SCELTI PER VOI
LUGLIO 2011
(Rubrica a cura di Emanuele ROMALLO)
NARRATIVA |
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Scuote l’anima mia
Eros di Eugenio Scalari
Einaudi, 2011 MAG
D 6271
"Vivetela bene la vostra piccola vita perché è
la sola e quindi immensa ricchezza di cui disponete. Non dilapidatela, non
difendetela con avarizia, non gettatela via oltre l'ostacolo. Vivetela con
intensa passione, con speranza e allegria". "Scuote l'anima mia
Eros" nasce cosi, dalla passione, sotto il segno di una mercurialità
creativa che rincorre l'intensità folgorante e variabile dei pensieri.
Eugenio Scalfari ha sempre cercato di farsi attraversare dalla luce della
razionalità, senza tuttavia nascondersi che la conoscenza e il sapere hanno
il loro fondo oscuro nella malinconia ("Io sono stato un mercuriale che
sognava d'essere un saturnino"). Oggi sente di aver raggiunto quello
spazio immobile, quel tempo sospeso che gli permette di accogliere dentro di
sé le cose del mondo "invece di invaderle e possederle". Sa di potersi
abbandonare liberamente alla propria vita emotiva senza rischiare di cedere
alla tristezza e alla solitudine: la malinconia sarà pure un bagno di luce
crepuscolare che accompagna ogni percezione, ma è anche una consolazione
dell'esistenza che può permettersi solo chi ha vissuto e vive ogni momento
"con intensa passione, con speranza e allegria". |
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Vivere non basta di Marcello Veneziani
Mondadori, 2011
MAG C 6297
Le celebri lettere di Seneca a Lucilio sono uno dei
classici della letteratura latina oltre che un long seller di molte case
editrici: nessuno ha mai finora, però, letto le risposte dell'amico e poeta
Lucilio. Con duemila anni di ritardo Lucilio, attraverso la voce di Marcello
Veneziani, risponde alle famose epistole di Seneca completando così la
corrispondenza. Venti lettere che riprendono i principali temi originali,
dalla felicità alla bellezza, dal potere alla morte, dalla ricchezza alla
saggezza, replicando di volta in volta agli insegnamenti e alle
considerazioni senechiane. Emerge, oltre allo spirito dell'epoca, una
riflessione sulla vita che va "non solo vissuta ma pensata e
dedicata" e sul suicidio, che a volte, come nel caso del filosofo,
diventa una necessità per "vivere nella verità della vita".
Un'opera lieve, non accademica, tra la morale e la filosofia di vita, non
priva di analogie, parallelismi e allusioni al tempo presente. |
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Caro Papa, ti
scrivo di Piergiorgio
Odif#3399FFdi
Mondadori, 2011 MAG
D 6280
Nell'autunno del 1959 Piergiorgio Odif#3399FFdi varcò la
soglia del Seminario di Cuneo. La sua intenzione era quella di diventare un
giorno papa, e benedire da una finestra di Piazza San Pietro la folla
estasiata. Ma presto imparò che "il cammino che porta al soglio
pontificio è più accidentato e tortuoso di quanto un bambino avesse
ingenuamente potuto immaginare". E, soprattutto, che "per poter un
giorno comandare bisognava iniziare subito a obbedire" e a essere
rispettosi: cosa che già allora non gli piaceva particolarmente.
Cinquant'anni dopo, il matematico impertinente ricorda quei tempi e,
contenendo per una volta il suo abituale tono urticante e provocatorio,
scrive con grande rispetto e sincerità a chi papa lo è diventato per davvero.
