NARRATIVA |
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LA MIA AMICA ANNE FRANK - Hanna Pick-Goslar
MAG C 10554
Per tutti noi, Anne Frank è un simbolo. Per Hannah, era la sua migliore amica. Questa è la loro storia. Aprile 1933, Berlino. Hannah ha solo cinque anni quando a casa succede qualcosa di insolito: d’un tratto, vede i suoi genitori che impacchettano mobili, levano i quadri dalle pareti, preparano valigie. Un gioco difficile da capire, anche per una bambina sveglia come lei. Hitler è appena arrivato al potere, le leggi razziali sono a un passo; i Goslar, come tante famiglie ebree tedesche, hanno deciso di fuggire all’estero. Ad Amsterdam trovano casa in un quartiere residenziale verde e pulito, ma restano dei fuggiaschi in una città straniera. E quando un giorno dal droghiere sentono un accento familiare, una madre e una figlia che parlano in tedesco, per un attimo sono di nuovo a casa. Sorridono. Hannah fa subito amicizia con quella sua coetanea dagli occhi scuri e vivaci. Si chiama Anne Frank, e anche lei è arrivata in Olanda dalla Germania nel tentativo di sfuggire alle persecuzioni contro gli ebrei. Ben presto le due diventano inseparabili, compagne di giochi e di scuola: crescono insieme, condividono sogni, speranze, paure. Sono sette anni prima spensierati, poi sempre più adombrati dai presagi di guerra. Finché l’occupazione nazista non arriva a dividerle. I Frank spariscono da un giorno all’altro: qualcuno dice che sono fuggiti in Svizzera, e Hannah si aggrappa al pensiero che la sua amica Anne sia lontano, al sicuro. Fino al momento in cui è la sorte della sua stessa famiglia a essere in pericolo. Hannah, suo padre, sua sorella Gabi e i nonni vengono deportati nel campo di Bergen-Belsen. È lì che le due amiche si ritroveranno, in un ultimo, straziante incontro. Hannah sopravvivrà per raccontarlo. Anne vivrà attraverso il suo diario. "La mia amica Anne Frank" è una testimonianza eccezionale, un esempio necessario di amore e resilienza, e insieme un ritratto inedito della ragazza che è diventata il simbolo universale della memoria capace di sconfiggere il male. |
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LA CASA DELLA FORESTA - Marion Zimmer Bradley
MAG C 10433
Dopo Le nebbie di Avalon, anche La Casa della Foresta, precedentemente intitolato Le querce di Albion, è ripubblicato per la prima volta in versione integrale nella nuova traduzione di Flavio Santi, che restituisce all’opera il suo splendore originario e conserva il titolo voluto dall’autrice. Il suo nome è Eilan, figlia di una famiglia druidica e dotata della Vista. Il suo fato, da sempre, è quello di diventare sacerdotessa della Dea, custode della Casa della Foresta e dell’Isola Sacra, il futuro regno di Avalon. Ma Eilan, durante le celebrazioni di Beltane, ha scelto una strada diversa. La strada della ribellione e dell’amore. Si è infatti innamorata di Gaio, un soldato di sangue misto che è arrivato in Britannia con le truppe romane per soggiogare l’antica terra dei Druidi. Ma quando la Somma Sacerdotessa muore, Eilan è designata come sua erede. Dovrà diventare Signora della Casa della Foresta o seguire il suo cuore? Solo il potere della Dea potrà aiutarla a districarsi nel crudele destino che il Fato sembra aver disegnato per lei… Il secondo volume del Ciclo di Avalon, ambientato ai tempi dell’invasione romana in Britannia nel I secolo d.C., narra eventi avvenuti circa quattrocento anni prima rispetto ai fatti di Le nebbie di Avalon. |
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IL CANTO DEL MISTRAL - Olivier Mak-Bouchard
MAG C 10340
Dopo una notte di violenti temporali, un uomo riceve a sorpresa la visita del suo anziano vicino: il signor Sécaillat. Cosa può aver spinto questo dirimpettaio così riservato, burbero e solitamente avaro di parole a rivolgersi a lui? La risposta risiede nel campo di ciliegi attiguo, dove l’intera sezione di un vecchio muro a secco è crollata a causa della pioggia battente. In mezzo ai detriti e all’argilla appaiono dei misteriosi frammenti di ceramica. Incuriositi da tale scoperta, i due decideranno di effettuare uno scavo clandestino, senza però sospettare che questa decisione stravolgerà le loro vite. Il canto del Mistral non è un libro come gli altri. Ricorda alcune opere di Giono e Bosco e rappresenta l’inizio di un viaggio nel quale si intrecciano storie, leggende e sogni. È un romanzo sull’amicizia, sull’importanza di tramandare alle future generazioni ciò che i nostri antenati ci hanno insegnato, un invito alla vita. Immortala uno scorcio sulle meravigliose terre di Provenza, una fotografia di un universo in terra, un telescopio puntato sul creato dagli dèi. |
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AL DI QUA DEL FIUME - Alessandra Selmi
MAG C 10495
È solo un triangolo di terra delimitato dal fiume Adda, lo si può abbracciare con uno sguardo. Ma, nel 1877, agli occhi di Cristoforo Crespi rappresenta il futuro. Lui, figlio di un tengitt, di un tintore, lì farà sorgere un cotonificio all'avanguardia e, soprattutto, un villaggio per gli operai come mai si è visto in Italia, con la sua chiesa, la sua scuola, case accoglienti con giardino. Si giocherà tutto quello che ha, Cristoforo, per realizzare quel sogno. I soldi, la reputazione e anche il rapporto col fratello Benigno, ammaliato dalle sirene della nobiltà di Milano e dal prestigio di possedere un giornale. Per Cristoforo, invece, ciò che conta è produrre qualcosa di concreto e cambiare in meglio la vita dei suoi operai. E la vita della giovane Emilia cambia il giorno in cui si trasferisce nel nuovo villaggio. Figlia di uno dei più fedeli operai dei Crespi, e con una madre tormentata da cupe premonizioni del futuro, Emilia è spettatrice della creazione di un mondo autosufficiente al di qua del fiume, e la sua esistenza, nel corso degli anni, si legherà ineluttabilmente a quella degli altri abitanti di Crespi d'Adda. Come la famiglia Malberti, l'anima nera del villaggio, o gli Agazzi, idealisti e ribelli. Con loro, Emilia vive i piccoli e grandi stravolgimenti di quel microcosmo e affronta le tempeste della Storia: i moti per il pane del 1898, la prima guerra mondiale, le sollevazioni operaie… Tuttavia il destino farà incrociare la sua strada anche con quella di Silvio Crespi, erede dell'azienda e della visione del padre Cristoforo. Nonostante l'abisso sociale che li divide, tra i due s'instaura un rapporto speciale che resisterà nel tempo, e sarà Emilia il sostegno di Silvio nel momento in cui i Crespi – forse diventati troppo ricchi, troppo orgogliosi, troppo arroganti – rischieranno di perdere tutto. Fino all'avvento del fascismo, quando il villaggio Crespi, come il resto del Paese, non sarà più lo stesso. |
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AFFAMATA - Melissa Broder
MAG C 10585
Rachel ha venticinque anni, vive a Los Angeles e soffre di un disturbo alimentare: calcola ossessivamente le calorie, cerca di ignorare la fame e trae un piacere quasi erotico dai pochi cibi che si concede. Lavora per un noto agente dello spettacolo, ogni giovedì sera si esibisce come stand-up comedian e si nasconde dalla madre, anaffettiva e dominante. Rachel usa la solitudine come scudo contro le relazioni e le tentazioni, finché un giorno, nella gelateria dove consuma di nascosto uno yogurt ipocalorico, incontra Miriam, la nuova commessa. Miriam è l’opposto di Rachel: un tripudio di curve e morbidezze, il trionfo dell’abbondanza sulla privazione. Le due ragazze si innamorano, si esplorano attraverso il cibo che consumano insieme, si riconoscono nei corpi che traboccano di piacere. L’amore innesca una rivoluzione nella vita di Rachel, che però dovrà fare i conti con la famiglia ebrea ortodossa di Miriam e con le ipocrisie del suo ambiente di lavoro. Serrato, impetuoso e provocatorio, "Affamata" parla di sensi e appetiti: di sesso, di cibo e di ossessioni. |
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VERSO BETLEMME - Joan Didion
MAG C 10372
«Qualunque cosa io scriva riflette quello che penso.» Così, nel 1968, Joan Didion presentava al lettore “Verso Betlemme”: una raccolta di venti storie – articoli, reportage, saggi – capaci di raccontare l’America, i suoi umori e le sue culture come mai nessuno aveva fatto prima. A rendere illuminante ognuna di queste storie e coerente la raccolta nel suo insieme è la scrittura maieutica di Didion, il suo incedere curioso dal particolare a un universale mai «detto» né «saputo», il suo spingere la prosa giornalistica nei territori della letteratura. In queste pagine la cronaca di un processo per omicidio diventa così il resoconto della fine del sogno americano, un delicato ritratto di John Wayne l’affresco di un’epoca al tramonto, il racconto di una diatriba tra Joan Baez e il suo vicinato getta una luce impietosa sul quotidiano dell’icona del ’68, il reportage del quartiere di Haight-Ashbury smonta pezzo dopo pezzo il mito del Flower Power. “Verso Betlemme” setaccia, filtra e racconta un cambiamento epocale, un paese dove tutto sembra andare in frantumi, dove un ordine si è sgretolato lasciando un vuoto che sarà presto riempito da qualcosa di diverso, più simile al caos: «Il centro non reggeva più. Era un paese di avvisi di fallimento e annunci di aste pubbliche, di rapporti ordinari su omicidi involontari, di bambini nel posto sbagliato e famiglie abbandonate, di vandali che non sapevano nemmeno scrivere correttamente le parolacce con cui imbrattavano i muri». Joan Didion non fa che regalarci la sua ostinata curiosità, il suo sguardo lucido e meravigliato, e il risultato è una lezione irripetibile di giornalismo narrativo che trascende lo spazio e il tempo del proprio oggetto d’indagine. |
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GENITORI CERCASI - Andrea Vitali
MAG C 10548
«Cominciamo dal nome, Velarus. Lo scelse quella scema di mia madre. L’idiota che era mio padre non si oppose, e così fu». Sullo sfondo della ricca e fin troppo operosa provincia del Nord Italia, la sfrenata tragicommedia di un ragazzino con una famiglia di disgraziati. Il padre e la madre di Velarus non sono quel che si dice due tipi amorevoli. Del resto come potrebbero esserlo dei faccendieri sempre in viaggio, sempre attaccati al telefono, sempre impegnati a comprare e a vendere. Anche la nascita di un figlio è per loro una semplice transazione. Solo che poi non hanno né il tempo né la voglia di occuparsene, preferiscono scaricare l’impiccio su uno strampalato tassista e sulla sua altrettanto bizzarra moglie infermiera. Così il bambino viene lasciato in custodia un po’ a chi capita: comincia per lui una lunga teoria di «affidamenti». Tutto questo, però, produce nel piccolo uno strano fenomeno fisico, qualcosa di davvero eccezionale. Ed ecco che nella testa dei genitori guizza l’idea di combinare l’ennesimo affare della vita, il più redditizio. A quel punto, la vendetta di Velarus prende il via. |
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ABBI PIETÀ DEL MIO PICCOLO DOLORE - Victoria MacKenzie
MAG C 10351
In Abbi pietà del mio piccolo dolore Victoria MacKenzie svela i moti dell’animo e le lotte spirituali di queste due donne, due mistiche realmente esistite, fino al momento in cui le loro strade si incrociano e le loro vite entrano in conversazione. Attraverso la finestra velata della cella di Julian, si percepisce il sussurro di una strana consonanza di fede, e la scoperta del potere della sorellanza sarà in grado di cambiare le loro piccole grandi esistenze, assorbendone il dolore. Siamo nel gelido Nord dell’Inghilterra, è il 1413. Margery cammina vestita interamente di bianco, come una vergine, i piedi nudi sul fango delle strade del Norfolk. Si è lasciata alle spalle i quattordici figli e il marito per intraprendere un viaggio misterioso, una missione verso cui, dice, l’ha chiamata Dio stesso. I passi di Julian invece percorrono una distanza molto più piccola, il perimetro della cella di un monastero a Norwich nella quale da ventitré anni vive come anacoreta, reclusa assieme alle sue inconfessabili visioni. Le immagini che visitano Margery, e che muovono i suoi passi in un pellegrinaggio santo tra Roma, Santiago e Gerusalemme, l’hanno resa invisa agli uomini di Chiesa della sua comunità, i quali hanno iniziato a perseguirla in quanto eretica. Quelle che affollano i sogni a occhi aperti di Julian, invece, le chiudono la bocca, le fanno sentire nella carne la morte vicina e il sangue di Cristo: ogni giorno, per lei, è un giorno in meno rimasto per raccontarle. Infine, guidati da un’energia divina, i loro passi si incontrano. E, sole in quella stanza, le loro bocche si spalancano come mai fino ad allora. Dialogano di infanzia, di maternità, di malattia. Di perdita. Di dubbio. Di fede. Di rivelazioni, più potenti di quanto il mondo al di fuori del loro guscio sia pronto a sentire. |
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IL SENTIMENTO DEL MARE - Evelina Santangelo
MAG C 10527
Il mare, lo sa chi lo ama, è un sentimento. Ma anche un serbatoio di memoria, una possibilità, un tesoro, un pericolo. Il mare è di tutti. Nessuno può raccontarlo senza finirci dentro, senza perdersi anche nella fragilità. E così, in questo libro al calor bianco, le storie di uomini e donne che hanno sfidato, amato o subíto il mare s’intrecciano con quella di chi racconta, mettendosi a nudo. Al punto che qualsiasi etichetta – romanzo, memoir, reportage narrativo – diventa inutile: questo è un testo vertiginoso, che inventa se stesso pagina dopo pagina. «Anche il mio è un viaggio di ritorno attraverso il mare, di ritorno a quanto mi sembrava irrimediabilmente perduto: la passione per qualcosa che ci fa sentire vivi». Il mare trabocca di storie: viste da terra, cercate fra le onde o luccicanti sul fondale. Vicende e avventure che hanno sempre qualcosa di epico, mitico ed estremo. E a raccontare questo mare corale è la voce della scrittrice colta in un momento di deriva della propria esistenza. È lei, ferita e stremata come dopo un naufragio, che ne raccoglie le tante storie con un’angolazione calda, narrativa, quasi investigativa: l’ostinazione di Carmelo, che ha cercato di dare una nuova esistenza a un capodoglio ucciso dall’uomo ricomponendone lo scheletro per anni; le parole di due apneisti, Fausto e Gaetano, che ci trasmettono con una concretezza visionaria cosa significa «sentirsi tutt’uno con l’acqua, sentirsi pesce, mare...»; la mattanza finita con la morte di un ragazzo pieno di vita; le gesta di chi – come Donald Crowhurst nel 1968 – il mare lo ha voluto sfidare in barca a vela, in un giro del mondo senza scali che lo ha portato alla follia; le disavventure di quanti hanno rischiato la vita tra pirati e banditi, o fronteggiato tempeste che nemmeno il coltello che taglia la coda di drago è riuscito a domare; le donne di Lipari, instancabili, che negli anni Cinquanta hanno affrontato fatiche immani per strappare magre risorse alla terra e alle onde. Il Mediterraneo è il mare tra le terre, il mare delle civiltà, e insieme il mare della vergogna, il mare dei migranti. Sulla sua superficie affiora pian piano anche la vita della donna che scrive: l’infanzia scatenata tra campagna e rocce, la passione matta per uno zio pescatore, la crisi che sta vivendo ora, mentre racconta da sopravvissuta anche lei, e si immerge d’inverno nell’acqua gelida alla ricerca di qualcosa che assomigli alla più sfrenata vitalità, a una ridefinizione liquida di sé, forse. |
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STORIE NATURALI - Primo Levi
MAG C 6329
Le “Storie naturali” escono nel 1966 con lo pseudonimo Damiano Malabaila. È la casa editrice a suggerire a Primo Levi una presa di distanza da questi racconti così lontani dai due libri pubblicati in precedenza: “Se questo è un uomo” e “La tregua”. Lungimirante, tuttavia, è Calvino nel dettare una fascetta che consiste di un’unica parola: «Fantascienza?» I curatori della nuova edizione collocano queste quindici invenzioni e premonizioni, questi punti di vista capovolti, questi divertenti giochi linguistici, in un ampio orizzonte storico, sociologico e letterario, senza trascurare gli spiragli da cui a sorpresa balena il Lager. E oggi che finalmente sappiamo distinguere il testimone dallo scrittore, “Storie naturali” si offre ai lettori come una possibile nuova scoperta di Levi e, nello stesso tempo, come un suo possibile libro totale. |
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ETICA DELL’ACQUARIO - Ilaria Gaspari
MAG D 6359
Gaia è bella, egocentrica e infelice. Un giorno di novembre torna a Pisa, la città in cui ha studiato, dopo un’assenza di dieci anni. Gaia ritrova gli amici di una volta e il suo amore dei tempi dell’università, ma a dividerli ci sono ora gli anni passati lontani e un misterioso suicidio... |
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LA GRANDE GUERRA DI DANTE - Ida De Michelis
MAG D 6345/14
La Grande Guerra per l’Italia fu il primo conflitto nazionale in cui combatterono con la stessa divisa sudditi del giovane Regno unitario con storie, culture e dialetti differenti, mentre altri italiani, dal Friuli o dal Trentino, combatterono con l’uniforme austriaca e vennero fatti prigionieri da eserciti alleati di quella che sarebbe poi divenuta la loro nuova patria. All’interno delle scritture di guerra e prigionia dei soldati austroungarici di lingua italiana si colloca la scoperta di un testo modellato sulla Divina Commedia. Dante, che s’immagina in visita nel campo di raccolta di Kirsanov, si presenta a questi soldati come guida nel loro Purgatorio di scampati alla morte e alla durezza della reclusione. Nelle parole e nei versi del poeta è rintracciata la materia condivisa grazie alla quale riconoscersi come nuova entità identitaria. |
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ROMANZO SENZA UMANI - Paolo Di Paolo
MAG C 10498
Un uomo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all’improvviso, dopo avere provocato una serie di “incidenti emotivi”, come lui stesso li definisce. È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo. Ha risposto a email rimaste lì per quindici anni, facendo domande fuori luogo. Ha provato a riannodare fili spezzati. Mauro Barbi, storico di professione, cerca di aggiustare i ricordi degli altri – le persone che ama e ha amato – proponendo la sua versione dei fatti. Cerca di costruire una “memoria condivisa” che lo riguarda. Ma che impresa è? Forse c’entra una Piccola era glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza. Dove sono Fiore, Arno, il vecchio Cardolini, Meri, la Ragazza belga di Madrid? Dov’è Anna? Dove sono tutti? Forse il lago a cui ha dedicato anni di studio può dargli le risposte che cerca. Vede, anzi immagina, l’immensa lastra di ghiaccio che lo copriva da sponda a sponda quattro secoli e mezzo prima. Il sole pallido su una catasta di uccelli morti. Un lunghissimo inverno che travolse l’Europa con i suoi venti polari, le grandinate furiose, le inondazioni. Una remota stagione estrema che faceva battere i denti, perdere la speranza, impazzire. Come se ne uscì? Come se ne esce? Le immagini del passato ci ingannano sempre. Barbi prova a rientrare nel presente, con tutta l’ansia e la fatica che richiedono i gesti semplici. Uno in particolare potrebbe cambiare tutto. In questo suo "Romanzo senza umani", dove gli umani sono a fuoco più che mai, Paolo Di Paolo interroga i disastri climatici delle nostre singole vite. Gli anni senza estate, i desideri furiosi come acquazzoni tropicali, le secche della speranza, il gelo che intorpidisce e nasconde. E poi il disgelo, che finalmente riporta alla luce. Che cosa ricordano, gli altri, di noi? |
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LA FRECCIA DEL TEMPO - Martin Amis
MAG D 6331
In questa storia raccontata a ritroso, la vita di un criminale di guerra nazista, il dottor Tod T. Friendly, viene narrata a partire dalla sua conclusione, procedendo all'indietro verso l'inizio. Cosi il dottor Friendly muore e in seguito si sente significativamente meglio, rompe con le sue amanti con un gesto che prelude alla loro seduzione; inoltre fa scempio dei propri pazienti prima di mandarli a casa. Fuggendo dal corpo del medico morente, che aveva lavorato come complice dei nazisti nei campi di concentramento, la coscienza del dottor Friendly inizia a vivere la sua vita dal fondo, consapevole soltanto che quella che sta vivendo è la vita di un uomo orribile in un tempo tremendo. |
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IL MAESTRO E MARGHERITA - Michail Bulgakov
MAG D 6311
