nico. La passione dell'inizio e la rabbia della fine sono ancora pericolosamente vicine. Delia e Gaetano sono ancora giovani, più di trenta, meno di quaranta, un'età in cui si può ricominciare. Sognano la pace ma sono tentati dall'altro e dall'altrove. Ma dove hanno sbagliato? Non lo sanno. Tre anni dopo "Venuto al mondo", Margaret Mazzantini torna con un romanzo che è l'autobiografia sentimentale di una generazione. La storia di cenere e fiamme di una coppia contemporanea con le sue trasgressioni ordinarie, con la sua quotidianità avventurosa. Una coppia come tante, come noi. Contemporaneamente a noi.

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Tutti  santi  me compreso    di Luciano De Crescenzo

Mondadori, 2011                                                                                   MAG C 6294

Circa una quarantina di anni fa la Chiesa di Roma minacciò di togliere San Gennaro dal calendario. I resoconti sul suo martirio non erano attendibili. Dopo una lunga contrattazione con la curia di Napoli, il Vaticano concesse il culto del santo, ma solo su base locale. San Gennaro diventava insomma un santo di serie B. Il primo pensiero che venne in mente ai napoletani fu: "Gesù, vuoi vedere che mo il santo si è offeso?". Bisognava consolarlo. E sui muri della città apparvero delle scritte per tirarlo un po' su: "San Gennà, futtatenne". Luciano De Crescenzo, in questo libro, ci narra con la sua ironia e sapiente leggerezza le vite dei santi, togliendo loro l'aura dei santini per farli sentire un po' più simili e vicini a noi. San Gennaro appunto (e il vero significato del suo miracolo), Sant'Agostino ("il mio preferito perché ha inventato il Purgatorio, il pressappoco del Paradiso"), San Tommaso ("non ebbe nessuna donna, speriamo che in Paradiso lo si possa ricompensare"). L'elenco dei santi è lungo, quello delle sante un po' meno "perché a parte mia madre non mi sono mai piaciute troppo". Il filosofo partenopeo intreccia la vita dei santi con la sua, fino a giungere a una conclusione assolutoria, anche per ciascuno di noi: "A forza di leggere le vite dei santi mi sono convinto che anch'io potrei avere una qualche piccola speranza. Io nella vita volontariamente non ho mai fatto del male a nessuno, e già questa mi sembra una buona partenza".

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Storie di libri         (a cura di) Giovanni Casalegno                    

Einaudi,  2011                                                                                          MAG D 4791

I libri possono essere la causa di efferati delitti: si può uccidere per la prima edizione aldina del libro più bello del Rinascimento o anche per odio verso i libri, oppure per invidia e gelosia. I libri possono essere pericolosi e maledetti: è il caso del famigerato e terribile "Necronomicon", di uno strano manoscritto che sembra avere il potere di far sparire le persone. I libri possono essere poi la causa di una delle malattie più pericolose e insieme piacevoli: la bibliofilia. I libri possono anche sostituire la vita vera e occupare lo spazio di tutta un'esistenza. Ma i libri sono soprattutto piacere. Chi li ama sa quale fonte di soddisfazione sia la loro ricerca. Il libro più bello è sempre quello che attende di essere ancora cercato, scoperto e letto. Da Nodier e Flaubert a James, Chesterton e D'Annunzio, da Babel a Borges e Queneau, a Pirandello e Cortàzar, una insolita antologia in cui i libri diventano oggetti di piacere e di mistero, oggetti pericolosi e maledetti, oggetti che danno la vita, ma anche la morte.

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Ave Mary      di Michela Murgia                                             

Einaudi,  2011                                                                                         MAG C 6279

La chiesa è ancora oggi, in Italia, il fattore decisivo nella costruzione dell'immagine della donna. Partendo sempre da casi concreti, citando parabole del Vangelo e pubblicità televisive, icone sacre e icone fashion, encicliche e titoli di giornali femminili, questo libro dimostra che la formazione cattolica di base continua a legittimare la gerarchia tra i sessi, anche in ambiti apparentemente distanti dalla matrice religiosa. Anche tra chi c#3399FFente non è. Con la consapevolezza delle antiche ferite femminili e la competenza della persona di fede, ma senza mai pretendere di dare facili risposte, Michela Murgia riesce nell'impresa di svelare la trama invisibile che ci lega, c#3399FFenti e non c#3399FFenti, nella stessa mistificazione dei rapporti tra uomo e donna.