Anche se, da scienziato, non abiura al dovere intellettuale di rimanere
saldamente ancorato ai fatti della realtà fisica, storica e biologica. Ed è
dunque costretto a confutare punto per punto il teologo Joseph Ratzinger, che
c#3399FFe invece in ciò che va "oltre" la realtà e sconfina nella
metafisica, nella metastoria e nella metabiologia. In questa lettera si
confrontano così due metodi, due atteggiamenti, due visioni del mondo. Da un
lato il "comprendere per c#3399FFere", che accetta prudentemente di dar
c#3399FFito soltanto a ciò che si capisce e si conosce. E dall'altro il
"c#3399FFere per comprendere", che si azzarda a scommettere su ciò che
ancora non si capisce o non si conosce, nella speranza che tutto poi si
chiarificherà o giustificherà. Si aspettavano nei sogni entusiasti della
prima giovinezza. Si snodano così, inframmezzati a vicende familiari e
personali, tutti gli eventi del Risorgimento nazionale, in particolar modo
quelli della Carboneria e del '48, con salti temporali che arrivano al 1799,
come limite a quo, e all'unità d'Italia. |
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Il tempo che
vorrei di Fabio Volo
Mondadori, 2011
MAG C 6296
"I'll trade all my tomorrows for a single
yesterday: cambierei tutti i miei domani per un solo ieri, come canta Janis
Joplin." È forse proprio questo il tempo che vorrei. Lorenzo non sa
amare, o semplicemente non sa dimostrarlo. Per questo motivo si trova di
fronte a due amori difficili da riconquistare, da ricostruire: con un padre
che forse non c'è mai stato e con una lei che se n'è andata. Forse diventare
grandi significa imparare ad amare e a perdonare, fare un lungo viaggio alla
ricerca del tempo che abbiamo perso e che non abbiamo più. È il percorso che
compie Lorenzo, un viaggio alla ricerca di se stesso e dei suoi sentimenti,
quelli più autentici, quelli più profondi. Il nuovo libro di Fabio Volo è
anche il più sentito, il più vero, e la forza di questa sincerità viene fuori
in ogni pagina. Ci si ritrova spesso a ridere in momenti di travolgente
ironia. Ma soprattutto ci si ritrova emozionati, magari commossi, e stupiti
di quanto la vita di Lorenzo assomigli a quella di ciascuno di noi. |
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Le luci di
settembre di Carlos Ruiz
Zafon
Mondadori, 2011 MAG
C 6272
Durante l'estate del 1937 Simone Sauvelle, rimasta
all'improvviso vedova, abbandona Parigi assieme ai figli, Irene e Dorian, e
si trasferisce in un piccolo paese sulla costa per sfuggire agli ingenti
debiti accumulati dal marito. Trova lavoro come governante per il facoltoso
fabbricante di giocattoli Lazarus Jann in una gigantesca magione chiamata
Cravenmoore, dove l'uomo vive con la moglie malata. Tutto sembra andare per
il meglio. Lazarus si dimostra un uomo gradevole, tratta con riguardo Simone
e i figli, a cui mostra gli strani esseri meccanici che ha creato - e che
sembrano avere vita propria - mentre Irene si innamora di Ismael, il cugino
di Hannah, la cuoca della casa. Ma eventi macabri e strane apparizioni
sconvolgono l'armonia di Cravenmoore: Hannah, viene trovata morta e una
misteriosa ombra si impossessa della tenuta. Spetterà a Irene e Ismael
lottare contro un nemico invisibile per salvare Simone e svelare l'oscuro
segreto che avvolge la fabbrica dei giocattoli, un enigma che li unirà per
sempre e li trascinerà nella più emozionante delle avventure in un mondo
labirintico di luci e ombre. |
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Nessuno si salva
da solo di Margaret
Mazzantini
Mondadori, 2011
MAG C 6295
Delia e Gaetano erano una coppia. Ora non lo sono
più, e stasera devono imparare a non esserlo. Si ritrovano a cena, in un
ristorante all'aperto, poco tempo dopo aver rotto quella che fu una famiglia.