Il Satana di Bulgakov è venuto sul pianeta Terra non per imporre le tenebre ma per ripristinare una coesistenza di luci e ombre, necessarie le une alle altre in una sorta di mutuo patto. Privo di ombra in quanto refrattario alla luce, argomenta tuttavia l'assoluto equilibrio fra le due, il loro compenetrarsi a vicenda: per assurdo, il loro reciproco cercarsi come fonte della propria legittimazione. Ed ecco il profondo cuore pulsante del romanzo: nell'accettazione dell'altro da sé consiste l'architrave della civiltà, nella dialettica fra posizioni opposte si iscrive il nucleo di ogni umana conoscenza. |
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GRANDE MERAVIGLIA - Viola Ardone
MAG C 10478
Elba ha il nome di un fiume del Nord: è stata sua madre a sceglierlo. Prima vivevano insieme, in un posto che lei chiama il mezzomondo e che in realtà è un manicomio. Poi la madre è scomparsa e a lei non è rimasto che crescere, compilando il suo Diario dei malanni di mente, e raccontando alle nuove arrivate in reparto dei medici Colavolpe e Lampadina, dell’infermiera Gillette e di Nana la cana. Del suo universo, insomma, il solo che conosce. Almeno finché un giovane psichiatra, Fausto Meraviglia, non si ficca in testa di tirarla fuori dal manicomio, anzi di eliminarli proprio, i manicomi; del resto, è quel che prevede la legge Basaglia, approvata pochi anni prima. Il dottor Meraviglia porta Elba ad abitare in casa sua, come una figlia: l’unica che ha scelto, e grazie alla quale lui, che mai è stato un buon padre, impara il peso e la forza della paternità. Con la sua scrittura intensa, originale, piena di musica, Viola Ardone racconta che l’amore degli altri non dipende mai solo da noi. È questo il suo mistero, ma anche il suo prodigio. |
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BALENA - Giulia Muscatelli
MAG D 6346/3
Balena è la storia di un corpo che cambia e diventa gigantesco, ma è anche la storia di una donna che si riappropria di sé grazie a quel corpo. La morte improvvisa di un genitore è una perdita troppo difficile da sostenere per una bambina. Così, a undici anni, Giulia inizia a cercare di colmare quel vuoto enorme col cibo. Quasi volesse far posto "sotto la pelle che si dilata" al padre che non c'è più, reagisce alla mancanza e al dolore assumendo le sue forme - quelle di "un uomo grosso, un uomo enorme". Il peso di Giulia passa da 40 a 80, a 96 chili, sembra non fermarsi mai. Poi, insieme al corpo, cominciano a crescere il rifiuto di sé, la vergogna, il senso di colpa, il bisogno di nascondersi. E presto arriva il bullismo dei compagni, ma anche di qualche insegnante, a colpirla e umiliarla ogni giorno persino nel nome, ormai diventato quello di un animale: Balena. Fino a quando, con l'aiuto di sua madre, Giulia cambierà ancora e troverà una nuova consapevolezza, un nuovo equilibrio per sé, e un nuovo spazio per Balena - non più in primo piano, ma sempre lì. Alternando racconto e riflessione, facendo dialogare il passato con il presente, Giulia Muscatelli scrive un libro coraggioso che sceglie la speranza ma rifiuta le facili consolazioni. Un memoir toccante e acuto che racconta la stigmatizzazione del corpo, il superamento del lutto e la ricerca di un nuovo inizio |
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UNA VITA TRA LE NUVOLE - Gerald Murnane
MAG C 10556
Una vita tra le nuvole è tra le opere più sottilmente divertenti di Murnane: onesta e raccontata con profonda dolcezza, è un indimenticabile romanzo di formazione australiano e cattolico, ambientato in un'epoca non molto lontana in cui l'immaginazione era ancora un primario strumento di sopravvivenza. Adrian Sherd è un adolescente nella Melbourne degli anni Cinquanta, gli ultimi anni prima che l'avvento della televisione cambiasse per sempre la forma dell'immaginazione. Timido e serio verso il mondo esterno, Adrian dentro di sé è tormentato in pari misura dal risveglio dei suoi ormoni e dalla devozione religiosa: sogna elaborate avventure erotiche con algide star del cinema americano e con pari fervore di sposare la sua fidanzata - una ragazza con cui condivide fugaci e struggenti sguardi sul treno - e di avere da lei undici figli, teorizzando persino una storia del mondo come cronaca della frustrazione sessuale dell'essere umano. |
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SIAMO QUALCOSA, MA NON SIAMO TUTTO - Blaise Pascal
MAG C 10518
Ha quattrocento anni ma non li dimostra, Pascal: è più moderno e vivo che mai, le sue parole sono balsamo per il nostro mal di vivere e antidoto alla bruttezza dei tempi. E da quello scrigno di modernità, intimismo e ironia che sono i Pensieri e gli Opuscoli Pascal ci ricorda la nostra finitezza, l'incapacità di capire fino in fondo i meccanismi che regolano lo stare al mondo. Allora cosa rimane? Per l'adulto Pascal, ex enfant prodige capace di scoperte matematiche sensazionali, gli unici appigli possibili sono Dio e la religione. La ragione non serve, è il cuore che deve guidarci: l'unica bussola in grado di indicarci il senso. |
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COPPER - Maura Maioli
MAG D 6352
Copper è un bambino dato 'in prestito' agli zii paterni perché la madre, che ha le ali fragili di una cavolaia e sembra sempre in procinto di prendere il volo, non saprebbe occuparsene. Così il bambino che voleva diventare un guerriero, per proteggere coloro che ama, è invece diventato un uomo che allontana sempre di più da sé l'amore e, da tutore della legge, finisce con l'usare la forza su chi, come e più di lui, è stato offeso e abbandonato. Ai margini di una città senza volto, dove si intuisce il mare, Maura Maioli intesse la vicenda del protagonista, mutandone a tratti la prospettiva così che gli eventi passati assumono la presa diretta di una narrazione vicina, mentre quelli del presente se ne allontanano. Il racconto è affidato a una voce fuori campo e alla scrittura avvolgente, sospesa, sperimentale dell'autrice, che trasporta il lettore attraverso luoghi e persone. Tra antichi retaggi e usi linguistici di una cultura in dissolvimento, chiusa e corale, tracce impalpabili vagano come nebbia nell'affresco di domande e possibili risposte. «Conosco l'uomo che ha preso a botte il ragazzo nero perché non gli consegnava la merce e l'incasso della giornata. [ ... ] Di quell'uomo conosco anche il nome e so che lo ha rinnegato e non sta a me pronunciarlo. Però io posso chiamarlo Copper, e anche voi». |
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IL VENDITORE DI INCIPIT PER ROMANZI - MatÉÏ Visniec
MAG C 10563
Durante una premiazione letteraria l’affabile Guy Courtois, venditore di incipit che, a suo dire, ha fatto le fortune di Thomas Mann, Franz Kafka, Albert Camus e molti altri, lascia il biglietto da visita a uno scrittore in crisi. Fra i due s’instaura allora una fitta corrispondenza e prendono il via varie storie che procedono parallele o si intersecano: uno scrittore smarrito racconta la sua prima volta nel suggestivo Caffè dei Timidi e nella rinomata Casa degli Scrittori a Bucarest; una donna misteriosa, seduta fra i libri parlanti della libreria Verdeau a Parigi, trascrive la propria quotidianità… Bizzarri personaggi, apparentemente scollegati fra loro, si rincorrono in questo romanzo vertiginoso di singolare fascino. |
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ALL THE LOVE I CAN GET - Tommy Parrish
MAG C 10581
Al centro del racconto ci sono due donne, Sasha ed Eliza, diversissime ma unite dalla voglia di trovare un'ancora emotiva a cui aggrapparsi. Sasha vive con i genitori e a loro insaputa si prostituisce per noia, Eliza è una ragazza madre che cerca da sola di tenere insieme i pezzi della sua vita. Le loro fragilità e nevrosi descrivono in modo diverso la generazione a cui appartengono, quella dei ventenni e trentenni di oggi: più poveri dei loro genitori, intrappolati in un'infanzia senza fine, abitanti precari di città-alveare in cui la vicinanza fa da contrappasso alla solitudine. Questo libro è la storia del loro incontro, che le condurrà presto in una spirale di insicurezza e bugie. Ma è anche il racconto di come oggi un circolo vizioso di frustrazione e diffidenza nei confronti dell'altro rende sempre più difficile costruire legami genuini e disinteressati. Con «All the love I can get» Tommi Parrish mette a fuoco le dinamiche affettive più spietate e il motivo per cui finiamo sempre più spesso con l'accettarle e, unendo suggestioni sentimentali che ricordano i libri di Sally Rooney e il fascino per l'imperfezione alla maniera di Rachel Cusk, dimostra che un graphic novel può possedere la densità di un romanzo e riflettere la complessità del tempo in cui viviamo. |
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CHIEDI SE VIVE O SE MUORE - Gaia Giovagnoli
MAG D 6346/4
Chiusa a forza in uno stanzino, India si nutre degli arcani e rivive gli incontri con le persone per cui ha letto i tarocchi. A segregarla lì senza cibo né acqua è stato Leo, il suo compagno, il suo grande amore. Uscita finalmente da quella prigione, la giovane donna tenta di ritrovare se stessa in una famiglia complicata e in un nuovo legame sentimentale. Ma quando viene a sapere che Leo è volato giù dal loro vecchio appartamento al secondo piano, va da lui in ospedale e avvia un dialogo immaginario con quel carnefice che non si sveglia. India la cartomante si aggrappa ai tarocchi e alla forza delle storie che in quelle carte avevano trovato una voce. “I segni, a pensarli così, possono davvero esprimere una qualche verità – non per quello che sono in sé (una nuvola è una nuvola, un fulmine è un fulmine) ma per il ruolo che diamo loro in noi”. Troverà infine in quei simboli la chiave per poter essere davvero libera. Scrivendo sul confine mobilissimo tra mondo reale e pensiero magico, Gaia Giovagnoli indaga con ostinazione l’amore inquieto e la violenza delle relazioni sbagliate. |
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COSMETICA DEL NEMICO - AmÉlie Nothomb
MAG C 10561/4
Tutto comincia nella sala d'attesa di un aeroporto. Non poteva essere altri che lui, una vittima perfetta. È stato sufficiente parlargli. E aspettare che la trappola scattasse. Tutto finisce nella sala d'attesa di un aeroporto. Va detto comunque che il caso non esiste. Un giallo? Forse. Certamente la doppiezza dell'uomo, la crudeltà, la bellezza e la bruttezza. |
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SANGUE CATTIVO. ANATOMIA DI UNA PUNIZIONE - Beatrice Galluzzi
MAG D 6357
Beatrice è una donna difettosa; ha dietro di sé un ruvido passato di periferia romana, in balìa degli umori di un padre tanto squilibrato da sembrare comico, dal quale è convinta di aver ereditato la follia. Il presente, proprio quando con la morte del padre sembra aprirsi a un nuovo inizio, un trasferimento, un matrimonio, è soffocato dalla scoperta di una malattia autoimmune, e cadenzato da ospedali e cure che non sembrano funzionare. La felicità deve fare i conti con la costante sensazione di punizione di Beatrice: l'idea di meritarsi il proprio dolore. Un'idea che, tuttavia, viene combattuta a colpi di ironia, affrontando le paure e trasformandole in caricature mitologiche, e donandoci una storia tanto dolorosa quanto divertente che forse può meritarsi un lieto fine, o qualcosa che gli assomiglia. |
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L’ESTATE VERTICALE - Chiara Sfregola
MAG C 10595
Sud, anni Novanta, un Mezzogiorno imprecisato e opulento di cui Livia e Veronica sono le figlie più brillanti. Amiche da sempre, la differenza di classe non è mai stata un problema fra loro: entrambe provengono da famiglie benestanti, ma Livia è figlia di un muratore che ha fatto fortuna all’estero, Veronica è la figlia del primario, lodata dai professori e corteggiata dai ragazzi. Mentre il corpo di Livia sembra non sbocciare mai, condannato per sempre alla solitudine e alle forme abbozzate di una bambina. O di un maschio. L’estate verticale è quella del 2001, quella degli scontri di Genova, dell’attacco alle Torri Gemelle. Ma per Livia e Veronica è soprattutto l’estate dopo la terza media, in cui Livia inizia a prendere coscienza di sé e del mondo. E la differenza di classe fra lei e Veronica si rivela l’innesco di un cambio di pelle, per entrambe. È lo spartiacque della loro amicizia, che tra alterne riprese si scioglie definitivamente quando Livia, ormai diciottenne, proprio grazie a quel suo corpo né di uomo né di donna, viene scelta da un regista di culto come protagonista di un film. Inizia così una carriera da attrice che la porta sempre più lontano da quell’amicizia, da quel mondo, da sé stessa. Sette monologhi, sette voci femminili che, passandosi il testimone, raccontano sé stesse e le proprie vite, intrecciate in un’unica grande storia lunga vent’anni, fino a restituirci il ritratto vivido e appassionato di un gruppo di donne che si amano, si detestano, si tradiscono, si perdonano, si ribellano. |
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DELL’AMORE E DI ALTRE STORIE. TOSO - Giancarlo Visitilli
MAG C 10599
Samantha, Massimo, Nicola, Vittoria, Mario, Francesca, Almir, Noemi. Sono solo alcuni dei ragazzi e delle ragazze alla deriva che vivono in un centro per adolescenti, La risacca. Qui opera Saverio, un educatore e insegnante di Lettere, che insieme ai ragazzi svolge un laboratorio sul tema dell'autobiografia, quindi dell'amore e della riscoperta di sé. Durante il laboratorio, educatori e ragazzi trascorrono insieme tanto tempo. Fra ascolto, discussioni, scontri e incontri, ciascuno ripassa in rassegna la propria tempesta, qualcuno con l'idea di annegare i propri incubi, problematiche e paure. Nessuna terapia o proposta di ‘guarigione'. Solo acquisizione di consapevolezza: dare il nome alle cose – al dolore, al problema, al trauma – e mutarle in altro. Qui, ora, per me. Nella cassetta degli attrezzi per la cura soltanto libri, dischi, film. L'ascolto, la parola. Il grido e i silenzi. |
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ABEL - Alessandro Baricco
MAG C 10597
Ha ventisette anni, Abel, quando diventa leggenda. Ha messo fine a una rapina sparando simultaneamente con due pistole contro obiettivi diversi. Un colpo detto il Mistico, che pochi sono in grado di mettere a segno con la sua precisione. È lo sceriffo della cittadina di un Ovest immaginario ed è innamorato di Hallelujah Wood, una donna che ha addosso una specie di mistero, mani piccole e labbra orientali. Anche lei lo ama: ogni tanto parte senza che lui sappia dove va – “passiamo senza fermarci, è inteso così” –, ma torna sempre. La madre di Abel, invece, anni prima se n’è andata per non tornare mai più. Ha preso i quattro cavalli migliori e ha lasciato lui, i fratelli e la sorella al loro destino. Una bruja una volta gli ha detto: “Sarà molto doloroso, ma un giorno, Abel, te lo prometto, nascerai”. Alessandro Baricco dà vita a un romanzo che è una storia spirituale, sapienziale, e al tempo stesso un western dove la scrittura è geometrica e il racconto visionario. |
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IL FUTURO - Naomi Alderman
MAG C 10596
Immagina che stia per arrivare la fine del mondo. Immagina che esista un algoritmo in grado di avvisarti con dieci giorni di anticipo e che solo un gruppo ristretto e molto selezionato di persone abbia accesso a queste informazioni. Salteresti a bordo di un aereo per salvarti mentre il resto dell’umanità collassa sotto la pressione del cambiamento climatico e di una nuova pandemia? Lai Zhen è una giovane esperta di tecniche di survivalismo. Tiene conferenze in giro per il mondo e i suoi video raccolgono milioni di visualizzazioni. Del resto, quando hai assistito da bambina al crollo di Hong Kong e hai trascorso parte dell’adolescenza in un campo profughi, l’istinto di fuga e di sopravvivenza è tutto ciò che ti rimane. Martha Einkorn è l’assistente di Lenk Sketlish, ceo di Fantail, il più grande social network globale. È lei a convincerlo a collaborare con le altre due maggiori Big Tech del pianeta per creare un sistema di aree protette, dove tutelare il poco che resta della natura incontaminata. Anche nel passato di Martha, però, si cela un segreto che condiziona i suoi pensieri e la sua visione del mondo. L’incontro fra Zhen e Martha mette in moto un meccanismo inarrestabile che ci mostra cosa potrebbe succedere al pianeta in un futuro non troppo lontano. Ma in questo gioco di luci e ombre niente è come sembra. Da un killer spietato appostato in un centro commerciale a un forum online di survivalisti che prende una deriva biblica, da droni minuscoli come insetti capaci di ucciderti in un soffio a un aereo che scompare all’improvviso dai radar: il nuovo romanzo di Naomi Alderman è una miscela esplosiva, imperniata su un caleidoscopio di personaggi umanissimi e memorabili. Ed è anche un appello accorato ad agire per salvare il pianeta dalla catastrofe, perché quando il futuro sembra buio e la disperazione prende il sopravvento, solo la fiducia e la collaborazione tra gli esseri umani possono riaccendere la speranza. |
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L’EDUCAZIONE DELLE FARFALLE - Donato Carrisi
MAG C 10592
La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo. Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena. Se c’è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola «madre». Lei è lo «squalo biondo», un broker agguerrita e di successo nel mondo dell’alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone. Ma dopo l’incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l’istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell’universo? E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre? Questo non è semplicemente l’ultimo capolavoro di Donato Carrisi. Perché Serena non è un personaggio come gli altri, e questa non è una storia come le altre. Questo è un viaggio inarrestabile alla scoperta degli angoli più oscuri del nostro cuore e delle nostre paure, al termine del quale il nostro modo di vedere il mondo, semplicemente, non sarà più lo stesso. |
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ERAVAMO IMMORTALI - Marco Cassardo
MAG C 10593
Stefano e Nando, i due amici "immortali" di questo romanzo, vengono da lontano. Attraversano sessant'anni della nostra storia e come eroi omerici si muovono sotto le mura di Troia che sono di volta in volta la drammatica ritirata di Russia del 1943, le lotte operaie alla Fiat, la battaglia per un nuovo benessere, la rivolta delle generazioni più giovani. Stefano e Nando si battono, nel bene e nel male, per un'idea di mondo che cresce insieme a loro, ai loro amori, alle loro famiglie, e che non dimentica mai l'amicizia che li lega. Appartengono al popolo e nel popolo maturano il patrimonio di emozioni che li ha segnati. Nascono entrambi come promesse del ciclismo, e a quel sogno su due ruote restano legati come all'orizzonte di una sfida che sembra non esaurirsi mai. Stefano e Nando appartengono al popolo e Eravamo immortali è un vero romanzo popolare, che moltiplica passioni e strappi, che muove personaggi e destini, che scivola lungo la catena degli anni finché i due amici si trovano davanti a responsabilità sempre più nette, compresa l'ultima, enorme, che concerne il senso della loro amicizia. Si entra in questa storia e da subito si comincia a correre; e ci si ritrova a ogni svolta narrativa con l'ansia di sapere quale sarà la via che ci chiama a partecipare, a sapere, a commuoverci. Sia lode a Cassardo, scrittore che non ha paura, e, come un fiume in piena, mette le ragioni del narrare al servizio della nostra identità, che viene dal passato e guarda oltre il presente. |
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RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI A RITROVARE L’AMICO MISTERIOSAMENTE SCOMPARSO IN SUD AMERICA? - Antonio Manzini
MAG D 6361/1288