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Altai         di Wu Ming

Einaudi,  2011                                                                                        MAG C 6293

Venezia, 1569. Un boato scuote la notte, il cielo è rosso e grava sulla laguna: è l'Arsenale che va a fuoco, si apre la caccia al colpevole. Un agente della Serenissima fugge verso oriente, smarrito. Costantinopoli sarà l'approdo. Sulla vetta della potenza ottomana conoscerà Giuseppe Nasi, nemico e spauracchio d'Europa, potente giudeo che dal Bosforo lancia una sfida al mondo e a due millenni di oppressione. Intanto, ai confini dell'impero, un altro uomo si mette in viaggio, per l'ultimo appuntamento con la Storia.

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Che cos’è l’amor       (a cura di) F. Massimi                        

Einaudi,  2011                                                                                       MAG D 4789

Con quali parole i poeti hanno espresso il sentimento umano più dolce e intenso? Con quali versi hanno magnificato l'oggetto dei loro più sospirati desideri? Con quale trasporto hanno descritto i piaceri dell'amore? Da Petrarca a Leopardi, da Michelangelo a Montale, da Sibilla Aleramo ad Alda Merini le più belle poesie dedicate all'esperienza che più di ogni altra sa illuminare o distruggere, dare la vita o portare alla morte: l'Amore. L'amore che ci raccontano i poeti è quello dolce e appassionato dei primi incontri, ma anche quello che fa male al cuore, l'amore disperato che annienta chi ama, l'amore finito di cui resta solo il ricordo. Un caleidoscopio di situazioni, atmosfere, sensazioni in cui ogni lettore riconoscerà i misteri dell'amore, scanditi da quegli accenti di trepidazione, speranza, passione, sgomento che ognuno di noi ha vissuto, vive e vivrà ancora.

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Di fama e di sventura    di Federica Manzon

Mondadori, 2011                                                                                    MAG C 6292

Tommaso nasce nell'ora più calda del giorno più caldo dell'estate più calda. "È nato sotto una cattiva stella", dicono le comari. Ma quel bambino ha qualcosa di speciale. Sarà in grado di capire l'animo degli uomini con uno sguardo, di leggere il futuro, ma su di sé attirerà tanto il successo quanto la sventura. A un'esistenza segnata dall'abbandono e dall'ingiustizia Tommaso opporrà una voglia di rivalsa che lo porterà a lasciare la sua città di mare e di confine, di matti e sognatori, per il mondo oscuro e spietato dell'alta finanza americana, trasformandosi da piccolo indiano dal cuore buono in cowboy dall'anima di pietra. La sua storia sarà attraversata da personaggi indimenticabili. La nonna Vittoria, che cammina alzando la gonna sopra il ginocchio e incanta gli uomini. Ariel Fiore, il giovane amico campione di nuoto, sempre buono, sempre bello, facile da amare e da tradire. Mila, la figlia del grande assicuratore, dagli occhi gialli come il miele e velenosi come il serpente. Federica Manzon disegna una saga coinvolgente, la storia senza tempo di un uomo che lotta contro le lusinghe del lato oscuro. E al tempo stesso racconta, in una cronaca dura e originale, l'economia di inizio millennio, tra speculazioni crudeli e dissennate e l'onda nera e travolgente della crisi.