Lui si è trasferito in un residence, lei è rimasta nella casa con i piccoli
Cosmo e Nico. La passione dell'inizio e la rabbia della fine sono ancora
pericolosamente vicine. Delia e Gaetano sono ancora giovani, più di trenta,
meno di quaranta, un'età in cui si può ricominciare. Sognano la pace ma sono
tentati dall'altro e dall'altrove. Ma dove hanno sbagliato? Non lo sanno. Tre
anni dopo "Venuto al mondo", Margaret Mazzantini torna con un
romanzo che è l'autobiografia sentimentale di una generazione. La storia di
cenere e fiamme di una coppia contemporanea con le sue trasgressioni
ordinarie, con la sua quotidianità avventurosa. Una coppia come tante, come
noi. Contemporaneamente a noi. |
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Tutti santi me
compreso di Luciano De
Crescenzo
Mondadori, 2011
MAG C 6294
Circa una quarantina di anni fa la Chiesa di Roma
minacciò di togliere San Gennaro dal calendario. I resoconti sul suo martirio
non erano attendibili. Dopo una lunga contrattazione con la curia di Napoli,
il Vaticano concesse il culto del santo, ma solo su base locale. San Gennaro
diventava insomma un santo di serie B. Il primo pensiero che venne in mente
ai napoletani fu: "Gesù, vuoi vedere che mo il santo si è offeso?".
Bisognava consolarlo. E sui muri della città apparvero delle scritte per
tirarlo un po' su: "San Gennà, futtatenne". Luciano De Crescenzo,
in questo libro, ci narra con la sua ironia e sapiente leggerezza le vite dei
santi, togliendo loro l'aura dei santini per farli sentire un po' più simili
e vicini a noi. San Gennaro appunto (e il vero significato del suo miracolo),
Sant'Agostino ("il mio preferito perché ha inventato il Purgatorio, il
pressappoco del Paradiso"), San Tommaso ("non ebbe nessuna donna,
speriamo che in Paradiso lo si possa ricompensare"). L'elenco dei santi
è lungo, quello delle sante un po' meno "perché a parte mia madre non mi
sono mai piaciute troppo". Il filosofo partenopeo intreccia la vita dei
santi con la sua, fino a giungere a una conclusione assolutoria, anche per
ciascuno di noi: "A forza di leggere le vite dei santi mi sono convinto
che anch'io potrei avere una qualche piccola speranza. Io nella vita volontariamente
non ho mai fatto del male a nessuno, e già questa mi sembra una buona
partenza". |
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Storie di libri (a cura di) Giovanni Casalegno
Einaudi, 2011 MAG
D 4791
I libri possono essere la causa di efferati delitti:
si può uccidere per la prima edizione aldina del libro più bello del
Rinascimento o anche per odio verso i libri, oppure per invidia e gelosia. I
libri possono essere pericolosi e maledetti: è il caso del famigerato e
terribile "Necronomicon", di uno strano manoscritto che sembra
avere il potere di far sparire le persone. I libri possono essere poi la
causa di una delle malattie più pericolose e insieme piacevoli: la
bibliofilia. I libri possono anche sostituire la vita vera e occupare lo
spazio di tutta un'esistenza. Ma i libri sono soprattutto piacere. Chi li ama
sa quale fonte di soddisfazione sia la loro ricerca. Il libro più bello è
sempre quello che attende di essere ancora cercato, scoperto e letto. Da
Nodier e Flaubert a James, Chesterton e D'Annunzio, da Babel a Borges e
Queneau, a Pirandello e Cortàzar, una insolita antologia in cui i libri
diventano oggetti di piacere e di mistero, oggetti pericolosi e maledetti,
oggetti che danno la vita, ma anche la morte. |
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Ave Mary di Michela Murgia
Einaudi, 2011 MAG
C 6279
La chiesa è ancora oggi, in Italia, il fattore
decisivo nella costruzione dell'immagine della donna. Partendo sempre da casi
concreti, citando parabole del Vangelo e pubblicità televisive, icone sacre e
icone fashion, encicliche e titoli di giornali femminili, questo libro
dimostra che la formazione cattolica di base continua a legittimare la
gerarchia tra i sessi, anche in ambiti apparentemente distanti dalla matrice
religiosa. Anche tra chi c#3399FFente non è. Con la consapevolezza delle antiche
ferite femminili e la competenza della persona di fede, ma senza mai
pretendere di dare facili risposte, Michela Murgia riesce nell'impresa di
svelare la trama invisibile che ci lega, c#3399FFenti e non c#3399FFenti, nella
stessa mistificazione dei rapporti tra uomo e donna. |
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Altai di Wu Ming
Einaudi, 2011
MAG C 6293
Venezia, 1569. Un boato scuote la notte, il cielo è
rosso e grava sulla laguna: è l'Arsenale che va a fuoco, si apre la caccia al
colpevole. Un agente della Serenissima fugge verso oriente, smarrito.