Dopo "Vecchie conoscenze" e "Le ossa parlano", il vicequestore Rocco Schiavone è in missione non ufficiale a migliaia di chilometri dalla sua odiata Aosta, con il vecchio amico Brizio. Vogliono ritrovare Furio, l’altro compagno di una vita, scomparso tra Buenos Aires, Messico e Costa Rica. Furio, da parte sua, si è lanciato a rotta di collo sulle tracce di Sebastiano, il quarto del gruppo, scappato in Sud America per sfuggire ad una colpa tremenda e alla conseguente punizione. L’antefatto è lontano nel tempo e ha squassato le vite di tutti loro. E adesso Rocco e Brizio devono impedire «la pazzia» di Furio, ma vogliono anche capire i perché di Seba, quali sono stati i motivi profondi di quel tradimento orribile con cui Rocco ha già provato a fare i conti, in modo da poter dare l’addio come si deve a un’amicizia vecchia quanto loro. La ricerca appare vana, perché il continente è immenso e chi scappa lascia solo labili indizi, sospeso in realtà tra scomparire e voglia di spiegarsi o di espiare. Il vicequestore, da fine investigatore, sa bene come armare una caccia spericolata, e Brizio è abbastanza svelto di mano da spalleggiarlo adeguatamente. In questo miscuglio di thriller e psicologia, è inevitabile che nella mente di Rocco si affollino i tanti ricordi di un’infanzia con la banda a Trastevere, quel piccolo mondo dove solo un fortunato caso ha deciso che Schiavone sia diventato un poliziotto e non un «bandito», una guardia e non un ladro, al pari dei suoi inseparabili compari, uniti in un’amicizia che non c’è più, distrutta dal tempo, dal destino o forse solo da appetiti personali. Ritrovare Sebastiano misteriosamente scomparso in Sud America sarà forse possibile. Impossibile ritrovare l’amico... |
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LA VITA È BELLA NONOSTANTE - Sveva Casati Modignani
MAG C 10584
L'attesissimo quarto e ultimo capitolo della serie iniziata con il romanzo Festa di famiglia. Protagoniste le quattro amiche inseparabili, specchio delle donne di oggi, tra nuove aspirazioni e problemi dei giorni nostri. Andreina, Carlotta, Gloria e Maria Sole sono amiche inseparabili. Ci hanno appassionato con i loro amori tormentati e i segreti di famiglia, commosso con le loro confidenze e sorpreso con inattesi colpi di scena. Si sono sempre sostenute a vicenda, e ora che sono diventate donne mature hanno acquisito nuove consapevolezze e sono pronte a prendere decisioni che cambieranno per sempre le loro vite. Quando Carlotta si trova ad affrontare il dolore per un lutto inaspettato, nessuna può capirla meglio di Maria Sole che, dopo aver realizzato il sogno di aprire un asilo nido, sta costruendo un nuovo equilibrio famigliare. E se Andreina non smette di chiedersi se sia giusto allevare la piccola Viviana senza un padre al suo fianco, Gloria sta rivalutando il suo amore per Sergio, il compagno di sempre. Tra grandi dolori, ma anche tante piccole gioie, per ognuna di loro c'è in serbo un finale sorprendente. In fondo, la felicità sta nel saper apprezzare quello che si ha perché la vita è bella, nonostante le sofferenze che spesso ci infligge. |
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A METÀ - Jasmin B. Frelih
MAG C 10526
È il 2036, venticinque anni dopo l’avvento della Grande Cacofonia che ha distrutto la rete di comunicazioni globale inaugurando l’era post-Internet. In un mondo incerto sulla soglia del tempo che ospita le vestigia di passato, presente e futuro – dove in rigogliosi boschi sloveni ci si imbatte nei corpi di soldati austroungarici mentre a Edo conturbanti cyborg vengono assunti come agenti teatrali – tre vecchi amici, Zoja, celebre poetessa trapiantata a Brooklyn, Evan, geniale regista teatrale allo sbando, e Kras, ex ministro della Guerra, saranno destinati a incontrarsi riannodando i fili interrotti delle loro esistenze in una narrazione esilarante e gioiosamente anarchica capace di evocare con occhio profetico una possibilità del nostro più imminente futuro. «Una narrazione di attualità con una stilizzazione deliziosamente sperimentale… |
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FRAGOLA E PANNA DIALOGO - Natalia Ginzburg
COLL D 86/462
Anche se è stata realizzata come sceneggiato televisivo solo nel 1975, “Fragola e panna” è stata scritta nel 1966, dunque un anno dopo la prima e più famosa commedia di Natalia Ginzburg, “Ti ho sposato per allegria”. Entrambe le commedie hanno al centro una ragazza «randagia» e scombinata, ma in due contesti molto differenti per non dire opposti: per la protagonista di “Fragola e panna” il matrimonio, disastroso, è alle spalle come peraltro l’allegria, rimasta tutta in un gelato di fragola e panna ormai lontano nel tempo. Quattro anni più tardi Natalia Ginzburg scrive “Dialogo” espressamente per la televisione. La protagonista di questa pièce risente dei mutamenti in corso in quegli anni nella società italiana. È una donna consapevole, che sa esprimere le insoddisfazioni della sua vita matrimoniale e le proprie critiche al marito, che sceglie svolte esistenziali coraggiose. Eppure entrambi questi testi hanno epiloghi amari, come a dire che i tempi sono cambiati ma nelle vicende sentimentali e nella vita di coppia trionfa sempre il cinismo degli uomini. |
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STELLA MARIS - Cormac McCarthy
MAG C 10531
Ottobre 1972, struttura psichiatrica Stella Maris. Tra le mura di una stanza un uomo e una donna si scambiano parole di matematica e desiderio, di musica e visioni. Lei si chiama Alicia Western ed è lì per cercare di sfuggire ai suoi demoni. Lui è lo psichiatra che l'ha in cura ed è lì per tentare di salvarle la vita. Falliranno entrambi, ma le parole che si scambiano tra quelle mura resteranno dopo di loro. Nella seconda metà della dilogia cominciata con Il passeggero, Cormac McCarthy chiude il cerchio delle vicende dei fratelli Western – e della sua intera opera – con un romanzo di diamantina intelligenza e strabiliante vis drammatica: l'ultima degna parola di un autore di genio. |
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LUCCICANTE COME UNA PENTOLA - AmÉlie Nothomb
MAG D 6345/19
Un principe, stanco della bellezza che lo circonda, decide di sposare una fanciulla bruttissima. Su un treno, uno strano passeggero parla tutte le lingue alla perfezione, anche quelle degli animali. Dopo aver gustato un buon Bordeaux, un serial killer decide di essere più selettivo nella scelta delle sue vittime. Un referendum indetto per scoprire se la popolazione è favorevole o contraria all'esistenza di Dio si trasforma in una catastrofe. Una bambina che vive tra i ghiacci dell'Antartide per Natale desidera l'acqua dolce di fiumi, laghi e torrenti... Cinque storie deliziose - di cui una inedita - che trascinano il lettore nel dissacrante mondo di Amélie Nothomb, impreziosite dalle eleganti illustrazioni di Kikie Crêvecoeur. |
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L’AMANTE DI CHOPIN - Rita Charbonnier
MAG C 10552
Femmineo lui, mascolina lei. Lui scrive note, lei parole. Sono entrambi nordici: il loro incontro avviene a Parigi, poi nel cuore del Mediterraneo, tra Provenza e Maiorca. Di cosa è fatta la scintilla che scocca quando due geni – lei è già una leggenda, lui inizia a stupire pubblico e critica – si incontrano e si innamorano? Quali sono le ‘conseguenze dell’amore’, quali le onde creative, quali le tempeste emotive, le gelosie che si scatenano, se a innamorarsi sono una scrittrice controcorrente, basta il nome – George Sand – e un pianista e compositore senza paragoni come Fryderyk Chopin? Questo romanzo entra nelle pieghe di due grandi vite, e insieme a loro racconta parte dei mondi che hanno creato. |
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L’ARTE E LA MORTE - Antonin Artaud
MAG C 9625/12
Vertiginosa raccolta di scritti surrealisti del 1929, «L’arte e la morte» è un fuoco d’artificio nella scrittura di quell’inquieto poeta in prosa che è stato Antonin Artaud. Otto testi per stravolgere ogni logica. Con una lingua lirica e allucinata, Artaud scrive una lettera d’amore a una veggente, narra il tormento erotico di Eloisa e Abelardo, si abbandona a visioni bibliche, trasfigura il suo corpo in immagine e ne esplora i confini sensoriali. |
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LA SUTURA - Sophie Daull
MAG C 10561/1
Come raccontare la storia della propria madre quando di lei rimangono solo qualche fotografia e pochi documenti conservati in una scatola delle scarpe? L’autrice decide di partire alla ricerca di Nicole, quella madre uccisa “con quarantuno coltellate” quando lei aveva appena 19 anni. Segue indizi, prove, testimonianze, tenta di ricucire un legame spezzato con la forza, e quando il filo si nasconde tra le pieghe della trama, viene in soccorso l’immaginazione, che Sophie Daull usa per riempire i buchi, rammendare le smagliature. Da una sutura tra realtà e finzione emerge così il ritratto di una donna misteriosa, timida e magnetica, e si apre una voragine di segreti e omissioni da cui nessuno è stato risparmiato. |
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L’INSURREZIONE - JosÉ Ovejero
MAG C 10578
A diciassette anni, Ana ce l'ha con il mondo. Con il sistema. Con i genitori divorziati: con la madre che crede si possa salvare il pianeta vendendo borse fatte con materiali riciclati; con il padre che si rassegna alle condizioni di lavoro nella radio in cui collabora. E allora va a vivere in una casa occupata. Lì Ana trova rifugio dall’orrore del precariato, dalla gentrificazione di Lavapiés, il quartiere popolare di Madrid in cui adesso abita, assalito dai turisti, dai locali alla moda e dall'aumento vertiginoso dei prezzi. Lì trova, o pensa di trovare, il calore dei compagni, un senso di appartenenza, uno scopo. Anche se quello scopo può richiedere qualche azione violenta. |
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IL VENTO CONOSCE IL MIO NOME - Isabel Allende
MAG C 10575
Vienna, 1938. Samuel Adler è un bambino ebreo di sei anni il cui padre scompare durante la Notte dei cristalli, quando la sua famiglia perde tutto. La madre, per salvarlo, lo mette su un treno che lo porterà dall’Austria all’Inghilterra. Per Samuel inizia così una nuova fase della sua lunga vita, sempre accompagnato dal suo fedele violino e dal peso dell’incertezza e della solitudine. Arizona, 2019. Anita Díaz, sette anni, sale su un altro treno con sua madre per sfuggire a un pericolo imminente nel Salvador e cercare rifugio negli Stati Uniti. Ma il loro arrivo coincide con la nuova politica di separazione famigliare, e Anita si ritrova sola e spaventata in un centro di accoglienza a Nogales. Lontana dai suoi affetti e senza certezze, si rifugia su Azabahar, una magica stella che esiste solo nella sua immaginazione. Nel frattempo Selena Durán, una giovane assistente sociale, chiede aiuto a un avvocato di successo nella speranza di rintracciare la madre di Anita. Intrecciando passato e presente, Il vento conosce il mio nome racconta la storia di due personaggi indimenticabili, entrambi alla ricerca di una famiglia. È una testimonianza delle scelte estreme a cui i genitori sono costretti, una lettera d’amore ai bambini che sopravvivono ai traumi più devastanti senza mai smettere di sognare. |
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LA TESSITRICE. OLTRE LA VITA DI GIOVANNI PASCOLI - Paolo De Stefano
MAG D 6354
La tessitrice - terzo romanzo 'pascoliano' dell'Autore, dopo 'L'ombra' (Stilo 2012) e 'La sorella' (Stilo 2016) - racconta gli anni che seguirono la morte del poeta, avvenuta il 6 aprile 1912, ed è incentrato sulla figura della sorella Maria, detta Mariù. Una donna dalla forte personalità, che per quarant'anni, fino alla morte (1953), ebbe vigile cura dell'eredità spirituale e letteraria del fratello e fu - scrive De Stefano - «la silenziosa e devota tessitrice non solo della vasta opera poetica ed antologica di lui, ma […] colei che seppe annodare, armonizzandoli, i sottili fili della inquieta e anche dolorosa vita del grande poeta. Tessitrice dell'opera e della vita, volle e seppe togliere le carte del fratello all'incuria e alla polvere del tempo e, con geloso zelo, le ordinò e […] le consegnò agli studiosi quale patrimonio della cultura e dell'humanitas». De Stefano volge questa volta lo sguardo all'ampia fortuna del poeta dei Canti di Castelvecchio e dei Carmina latini. |
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LA SORELLA. BREVE STORIA DI MARIÙ E GIOVANNI PASCOLI - Paolo De Stefano
MAG D 6353
Attraverso La sorella Paolo De Stefano chiude un cerchio iniziato con la pubblicazione de L'ombra. Giovanni Pascoli, frammenti di un'anima (Stilo 2012). Se il primo romanzo rievocava gli anni dell'insegnamento liceale e la vicenda di un incipiente amore troncato sul nascere dal geloso intervento di Mariù, La sorella riparte dalla conquista della cattedra universitaria a Bologna, snodo fondamentale del percorso professionale e di vita di Pascoli. Quelli della docenza universitaria furono anni ricchi di studio, di progetti editoriali e di incontri, sapientemente evocati da De Stefano; anni in cui si affacciò nuovamente una timida aspirazione matrimoniale, anche stavolta ostacolata da Mariù con opera sottile e tenace. È sempre lei la custode strenua del nido fatto di memorie di infanzia, di assenza, di affetti; lei, ombra del fratello e vestale devota dei suoi scritti. Con finezza di introspezione e con un linguaggio ricco di suggestione nel suo continuo echeggiare il suono dell'inimitabile scrittura pascoliana, l'autore apre una nuova finestra sulla vita di un autore originalissimo della nostra moderna letteratura. |
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IN GIRO PER LA PUGLIA IN VESPA - Patrizia Cesari, Antonella de Biasi, Paola Mancinelli
MAG D 6348
Il caldo della Puglia e quello della Spagna. I muretti a secco tra gli ulivi e le strade della Rambla. Il sorriso e i vent’anni di Nina si muovono sinuosi tra le pagine di questi racconti. Nina, figlia di genitori emigrati in Spagna, sente la necessità di conoscere la terra natale: torna in Puglia, e lo fa da sola, in estate, in un tempo libero da impegni. Un viaggio intimo e solitario, un percorso senza sconti alla scoperta di vecchi sapori e nuove emozioni. Ad accompagnarla, una Vespa Piaggio 125 bianca dell’89, veicolo affidabile come il cavallo per Don Chisciotte grazie al quale celebrare tutta la bellezza, l’arte, le tradizioni e le vicende familiari di una Puglia carica di incanto, sospesa tra il bianco lucente delle masserie, il verde ribelle della macchia mediterranea e il blu profondo di un mare che sa anche ascoltare. Sembra di sentirlo il suono del le onde e del vento, quello che spettina i capelli di Nina in questo viaggio nel tacco della penisola, tra leggende, l’allegria di chi rinasce e la magia inconsapevole di ogni storia. |
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STORIA DEL FIGLIO - Marie-HÉlÈne Lafon
MAG C 10507/509
Il figlio è André. La madre, Gabrielle. Il padre è sconosciuto. André viene cresciuto da Hélène, la sorella di Gabrielle, e suo marito: coccolatissimo, unico maschio fra le cugine, ogni estate ritrova "la madre", misteriosa signora che ha scelto di vivere a Parigi e torna a trascorrere le vacanze in famiglia. Questo è solo l'inizio della storia, o meglio è una parte, perché le vicende narrate in "Storia del figlio" coprono un arco lungo cent'anni, raccontando il prima e il dopo, indagando sui molti perché, spostando di volta in volta la lente su un personaggio e su un momento diverso: due bambini gemelli di Chanterelle a inizio Novecento, un irrequieto collegiale che conosce i primi turbamenti erotici, una donna sola in un appartamento parigino, un partigiano in cerca di suo padre e molti altri ancora. A mettere insieme tutti i pezzi, in questa saga familiare costruita come un mosaico, è la penna di Marie-Hélène Lafon che, con eleganza, delicatezza e sensibilità, racconta la verità di una famiglia nelle sue pieghe più profonde, quelle che scavano i solchi della vita. |
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ULISSE - James Joyce
MAG C 10515
Il romanzo è la cronaca di un giorno reale, un inno alla cultura e alla saggezza popolare, e il canto di un'umanità rinnovata. L'intera vicenda si svolge in meno di ventiquattro ore, tra i primi bagliori del mattino del giorno 16 giugno 1904 - data in cui Joyce incontra Nora Barnacle, la futura compagna di una vita, che nel tardo pomeriggio dello stesso giorno lo farà "diventare uomo" - fino alle prime ore della notte della giornata seguente. Il protagonista principale, l'ebreo irlandese Leopold Bloom, non è un eroe o un antieroe, ma semplicemente un uomo tollerante, di larghe vedute e grande umanità, sempre attento verso il più debole e il diverso, e capace di cortesia anche nei confronti di chi queste doti non userà con lui. Gli altri protagonisti sono il giovane intellettuale, brillante ma frustrato dalla vita e dalle forze politiche e religiose che lo costringono, Stephen Dedalus - già personaggio principale del libro precedente di Joyce, "Dedalus. Un ritratto dell'artista da giovane" - e Molly Bloom, la moglie dell'ebreo, vera e propria regina del romanzo. "Ulisse" è un romanzo della mente: i suoi monologhi interiori e il flusso di coscienza sono una vera e propria versione moderna dei soliloqui amletici. Si insinuano gradualmente nelle trame dell'opera, fino a dissolvere ogni limite tra narrazione realistico-naturalista e impressione grafica del pensiero vagante. |
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LA RESA - Jelena Lengold
MAG C 10561/3
Una ragazzina senza nome trascorre l’infanzia in una cittadina di provincia con i genitori e il fratello più grande. Ma la malattia e poi la morte della madre, l’infedeltà e l’alcolismo del padre compromettono un già fragile equilibrio, finché il conflitto tra i due uomini della famiglia sfocia in un drammatico epilogo e in un voto di silenzio tra fratelli… Un trittico che racchiude le tre stagioni della vita di una donna, scandita tra infanzia, giovinezza e maturità. Una complicità non voluta, opprimente e inconfessata, intercetta e vanifica ogni legame e impulso. Di tanto in tanto però una voce interiore turba la superficie di un’esistenza stagnante e si ribella a un destino di silenzio, solitudine, rimorso e rassegnazione: tutte sfumature della resa. |
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L’AMANTE FEDELE - Massimo Bontempelli
MAG C 10565
Attraverso quattordici racconti e un romanzo breve, l’autore mette in scena le vite di protagonisti evanescenti e diafani, il cui universo spiazzante, in maniera imprevista, si sovrappone alla normalità quotidiana del mondo. Dall’uomo che scopre di avere in macchina una ragazzina addormentata e, distraendosi per pochi minuti, si accorge che è improvvisamente sparita al ladro che aiuta a non precipitare da un tetto il poliziotto che sta per arrestarlo; dalla ragazza che si crede un’imperatrice all’anziana signora che, dopo avergli raccontato molti segreti della propria vita, estrae una pistola e uccide il genero; dall’amante che si sforza in tutti i modi di non tradire la fiducia della donna a cui è legato alla famiglia che si divide intorno alla sorte di un gallo, valutando se sia più corretto lasciarlo vivere o cucinarlo. Fino alla storia di Madina che, per sfuggire alla prepotenza dei molti uomini che la desiderano e di cui non ricambia il sentimento, si immerge in un ruscello e diventa acqua. |
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LE OMBRE BIANCHE - Dominique Fortier
MAG C 10568
Come si misura una vita? Può misurarsi in poesie, allo stesso modo in cui si contano le sillabe in un alessandrino? Cosa rimane di noi quando non ci siamo più? Quando Emily Dickinson morì nel 1886, lasciò centinaia di testi scarabocchiati su ritagli di carta, che la sorella Lavinia scoprì con stupore. Ne affidò la pubblicazione a Mabel Loomis Todd, l’amante del fratello. Senza queste due donne e senza il contributo di Susan Gilbert Dickinson, cognata e amica intima di Emily, il mondo non avrebbe mai conosciuto questa formidabile opera fantasma, senza dubbio l’impresa poetica più singolare della storia della letteratura americana. Le ombre bianche riprende da dove si era interrotto Le città di carta, raccontando la storia improbabile – quasi miracolosa – di come un libro sia nato anni dopo la morte della sua autrice. In queste pagine sensibili e luminose, Dominique Fortier esplora, attraverso la poesia della Dickinson, il misterioso potere che i libri esercitano sulle nostre vite e sonda la natura fragile ma necessaria della letteratura. |
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LA VALLE DEI FIORI - Niviaq Korneliussen
MAG D 6130/370