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Ho sempre voluto che ammiraste il mio digiuno ovvero, guardando Kafka      

di Philip Roth                                                                      

Einaudi,  2011                                                                                         MAG D 4793

È l'estate del 1923 quando in due stanze in un sobborgo di Berlino una nuova coppia dà inizio al suo futuro comune. Lei si chiama Dora Dymant, lui Franz Kafka, e quello è l'ultimo anno della sua vita. Prima di allora ci sono state altre due brave ragazze ebree nella vita di Kafka, Felice e Julie, poi la passionale, anticonformista Milena. Ma lui è già "sposato con l'angoscia a Praga" e un altro matrimonio non ci sta. È solo con la giovane Dora che Kafka, avvicinandosi alla fine, riesce a svincolarsi dalla città nativa e a pensarsi, seppur per poco, libero di amare. E se fosse sopravvissuto alla tubercolosi che lo condusse a morte precoce? Se addirittura fosse scampato all'olocausto che si prese tutte le sue sorelle, rifugiandosi all'estero, magari in America, magari in un'accogliente comunità ebraica? Cosa sarebbe accaduto se il cantore di ogni forma di assoggettamento, vincolo, coercizione fosse riuscito a sfuggire? Quali inediti appagamenti il Nuovo Mondo delle mille possibilità avrebbe potuto riservargli? Philip Roth immagina per noi lo scenario e, incrociando quell'orizzonte letterario e umano al proprio, dà vita a una piccola gemma di lucidità critica e insieme di spassoso estro narrativo.

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Incontro con io        di Eugenio Scalari                                            

Einaudi, 2011                                                                                          MAG D 4798

"Questo mio libro non corrisponde a nessun progetto che io abbia formulato e coltivato, a nessuna precedente esperienza scritturale che io abbia fatto. Dal momento in cui ho cominciato a scriverlo sono andato avanti senza nessun piano, nessuna sequenza p#3399FFeterminata, nessun limite di spazio e di tempo... "Non sono io che ho fatto il mio libro, ma il mio libro che ha fatto me". Poiché non saprei dir meglio, cito Montaigne per spiegare con le sue parole ciò che mi accade da qualche tempo. Del resto non avevo mai letto con così intenso interesse e cosi ampia varietà d'argomenti e di autori come dal momento in cui ho cominciato a riempire queste pagine. Man mano che un pensiero ne suscitava uno successivo sorgeva il desiderio di rileggere e leggere un testo e questo ne richiamava un altro e così per molti mesi, tornando indietro, riscrivendo, rifacendo, rimontando... Dunque ho letto e riletto come non avevo fatto neppure ai miei diciotto anni, che son l'età in cui si scoprono i libri e si ascoltano gli echi che vengono da lontano; ed ho scritto e riscritto per molto tempo." (E. Scalfari)

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Il Palazzo della mezzanotte    di Carlos Ruiz Zafon

Mondadori, 2011                                                                                    MAG C 6291

Calcutta, 1916. Una locomotiva infuocata squarcia la notte portandosi dietro un carico di morti innocenti mentre un giovane tenente inglese sacrifica la vita per salvare due gemelli neonati, un maschio e una femmina, inseguiti da un tragico destino. Calcutta, 1932. Ben, il gemello maschio, compie sedici anni e festeggia l'inizio della sua vita adulta, il giorno in cui dovrà abbandonare l'orfanotrofio. Festeggia anche l'ultimo giorno della Chowbar Society, un club segreto formato da sette orfani che per anni si è riunito in un antico edificio in rovina, il Palazzo della Mezzanotte. Ma il passato bussa alla porta. Una bellissima ragazza, la sorella gemella Sheere, entra nel palazzo e inizia a raccontare una storia d'amore, morte, pazzia e vendetta che come un'ombra nera si proietta sul futuro del fratello. Le braci dell'incendio di sedici anni prima ricominciano ad ardere...

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La ladra di spaghetti         di Marthita Pepe                    

Einaudi,  2011                                                                                          MAG D 4798

Lei ha diciannove anni e usa il suo corpo per ottenere ciò che vuole. A scuola ha vita dura: tutti sanno che sua madre di notte balla in un locale di lap dance. Il padre non l'ha mai conosciuto, e nemmeno la sua amica Olivia ha mai conosciuto il proprio. Però un giorno le confida che sta per incontrarlo. E allora anche lei vuole per la prima volta sapere chi è l'uomo che l'ha abbandonata. Ma sua madre non vuole parlarne. Una sera, al locale di lap dance, lei incontra un uomo. Inizia una relazione erotica, che diventa sempre più violenta. Un gioco estremo che è un grido di rabbia contro i maschi, contro un mondo in cui le donne si assumono le proprie responsabilità, anche a costo di farsi additare dai benpensanti, e gli uomini fuggono, per non crescere.