Costantinopoli sarà l'approdo. Sulla vetta della potenza ottomana conoscerà
Giuseppe Nasi, nemico e spauracchio d'Europa, potente giudeo che dal Bosforo
lancia una sfida al mondo e a due millenni di oppressione. Intanto, ai
confini dell'impero, un altro uomo si mette in viaggio, per l'ultimo
appuntamento con la Storia. |
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Che cos’è l’amor (a cura di) F. Massimi
Einaudi, 2011 MAG
D 4789
Con quali parole i poeti hanno espresso il sentimento
umano più dolce e intenso? Con quali versi hanno magnificato l'oggetto dei
loro più sospirati desideri? Con quale trasporto hanno descritto i piaceri
dell'amore? Da Petrarca a Leopardi, da Michelangelo a Montale, da Sibilla Aleramo
ad Alda Merini le più belle poesie dedicate all'esperienza che più di ogni
altra sa illuminare o distruggere, dare la vita o portare alla morte:
l'Amore. L'amore che ci raccontano i poeti è quello dolce e appassionato dei
primi incontri, ma anche quello che fa male al cuore, l'amore disperato che
annienta chi ama, l'amore finito di cui resta solo il ricordo. Un
caleidoscopio di situazioni, atmosfere, sensazioni in cui ogni lettore
riconoscerà i misteri dell'amore, scanditi da quegli accenti di trepidazione,
speranza, passione, sgomento che ognuno di noi ha vissuto, vive e vivrà
ancora. |
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Di fama e di
sventura di Federica
Manzon
Mondadori, 2011
MAG C 6292
Tommaso nasce nell'ora più calda
del giorno più caldo dell'estate più calda. "È nato sotto una cattiva
stella", dicono le comari. Ma quel bambino ha qualcosa di speciale. Sarà
in grado di capire l'animo degli uomini con uno sguardo, di leggere il
futuro, ma su di sé attirerà tanto il successo quanto la sventura. A
un'esistenza segnata dall'abbandono e dall'ingiustizia Tommaso opporrà una
voglia di rivalsa che lo porterà a lasciare la sua città di mare e di
confine, di matti e sognatori, per il mondo oscuro e spietato dell'alta
finanza americana, trasformandosi da piccolo indiano dal cuore buono in
cowboy dall'anima di pietra. La sua storia sarà attraversata da personaggi
indimenticabili. La nonna Vittoria, che cammina alzando la gonna sopra il
ginocchio e incanta gli uomini. Ariel Fiore, il giovane amico campione di
nuoto, sempre buono, sempre bello, facile da amare e da tradire. Mila, la
figlia del grande assicuratore, dagli occhi gialli come il miele e velenosi
come il serpente. Federica Manzon disegna una saga coinvolgente, la storia
senza tempo di un uomo che lotta contro le lusinghe del lato oscuro. E al
tempo stesso racconta, in una cronaca dura e originale, l'economia di inizio
millennio, tra speculazioni crudeli e dissennate e l'onda nera e travolgente
della crisi. |
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Ho sempre voluto
che ammiraste il mio digiuno ovvero, guardando Kafka
di Philip Roth
Einaudi, 2011 MAG D 4793
È l'estate del 1923 quando in
due stanze in un sobborgo di Berlino una nuova coppia dà inizio al suo futuro
comune. Lei si chiama Dora Dymant, lui Franz Kafka, e quello è l'ultimo anno
della sua vita. Prima di allora ci sono state altre due brave ragazze ebree
nella vita di Kafka, Felice e Julie, poi la passionale, anticonformista
Milena. Ma lui è già "sposato con l'angoscia a Praga" e un altro
matrimonio non ci sta. È solo con la giovane Dora che Kafka, avvicinandosi
alla fine, riesce a svincolarsi dalla città nativa e a pensarsi, seppur per