Vive a Nuuk, la capitale della Groenlandia, è giovane e ribelle, ha una ragazza che la ama e un futuro che l'attende in Danimarca, dove sta per iniziare l'università. Eppure si sente troppo grossa, troppo scura, troppo diversa dai compagni di studio, e mentre tutti a casa credono che stia spiccando il volo verso la desiderata libertà, lei sprofonda in un disagio che in realtà ha sempre avvertito, un senso di inadeguatezza e vertiginosa solitudine, un bisogno bruciante di amore unito a una paura di deludere e di donarsi con cui finisce per far male agli altri quanto a se stessa. Un malessere che da bambina la portava a nascondersi sul Monte Corvo, nella tana di uno «spirito della montagna», e che prende il sopravvento quando un lutto la conduce nella natura maestosa della Groenlandia orientale, fino a una valle di fiori di plastica, piena di croci anonime e dimenticate. Così finiscono i tanti giovani inuit che ogni anno si tolgono la vita, nel silenzio del sistema e delle loro stesse famiglie – un tabù di cui nessuno vuole parlare. Inesorabile come una bomba a orologeria, "La Valle dei Fiori" racconta in presa diretta, attraverso la voce cruda, fresca, ironica, ma sempre più concitata e furente della protagonista, il tracollo psicofisico di una ragazza che sente il mondo chiudersi su di lei finché non riesce più a stare nel proprio corpo. Un racconto di una schiettezza feroce che si fa potente poesia, urgente e autentico quanto difficile da dimenticare, un romanzo che va dritto al cuore dell'odierno dibattito sull'identità dando voce ai groenlandesi del XXI secolo, cresciuti in una società di matrice coloniale e smarriti ai margini dell'Occidente globalizzato. |
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CRONORIFUGIO - Georgi Gospodinov
MAG C 10566
Gaustìn, un bizzarro personaggio che vaga nel tempo, inaugura a Zurigo una “clinica del passato” dove accoglie quanti hanno perso la memoria per aiutarli a riappropriarsi dei loro ricordi. Ogni piano dell’edificio riproduce nei dettagli un decennio del secolo scorso, e la prospettiva di un confortevole rifugio dal presente finisce per allettare anche chi è perfettamente sano. In Europa intanto viene indetto il primo referendum sul passato e la campagna elettorale si fa ben presto movimentata... Il nuovo, attesissimo romanzo di Georgi Gospodinov ci porta a Zurigo, Sofia, Vienna, Sarajevo, Brooklyn, e in altri luoghi e tempi, e ci mette di fronte a tutta l’incertezza del futuro, mescolando satira e nostalgia, storia e ironia, in un irresistibile viaggio nello sconfinato. |
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RIGHETTO - Martina D’Errico
MAG D 6347
Una camicia a righe. Le righe dei confini, tra mare e cielo. Una vita vissuta tra le righe della mente o fuori di esse, nel tentativo di rendere normale ciò che ci circonda, se mai esista una normalità quotidiana. Tornare tra le righe e poi, di nuovo, uscirne fuori: essere prigionieri di un’esistenza verticale compatta e confortante, ma allo stesso tempo ingombrante e distorta, visibile solamente alla protagonista del romanzo. Così i giorni si fanno confusi, la pioggia con la sua azione purificatrice diventa un elemento da temere, le sensazioni si fanno vive e allo stesso tempo sfocate. Restano i racconti, uniti ai ricordi fittizi della mente. Righetto sfiora con delicata sensibilità una tematica quanto mai attuale, quella della malattia mentale, sospesa tra la leggerezza delle pagine e un rapporto madre – figlia difficile da costruire. Fuori e dentro le righe, in una continua oscillazione tra un reale tangibile e un’illusoria immaginazione. |
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LA CRONOLOGIA DELL’ACQUA - Lidia Yuknavitch
MAG D 6346/2
Il nuoto, il corpo che si perde e si ritrova nell'acqua, e la letteratura, il desiderio di scrivere senza compromessi, sono le uniche due certezze di Lidia. "La cronologia dell'acqua" è così la storia di una vita che "non segue alcun ordine. Gli avvenimenti non rispondono al rapporto di causa ed effetto come vorremmo. È tutta una serie di frammenti e ripetizioni e trame," perché "questo condividono il linguaggio e l'acqua". Tutto scorre, nelle parole come nelle corsie di una piscina, in questo romanzo che rinnova radicalmente la tradizione del memoir, raccontando senza ipocrisie il genere, la sessualità, l'abuso, l'elaborazione del lutto, il superamento della sofferenza. Lidia cresce con un padre violento e una madre incapace di proteggerla, in una famiglia che la condizionerà anche quando, proprio grazie a una borsa di studio per il nuoto, riuscirà ad allontanarsi. Colpita da una perdita straziante, si trova a fare i conti con un dolore estremo: Lidia reagisce, sbaglia, cerca nell'alcol e nel sesso una via di fuga, tocca il fondo, reagisce ancora, riprende a nuotare. Dentro la muove un desiderio di vita e di creazione - e attraverso incontri decisivi con autori come Ken Kesey e Kathy Acker prende forma il suo cammino di scrittrice. Il viaggio che Lidia affronta, e nel quale trascina con passione e levità struggente il lettore, è un viaggio di dipendenza e autodistruzione, e poi di sopravvivenza. Un viaggio che trova una conciliazione finale in un amore sincero, in un figlio che nuota felice anche se malissimo, e in un libro, questo, che testimonia una nuova profonda consapevolezza di sé nel proprio mondo. |
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COME IN CIELO - Damiano Scaramella
MAG C 10564
A Badìa, ai piedi dell’Etna, tutti conoscono Zu Pippo Puglisi e la sua grande villa per ricevimenti. L’ha costruita lui, in anni di fatiche, furbizie e compromessi con i piccoli ma osi dei dintorni. Zu Pippo vive lì con tutta la famiglia tra cui Salvatore, il più grande ma anche il più bambino di tutti i nipoti: segue il nonno e sorride, e di sera si nasconde tra le siepi del giardino per ammirare da lontano le feste degli altri. Poi, in occasione di un compleanno, rivede Beverly, l’unica ragazza per cui ha mai provato una forma di amore. Lei lo invita a ballare, ma nella mente di Salvatore quel ballo diventa un sogno da cui è impossibile svegliarsi, e che finisce per avere conseguenze irreparabili. Zu Pippo scopre cos’è successo e cerca di nasconderlo, ma la notizia si propaga come un incendio, e Tano, l’ex ragazzo di Beverly, inizia un assedio ingegnoso e violento per braccare Salvatore, il mostro, il colpevole. "Come in cielo" parla di caso e destino, di famiglia e di sacro, di innocenza contro violenza. Con una prosa ora onirica ora nitida come una sceneggiatura, Damiano Scaramella racconta di un piccolo regno arido e disincantato dove la lotta per la sopravvivenza passa attraverso il sacrificio, specchio umano dell’implacabile legge divina. |
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LASCIARSI CADERE - Lidia Yuknavitch
MAG D 6346/1
In un villaggio dilaniato dell’Europa Orientale, una fotografa americana cattura un’immagine che mostra con forza terribile la follia della guerra: una bambina fugge dall’esplosione che ha appena inghiottito la sua casa e la sua famiglia e vola verso l’obiettivo – verso chi guarda, al riparo dal pericolo. La foto vince premi e diventa un’icona in tutto il mondo. Ma soprattutto diventa l’ossessione della prima donna a cui la fotografa spedisce lo scatto, una scrittrice già tormentata da una devastante tragedia personale che, di fronte a quell’immagine, precipita in una depressione profonda. Il marito e alcuni amici tentano di rintracciare la ragazzina sconosciuta e portarla negli Stati Uniti, salvandola così da salvare anche la donna e ricondurla alla vita. Ma cosa accadrà quando questi mondi lontani – Est e Ovest, reale e virtuale, poesia dell’attimo e spietatezza del quotidiano – si incontreranno e scontreranno? Lidia Yuknavitch con il suo lucido coraggio ci conduce fino al punto in cui è “impossibile distinguere le macerie dalla realtà”. "Lasciarsi cadere" è un romanzo sulla ferocia della Storia, della vita, e sulla tenacia di chi resiste. |
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ALZARSI - Helga Schubert
MAG C 10507/539
La piccola Helga si risveglia dopo il pisolino sull’amaca nel frutteto della nonna e trova ad aspettarla una fetta di torta e una tazza di caffè surrogato; è il primo giorno delle vacanze estive, e la sensazione di libertà è inebriante. È con questa fotografia, scattata nei primi anni Cinquanta nella Germania dell’Est, che iniziamo a sfogliare, insieme all’autrice, l’album dei suoi ricordi. Il padre è stato ucciso da una granata sul Volga quando lei aveva soltanto un anno, e da allora è un eroe che prende vita in una serie di figure maschili laterali: amici, vicini di casa, candidati a un posto di padre rimasto sempre vacante. Dall’altra parte, una madre fredda, provata dalla guerra, ma anche poco affettuosa per indole. Il rapporto con lei non è mai stato facile, ma la figlia le è grata: in fondo, nonostante tutto ha deciso di tenerla, l’ha portata con sé quando è fuggita durante la seconda guerra mondiale e ha rinunciato all’idea di avvelenarla nel momento dell’invasione russa. Una pagina dopo l’altra, arriviamo con lei all’età adulta, e osserviamo la vita nella DDR per una donna colta e attiva nel milieu culturale, guardata con sospetto e costantemente sorvegliata dalla Stasi. E infine, la caduta del Muro quel fatidico 9 novembre, l’abbraccio imbevuto di pianto con il marito e poi la folla a Unter den Linden, con la mezzanotte illuminata a giorno. Una vita composta di tante sfide, di conflitti, di resistenza. |
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SONO ESAURITA - Sophie Kinsella
MAG C 10555
Cosa sta succedendo a Sasha? A trentatré anni ha un ottimo lavoro, almeno sulla carta, che però le toglie tutte le energie. Si sente terribilmente stanca, non frequenta più gli amici, di amore e sesso non vuole neanche sentir parlare, ha attacchi di panico e prova un senso di vuoto e di profondo disorientamento. In poche parole, non ce la fa più. È esaurita. Così un giorno, di punto in bianco, scappa a gambe levate dal suo ufficio determinata a non tornare indietro. Incoraggiata da sua madre e piena di buoni propositi, decide di partire per cercare di riprendersi dal burnout. Sceglie un posto che le è caro, un villaggio sulle coste del Devon dove ha passato con la famiglia i momenti più felici della sua infanzia. Una bella vacanza al mare fuori stagione è proprio quello che ci vuole. È febbraio, fa un freddo tremendo e l'hotel dei suoi ricordi non è più quello di un tempo, cade a pezzi ed è popolato da personaggi a dir poco stravaganti. Ma soprattutto Sasha deve condividere la spiaggia con Finn, l'unico altro ospite dell'albergo, un uomo scorbutico, insopportabile e stressato come lei. Non hanno niente da dirsi e si tengono alla larga fino a quando sulla sabbia compaiono dei messaggi misteriosi che potrebbero essere rivolti proprio a loro due. E se avessero più cose in comune di quanto non credano? |
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LA CERIMONIA DELL’ADDIO - Roberto Cotroneo
MAG C 10551
Siamo nel 1976, in una città di provincia come tante: Anna e Amos sono molto innamorati, hanno due bambine e, inseguendo la loro passione per le storie e la poesia, hanno aperto una libreria. È domenica e stanno facendo colazione quando Amos, all'improvviso, appare smarrito, non riconosce più Anna, sembra aver dimenticato tutto, persino di avere due figlie. Pochi minuti prima ha citato una poesia a memoria, ora non sa più nemmeno chi è. Ha avuto un episodio di amnesia. Amos torna presto in sé, ma pochi giorni dopo, mentre lui e Anna sono a Roma per consultare uno specialista, insiste per uscire da solo a fare due passi: "Non preoccuparti, sto bene, arrivo a Trinità dei Monti e rientro". Da quella passeggiata non farà mai più ritorno. Di lui si perderà ogni traccia. Cos'è successo? Ha avuto un'altra amnesia e si è perso? Oppure ha deciso di andarsene, di abbandonare lei e le bambine? Anna se lo chiederà fino quasi a perdere la ragione. Amos aveva dei segreti? E la domanda successiva è sempre: tornerà? Anna ripercorre la sua vita con Amos alla ricerca di una crepa, di "un anello che non tiene", tenta di sbrogliare il filo del passato di lui a partire da quel poco che sa, e intanto rimanda ogni giorno l'addio, sposta la speranza sempre più in là, e cresce le bambine dentro questo tempo sospeso, il tempo dell'abbandono, che non è un atto, ma un divenire. L'attesa diventa la sua postura nel mondo, il lento rito di cui ha bisogno per prepararsi all'addio. Finché gli amici le rivelano un segreto che hanno custodito a lungo, un dettaglio che getta una nuova luce sulla scomparsa di Amos. Roberto Cotroneo ha frequentato molti generi nella sua avventura letteraria, e ha cambiato spesso veste: nella Cerimonia dell'addio, scritto nell'arco di parecchi anni, si compie una sintesi prodigiosa di alcune delle sue anime – il romanziere, il poeta, il grande lettore, il critico letterario – e si producono diverse magie narrative: il presente di chi legge sembra dilatarsi, come quello di Anna, nel limbo dolce dell'attesa, mentre i personaggi si fanno carne e voce, raggiungono il lettore nelle sue stanze e vanno a occupare un posto nei suoi ricordi, come se fossero amici di lunga data: Amos, Emma e Cecilia, Francesco e Irene; ma sopra tutti Anna, che è Penelope, è Orfeo, è l'autore. E siamo tutti noi. |
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I LIBRI DI JAKUB - Olga Tokarczuk
MAG C 10570
Jakub Frank è un giovane ebreo di origini oscure che da un villaggio polacco parte alla volta di un mondo che vuole cambiare. Il mondo sta già cambiando, in verità: siamo alla metà del Settecento e nuove idee sconcertanti e attraenti guadagnano terreno tra salotti e accademie. Jakub invece lavora con la gente, tra la gente: viaggia per l'Impero ottomano e quello asburgico, seduce con la parola e la persona, si offre, anima e corpo, come nuovo messia, sfolgorante di verità, eccentrico, irresistibile. I suoi seguaci farebbero – e alla fine faranno – qualunque cosa per lui: cambiano nome, casa, religione, identità. E lui da capo naturale diventa un tiranno sottile, suadente e imperioso, manipolatore. Creerà la sua corte e diventerà amico dell'Imperatrice, conoscerà la gloria, la prigionia, il lusso, la malattia, l'esaltazione, lo sconforto, senza mai negarsi niente, senza mai fare un passo indietro, trascinando con sé e con la sua famiglia il popolo di innocenti e reietti, fedeli e opportunisti che si è scelto e che spinto da ragioni diverse resta con lui fino alla fine. La parabola di un uomo eccezionale – Jakub Frank è veramente esistito – disegnata con minuzia contro uno scenario mobile, una commedia-tragedia corale in cui gli individui hanno tutti il loro momento alla ribalta. In quest'opera straordinaria, frutto di anni di studi, scavi e scoperte, Olga Tokarczuk rivisita i temi che da sempre le sono cari – i vagabondaggi, i confini e il loro senso, la storia grande e le storie piccole – con l'immaginazione, gli scarti sorprendenti e la capacità di indagine dell'animo umano che sono i suoi tratti di grande scrittrice. Un romanzo epico in cui smarrirsi e ritrovarsi, un viaggio nel tempo e fuori dal tempo, come quello di Yente, la vecchia che incontriamo nelle prime pagine e che aleggia – letteralmente – su tutta la storia, testimoniando ogni cosa dal luogo di presenza assente in cui si trova. Come lei, anche noi lettori siamo investiti del potere di vedere tutto, ascoltare tutti. |
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NED E LA BALENA - Robbie Arnott
MAG C 9059/35
Ned ha sempre vissuto a contatto con la natura, aiutando il padre nel meleto della fattoria di famiglia, Limberlost. E mentre i suoi fratelli più grandi stanno combattendo in una guerra spietata e lontana, diventando uomini sul campo di battaglia, Ned vaga a caccia di conigli, vendendo le loro pelli per finanziare le sue segrete ambizioni nautiche. Ma con il passare delle stagioni, Ned cresce e si innamora di Callie, la sorella del suo migliore amico, con cui impara le lezioni dell'amore e delle responsabilità familiari. E quando una tempesta decima il raccolto di Limberlost minando il futuro del frutteto, Ned deve decidere cosa proteggere: i suoi sogni di bambino o le persone e la terra che lo circondano. |
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DNA CHEF - Roberta Lepri
MAG C 10561/2
Guido Nocentini, chef pugliese quarantenne, è interessato solo al lavoro e non ha una vita affettiva. I nonni paterni che non ha conosciuto, Giovanni e Beatrice, sembrano essere per lui l’unico punto di riferimento in una famiglia che da sempre detesta. Il nonno, cuoco fiorentino confinato alle Tremiti durante il fascismo, è ancora ricordato dagli isolani per un piatto eccezionale, lo stesso che anche Guido – senza saperlo – inventerà in un ristorante stellato londinese. Dopo aver scoperto il fatto, nello chef si rafforza la convinzione che il proprio genio culinario sia legato al DNA. E dopo la morte del padre, per eseguirne le ultime volontà e trovare conferma alle proprie idee, torna a San Domino, mentre incombe il primo lockdown. Dovrà fare i conti con un passato sorprendente, di cui è parte anche Vittorio, l’omosessuale amato da Beatrice e odiato da Giovanni, morto il giorno delle loro nozze. E cambiare così anche il proprio futuro. |
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LA VITA DI CHI RESTA - Matteo b. Bianchi
MAG C 10580
"Quando torni io non ci sarò già più." Sono le ultime parole di S. a Matteo, pronunciate al telefono in un giorno d'autunno del 1998. Sembra una comunicazione di servizio, invece è un addio. S. sta finendo di portare via le sue cose dall'appartamento di Matteo dopo la fine della loro storia d'amore. Quel giorno Matteo torna a casa, la casa in cui hanno vissuto insieme per sette anni, e scopre che S. si è tolto la vita. Mentre chiama inutilmente aiuto, capisce che sta vivendo gli istanti più dolorosi della sua intera esistenza. Da quegli istanti sono passati quasi venticinque anni, durante i quali Matteo B. Bianchi non ha mai smesso di plasmare nella sua testa queste pagine di lancinante bellezza. Nei mesi che seguono la morte di S., Matteo scopre che quelli come lui, parenti o compagni di suicidi, vengono definiti sopravvissuti. Ed è così che si sente: protagonista di un evento raro, di un dolore perversamente speciale. Rabbia, rimpianto, senso di colpa, smarrimento: il suo dolore è un labirinto, una ricerca continua di risposte – perché l'ha fatto? –, di un ordine, o anche solo di un'ora di tregua. Per placarsi tenta di tutto: incontra psichiatri, pranoterapeuti, persino una sensitiva. E intanto, come fa da quando è bambino, cerca conforto nei libri e nella musica. Ma non c'è niente che parli di lui, nessuno che possa comprenderlo. Lentamente, inizia a ripercorrere la sua storia con S. – un amore nato quasi per sfida, tra due uomini diversi in tutto –, a fermare sulla pagina ricordi e sentimenti, senza pudore. Ecco perché oggi pubblica questo libro, perché allora avrebbe avuto bisogno di leggere un libro così, sulla vita di chi resta. Ma c'è anche un altro motivo: "In me convivono due anime" scrive, "la persona e lo scrittore". La persona vuole salvarsi, lo scrittore vuole guardare dentro l'abisso. Per vent'anni lo scrittore che c'è in Matteo ha cercato la giusta distanza per raccontare quell'abisso. E quando si è trovato nel punto di equilibrio, da lì, da quella posizione miracolosa, ha scritto queste parole, che, seppur lucidissime, sgorgano con la forza e la naturalezza dell'urgenza. Ciò che stiamo consegnando nelle mani di chi legge è un dono, sì, ma un dono di straordinaria gravità. Eppure, ognuna di queste pagine contiene un germe di futuro, la testimonianza di come, persino nelle pieghe di un dolore indicibile, la scrittura possa ancora salvare. |
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SANGUE E VISCERE AL LICEO - Kathy Acker
MAG C10567
Janey è solo una ragazzina, ma le tocca in sorte un viaggio di formazione e deformazione da incubo, che la vedrà coinvolta tra gang punk e amori incestuosi, intellettuali fascinosi come Genet e femministe privilegiate come la Jong. Tra sofferenza personale ed erotismo al limite, l’autrice trascina la sua protagonista in una tormentata Odissea incestuosa e corporale, senza mai farle perdere lo sguardo puro e innocente da adolescente, con cui assorbe, elabora e attraversa le brutture del mondo. Mescolando prosa, poesia, dramma, plagiarismo e “mappe dei sogni” illustrate, questo libro epocale è anche un manifesto del femminismo più anarchico ed inventivo, il capolavoro dell’erede indiscussa di William S. Burroughs. |
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IL GATTO DI PIAZZA WAGNER - Diego Lanza
MAG C 10579