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Niente E' piU' intatto che un cuore spezzato    di Vanna De Angelis

Piemme, 2011                                                                                         MAG C 6288

Dusan e Radmila Balval, due giovanissimi rom, sono i protagonisti di una straordinaria epopea che prende il via negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, quando Dusan, che ha poco più di quindici anni e un inc#3399FFibile talento per il violino, vive e viaggia con la sua famiglia e altre affini - la sua kumpania - nella Serbia affidata dal Reich al generale filonazista Nediç. La kumpania si sta spostando verso sud, con la speranza di sfuggire alla violenza razzista al momento riservata agli ebrei, in una rocambolesca peregrinazione da un paese all'altro in cui i rom portano musica e abilità di calderai, maniscalchi, acrobati. Intanto, l'apocalisse della guerra incalza. Storie di vita vera, musica e miseria, amori e orrori, dall'olocausto rom alla rivolta dello Zigeunerlager di Auschwitz-Birkenau dove, alla fine di aprile del 1944, quattromila zingari (fra cui il giovanissimo Dusan) lottano contro i tedeschi per non finire nelle camere a gas. Drammi e avventure si mescolano al racconto vivido di tradizioni, folclore e costumi, in un'indimenticabile odissea. Che parla di ieri per raccontare anche l'oggi.

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La vita e' una prova d’orchestra    di Elena Loewenthal

Einaudi,  2011                                                                                        MAG C 6301

"Per più di un anno ho frequentato ospedali e sale d'attesa, case dove vivono malati, istituti d'ogni sorta. Ho indossato un camice da volontaria e sono entrata in silenzio nel mondo della malattia: leucemie, traumi cranici, rianimazione, dialisi, pronto soccorso... È stata un'esperienza forte e dolce al tempo stesso, in cui puntualmente, parlando con i malati, ascoltandoli o anche soltanto lanciando un'occhiata nelle stanze d'ospedale, a un certo punto scattava un processo d'immedesimazione potente e inevitabile: ho davanti un malato, ma anche me stessa. E così, per me si è a poco a poco dissolto quel confine invisibile ma nettissimo che separa il mondo "normale" e benestante da quello di chi convive con la malattia. La nostra modernità fatta di benessere ha del resto rimosso la malattia da dentro di sé, l'ha "isolata" in quell'altro mondo che sembra non esistere, finché non lo si incontra. "La vita è una prova d'orchestra" racconta alcuni luoghi e alcune storie di questo mondo, attraverso l'invenzione ma a stretto contatto con la realtà."

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Le piU' belle storie di Sherlock Holmes      di Arthur Conan Doyle                                                                       

Einaudi,  2010                                                                                          MAG D 4788

"Quando mi è stato proposto questo concorso, ho pensato che sarebbe stata la cosa piú facile del mondo scegliere le dodici piú belle storie di Sherlock Holmes. In realtà, scoprii ben presto che mi ero appena impegnato in un compito davvero molto arduo". Nel 1927, lo "Strand Magazine" sfidò i suoi affezionati lettori a cimentarsi in un insolito concorso: indovinare quali delle sue innumerevoli storie con protagonista l'ineffabile Sherlock Holmes Arthur Conan Doyle avrebbe potuto considerare le sue preferite. (Fu R. T. Newman di Spring Hill, Wellingborough, ad aggiudicarsi il premio di 100 sterline individuando dieci dei dodici racconti). In seguito, in un articolo pubblicato sempre sullo "Strand", Doyle rese nota la sua scelta e, nel suo stile inimitabile, ne spiegò per ciascun racconto le ragioni. I racconti inclusi - da La fascia maculata a I signorotti di Reigate - possono essere considerati dei veri e propri classici del genere poliziesco. Le dodici storie vengono raccolte qui per la prima volta in italiano, accompagnate dall'originale articolo.
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Manna e miele, ferro e fuoco     di Giuseppina Torregrossa