poco, libero di amare. E se fosse sopravvissuto alla tubercolosi che lo
condusse a morte precoce? Se addirittura fosse scampato all'olocausto che si
prese tutte le sue sorelle, rifugiandosi all'estero, magari in America,
magari in un'accogliente comunità ebraica? Cosa sarebbe accaduto se il
cantore di ogni forma di assoggettamento, vincolo, coercizione fosse riuscito
a sfuggire? Quali inediti appagamenti il Nuovo Mondo delle mille possibilità
avrebbe potuto riservargli? Philip Roth immagina per noi lo scenario e,
incrociando quell'orizzonte letterario e umano al proprio, dà vita a una
piccola gemma di lucidità critica e insieme di spassoso estro narrativo. |
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Incontro con io di Eugenio Scalari
Einaudi, 2011
MAG D 4798
"Questo mio libro non
corrisponde a nessun progetto che io abbia formulato e coltivato, a nessuna
precedente esperienza scritturale che io abbia fatto. Dal momento in cui ho
cominciato a scriverlo sono andato avanti senza nessun piano, nessuna
sequenza p#3399FFeterminata, nessun limite di spazio e di tempo... "Non sono
io che ho fatto il mio libro, ma il mio libro che ha fatto me". Poiché
non saprei dir meglio, cito Montaigne per spiegare con le sue parole ciò che
mi accade da qualche tempo. Del resto non avevo mai letto con così intenso
interesse e cosi ampia varietà d'argomenti e di autori come dal momento in
cui ho cominciato a riempire queste pagine. Man mano che un pensiero ne
suscitava uno successivo sorgeva il desiderio di rileggere e leggere un testo
e questo ne richiamava un altro e così per molti mesi, tornando indietro,
riscrivendo, rifacendo, rimontando... Dunque ho letto e riletto come non
avevo fatto neppure ai miei diciotto anni, che son l'età in cui si scoprono i
libri e si ascoltano gli echi che vengono da lontano; ed ho scritto e
riscritto per molto tempo." (E. Scalfari) |
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Il Palazzo della
mezzanotte di Carlos Ruiz
Zafon
Mondadori, 2011
MAG C 6291
Calcutta, 1916. Una locomotiva
infuocata squarcia la notte portandosi dietro un carico di morti innocenti
mentre un giovane tenente inglese sacrifica la vita per salvare due gemelli
neonati, un maschio e una femmina, inseguiti da un tragico destino. Calcutta,
1932. Ben, il gemello maschio, compie sedici anni e festeggia l'inizio della
sua vita adulta, il giorno in cui dovrà abbandonare l'orfanotrofio. Festeggia
anche l'ultimo giorno della Chowbar Society, un club segreto formato da sette
orfani che per anni si è riunito in un antico edificio in rovina, il Palazzo
della Mezzanotte. Ma il passato bussa alla porta. Una bellissima ragazza, la
sorella gemella Sheere, entra nel palazzo e inizia a raccontare una storia
d'amore, morte, pazzia e vendetta che come un'ombra nera si proietta sul
futuro del fratello. Le braci dell'incendio di sedici anni prima ricominciano
ad ardere... |
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La ladra di
spaghetti di
Marthita Pepe
Einaudi, 2011 MAG
D 4798
Lei ha diciannove anni e usa il suo corpo per
ottenere ciò che vuole. A scuola ha vita dura: tutti sanno che sua madre di
notte balla in un locale di lap dance. Il padre non l'ha mai conosciuto, e
nemmeno la sua amica Olivia ha mai conosciuto il proprio. Però un giorno le
confida che sta per incontrarlo. E allora anche lei vuole per la prima volta
sapere chi è l'uomo che l'ha abbandonata. Ma sua madre non vuole parlarne.