Ci sono libri che si compongono alla fine di una vita e raccontano la dignità e l'intelligenza di un individuo, forse di un Paese intero. «Il gatto di piazza Wagner», unica prova narrativa di un autore altrimenti noto per i suoi fondamentali contributi alla comprensione della cultura classica, è uno di questi libri. Un'infanzia milanese nell'arco temporale che va dal Fascismo alla fine degli anni Sessanta, con al centro la figura del padre – lo scrittore, giornalista e drammaturgo Giuseppe Lanza – rimasto vedovo troppo presto, teneramente orgoglioso dei suoi magri tentativi culinari, che emerge con tutta la sua preziosa serietà e decenza. Scomponendo i meccanismi di una memoria famigliare che tende a fondersi con quella individuale è il programmatico incipit del testo), «Il gatto di piazza Wagner» descrive una città vibrante – tra appassionate discussioni nelle latterie di quartiere e palpitanti prime teatrali – e indaga con ragionata esattezza azioni e moventi di protagonisti e comprimari, dallo zio Ramy agli amici letterati, da Solmi a Montale, da Lodovici a Bazlen. Una lettura che ci rimanda, come un monito e come un modello, alla migliore tradizione intellettuale ed etica del nostro Novecento. |
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L’AMORE DEGLI UOMINI SOLI - Victor Heringer
MAG C 10557
Nel calore stordente di un’estate di Rio de Janeiro degli anni Settanta, tra le mura di una villa borghese in un quartiere povero della città, Camilo vive protetto dai racconti ancestrali della domestica Maria Aína e dalle cure distratte di una famiglia in procinto di cambiare per sempre la propria storia. Quando il padre, medico negli anni della dittatura, porta a casa Cosme, un ragazzo mulatto dalle origini sconosciute, l’odio iniziale di Camilo presto si tramuta nel primo, accecante amore. La sua forza sconvolgente, interrotta da un evento di insensata brutalità, non mancherà di echeggiare nella sua vita di adulto per sfociare in una storia violenta, lirica e struggente quanto quella lontana estate di impossibile tenerezza. |
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IL PESO DELLE COSE - Marianne Fritz
MAG C 10558
Il peso delle cose grava sulle spalle di Berta Schrei, giovane donna austriaca immersa nelle paludi del secondo dopoguerra: le pareti domestiche incombono su di lei mentre inquietanti epifanie e banali malvagità la conducono lentamente verso il centro del maelström dove si cela l'orrore più grande di tutti - un vortice furioso alimentato dal peso di colpe individuali e collettive che non tarderanno a sprigionare tutta la loro indicibile forza. |
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L’AZIONE - Sara Mannheimer
MAG C 10559
Una donna vaga per le stanze della sua casa, affascinata prigioniera di un'immensa biblioteca che contiene una collezione completa della letteratura di tutti i tempi. Le stanze ricolme di lussureggianti scaffali si susseguono infinite, i dorsi dei libri rivolti contro di lei: un luogo spaventoso e invitante. Magia e realismo si intrecciano nella scrittura poetica e leggera di Sara Mannheimer, che riesce a rappresentare la fragilità spesso ben celata della vita quotidiana cancellando il confine sottile tra realtà e immaginazione in una prosa che dispiega il potenziale di infiniti universi narrativi. Sarà infine il dolore segreto della protagonista a essere la chiave di interpretazione del suo ostinato e furioso leggere: le linee nette tra vita e finzione diverranno sempre più sfocate, per aprirsi infine alle possibilità più indisciplinate e sorprendenti del connubio tra vita e letteratura. |
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LA SETE - Marie-Claire Blais
MAG C 10560
Dicembre 1999. Un'isola ai margini del Golfo del Messico. Renata si sta riprendendo. Tre giorni e tre notti in cui celebra la nascita di un bambino e la fine di un secolo. In questa isola che potrebbe essere Key West o la Giamaica, degli esseri si incontrano. Si avvicinano, poi si allontanano di nuovo, come onde che si muovono avanti e indietro: ricchi e poveri, artisti, bambini, giovani in bilico sulla minaccia dell'AIDS, un giudice, gente di mare. Un'umanità intera che, come Renata, condivide la stessa sete: di piacere, di ubriachezza, ma anche di giustizia. |
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LA STRADA DELL’UOMO MORTO - Antonio Armano
MAG C 10572
La strada dell’uomo morto è un romanzo-sentiero che inizia dove finisce la via di un sobborgo rurale. Sul confine tra la terra e il cemento si trova una cascina dove cresce un bambino affidato ai nonni. La campagna è un luogo di esperienze esaltanti: ci si fa il bagno nella tinozza piena d’acqua intiepidita dal sole, si partecipa alla pigiatura dell’uva e all’uccisione degli animali. Si ascoltano storie di streghe, si può cadere nella vasca del letame o asfissiare per le esalazioni del mosto. Il tempo passato con i genitori in città, invece, in un appartamento sopra a un distributore di benzina, scorre senza lasciare alcun ricordo, se non frammenti orribili di litigi per soldi e la notizia del rapimento di un politico il cui cadavere si trova forse in mezzo a un lago dal nome strano, il lago della Duchessa. La strada dell’uomo morto è un breve romanzo dalle lievi tinte gotico padane, che sfata molti miti sull’innocenza dei bambini e allo stesso tempo ritorna al candore poetico di alcuni momenti dell’infanzia. È un’opera che insiste sul punto dolente del conflitto tra città e campagna, infanzia ed età adulta, in un luogo e in un tempo – gli anni ’70 –, che si è fatto confine e insanabile ferita. |
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CENTO VOLTE SABATO - Michael Frank
MAG C 10543
Stella Levi è nata nel 1923 a Rodi. Qui, tra i colori e le tradizioni della Juderia, il quartiere ebraico, ha trascorso i suoi primi vent'anni, al tempo della dominazione italiana. Poi, nel luglio del 1944, è stata deportata ad Auschwitz, dove quasi tutti i membri della sua comunità sono stati assassinati. Dai campi nazisti Stella ha fatto ritorno, ed è emigrata negli Stati Uniti, a migliaia di chilometri da quell'unico luogo che aveva conosciuto e che non esisteva più. Alla soglia dei cent'anni, per cento sabati, Stella ha raccontato la sua storia a Michael Frank. Perché non andasse perduta. Del secolo che ha attraversato Stella Levi non aveva mai parlato apertamente, fino al sabato in cui Michael Frank è andato a farle visita a casa sua, a New York. Stella e Michael non potevano immaginare che quello sarebbe stato il primo di una lunga serie di pomeriggi trascorsi a viaggiare indietro nello spazio e nel tempo, per ricostruire, ricordare e raccontare una storia indimenticabile. Che ha inizio nella cristallina e vibrante Rodi degli anni Venti, all'epoca della dominazione italiana. Stella nasce e cresce nel cuore della Juderia, il quartiere ebraico: «era un posto così vivo. Vivo di odori, di colori, di gusti, di movimento, di suono...» Qui a scandire il quotidiano sono i riti e le tradizioni di un microcosmo familiare che coincide con tutta la piccola comunità della Juderia. Per quanto sia un luogo sereno e rassicurante, fin da ragazzina Stella sogna di partire da quell'«isoletta in mezzo al nulla», per condurre una vita più piena altrove. In Italia magari, dove vorrebbe frequentare l'università. Ma con la promulgazione delle leggi razziali Stella deve rinunciare alla scuola. I contorni del suo sogno si fanno sempre più sfumati. E le speranze per il futuro lasciano presto il posto all'inimmaginabile. Nel luglio del 1944 i tedeschi deportano i circa millesettecento abitanti della Juderia, prima in nave e poi in treno, ad Auschwitz. È il viaggio di deportazione più lungo in assoluto, in termini di tempo e di distanza. Il novanta per cento dei prigionieri viene assassinato all'arrivo. Dai campi nazisti Stella ha fatto ritorno, ed è emigrata negli Stati Uniti, a migliaia di chilometri da quell'unico luogo che aveva conosciuto e che non esisteva più. Durante i loro incontri, Michael e Stella hanno ripercorso le tappe di questo periplo lungo una vita: al di là della distruzione, della sofferenza, della perdita, a rimanere per sempre è la storia di Stella, magica e moderna Shahrazad che non vorremmo mai smettere di ascoltare. |
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LA COPPIA FELICE - Naoise Dolan
MAG C 10569/38
Luke e Celine sono promessi sposi, entrambi sulla soglia dei trent'anni e cinicamente disillusi dal mondo intorno a loro. Eppure, agli occhi di chiunque li conosca, sono la perfetta coppia felice: Celine è una talentuosa pianista divisa tra esibizioni e insegnamento, Luke un giovane e rampante manager. Vivono insieme a Dublino e hanno adottato una gatta che accudiscono con amore. Ma, mentre la data del matrimonio si avvicina, c'è un primo passo fondamentale da compiere: la festa di fidanzamento. E tra una pletora di amici e familiari, a ricevere l'invito sono anche i rispettivi ex fidanzati, Archie, che è anche testimone dello sposo pur essendone ancora segretamente innamorato, e Maria, il primo grande amore di Celine... |
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28 DOMANDE PER INNAMORARSI - Indyana Schneider
MAG C 10569/21
Quando Amalia, studentessa australiana e cantante lirica al primo anno di musica a Oxford, incontra Alex, anche lei nella medesima università, immediatamente nasce un'amicizia straordinaria. Durante la loro frequentazione, scandita da 28 domande ideali sull'amore e sulla vita — una per ogni capitolo del libro — le due ragazze si rendono conto di non poter fare a meno l'una dell'altra. Nel tempo tra loro cresce qualcosa di così puro e prezioso che le avvolge completamente e che le rende diverse da ciò che credevano di essere. Così, mentre i mesi passano, Amalia e Alex non possono più ignorare la grandezza e l'intensità del proprio desiderio, e si scoprono sempre più attratte reciprocamente. Fino a che, con quel terrore mescolato a frenesia che tutti gli innamorati conoscono, l'amicizia diventa amore — un amore come nessuna delle due ha mai conosciuto fino a quel momento e che le farà sentire ancora più speciali l'una per l'altra, ma che presto metterà in crisi la loro amicizia, fino al rischio di perdersi per sempre. O forse no... |
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DONNARUMMA ALL’ASSALTO - Ottiero Ottieri
MAG C 9970/8
Negli anni Cinquanta, una grande azienda settentrionale deve impiantare uno stabilimento nel cuore del sud e affida a uno psicologo l'incarico di sceglierne il personale. Sottoponendo i candidati a una valutazione psicotecnica, il selezionatore registra nel suo diario l'esito dei colloqui. Sa perfettamente che, in un'area depressa del paese, gli spetta il compito difficile di segnare il destino dei candidati: poche famiglie si salveranno e molte altre, invece, prive di una fonte stabile di reddito, continueranno a vivere nella miseria. A mano a mano, perciò, l'uomo solidarizza con gli aspiranti lavoratori, fino a calarsi appieno nel dramma della loro disperazione, quella di chi si aggrappa al miraggio di un posto di lavoro per liberarsi dalla povertà. Nonostante la sensibilità e i buoni propositi, il protagonista sa che l'azienda deve selezionare soltanto chi è adatto al lavoro, nel pieno rispetto del modello capitalistico. Non sembra rassegnarsi a tutto questo Donnarumma, un lavoratore meridionale che non concepisce appieno le trafile burocratiche e i test attitudinali, diffidando della parola scritta, desideroso com'è di fornire manodopera in cambio di una paga. Un desiderio dagli esiti imprevedibili, che si alimenta di dolore e violenza. |
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LA GENTE E ALTRE SECCATURE - Judith Viorst
COLL D 106/508
Le seccature di cui parlano le poesie di Judith Viorst sono quelle della vita quotidiana brillantemente mescolate ai problemi sociali e politici, e alla presa in giro delle mode (come quella dell'alta cucina, di cui a un certo punto il marito diventa un fanatico). Judith Viorst riprende l'antica tradizione dei ritratti di tipi umani (da Marziale in poi), e così i suoi versi disegnano il personaggio della donna che mette via sempre qualche soldo ogni giorno, o l'uomo che non presta mai niente a nessuno, o quell'altra che parla sempre dei suoi mali ma non ascolta quelli del prossimo o, più legata ai suoi tempi e ai nostri, la coppia che prova disperatamente a seguire i dettami del politically correct. Tutti questi caratteri hanno un aspetto caricaturale ma vengono raccontati anche attraverso l'educazione che li ha formati, il martellamento degli insegnamenti e delle convenzioni sociali, che sono in fondo il vero oggetto della satira. C'è sicuramente una vena femminista nella descrizione delle corvée di una moglie e di una madre, ma non manca una qualche ironia nei confronti del Movimento di Liberazione delle Donne. In una poesia Viorst dice espressamente che a volte si sente femminista e a volte no. E questa libertà di essere contraddittoria va di pari passo con la presa di distanza da tutti i luoghi comuni. |
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L’INFORMAZIONE - Martin Amis
MAG D 6330
Richard Tull e Gwyn Barry sono amici. Hanno quarant’anni e, dopo gli studi insieme a Oxford, sono diventati entrambi scrittori. Gwyn è uno scrittore di successo. Richard un fallito. Eppure era partito meglio dell’amico, aveva pubblicato un libro apprezzato dai critici ed era considerato una promessa. Adesso campa di recensioni, costretto a sorbirsi monumentali biografie di poeti minori. Richard odia Gwyn, vive di invidia per il suo successo. Non solo cerca vendetta, ma vuole elevare quella vendetta a forma d’arte. Per farlo, non esita a cercare l’aiuto di gente qualificata incaricandola di agire su molti fronti, tra cui l’aggressione personale. Sebbene «ogni uomo sensibile ha diritto a una crisi di mezza età», Richard Tull è però forse un uomo troppo sensibile, incapace di resistere al peso dell’informazione, di quella massa di notizie che rende tutti spettatori irrequieti e invidiosi dei successi e dei fallimenti altrui. |
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L’IDIOTA - Elif Batuman
MAG C 10524
Uno dei romanzi di formazione più originali degli ultimi anni, un’educazione sentimentale e letteraria traboccante di intelligenza, umorismo e tenerezza. Selin ha diciotto anni e grandi aspettative, ma non è una diciottenne come tutti, o almeno così crede. Lei è la ragazza prodigio che ha letto sempre un libro più degli altri, e pensa di aver già fatto ogni esperienza possibile attraverso le pagine dei romanzi che ama. Ma al primo anno di università scoprirà che purtroppo le persone non sono personaggi e forse le certezze dei libri non sono poi così certe. Scoprirà che l’amore è più strano, banale eppure complesso di quanto si potrà mai leggere. Elif Batuman fa, con una grazia e un umorismo davvero unici, qualcosa di straordinario: il racconto della giovinezza. Di quel tempo cioè in cui ogni esperienza ci viene incontro come se fosse la prima volta; di quell’epoca della vita (l’unica) in cui impariamo tutto, sempre, in ogni momento. Ma anche di quell’età di cui non ripeteremmo nulla, di quei giorni che rivisti oggi, per quanto offuscati dal filtro della nostalgia, ci appaiono come una lunga e disperante sequela di errori, passi falsi, malintesi. Di idiozie. |
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FARE SCENE. UNA STORIA DI CINEMA - Domenico Starnone
MAG C 10547
“Fare scene” è la storia di un bambino innamorato del cinema, che crescendo vede le mirabolanti fantasie che lo tenevano incollato allo schermo infrangersi contro le impellenze della realtà. Ed è anche la storia di un paese che credeva di poter cambiare e che invece nel corso degli anni ha smarrito persino la voglia di pensarsi diverso. Nel primo tempo di questo libro c’è un bambino nella Napoli del secondo dopoguerra. C’è l’odore di polvere delle macerie e c’è l’entusiasmo per il futuro che verrà. C’è la voglia di grandezza che rischia di diventare una malattia. Ma soprattutto c’è il cinema: in sala scende il buio e si può diventare un cowboy, un indiano, un pilota di aerei, si può diventare tutto ciò che si vuole. A un certo punto però, come nei film, arriva l’intervallo, si riaccendono le luci, le persone chiacchierano, si rompe l’illusione. E nel secondo tempo il bambino è diventato un adulto, che i film ha smesso di vederli con occhi incantati ed è finito a scriverli. Pensa agli anticipi da incassare e a sfornare copioni. Finché non gli capita per le mani un progetto in cui crede e che gli riaccende la passione per il cinema. Ma si dovrà rendere conto che lo stupore dell’infanzia davanti allo schermo è definitivamente passato e che lui stesso è diventato la rotella di un ingranaggio prevedibile, minacciato come tutto dalla parola fine. |
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IL DIACONO DI KING KONG - James Mcbride
MAG C 10507/529
Brooklyn, 1969. Il vecchio Sportcoat, goffo e irascibile diacono di una chiesa locale, è anche noto come King Kong, la speciale miscela alcolica dalla quale è ormai inseparabile. Ultimamente sembra più inquieto del solito, ma nel quartiere nessuno si aspetta quello che sta per succedere: un giorno si trascina attraverso il cortile del complesso di case popolari dove vive, tira fuori una calibro 38 dalla tasca e davanti a tutti, alla luce del sole, spara allo spacciatore più temuto, un ragazzino di nemmeno vent’anni. Quali ragioni si nascondono dietro un gesto tanto scellerato? E quali sono le conseguenze sulla vita delle persone coinvolte? La vittima, il carnefice, i residenti afroamericani e ispanici che hanno assistito all’accaduto, i vicini bianchi, i poliziotti locali incaricati di indagare, i seguaci della chiesa di Sportcoat, i mafiosi italiani del quartiere: tutti i membri di questa chiassosa comunità hanno una propria versione da raccontare, mentre le loro esistenze si intrecciano l’una con l’altra nei modi più improbabili andando a formare un quadro vivace ed esilarante che ha come sfondo la vorticosa New York degli anni Sessanta. Un romanzo geniale, divertente e commovente al tempo stesso, che negli Stati Uniti ha lasciato il segno: ai vertici delle classifiche di vendita, uno dei migliori libri dell’anno per Barack Obama e per «The New York Times», ha vinto, tra gli altri premi, anche l’Andrew Carnegie Medal for Excellence in Fiction. Con una prosa travolgente, dando prova ancora una volta del suo talento per la narrazione e della sua incrollabile fiducia nell’umanità, James McBride dimostra che l’amore e la fede, in fondo, vivono in tutti noi. |
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MONEY - Martin Amis
MAG C 6328
John Self è molto occupato. A far soldi, a bere ogni sorta di alcolici, a consumare ogni tipo di prodotto pornografico. John Self adora il fast food, la sua automobile, Times Square, la televisione spazzatura, la biancheria intima femminile. John Self è un regista pubblicitario che scopre un giorno di poter entrare nel grande giro del cinema. Tutte le stelle sono ai suoi piedi. Tutti ansiosi di apparire nel primo film di John, titolo: Good Money. O forse: Bad Money, non è ancora sicuro. John Self ha una ragazza. Si chiama Selina Street, ha un corpo strepitoso, e forse lo tradisce. Ma John ha un altro amore: Martina Twain. Raffinata, sensibile, colta. Come riuscire a eccitarsi con una che a letto legge La fattoria degli animali di Orwell? John Self ha fretta. Ormai non gli resta piú molto tempo. Deve riuscire a capire alcune cose fondamentali: chi è il suo vero padre? quanti anni ha Fielding Goodney? quali sono le preferenze sessuali di Doris Arthur? perché Martin Amis lo guarda in quel modo? |
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ARCO DI TRIONFO - Erich Maria Remarque
MAG D 6323
È il 1939. Nonostante una legge che gli vieta di eseguire interventi chirurgici, Ravic, un medico tedesco rifugiato che vive a Parigi, ha curato per anni alcuni dei cittadini più elitari della città per conto di due medici francesi poco abili. Vietato il ritorno in patria, e schivando i pericoli quotidiani del carcere e della deportazione, Ravic riesce a resistere, mentre cerca il nazista che lo ha torturato in Germania. Nel frattempo, l’incontro con una giovane donna dotata di un'indole fortemente passionale cambierà la sua vita. |
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LE ACQUE DEL NORD - Ian McGuire
MAG C 6325