Mondadori, 2011                                                                                     MAG C 6281

Romilda Gelardi viene alla luce in una notte di tormenta. Nel caldo della loro casa, Marica e Alfonso si illuminano davanti al miracolo di quella figlia femmina tanto desiderata, bella e polposa come una spiga di grano a giugno. Romilda si rivela subito una bambina speciale, capace di stabilire un dialogo istintivo con cose e persone. E suo padre Alfonso si rende conto che, di tutti i figli, forse solo Romilda ha le capacità per e#3399FFitare i segreti del suo mestiere. Sì, perché Alfonso è un mannaluoro: uno dei pochissimi depositari dell'arte di estrarre dai frassini la manna, sostanza dalle miracolose virtù nutritive e curative. Romilda cresce così tra gli insegnamenti della madre, e quelli del padre. Ma Romilda è destinata a incontrare presto la violenza del ferro e la prepotenza del fuoco: don Francesco, barone di Ventimiglia, la chiede in sposa ancora bambina. Seguire don Francesco significherà lasciare il bosco, conoscere le durezze di una vita più agiata ma profondamente inautentica - in cui anche l'esperienza della maternità può finire per espropriare una donna di se stessa. Giuseppina Torregrossa torna ai temi che le sono visceralmente cari: la sua terra e la femminilità. Una Sicilia nobile é feroce, terra di pazzi e sognatori, di aranceti e solfatare, è il palcoscenico sul quale si muovono personaggi memorabili, sul quale grandezza e miseria delle umane passioni prendono vita nel canto di una donna alla ricerca della propria libertà.

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L’estate del coprifuoco     di Daniel Kraus                                          

Einaudi,  2011                                                                                         MAG C 6270

Tre ragazzini di dodici anni: James, schiacciato dalle aspettative dei genitori e voglioso di fare il bravo ragazzo; Reggie, uno sbandato senza padre e con una madre che passa da un fidanzato all'altro; e Willie, debole e sognatore. In un'estate da incubo Willie è investito da un camion e perde un braccio. Subito dopo sorte ancora peggiore tocca a un altro ragazzino, investito e ucciso. Si diffonde la sindrome del camionista serial killer, e viene decretato il coprifuoco: per Reggie, James e Willie, l'occasione ideale per lanciarsi in esaltanti scorribande notturne, spedizioni proibite nelle quali tireranno fuori il meglio e il peggio di sé. Fino a uno scioglimento drammatico, che li costringerà a crescere e segnerà a fondo le loro vite.

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Profumo di lavanda         di Paolo Brusio

Piemme, 2010                                                                                         MAG C  6286

A Medjugorje la vita di Paolo Brosio ha avuto una svolta inaspettata e sconvolgente. Sulla collina delle apparizioni, dalla cui sommità si scorgono sterminate distese di lavanda, la Madonna ha abbracciato la sua esistenza, facendogli vivere l'esperienza della conversione, della misericordia e della tenerezza di Dio. Ricco di gioia per questa rinascita interiore, il celebre giornalista e conduttore televisivo - dopo una vita disordinata di droga, alcol e sfrenatezze - ha sentito forte il desiderio di narrare l'incontro con Dio e con la Regina della Pace e di condividere l'esperienza di sentirsi amato dal Cielo. Ha cominciato così a tenere incontri pubblici, a fare presentazioni del suo libro "A un passo dal baratro" a invitare amici, conoscenti, lettori e semplici fedeli a seguirlo a Medjugorje in pellegrinaggio. Da quest'intensa attività è nata una ricca trama di nuovi amici, di incontri, di segni e di miracoli che, ancora una volta, Paolo ha voluto raccontare ai suoi moltissimi lettori: per lui è stata una grazia della Madre di Dio, capace di guarire le ferite di ogni cuore trafitto.