Una sera, al locale di lap dance, lei incontra un uomo. Inizia una relazione
erotica, che diventa sempre più violenta. Un gioco estremo che è un grido di
rabbia contro i maschi, contro un mondo in cui le donne si assumono le
proprie responsabilità, anche a costo di farsi additare dai benpensanti, e
gli uomini fuggono, per non crescere. |
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Niente E' piU'
intatto che un cuore spezzato di Vanna De
Angelis
Piemme, 2011 MAG
C 6288
Dusan e Radmila Balval, due giovanissimi rom, sono i
protagonisti di una straordinaria epopea che prende il via negli ultimi anni
della seconda guerra mondiale, quando Dusan, che ha poco più di quindici anni
e un inc#3399FFibile talento per il violino, vive e viaggia con la sua famiglia e
altre affini - la sua kumpania - nella Serbia affidata dal Reich al generale
filonazista Nediç. La kumpania si sta spostando verso sud, con la speranza di
sfuggire alla violenza razzista al momento riservata agli ebrei, in una
rocambolesca peregrinazione da un paese all'altro in cui i rom portano musica
e abilità di calderai, maniscalchi, acrobati. Intanto, l'apocalisse della
guerra incalza. Storie di vita vera, musica e miseria, amori e orrori,
dall'olocausto rom alla rivolta dello Zigeunerlager di Auschwitz-Birkenau
dove, alla fine di aprile del 1944, quattromila zingari (fra cui il
giovanissimo Dusan) lottano contro i tedeschi per non finire nelle camere a
gas. Drammi e avventure si mescolano al racconto vivido di tradizioni,
folclore e costumi, in un'indimenticabile odissea. Che parla di ieri per
raccontare anche l'oggi. |
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La vita e' una
prova d’orchestra di Elena
Loewenthal
Einaudi, 2011
MAG C 6301
"Per più di un anno ho
frequentato ospedali e sale d'attesa, case dove vivono malati, istituti
d'ogni sorta. Ho indossato un camice da volontaria e sono entrata in silenzio
nel mondo della malattia: leucemie, traumi cranici, rianimazione, dialisi,
pronto soccorso... È stata un'esperienza forte e dolce al tempo stesso, in
cui puntualmente, parlando con i malati, ascoltandoli o anche soltanto
lanciando un'occhiata nelle stanze d'ospedale, a un certo punto scattava un
processo d'immedesimazione potente e inevitabile: ho davanti un malato, ma
anche me stessa. E così, per me si è a poco a poco dissolto quel confine
invisibile ma nettissimo che separa il mondo "normale" e benestante
da quello di chi convive con la malattia. La nostra modernità fatta di
benessere ha del resto rimosso la malattia da dentro di sé, l'ha
"isolata" in quell'altro mondo che sembra non esistere, finché non
lo si incontra. "La vita è una prova d'orchestra" racconta alcuni
luoghi e alcune storie di questo mondo, attraverso l'invenzione ma a stretto
contatto con la realtà." |
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Le piU' belle
storie di Sherlock Holmes di Arthur
Conan Doyle
Einaudi, 2010 MAG
D 4788
"Quando mi è stato proposto questo concorso, ho
pensato che sarebbe stata la cosa piú facile del mondo scegliere le dodici
piú belle storie di Sherlock Holmes. In realtà, scoprii ben presto che mi ero
appena impegnato in un compito davvero molto arduo". Nel 1927, lo
"Strand Magazine" sfidò i suoi affezionati lettori a cimentarsi in
un insolito concorso: indovinare quali delle sue innumerevoli storie con
protagonista l'ineffabile Sherlock Holmes Arthur Conan Doyle avrebbe potuto
considerare le sue preferite. (Fu R. T. Newman di Spring Hill,
Wellingborough, ad aggiudicarsi il premio di 100 sterline individuando dieci
dei dodici racconti). In seguito, in un articolo pubblicato sempre sullo
"Strand", Doyle rese nota la sua scelta e, nel suo stile
inimitabile, ne spiegò per ciascun racconto le ragioni. I racconti inclusi -
da La fascia maculata a I signorotti di Reigate - possono essere considerati
dei veri e propri classici del genere poliziesco. Le dodici storie vengono
raccolte qui per la prima volta in italiano, accompagnate dall'originale
articolo. |
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Manna e miele,
ferro e fuoco di Giuseppina
Torregrossa
Mondadori, 2011 MAG
C 6281
Romilda Gelardi viene alla luce
in una notte di tormenta. Nel caldo della loro casa, Marica e Alfonso si
illuminano davanti al miracolo di quella figlia femmina tanto desiderata,
bella e polposa come una spiga di grano a giugno. Romilda si rivela subito
una bambina speciale, capace di stabilire un dialogo istintivo con cose e
persone. E suo padre Alfonso si rende conto che, di tutti i figli, forse solo
Romilda ha le capacità per e#3399FFitare i segreti del suo mestiere. Sì, perché
Alfonso è un mannaluoro: uno dei pochissimi depositari dell'arte di estrarre
dai frassini la manna, sostanza dalle miracolose virtù nutritive e curative.