1859, Patrick Sumner è un giovane medico che ha servito nell'esercito inglese durante l'assedio di Delhi. Ma nel suo passato militare c'è un evento oscuro che l'ha costretto alle dimissioni e il cui ricordo lo perseguita. Rimasto senza un soldo e in fuga dai propri fantasmi, decide di imbarcarsi come chirurgo di bordo su una nave baleniera, la Volunteer. Nel nord della baia di Baffin, tra il Canada e la Groenlandia, c'è una polinia (una zona di mare artico dal microclima particolare dove si concentrano le balene) nota come North Water: è qui che è indirizzata la Volunteer, ed è qui che il suo equipaggio scoprirà cos'è l'inferno. Del resto sembra già una nave di dannati: a bordo della baleniera, Sumner si ritrova di fronte un'umanità perduta e violenta. Ma soprattutto si ritrova di fronte un uomo brutale, che sembra essere l'incarnazione stessa del male: Henry Drax, il ramponiere. Quando sulla nave viene ucciso un giovanissimo mozzo, primo di una serie di brutali omicidi, Sumner è costretto a guardare in faccia il suo passato e a sfidare nuovamente l'orrore. McGuire ha convinto tutti, pubblico e critica, e non c'è da stupirsi. Perché in queste pagine c'è tutto quello che qualunque lettore vorrebbe trovare: avventura, emozione, suspense. Le acque del Nord è un thriller, un romanzo storico e di viaggio, un grande racconto che tiene incollati fino all'ultima pagina. Ma soprattutto è la prova di scrittura magistrale di un autore che ha trovato la sua personalissima voce letteraria guardando a Melville, Dickens, Conrad e McCarthy. |
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IL CAMPO DI GOSTO - Anna Luisa Pignatelli
MAG C 10507/530
Ora che è anziano, le giornate di Agostino, detto Gosto, scorrono l’una uguale all’altra nel podere immerso nella campagna ereditato anni prima. La moglie, cinica e pettegola, lo ha lasciato e l’unica figlia sembra interessata solamente ai soldi. Eppure, Gosto crede ancora nel bene e nella giustizia; conduce una vita appartata, ama la natura e prova a ignorare l’ostilità della gente del paese in cui, da sempre, è considerato un estraneo. Con pazienza, cerca di rimettere in sesto il terreno di sua proprietà anche se i ricordi del passato spesso tornano a tormentarlo. Girando per il borgo, si riconosce nell’intraprendenza del meccanico Nuccio, rivede le promesse dell’amore nella giovane Stella e nutre tutta la sua diffidenza verso il Terzi, un vicino prepotente che ha sempre spadroneggiato nella zona e che non ha mai smesso di vessarlo. Quando Stella lascia improvvisamente il paese e sparisce senza fare ritorno, Gosto è convinto che le sia accaduto qualcosa e che la sua sparizione abbia a che fare con le occhiate piene di disprezzo e di odio che gli lancia il Terzi. Autrice dalla voce forte e ben riconoscibile, Anna Luisa Pignatelli offre ai lettori un racconto amaro e profondo, che, attraverso brevi ricordi, traccia la parabola esistenziale di un uomo riflettendo allo stesso tempo sull’iniquità e la crudeltà del mondo. Gosto è un vecchio solo, stretto tra il luogo inospitale in cui si trova a vivere e la malvagità dei suoi compaesani, ma è anche il ritratto di chi non ha mai perso la fiducia nel prossimo e ha mantenuto intatto il suo amore per la vita. Con una prosa asciutta e limpida, l’autrice si inserisce nel solco di una tradizione ben consolidata e lo fa con uno stile proprio che, come scrisse Antonio Tabucchi, fa di lei «una voce insolita nella letteratura italiana di oggi: lirica, tagliente e desolata». |
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LA VITA È BREVE, ECCETERA - Veronica Raimo
MAG C 10545
Una scrittrice in crisi cede alle richieste via via più insidiose dell’anziana vicina, con inaspettate ricadute sul suo romanzo. Una promessa della danza scopre con il suo maestro le possibilità del proprio corpo, e del proprio piacere. Mentre un aereo si schianta contro un grattacielo, una ragazza di «bella presenza» ma dai denti strani progetta la fuga dalla villa degli zii, ben difesa da una schiera di nani da giardino, e da un arsenale di armi nell’armadio. E poi, una donna si sveglia dopo la prima notte nella sua nuova casa e trova sullo zerbino un ortaggio minaccioso. E ancora, due studentesse universitarie finiscono per non capirsi più quando una si taglia i capelli. Eccetera. In questi racconti dissacranti, a volte più malinconici a volte più divertenti, c’è un filo fortissimo a unire le storie: uno sguardo libero sulle donne e le loro relazioni. Donne troppo pigre per essere ribelli, razionali eppure scaramantiche, capaci di inventare mondi immaginari solo per mandarli in frantumi. Fanno sesso, disinibito o goffo, hanno le idee chiare oppure mentono, molto spesso. Hanno tanti progetti ma gli impegni sono gabbie. Sanno cosa significa bramare qualcosa ma non cosa significa averla a cuore. Eccola qui di nuovo la scrittura graffiante e sensuale di Veronica Raimo, che ci fa ridere e subito dopo ci sferra un colpo durissimo, demolendo sempre le nostre rassicuranti convenzioni. |
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VENTO DA EST - Stefania Bertola
MAG C 10520
Brigida è laureata in Filosofia, quindi stabilmente disoccupata. Quando le chiedono di badare alle piante e ai gatti di uno sconosciuto, dietro lauto compenso, non le sembra vero. Ma all’ultimo piano di quell’elegante palazzo del centro c’è un viavai continuo di uomini affascinanti, donne dai mille segreti, zie prepotenti. E una preziosa lampada Tiffany che può rompersi solo a guardarla. Ostinata e leggera come una Mary Poppins dei nostri tempi, Brigida farà di tutto per rimediare a mille pasticci. Quelli dell’appartamento, dei gatti e del cuore. Dopo il successo di “Le cure della casa”, Stefania Bertola torna con un nuovo, irresistibile romanzo domestico. Quando le chiedono di occuparsi per qualche mese della casa di Damiano Galanti, raffinato designer di hotel nelle Repubbliche Baltiche, a Brigida sembra di aver trovato il lavoretto ideale. E lei è una che di lavoretti se ne intende, perché dopo la laurea in Filosofia ne ha fatti parecchi: runner per i set cinematografici, barista, dog-sitter, baby-sitter, badante part-time di un’anziana signora con la fissa per la moda, donna delle pulizie in un’impresa chiamata Bolle di Sapone. Per una come Brigida, abituata a prendere quello che viene senza pensare troppo al domani, improvvisarsi casasitter è un gioco da ragazzi. Ma le cose, fin dall’inizio, si rivelano più difficili del previsto: l’appartamento in cui si trasferisce sembra una bella adescatrice pronta a sedurre chiunque si avvicini. Agenti immobiliari con cui basta distrarsi un attimo e si finisce a letto, attrici senza scrupoli che vogliono organizzare spettacoli privati in salotto, parenti ricattatori, bambini parcheggiati lì fino a data da destinarsi. E poi ci sono due gatti che non devono scappare per nessuna ragione al mondo, un terrazzo da innaffiare e far fiorire, le improvvisate dell’ex moglie e della Fidanzata Complicata del padrone di casa, e soprattutto bisogna stare attentissimi alla Tiffany dal valore inestimabile in bella vista sul comodino. Brigida si barcamena come può, fa cautamente amicizia con le piante e nei ritagli di tempo potrebbe anche trovare l’amore, se solo non fosse così impegnata a risolvere una montagna di guai. |
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MONOGAMIA - Sue Miller
MAG C 10507/511
Graham e Annie sono sposati da quasi trent'anni. Nella loro cerchia di amici e conoscenti, sono considerati una coppia d'oro. Graham è un libraio, un uomo molto socievole con grandi appetiti: curioso, desideroso di compiacere, amante della vita e del cibo, conviviale organizzatore di feste vivaci. Annie, più riservata e introspettiva, è una fotografa. Sta per inaugurare la sua prima mostra in galleria dopo una lunga pausa ed è preoccupata che i migliori anni della sua carriera possano essere ormai passati. Hanno due figli adulti: Sarah, che vive a San Francisco, e Lucas, il figlio che Graham ha avuto dalla sua prima moglie Frieda. Sebbene Frieda, discreta e amorevole, sia una presenza costante nella loro vita, Annie è consapevole di essere il più grande amore del marito. Quando Graham muore improvvisamente, Annie è perduta. Che senso ha andare avanti, si chiede, senza di lui? Poi, mentre è ancora in lutto, scopre un segreto rovinoso, che la farà precipitare nell'oscurità e la costringerà a chiedersi se ha mai conosciuto veramente l'uomo che ha amato: Graham la tradiva, e con una donna che lei conosce. |
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LA VERITÁ E LA BIRO - Tiziano Scarpa
MAG C 10519
Difficile trovare qualcuno che ci dica la verità, visto che siamo noi stessi i primi a evitarla. Eppure non fa che inseguirci: ce l’abbiamo scritta sulla pelle, indelebile e spontanea come la penna biro su un taccuino. Quello che avete per le mani è un libro che non assomiglia a nessun altro. Un romanzo, una confessione, un saggio, un memoir, una meditazione brillante e appassionata sui nostri desideri, e su quest’epoca che ci vuole trasformare in esibizionisti e gladiatori. Provate a pensare a chi, nella vita, vi ha detto davvero come stavano le cose. Tiziano Scarpa, per esempio, non potrà mai dimenticare la Studentessa di Filosofia: quella compagna di università così sincera da raccontargli ogni suo tormento d’amore a letto – nel senso che glieli raccontava proprio mentre era a letto con lui. A questa campionessa mondiale di sincerità si affiancano vari personaggi e diversi modi di vivere la schiettezza: fra i tanti, la Ragazza dagli Occhi Spiritati, il Vecchio Amico di Famiglia, la Storica dell’Arte, il Depresso Misterioso. Sono momenti rivelatori dei rapporti con gli altri, che, guardando indietro, fanno ridere, soffrire e a volte disperare. L’occasione per ricordare questi episodi è una vacanza in Grecia: giorni luminosi costellati di piccoli incidenti, imbarazzi, intimità impreviste. Seduto sotto l’ombrellone, lo scrittore mette a confronto la naturalezza dei corpi nudi con l’abito stretto delle parole. Così, tra resoconti imperdibili e aneddoti bene invecchiati in cantina, si apre un’altra pista, quella più riflessiva, per difendersi da quest’epoca che ci vorrebbe tutti esibizionisti e gladiatori sociali. Setacciando le interviste di attrici ottantenni impudiche, la fantascienza distopica e le fotografie iconiche del Novecento, l’autore cerca le sue risposte dappertutto. Per poi trovarle nel teatro greco: che ha inventato un modo tutto suo di fabbricare la verità, producendo la massima intensità attraverso il massimo dell’artificio. Questo libro resterà scolpito nell’animo di chi ha sete di verità, ma subisce il contagio delle sue malattie croniche: l’ipocrisia e la reticenza. |
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IL RE AI CONFINI DEL MONDO - Arthur Phillips
MAG C 10507/506
Inghilterra, 1601. La regina Elisabetta I è in fin di vita. Non ha avuto figli: il suo è un regno privo di erede, e i potenziali successori cominciano a tramare. Il trono spetterebbe a Giacomo VI di Scozia, ma a corte si vocifera che il re nasconda qualcosa. Ha tutte le ragioni per affermare di essere protestante, ma se segretamente condivide il cattolicesimo della sua famiglia, allora quarant'anni di guerra di religione saranno stati inutili. È un rischio che il paese non può permettersi. Qual è, quindi, la vera fede di Giacomo VI? A Geoffrey Belloc, tra i più abili collaboratori della corona, viene affidato il compito di ideare un test per scoprirlo. Belloc arruola Mahmoud Ezzedine, un medico musulmano rimasto in Inghilterra dopo l'ultima visita diplomatica dell'impero ottomano, come suo agente sotto copertura. È l'uomo perfetto per il lavoro: è un outsider, bloccato da anni su quell'isola fredda, umida e primitiva. Pur di riabbracciare la moglie e il figlio è disposto a tutto. |
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GLI UOMINI - Sandra Newman
MAG C 10500
E se tutti i maschi del mondo sparissero? In una notte d'agosto, mentre Jane Pearson è in campeggio nei boschi insieme al marito e al figlio di cinque anni, d'improvviso tutti i maschi umani del mondo spariscono senza lasciare traccia. Jane, sconvolta e disperata, parte alla ricerca di Evangelyne, amica dai tempi dell'università, affascinante e carismatica, oggi leader politica in travolgente ascesa, a cui anni prima ha spezzato il cuore. E si ritrova così scaraventata in un mondo che cerca di riorganizzarsi, in bilico fra nuove possibilità utopiche e il lutto e il dolore che attanagliano le sopravvissute, mentre lei stessa deve affrontare anche i fantasmi del proprio passato. Intanto, in rete cominciano a girare strani filmati in cui gli uomini marciano come sonnambuli attraverso foreste spettrali popolate da bizzarre creature… Una presa in giro o una possibile chiave per il ritorno? In questo romanzo stupefacente, commovente, scritto con ritmo e personalità inconfondibili, Sandra Newman tratta con maestria le questioni private e politiche più appassionanti – eros e famiglia, attaccamento e perdita, genere e violenza, identità e razzismo – e lo fa coinvolgendoci in un viaggio ai confini del loro stesso significato. |
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FARMACO - Almudena Sanchez
MAG C 10406
Farmaco di Almudena Sánchez è la storia di un’esplosione, del momento in cui la depressione si è stabilita nel corpo dell’autrice, facendo crollare tutte le sue certezze. Farmaco è un libro «per persone tristi con il senso dell’umorismo», scritto da una delle voci più interessanti della sua generazione. In questo romanzo la scrittrice afferra la sua mente in fuga e vi cerca i perché e i come tra ricordi, strettoie e cavità. Parla dell’infanzia e di sua madre, della giovinezza passata nelle scuole di Maiorca e nei campi della Castiglia, di pasticche arancioni che ti mettono in pausa, e pasticche rosa che ti lanciano nella stratosfera. Ci sono sogni, incubi, desideri e libri, storie per evadere e altre per capire cosa le passava per la testa. Qui la letteratura è balsamo, speranza e salvezza. Il risultato di quest’enorme fatica mentale, è condensato in pagine agili e strazianti, che possono essere lette come sorta di terapia che disseziona il dolore e chiama le cose con il loro nome senza tanti giri di parole, con humor e una buona dose d’ironia. |
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IL PASSEGGERO - Cormac McCarthy
MAG C 10521
Nel cuore di una fredda notte del 1980, Bobby Western indossa la sua muta da sommozzatore e si tuffa nelle nere profondità della baia del Mississippi. Laggiù scorge il profilo di un aereo con nove corpi in cabina, gli occhi vuoti e le braccia protese verso un gelido abbraccio. Che fine ha fatto il fantomatico decimo passeggero? Quali oscure macchinazioni cela la sua scomparsa? Dolente viandante del mondo da sempre braccato dalla perdita e dalla colpa, ora Bobby deve tornare a fuggire, inseguendo la libertà e il ricordo di una donna per sempre irraggiungibile. |
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COME UN MATTINO TEXANO - Michele Neri
MAG C 10392
Un romanzo onirico e di formazione sull'oblio. A intralciare questo sperimentalismo narrativo fondato sulle dolorose rimembranze, è una particella – cosiddetta foglet - che parla al protagonista del libro, Traven, un uomo grigio e senza apparenti coordinate famigliari. Gli parla di un passato lontano, eppure così vicino al suo spirito. Naufragato in questo turbine solitario, Traven vagherà in una città senza nome per ricercare o la morte o una nuova vita con l'amore. |
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SEDICI PAROLE - Nava Ebrahimi
MAG D 6136/50
Dopo la morte della nonna, Mona decide di tornare in Iran per un ultimo saluto a quella donna testarda, orgogliosa, con la battuta sempre pronta - e spesso inappropriata - sulle labbra. Il Paese che trova è una terra ormai inafferrabile, in parte sconosciuta, da lasciare in fretta per tornare alla solita vita di Colonia con il lavoro da ghostwriter e le serate nei clu\b musicali. Ma l'incontro con un vecchio amore e un viaggio a Bam - l'antica città che dopo un disastroso terremoto è solo il fantasma di ciò che era un tempo - cambia ogni cosa. Quella visita si trasforma in un confronto inatteso con le proprie origini e la storia di famiglia, con segreti di cui è sempre stata all'oscuro. Attraverso sedici parole, una per ogni capitolo del romanzo, Nava Ebrahimi ci conduce in un viaggio magico e poetico nel cuore di un Paese pieno di silenzi ed enigmi. Si muove tra infanzia ed età adulta, racconta un mondo di donne forti, misericordiose e talvolta crudeli, di uomini e sogni, di sconfitte e dignità, di fughe e amori nascosti. |
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25 - Bernando Zannoni
MAG C 10468
Gerolamo è una strana creatura, un ragazzo di venticinque anni che vive in una città di mare, abita da solo, mangia spesso dalla zia. Ha qualche amico e nessun lavoro, esce di sera e di notte, dorme la mattina. Aspetta, ma non si sa bene cosa. Lo agita un desiderio quasi violento di diventare adulto e al tempo stesso porta dentro di sé un Gerolamo precedente, bambino e adolescente, che non lo vuole abbandonare. Eppure nella sua attesa, nell'immobilità, nell'indecisione sospesa tra dubbi e inesperienza, nella paura costante di perdersi, Gerolamo è travolto dall'intensità e dalla meraviglia di quanto gli accade. Ha un amico che sta molto male, un altro che finalmente si è innamorato, un pappagallo da accudire per qualche giorno, la ragazza del piano di sopra sul punto di partorire. Fuma molte sigarette, beve volentieri, ma soprattutto Gero spera che giunga un momento in cui le cose cambino, in cui per lui e per tutti quelli intorno a lui arrivi il «punto di rottura», un bagliore di chiarezza che squarcia le nubi piene di pioggia, la realtà finalmente tirata a lucido, la vita che si mette a scorrere nella direzione giusta. Alla sua seconda opera Bernardo Zannoni racconta il mondo degli umani con la fantasia e la profondità emotiva con cui aveva narrato la società degli animali ne "I miei stupidi intenti". Scrive un romanzo che ha i tempi scomposti e incoerenti della giovinezza, lo sguardo in cui si fondono dolcezza e crudeltà di chi ha fame di vita, la comicità e l'assurdo delle menti che si avviluppano su se stesse. Dalle sue incursioni appassionate, fiabesche, avventurose, scaturisce un disegno di sorprendente realismo, un ritratto pieno di curiosità e di premura, al tempo stesso divertito e sgomento di fronte a quegli strani esseri che compongono il genere umano. |
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VITE DI TRAVERSO - Gianluca Liguori
MAG C 10339
Autore dell'introvabile libro "Palle scassate", di cui sono reperibili in rete solo un paio di tracce, Simone T. ha avuto un amico, Rodolfo, e un amore, Silvia. La misteriosa morte di questo giovane studente siciliano fuori sede, trovato nudo sotto la finestra della sua stanza in affitto nella periferia di Roma con una scritta rossa sulla pancia, è l'epilogo con cui si apre "Vite di traverso". È questo l'innesco per la deflagrazione di personaggi sghembi e storie laterali che si muovono nella grande bohème che è stato il quartiere di San Lorenzo a cavallo degli anni Zero, popolato da aspiranti scrittori e giornalisti prezzolati, bizzarri pusher e vecchi partigiani, studenti che vogliono cambiare il mondo o che smarriscono il proprio io, delinquenti improvvisati e temibili criminali. Tutte anime derelitte che hanno perso la rotta per la troppa rabbia o inseguendo un sogno, un amore, un ideale. Un romanzo al contrario, in cui l'ordine degli avvenimenti è spesso ribaltato. Attraverso una narrazione polifonica, Liguori tratteggia un mondo marginale e grottesco, in cui la letteratura è sia ossessione che pretesto per improbabili scalate – e cadute – sociali. |
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VANTAGGI DI VIAGGIARE IN TRENO - Antonio Orejudo
MAG C 10382
Dopo aver ricoverato il marito in una clinica psichiatrica, una donna sale in treno per tornare a Madrid. A bordo, uno sconosciuto all'improvviso le chiede: "Ti piacerebbe ascoltare la storia della mia vita?". È Ángel Sanagustín, uno psichiatra che lavora proprio nella stessa clinica. Specialista in disturbi della personalità, basa i suoi studi sugli scritti dei pazienti. Li porta con sé in una cartellina rossa, che raccoglie quindi casi di schizofrenia, di doppie vite o di pazienti paranoici. Durante una delle fermate, lo psichiatra scende per comprare un panino, ma perde il treno: e la donna resta con la cartellina rossa. Iniziamo così, con lei, a leggere le storie dei pazienti. Trascinato in un vortice grottesco, labirintico, di inquietante umorismo e satira feroce, di manie e complotti, il lettore sarà travolto da storie piene di inventiva, in un romanzo la cui struttura circolare si risolve tra colpi di scena e sorprese. Il patto di credibilità tra lettore e autore vacilla spesso: qual è il confine tra la verità e la verosimiglianza, tra la sanità mentale e la follia, tra l'identità e il racconto? |
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IL BACIO DELLA MEDUSA - Melania G. Mazzucco
MAG C 10506
1905. Nel giorno delle sue nozze con il conte Felice Argentero, la giovane Norma Boncompagni, figlia di un professore universitario fiorentino, incontra per la prima volta lo sguardo lontano di Medusa, bambina selvatica e scontrosa. Sono diverse per educazione, ambiente sociale, esperienze. Eppure sono destinate a incrociarsi di nuovo e a lasciarsi travolgere da un amore vitale e scandaloso che sovverte tutte le convenzioni e cambia per sempre le loro esistenze. Con uno stile che possiede profondità, eleganza, grazia, Melania Mazzucco ci trascina dentro una storia feroce e appassionata, che conquista con i suoi personaggi indimenticabili – così fragili e così complessi. |
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SE IL IL DIAVOLO - Gianluca Barbera
MAG C 10405
Per decenni George Simenon ha prodotto al ritmo di due romanzi al mese. Scrive e si scola senza sosta bottiglie di brandy. Finito un romanzo, va a caccia di avventure, poi torna alla macchina da scrivere. Ecco perché un bel giorno qualcuno si domanda come faccia a scrivere tanto. Inoltre, la morte pare inseguirlo da tempo e intorno a lui amici e conoscenti muoiono come mosche. E se da ragazzo avesse avuto un incontro fatale o, al limite, soprannaturale? Una biografia immaginaria e mefistofelica di e su Simenon, una sorta di danse macabre che ricorda un Borges carnevalesco e dispettoso, per scandagliare il mestiere di scrittore. |
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DIO A ME HA DATO LA COLLINA - Margherita Loy
MAG C 9503/57
«Credo di sapere quale è stato il mio momento», dice la protagonista di questo romanzo, cercando di rispondere alla domanda che la tiene in ostaggio: quando una vita sceglie ciò che determinerà, in una cascata inarrestabile, gli avvenimenti successivi? È una domanda legittima, visto che proprio lei ha preso, sull’onda di una indomabile passione, una decisione irrevocabile. Una decisione di cui non si è mai pentita semplicemente perché mai si è concessa il tempo per ripensarla. Ma quando si trova nell’impossibilità di allontanarsi dal suo piccolo podere, tutto il passato, col suo carico di rimorso e mistero, le precipiterà addosso. Sarà grazie a Enza, una vecchia contadina, se riuscirà a maneggiare il materiale incandescente di erotismo, maternità incosciente, rimpianti e solitudine di cui è plasmata. Facendole toccare la terra con le mani e insegnandole ad accettare con semplicità l’ineluttabile, Enza rimetterà in vita la parte invisibile, ombrosa e per- turbante della protagonista. Alla fine, la condivisione dei terribili segreti di entrambe le porterà a un addio asciutto, ma tacitamente pieno di amore e comprensione. In verità, forse siamo tutti colmi di segreti che ignoriamo e, lungo le pagine di questa storia che suona come un’opera musicale, il letto- re, immerso in echi senza tempo, assiste ai miracoli nascosti all’ombra di un bosco, in mezzo alla terra, tra le cose che si desiderano e quelle che si avverano. |
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UNO DI QUESTI DUE PAESI È IMMAGINARIO - Pauline Melville
MAG D 6287
Tra Londra e i Caraibi vanno in scena le metamorfosi di questa raccolta di racconti di Pauline Melville. Tra negozi di spezie africane nella metropoli inglese e caseggiati popolari in desolate città dell’America centrale si muovono i personaggi di queste storie, dove emarginati della working class incontrano carismatiche figure dai poteri soprannaturali e il confine tra sogno e realtà si fa labile tanto quanto la distanza tra le due sponde dell’oceano. Nei racconti, la pura cattiveria della vita quotidiana è compensata da un’immaginazione comica, componendo trame inquietanti e allo stesso tempo divertenti, che giocano con il “caleidoscopio genetico” offerto dalla storia delle migrazioni e del colonialismo. |
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IL VOLUME DEL TEMPO 1 - Solvej Balle
MAG D 6349/1
È il 18 novembre. Tara Selter è una libraia antiquaria e si trova a Parigi per lavoro. Quando si risveglia il mattino dopo nella sua camera d’albergo, si accorge che è ancora il 18 novembre. Disorientata, torna a casa dal marito Thomas per cercare aiuto. Lui le crede, ma non è prigioniero del tempo. Così Tara ogni mattina deve spiegargli daccapo l’enigma che sta vivendo, le strane leggi che regolano il suo mondo – alcuni oggetti restano con lei, altri svaniscono misteriosamente. Confusa e sola, inizia a tenere il diario del suo unico giorno infinito, nel tentativo di comprendere la fisica indecifrabile che ha trasformato il suo tempo in uno spazio di cui è l’unica abitante. Finché, dopo un anno, decide di tornare a Parigi, dove tutto è iniziato, nella speranza di trovare il varco nel flusso del tempo e riconquistarsi un futuro. Nel primo romanzo di questa saga in sette libri, Tara Selter vive il suo unico giorno come uno spazio da esplorare nei minimi dettagli, con i suoi misteri e le sue gioie inspiegabili, con la meraviglia per una pioggia sottile, un cielo stellato. |
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IL VOLUME DEL TEMPO 2 - Solvej Balle
MAG D 6349/2
Il 18 novembre si è ripetuto per 365 volte. Tara decide di tornare a Parigi, nello stesso albergo in cui il tempo si è rotto: per un momento questo riaccende in lei la promessa del futuro, ma poi il suo giorno infinito ricomincia, con nuovi enigmi da risolvere. Stanca di vagare da sola per la città e sempre più distante dal marito Thomas, Tara parte in cerca delle stagioni che non ha più vissuto. Viaggia verso nord per ritrovare l’inverno e inventarsi un Natale nella casa dei suoi genitori, va incontro alla primavera, conosce persone sui treni, viene derubata, e ritrova una moneta romana avuta in regalo a Parigi. Ma è a Düsseldorf che qualcosa cambia: c’è un uomo, Henry D., che come lei è intrappolato nel tempo. Nel secondo capitolo della saga, Tara Selter insegue le stagioni; come una piccola divinità fabbrica il proprio inverno, trova paesaggi di neve, e poi corre a sud per rivedere l’azzurro del cielo e dedicarsi allo studio. Finché all’improvviso il presente si schiude, rivelando un’inaspettata chiave di volta. |
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PERDERSI - Annie Ernaux
MAG C 9625/11
Tra il settembre del 1988 e l’aprile del 1990 una donna trascrive sul suo diario la passione totale e incondizionata che sta vivendo per un uomo, un diplomatico sovietico di stanza a Parigi col quale ha iniziato una relazione durante un viaggio in URSS. Con l’intensificarsi del trasporto erotico e del coinvolgimento emotivo, l’autrice scopre di essere divenuta «una comparsa» nella propria stessa vita, di dipendere in tutto e per tutto dalla presenza di un amante sempre lontano e quasi inconoscibile, diviso fra doveri coniugali e ambizioni di carriera. Senza ritocchi né censure, Annie Ernaux ci offre la registrazione in presa diretta dell’esultanza dei corpi, della claustrofobia dell’attesa, del sentimento che affolla ogni spazio e ogni istante. |
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RESPIRA - Joyce Carol Oates
MAG C 10503
Michaela e Gerard, originari di Cambridge, nel Massachusetts, si stabiliscono a Santa Tierra, nel New Mexico, un mondo diverso, con paesaggi bellissimi e inquietanti. Gerard ha ottenuto un'importante borsa di studio per le sue ricerche e Michaela l'ha seguito senza esitare, come ha sempre fatto fin dal momento in cui l'ha conosciuto. Quando Gerard viene colpito da una misteriosa malattia che inizialmente viene mal diagnosticata, le loro vite vengono sconvolte. A trentasette anni, Michaela deve affrontare la terrificante prospettiva del rimanere vedova e di perdere l'amato marito e compagno, la cui influenza è stata fondamentale nella sua formazione e nel plasmare la sua identità. Michaela si prende disperatamente cura di Gerard nei suoi ultimi giorni, rendendosi però conto che l'amore per suo marito, per quanto feroce e disinteressato, non è abbastanza per salvarlo e che la morte va oltre la sua comprensione. Il lutto provoca un vero e proprio sdoppiamento in Michaela, con il suo alter ego disposto a tutto pur di ricongiungersi al marito, desideroso di seguirlo fino alla fine. Con un racconto vivido, doloroso e sentito, che mescola sogno e realtà, Joyce Carol Oates descrive la traiettoria di sofferenza di chi resta ed è costretto a resistere alla perdita e a combattere per ritrovare il proprio posto nel mondo. |
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CRESCITA SELVAGGIA - Shen Kenyi
MAG C 10507
A prima vista, la famiglia Li assomiglia a tutte le altre: un nonno scontroso, due genitori oberati di lavoro, quattro fratelli e una casa piccola in cui vivere tutti insieme. Ma siamo nella remota campagna cinese, e lo sguardo affilato di Xiaohan, la figlia più giovane, destinata a diventare giornalista, rivela molto di più. Sullo sfondo della grande storia della Cina – dal 1911, anno della caduta del millenario impero, sino ai giorni nostri –, in una straordinaria commedia umana si snodano così le vicende di questa ramificata compagine. Come rivoli delle acque che attraversano la terra da cui provengono, le vite dei membri della famiglia, generazione dopo generazione, scorrono sospese fra la campagna d'origine, fatta di povertà e meraviglie, e la città foriera di fortuna. Qui, impegnati a rincorrere i propri sogni, i protagonisti si scontrano costantemente con l'arbitrio del potere, le imposizioni del patriarcato e la violenza di una società dove l'unico valore sembra essere rappresentato dal successo personale a scapito del prossimo. |
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CORAGGIO, GUARDIAMO - Giuseppe Marotta
MAG C 9485
In una poesia intitolata "Spiragli", e posta in calce al volume che avete tra le mani, Vincenzo Caldarelli prova a raccontare cosa colpisce il suo occhio di poeta e dichiara di «levare la testa» verso quei ricordi che nel riaffiorare appaiono nitidi, fedeli, tanto da doversi incitare con un «coraggio, guardiamo» per poterli affrontare. Con lo stesso spirito Giuseppe Marotta nel 1952 dà alle stampe il suo "Coraggio, guardiamo": un viaggio tra Napoli, Roma, Genova, Milano e altre città d'Italia a metà tra diario, reportage, racconto di cronaca e divertissement narrativo. Così, dal mare, il vento, i vicoli di Genova si passa al ricordo di amori giovanili a Napoli, alle turbolente storie di donne e uomini che si incontrano per le nostre città, fino a un'improbabile fiera dei sentimenti. Un affresco, quello del giornalista napoletano, che, come nella poesia di Cardarelli, si pone il compito di osservare senza fronzoli ciò che si pone sotto lo sguardo dello scrittore e raccontarlo fedelmente. |
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LE CRONACHE DI CHÂTEAU LACROTTE - Maria Kassimova-Moisset
MAG C 10464
La bulgara Kalina ha sposato in seconde nozze il francese Didier e, nella macchina carica all’inverosimile di animali e cose, parte con il marito alla volta della Francia per conoscere i suoceri, gli aristocratici madame Geneviève e monsieur Jean-Baptiste de Lacrotte. Nella magnifica tenuta di famiglia, l’incontro tra i rappresentanti delle due culture innesca una serie di avventure surreali, dove fanno la loro comparsa personaggi memorabili: il proctologo sedicente buddista, la cantante fallita, l’interior designer con manie di grandezza e perfino i prorompenti zii di un remoto villaggio bulgaro… |
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UNDICI CONTANDO IL SALTO - Luigi Felaco
MAG D 6290
Tenere insieme una relazione sentimentale può essere difficile. Alberto prova a curare le sue fobie con la psicanalisi; Teresa combatte con la mania di calcolare le probabilità; una studentessa affronta la vita politica dei collettivi; Antonio ‘Occhi blu’ lascia un lavoro illegale per uno peggiore. Con una scrittura semplice e spiritosa, ci guida in quattro relazioni che spingono i loro protagonisti a cercare di cambiare sé stessi, con esiti ironici e imprevedibili. |
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LE CATENE DEL PASSATO - Simon Beckett
MAG C 10419
Da dieci anni Jonah Colley è tormentato dal rimorso per la scomparsa del figlio Theo, di quattro anni: un pomeriggio erano insieme al parco quando Jonah si è addormentato, e al suo risveglio il piccolo era sparito. Un incubo per chiunque, e una condanna per Jonah, che lo porta alla separazione dalla moglie e alla rottura con il migliore amico Gavin. Gli resta solo il lavoro: è un poliziotto, e proprio il suo senso del dovere gli farà rispondere alla chiamata di Gavin dopo anni di silenzio. L'appuntamento è in un vecchio magazzino vicino al porto: una verità a lungo sepolta verrà svelata, finalmente. Ma quando Jonah arriva Gavin è morto, e accanto a lui ci sono altri due cadaveri. S'innesca così una corsa rocambolesca per Jonah, che vuole a tutti i costi scoprire la verità su Theo e risolvere il mistero di quei corpi, di cui è ritenuto il responsabile. |
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IL VECCHIO CHE PARLAVA ALLE PIANTE - Mauro Giancaspro
MAG C 6289
l Ministero vuole trasformare l'abbazia di Massombrosa in complesso turistico: una decisione che stravolge la tranquilla vita dei monaci, compresa quella del vecchio speziale, padre Gregorio, custode di uno stravagante segreto. Prende così avvio un lungo racconto dai contorni sfumati, tutto tessuto intorno alla meraviglia delle piccole cose quotidiane. Una calda tisana di erbe scelte, l'odore delle pagine dei vecchi manoscritti, la musica di un vecchio giradischi, diventano così i segni di un mondo e di una umanità che resistono ai cambiamenti imposti dall'inesorabile scorrere del tempo. |
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VOLADORAS - MÒnica Ojeda
MAG C 10407
Strane creature che salgono sui tetti e si librano in volo, una giovane donna con una morbosa passione per il sangue, una testa che rotola sulla ghiaia del cortile; una ragazza che si prende cura della dentiera di suo padre; due sorelle e i loro festival di musica sperimentale; allucinazioni e passeggiate sulle Ande, terremoti apocalittici e uno sciamano che vagabonda scrivendo sortilegi sulle pietre. Voladoras riunisce otto racconti ambientati in città, paesi e montagne dove la violenza, il misticismo, la dimensione terrena e quella celeste appartengono allo stesso piano rituale e poetico. Affrontando temi come il femminicidio, la violenza domestica, il lutto, i maltrattamenti infantili, gli amori tabù, l’aborto, Mónica Ojeda eleva agli estremi il suo gotico andino. Tra miti, simboli e nuda contemporaneità queste storie ci mostrano, ancora una volta, che l’orrore e la bellezza sono il risvolto della stessa medaglia |
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L’ALVEARE - Camilo JosÈ Cela
MAG C 9970/6
In un caffè di quartiere, a Madrid, negli anni successivi alla guerra civile e nel clima di tensione di un nuovo conflitto mondiale, scorrono le vite minime di una moltitudine di personaggi. Sono circa trecento, donne e uomini di ogni età, oscuri alla grande storia e protagonisti indiscussi di un'esistenza vacua che li condanna a nascere, crescere, riprodursi e morire, secondo un canovaccio millenario in cui ogni verbo si coniuga alla prima persona plurale, perché, nella solitudine dell'anonimato, l'io è costretto a una pena insostenibile. Nessuna vita è in sé fondamentale: la ragione e il fine di ogni cosa è l'insieme di tutte le vite, proprio come accade in un alveare. Tra una sequenza e l'altra, episodi che scavalcano episodi e un lento sedimentarsi di aneddoti, la polifonia di un intero popolo esprime all'unisono il significato più profondo della condizione umana. Senza lezioni, perché l'unico insegnamento arriva dall'esperienza. Umili, emarginati, ignoranti, falliti, i protagonisti di questo romanzo si muovono in un orizzonte fisso e, imprigionati nella propria monotona libertà, vivono un mattino che si ripete eternamente. |
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UN MONDO ORFANO - Giuseppe Caputo
MAG D 6295
In un quartiere fatiscente di una sconosciuta città di mare, un padre e un figlio fanno fatica a sbarcare il lunario. Ma invece di farsi scoraggiare dalle difficoltà e dalla durezza della loro vita, ogni giorno si inventano modi fantasiosi e bizzarri per cercare di sopravvivere. Anche quando un evento terribile e macabro scuote la vita notturna del quartiere e gli abitanti cominciano ad andarsene, padre e figlio decidono di restare. Quello che conta è rimanere insieme. In Un mondo orfano Giuseppe Caputo racconta con lirismo audace una storia di amore e di violenza, di sesso e ribellione, dove il corpo è un luogo di piacere e di brutalità e si esplora la piaga dell'omofobia. Forse, soprattutto, questo romanzo è un'onesta, brutale lettera d'amore di un figlio a suo padre. |
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DALLA PARTE DEL BENE - Martin Fahrner
MAG D 6163/54
In un piccolo paese al confine con la Polonia, posto su un valico tra due montagne, l'esistenza può scorrere pacificamente, segnata soltanto dall'agognato passaggio da un triciclo a una Pionýr o a un'Eska, una bicicletta disponibile in tanti colori e con le marce. Poi quando le gambe si allungano a dismisura e si è molto fortunati, si può pure ricevere una Favorit, per tutta la vita. Eppure per il figlio del capitano della squadra di calcio di Kostelec questo rituale non è scontato e il triciclo può finire, ad esempio, in cima alla barricata allestita per fermare i carri armati pronti a invadere la Cecoslovacchia nel 1968. Comincia così un racconto magico in cui ci guida la voce di un bambino che prima narra le gesta di un padre, fuoriclasse del pallone, e poi quelle di un protagonista che fa i conti con il crescere e il diventare adulto proprio nel periodo più tragico della recente storia cecoslovacca: dall'invasione sovietica che mette fine alla Primavera di Praga nel 1968 fino alle manifestazioni studentesche e alla caduta del regime comunista nel 1989. Nel mezzo, vent'anni con una famiglia particolarissima... |
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PULP ROMA - Tommaso Pincio
MAG D 6276
Roma disumana. Crudele. Roma sproporzionata. Roma intorpidita. Languida. Oziosa. Superba. Tronfia. Deserta. Spaccona. Con un flusso di immagini Tommaso Pincio compie un ritratto personale di una città universale in quest’oggetto narrativo non identificato. Tra le vie cieche della Capitale soffocate da una torrida estate postapocalittica si trascina un uomo indolente e triste, mentre l’enorme polipo si avvinghia al corpo di una ragazza in una camera affogata in un oceano rosso sangue. Freud, ossessionato dalla città e immobilizzato al limite mai valicato di Annibale, soffoca sul lago Trasimeno, schiacciato dal desiderio nevrotico di visitare Roma che per Onfray è soltanto pulsione incestuosa. Davanti a una porta muta e chiusa, un novellino, una rosetta appena sfornata dal centro d’addestramento, il giovanissimo agente ausiliario di Piesse cresciuto sotto la dominazione cattolica della nonna è stato messo di piantone e immobilizzato in eterno, mentre dietro la porta uno, nessuno e centomila commissari Acaba riflettono sul concetto di molinello ingravalliano. Il divano e le pareti della suite 541 dell’Hotel Excelsior di Roma assorbono lo spirito infelice di Kurt Cobain, mentre il Colosseo avveniristico di Ranxerox è puntellato da immonde colate di cemento armato, ricoperto di plexiglas rosa e trasformato in un albergo. Forte di una lingua che oltrepassa la parola scritta aprendosi a una consapevole ed efficace narrazione per immagini, il marziano trapiantato a Roma trascende i limiti del romanzo in questo pastiche letterario, offren10 do una prova narrativa mai tentata prima, un’inaudita e sorprendente esplorazione onirica della prosa dalla visionarietà gaddiana. |
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NEL RUMORE DEL FIUME - Franca Cavagnoli
MAG C 10404
Di là dell’Adda arriva la piccola Beatrice, lontana, oppure no, dalla famiglia. È ospite antico, nuovo e silenzioso. Tra giochi dispettosi con le lucertole, un mutismo a volte spettrale – come se a mo’ di oracolo parlasse per ventriloquia –, volti prodigiosi che le appaiono sul soffitto fino a toccare quelli degli altri, letture tombali presso il cimitero per placare la malinconia, Beatrice affronta, come uno spettro fragile, un lutto innominabile di cui non parlare. Meglio sussurrarlo, indovinarlo e soffrirlo. Attraverso uno spirito, quasi illusionistico, la bambina ricostruirà la sua intera esistenza per esorcizzare un immane dolore al di là del cuore e dello stesso fiume, i cui confini fantasmatici forse sono umani. Un romanzo delicato e magicamente perturbante. Come se Clarice Lispector di Vicino al cuore selvaggio incontrasse, fino a ibridarsi al meglio, Lizzie di Shirley Jackson, Franca Cavagnoli ci propone una lingua incantevole e letteraria che supera sé stessa per leggersi cristallina e riflessa, al punto di commuovere e contundere l’anima come nei migliori classici in cui le emozioni non devono mai trovare un’origine empirica. |