Romilda cresce così tra gli insegnamenti della madre, e quelli del padre. Ma
Romilda è destinata a incontrare presto la violenza del ferro e la prepotenza
del fuoco: don Francesco, barone di Ventimiglia, la chiede in sposa ancora
bambina. Seguire don Francesco significherà lasciare il bosco, conoscere le
durezze di una vita più agiata ma profondamente inautentica - in cui anche
l'esperienza della maternità può finire per espropriare una donna di se
stessa. Giuseppina Torregrossa torna ai temi che le sono visceralmente cari:
la sua terra e la femminilità. Una Sicilia nobile é feroce, terra di pazzi e
sognatori, di aranceti e solfatare, è il palcoscenico sul quale si muovono
personaggi memorabili, sul quale grandezza e miseria delle umane passioni
prendono vita nel canto di una donna alla ricerca della propria libertà. |
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L’estate del
coprifuoco di Daniel
Kraus
Einaudi, 2011 MAG
C 6270
Tre ragazzini di dodici anni:
James, schiacciato dalle aspettative dei genitori e voglioso di fare il bravo
ragazzo; Reggie, uno sbandato senza padre e con una madre che passa da un
fidanzato all'altro; e Willie, debole e sognatore. In un'estate da incubo
Willie è investito da un camion e perde un braccio. Subito dopo sorte ancora
peggiore tocca a un altro ragazzino, investito e ucciso. Si diffonde la
sindrome del camionista serial killer, e viene decretato il coprifuoco: per
Reggie, James e Willie, l'occasione ideale per lanciarsi in esaltanti
scorribande notturne, spedizioni proibite nelle quali tireranno fuori il
meglio e il peggio di sé. Fino a uno scioglimento drammatico, che li
costringerà a crescere e segnerà a fondo le loro vite. |
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Profumo di lavanda di Paolo Brusio
Piemme,
2010 MAG C 6286
A Medjugorje la vita di Paolo
Brosio ha avuto una svolta inaspettata e sconvolgente. Sulla collina delle
apparizioni, dalla cui sommità si scorgono sterminate distese di lavanda, la
Madonna ha abbracciato la sua esistenza, facendogli vivere l'esperienza della
conversione, della misericordia e della tenerezza di Dio. Ricco di gioia per
questa rinascita interiore, il celebre giornalista e conduttore televisivo -
dopo una vita disordinata di droga, alcol e sfrenatezze - ha sentito forte il
desiderio di narrare l'incontro con Dio e con la Regina della Pace e di
condividere l'esperienza di sentirsi amato dal Cielo. Ha cominciato così a
tenere incontri pubblici, a fare presentazioni del suo libro "A un passo
dal baratro" a invitare amici, conoscenti, lettori e semplici fedeli a
seguirlo a Medjugorje in pellegrinaggio. Da quest'intensa attività è nata una
ricca trama di nuovi amici, di incontri, di segni e di miracoli che, ancora una
volta, Paolo ha voluto raccontare ai suoi moltissimi lettori: per lui è stata
una grazia della Madre di Dio, capace di guarire le ferite di ogni cuore
trafitto. |
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