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PICCOLI MONDI - Caleb Azumah Nelson
MAG C 10381
L'unica cosa in cui Stephen riesce a riconoscersi davvero è la musica. Danzerebbe ovunque: in chiesa con i suoi genitori e suo fratello Raymond, con i compagni di sempre in qualche scantinato, con la sua migliore amica Adeline mentre scoprono insieme i sentimenti che provano l'uno per l'altra, o da solo, ascoltando vecchi dischi di un padre che vorrebbe capire meglio, conoscere veramente. Suonerebbe poi tutto il giorno: la tromba è per lui il modo migliore di raccontarsi, esprimere emozioni precluse alle parole. Ma cosa resterà quando la musica sarà finita, la situazione in casa peggiorerà e Stephen si troverà a percorrere la distanza che separa Londra dal Ghana? |
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I SETTE MARITI DI EVELYN HUGO - Taylor Jenkins Reid
MAG C 10483
La leggenda del cinema e icona degli anni Sessanta, Evelyn Hugo, ha annunciato l'intenzione di affidare a Christie's dodici dei suoi abiti più memorabili. La vendita all'asta servirà a raccogliere fondi in favore della ricerca contro il cancro al seno. Nonostante i suoi 79 anni, la Hugo è ancora oggi l'emblema del fascino e dell'eleganza. Nota per lo stile personalissimo, sensuale e misurato al tempo stesso, ha trasformato alcuni dei suoi look più famosi in vere e proprie pietre miliari della moda e della storia di Hollywood. Coloro che desiderano aggiudicarsi un pezzo del suo passato resteranno ammaliati non solo dagli abiti ma anche dall'atmosfera che evocano. Tra gli articoli all'asta figura l'abito verde smeraldo firmato Miranda La Conda che la Hugo indossò agli Oscar del 1959; quello in organza viola, con trasparenze in tulle e scollatura profonda, che l'attrice scelse per la prima di Anna Karenina, nel 1962, e l'abito in seta blu firmato Michael Maddax che indossava nel 1982 quando vinse l'Oscar per All for Us. La Hugo è sopravvissuta a una generosa dose di scandali hollywoodiani, non ultimo quello dei suoi sette matrimoni, tra cui ricordiamo la lunga relazione con il produttore cinematografico Harry Cameron. I due hanno avuto una figlia, Connor Cameron, che ha senza dubbio ispirato la decisione di bandire l'asta. Si è infatti spenta lo scorso anno per un tumore al seno, poco dopo il suo quarantunesimo compleanno. Al secolo Evelyn Elena Herrera, classe 1938, la Hugo è figlia di immigrati cubani e ha trascorso l'infanzia a Hell's Kitchen, New York. Nel 1955 era già approdata a Hollywood, si era fatta bionda ed era stata ribattezzata Evelyn Hugo. Entrò a far parte dell'élite hollywoodiana praticamente da un giorno all'altro. Rimase sotto i riflettori per oltre trent'anni prima di ritirarsi dalle scene alla fine degli anni Ottanta e sposare Robert Jamison, esperto di finanza nonché fratello maggiore di Celia St. James, l'attrice tre volte premio Oscar. Vedova del suo settimo marito, la Hugo risiede attualmente a Manhattan. |
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UN'ESTATE A BORGOMARINA - Enrico Franceschini
I C 137
In un’umida alba di giugno, in un pittoresco borgo di mare, viene ripescato nelle acque del porto canale l’imprenditore Amos Zoli, l’uomo con l’albergo più grosso, il conto in banca più grosso, lo yatch più grosso… Chiamato a indagare dalla figlia della vittima, il giornalista in pensione e detective per caso Andrea Muratori, si mette alla ricerca dell’assassino tra i personaggi che popolano la piccola stazione balneare della Riviera romagnola. Al suo fianco non possono mancare i suoi inseparabili vecchi compagni di classe, i “tre moschettieri”, e le loro intrepide compagne… Tra antichi risentimenti e desideri di vendetta, pedinamenti notturni, gite al faro, gare di tuffi dal molo, concorsi di bellezza per nonne, abbuffate di pesce e topi di biblioteca, civorrà una lunga estate per scoprire i segreti che agitano Borgomarina, il cui porticciolo locale è stato disegnato cinquecento anni prima dal genio del Rinascimento Leonardo Da Vinci, nonché latore egli stesso di un messaggio in codice per i posteri. Un giallo che affonda le radici nella Storia, sullo sfondo del mito nazionalpopolare delle vacanze italiane. |
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GIRO DI VENTO - Andrea De Carlo
I C 138
Due uomini e due donne, professionisti di successo e amici da sempre, partono da Milano insieme a un agente immobiliare per visitare alcune case di campagna che intendono acquistare e ristrutturare in Italia centrale. Quasi arrivati a destinazione, si perdono lungo strade sterrate tra colline coperte di boschi e la macchina su cui viaggiano cade in un fosso. I telefoni cellulari non hanno copertura, sta calando la notte e comincia a piovere. Adottando un punto di vista fluttuante che, di volta in volta, si sposta impercettibilmente da uno all'altro dei cinque personaggi, De Carlo costruisce un romanzo a più voci in cui racconta delle nostre aspirazioni e contraddizioni, dei rapporti d'amicizia e d'amore, delle paure, delle manie, dei sogni nascosti. |
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LA CASA DEL MAGO - Emanuele Trevi
MAG C 10485
Nel memorabile incipit di questo libro, la madre di Emanuele Trevi, allora bambino, riferendosi al padre gli ripete spesso un'istruzione enigmatica: «Lo sai com’è fatto». Per non perderlo (ad esempio, fra le calli di Venezia, in una passeggiata dell'infanzia) occorre comprendere e accettare la legge della sua distrazione, della sua distanza. Il padre, Mario Trevi, celebre e riservatissimo psicoanalista junghiano, per Emanuele è il mago, un guaritore di anime. Alla sua morte lascia un appartamento-studio che nessuno vuole acquistare, un antro ancora abitato da Psiche, dai vapori invisibili delle vite storte che per decenni ha lenito, raddrizzato. Così il figlio decide di farne casa propria, di trasferirsi nella sua atmosfera inquieta e feconda, e così facendo prova a sciogliere (o ad approfondire?) l'enigma del padre. Muovendosi nel suo sempre mutevole territorio, fra autobiografia, riflessione sul senso dei rapporti e dell'esistenza, storia culturale del Novecento (ne La casa del mago – accanto a straordinari personaggi contemporanei, tra cui spicca Paradisa, una prostituta peruviana – figurano Carl Gustav Jung, Natalia Ginzburg, Giorgio Manganelli, Ernst Bernhard...), Emanuele Trevi ci offre il suo romanzo più personale, più commovente, più ironico (e perfino umoristico): una discesa negli inferi e nella psicosi, una scala che avvicina i vivi e i morti, i savi e i pazzi. Perché ogni vita nasconde una luce, se la si sa stanare; e i gesti e le parole più semplici rimandano alla trama più sottile dell'essere, se li si ascoltare, se si sa lasciarli accadere. |
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STO ANCORA ASPETTANDO CHE QUALCUNO MI CHIEDA SCUSA - Michela Marzano
MAG C 10499
Ci sono stati periodi in cui Anna ci ha creduto, alla parità. Quella che va oltre le apparenze, “che premia indipendentemente dal genere, quella cui non interessa se sei truccata e come c’hai le gambe, e mette sullo stesso piano maschi e femmine”. Poi, però, come molte bambine e ragazze, puntualmente precipitava in quel bisogno, sempre lo stesso: essere vista, sentirsi preziosa. E, di fronte agli sguardi, alle mani, alle parole degli uomini, non riusciva a fare altro che cedere – spazio, voce, pezzi di sé. Abdicare al proprio corpo fino a sparire: come quella volta sul palco, lei che sognava di fare l’attrice e non riusciva a muovere un muscolo, divisa tra il desiderio di mostrarsi e il terrore di farlo davvero. Anche adesso, che lavora in radio e insegna in un master di giornalismo, l’istinto di ritrarsi per compiacere non l’abbandona mai del tutto. Poi, con i suoi studenti, si trova a discutere l’eredità del #MeToo a cinque anni dalla sua esplosione: da una parte loro, ventenni che scoprono la sessualità, dall’altra lei che ripensa al passato, a tutte le volte che ha ceduto. Quante sfumature diamo alla parola “consenso”? Quando possiamo essere sicuri che un “sì” non nasconda un’esitazione? Anna cerca colpevoli, ma non è sicura di potersi definire una vittima. Avrà bisogno di perdonare se stessa, guardandosi dentro con coraggio e onestà, per riuscire ad accettarsi e ad andare avanti. |
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NON CHIEDERMI CHI SONO - Luca Trapanese
MAG C 10497
Le vacanze, il mare, un amore indimenticabile. Questo vogliono i compagni di scuola di Livio, appena superato l'esame di maturità. Non lui, che dopo aver perso il suo migliore amico per una disgrazia, ha deciso di dedicare la propria vita ad aiutare gli altri. Vorrebbe tornare in India, dov'è già stato in missione l'estate precedente, ma si è fatto troppo tardi per partire. E allora don Gino, il parroco del suo quartiere, ha un'idea. Un compito speciale. Del resto, non serve andare dall'altra parte del pianeta per trovare qualcuno che ha bisogno di assistenza. Il compito speciale si chiama Vittorio, ha trent'anni, una famiglia rispettabile, un'intelligenza rara, un futuro professionale sulle orme del padre. Vittorio però ha subìto un ‘forte stress' – così almeno lo chiama sua madre – e qualcosa in lui si è rotto. Sta chiuso nella sua stanza da mesi, con le tapparelle abbassate, la barba lunga, sempre gli stessi vestiti, spaventato dal mondo esterno e da alcune voci che gli dicono delle cose. Era un genio, si mormora in giro, ma adesso è pazzo. Eppure in lui, nel mistero del suo dolore, Livio troverà non soltanto un prezioso amico, ma la forza per affrontare i propri problemi, l'ansia di crescere in una società che non ammette deviazioni dalla norma. |
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LA RICREAZIONE È FINITA - Dario Ferrari
MAG D 6322
Marcello è un trentenne senza un vero lavoro, resiste ai tentativi della fidanzata di rinsaldare il legame e cerca di prolungare ad libitum la sua condizione di post-adolescente fuori tempo massimo. La sua sola certezza è che vuole dirazzare, cioè non finire come suo padre a occuparsi del bar di famiglia. Per spirito di contraddizione, partecipa a un concorso di dottorato in Lettere, e imprevedibilmente vince la borsa. Entra così nel mondo accademico e il suo professore, un barone di nome Sacrosanti, gli affida come tesi un lavoro sul viareggino Tito Sella, un terrorista finito presto in galera e morto in carcere, dove però ha potuto completare alcuni scritti tra cui le Agiografie infami, e dove si dice abbia scritto La Fantasima, la presunta autobiografia mai ritrovata. Lo studio della vita e delle opere di Sella sviluppa in lui una specie di identificazione, una profonda empatia con il terrorista-scrittore: lo colpisce il carattere personale, più che sociale, della sua disperazione. Contemporaneamente sperimenta dal di dentro l'università: gli intrighi, le lotte di potere tra cordate e le pretestuose contrapposizioni ideologiche, come funziona una carriera nell'università, perfino come si scrive un articolo «scientifico» e come viene valutato. Si moltiplicano così i riferimenti alla vita e alla letteratura di Tito Sella, inventate ma ironicamente ricostruite nei minimi dettagli; e mentre prosegue la sarcastica descrizione della vita universitaria, il racconto entra nella vita quotidiana di Marcello e nelle sue vitellonesche amicizie viareggine. Realtà sovrapposte, in cui si rivelano come colpi di scena delle verità sospese. Che cosa contiene l'archivio Sella, conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi? Perché il vecchio luminare Sacrosanti ha interesse per un terrorista e oscuro scrittore? E che cosa racconta, se esiste, La Fantasima, l'autobiografia perduta? La ricreazione è finita è un'opera che si presta a significati e interpretazioni molteplici. Un narrato in cui si stratificano il genere del romanzo universitario - imperniato dentro l'artificioso e ossimorico mondo dell'accademia -, con il romanzo di formazione; il divertimento divagante sui giorni perduti di una generazione di provincia, con la riflessione, audace e penetrante, sulla figura del terrorista; e il romanzo nel romanzo, dove l'autore cede la parola all'autobiografia del suo personaggio. Questo libro racconta la storia di due giovinezze incompiute, diversissime eppure con una loro sghemba simmetria. |
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I CANI DI RAFFAELLO - Carlo Vanoni
MAG C 10456
L'arte può salvare? L'arte può uccidere? Da mesi Raffaello si rigira in testa queste domande: da quando Matteo, il figlio della sua compagna, ha perso un occhio ed è finito in coma per un'aggressione omofoba. E all'improvviso tutta la sua cultura, tutta la bellezza che ogni giorno studia come professore di Storia dell'arte contemporanea all'Università Ca' Foscari di Venezia, a Raffaello non bastano più. Vuole una cosa sola: la vendetta. Ha deciso di tenere un ultimo corso, sull'arte minimalista e concettuale. Ai suoi studenti intende lasciare un messaggio: la bellezza non salverà il mondo da sola e le stesse emozioni che danno luce alla vita rischiano di colorarla di violenza. Sarà il suo canto del cigno prima di abbandonare l'alveo rassicurante della teoria, e passare alla brutalità dei fatti. Non bastano a dissuaderlo né la compostezza della sua compagna, Rosaria, né la dolcezza della dottoressa Jeanne de Couteaux, che cura Matteo: con l'aiuto del Colombiano, commerciante di pietre preziose con un passato nella lotta armata, Raffaello mette in atto il suo piano indicibile. |
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LE ALTALENE - Mauro Corona
MAG C 10459
Dal giorno in cui, sessant’anni fa, piovve terra sulla terra, e terra nell’acqua, e terra su duemila anime morte, di cui quattrocentottantasette bambini, a Erto il tempo ha continuato a oscillare tra dolore e speranza di rinascita, ricordi tragici e difficili presenti, memoria di una povertà aspra e dura ma viva e vitale che si riflette nel benessere vuoto e triste dell’oggi. La voce narrante di questo romanzo lirico, struggente, ferocemente intimo, conduce il lettore in un continuo andare e venire su e giù nel tempo: il vecchio ricorda e racconta il suo mondo com’era, prima che la cieca avidità dell’uomo lo distruggesse, e insieme racconta la sua vita, l’infanzia e la prima adolescenza, la spensieratezza di tre fratelli che si alterna alla incomprensibile violenza della vita famigliare, e che si deve misurare con il tormento di una comunità stravolta dal dolore. E poi la maturità e la vecchiaia, il presente, che porta su di sé il peso di una vita intera: e il simbolo di tutto questo sono le altalene del paese, che il narratore ricorda nel loro oscillare gioioso tra le grida felici dei bambini, e che vede oggi ferme, vuote, arrugginite. |
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ASTRI AMARI. PER UN’ASTROLOGIA TRANSFEMMINISTA
MAG D 6344/75
L'astrologia è da qualche anno al centro di un dibattito che vede in contrapposizione chi la ritiene una truffa da ciarlatani e chi invece ne sostiene l'autorevolezza e l'utilità. Probabilmente l'astrologia è succube di un pregiudizio che la riconduce a un'idea di magia, un po' oscura e un po' finta. Il fatto è che può non essere solo questo. In linea con la missione che i Saggi Pop portano avanti da anni, questo saggio vuole scardinare tutto il pensiero verticale ed escludente alla base di una pratica che, con i giusti strumenti, può diventare uno strumento femminista e trasversale di lotta all'oppressione, di miglioramento di sé e di consapevolezza. L'astrologia può così risultare un sapere descrittivo e non prescrittivo, che permette di osservarsi fuori dai tranelli dell'identità, di riconoscersi esattamente pur cambiando nel tempo, di rivendicare il senso di appartenenza e il significato di scopo, di cercare connessione con le persone attraverso la bellezza delle stelle. Prefazione di Rachele Borghi. |
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GUIDA ALLA MOSCA RIBELLE - Valentina Parisi
MAG D 6345/17
Identificata spesso con il potere, Mosca ha in realtà un'anima ostinatamente ribelle. Dalla rivolta del rame del 1662 alla Rivoluzione d'ottobre, dai demoni di Sergej Necaev eternati da Dostoevskij fino alle proteste anti-governative del 2011-2012 e a quelle attuali, la vecchia capitale russa si rivela popolata da anarchici, dissidenti e artisti capaci di appropriarsi dei luoghi-simbolo del dispotismo e di mutarli radicalmente di segno. Prefazione di Gian Piero Piretto. |
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PER CONOSCERSI SERVE METTERSI ALLA PROVA - Lucio Anneo Seneca
MAG C 10517
Seneca torna a parlare dell'uomo e di due sue attitudini opposte: la saggezza e l'ira. Ira che non è irascibilità, così come non è decisione e slancio, ma un sentimento irrazionale, spesso anticamera della crudeltà. Esiste un antidoto, si chiede Seneca? Sì, la ragione, coerente quanto l'ira è incostante; e la pacatezza, la capacità di mettere del tempo tra noi e ciò che ci destabilizza per abituarci a una visione limpida, sgombra da sentimenti inquinanti. Seneca ci invita a rimanere umani, a essere superiori alle malevolenze e alle ingiurie. Perché non ne vale la pena: il tempo di un battito d'ali e voliamo via. |
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LO SAPEVO, QUI, SOPRA IL FIUME HAO ARTICOLI PER GIORNALI - Carlo Rovelli
MAG C 10588
Un viaggio affascinante da Saffo e Aristotele a Heidegger, dal cosmo di Brunetto Latini e Dante a quello di Galileo, tra storia della scienza e filosofia, musica e cinema, ricordi personali e battaglie ideali, pacifismo e guerra alle diseguaglianze. Contro pigrizia e ipocrisia. Zhuangzi e Hui Shi passeggiavano sul ponte sopra il fiume Hao. Zhuangzi osservò: «Quei pesciolini che si aggirano rilassati e senza fretta, sono pesci felici!». Al che, Hui Shi obiettò: «Tu non sei un pesce; come fai a sapere come sta un pesce?». «Quando hai detto “come fai a sapere come sta un pesce?”, sapevi che lo sapevo. Lo sapevo, qui, sopra il fiume Hao.» Il dialogo che apre e dà il titolo a questo libro proviene da uno dei grandi testi dell’umanità, lo Zhuangzi, l’opera del «Maestro Zhuang», figura centrale del taoismo. La sua forza sta «nella capacità di mettere in dubbio ciò che appare ovvio, ribaltare punti di vista e aprire prospettive». Anche Keplero, per «convincere un’umanità esterrefatta che la Terra non è il centro del cosmo e gira velocemente su sé stessa», procede a un ribaltamento di prospettiva: nel suo Somnium, racconta di un islandese e della madre, portati sulla Luna dal «più mite e innocuo dei demoni», che osservano la Terra, il Sole e il cosmo da un corpo celeste in movimento; e mentre leggiamo ciò che descrivono ci rendiamo conto che anche noi, sulla Terra, stiamo osservando l’universo da un corpo in movimento... «Cambiare punto di vista, cambiare prospettiva»: è questo l’esercizio intellettuale, morale e civile che Carlo Rovelli, dopo il grande successo di Ci sono luoghi al mondo dove più delle regole è importante la gentilezza, propone nel suo nuovo libro, una raccolta degli articoli scritti negli ultimi anni. |
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NEXT LOVE - Alberto Giuliani
MAG C 10378
Next Love è la storia di un uomo che ha deciso di attraversare il mondo per trovare una risposta alla domanda più difficile di sempre: che cos’è l’amore? Per Alberto Giuliani l’amore è, innanzitutto, una forma di viaggio; per amare è necessario che il nostro corpo «si sposti», che arrivi nel luogo che stava cercando, che lo abiti. Solo lì si sentirà finalmente accolto, pur sapendosi nudo e indifeso. I luoghi in cui vogliamo restare non sono altro che le persone che amiamo, e la misura di questo sentimento non è il tempo che trascorriamo insieme, ma la strada che abbiamo fatto per raggiungerle. Da un continente all’altro, da un amore all’altro, l’autore traccia un atlante sentimentale che ci permette di restituire fisicità all’esperienza più misteriosa di tutte: c’è chi per amore finisce per impazzire a Buenos Aires, chi si toglie la vita a Parigi, chi da Pechino viaggia fino in Europa. E ancora, chi si scopre innamorato e monogamo in Guinea Bissau, chi invece abbraccia il poliamore a Madrid, chi il movimento «ecosexual» a Portland. Ci sono amori che durano un giorno e altri che resistono cento anni. |
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