SCELTI PER VOI
Rubrica a cura di Emanuele Romallo
DICEMBRE 2023
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SAGGISTICA
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SCOPERTE E RIVELAZIONI. CACCIA AL TESORO DELL’ARTE - Vittorio Sgarbi
MAG C 10516

“Ci sono quadri che portano in sé un mistero che appare impenetrabile, sia per l’assenza di dati di provenienza, sia per una resistenza a fornire elementi di riconoscibilità, che sono gli stessi per cui l’occhio ritrova i tratti del padre o della madre nel figlio, sentendone l’aria di casa. Quest’ultimo esercizio, per il critico, ha qualcosa di magico. È una penetrazione oltre la superficie delle immagini, per individuare l’anima dell’autore, la sua natura profonda.” Vittorio Sgarbi interpreta da sempre la sua missione di critico d’arte come un’appassionata, e inesauribile, ricerca di bellezza. Una bellezza che si mostra spesso evidente, riconoscibile, documentata, e chiede solo di essere raccontata. Ma accade talvolta che essa, al contrario, rimanga celata: perché nascosta in luoghi remoti e meno battuti, oppure annebbiata da attribuzioni frettolose e clamorosi abbagli, o ancora semplicemente dimenticata nel corso del tempo. È in questi casi che il critico si fa esploratore, detective, cacciatore di capolavori perduti. Musei, palazzi, case d’aste e pievi di provincia sono il terreno di questa caccia al tesoro che Vittorio Sgarbi conduce in prima persona, percorrendo chilometri attraverso l’Italia, osservando le opere dal vivo, studiando i cataloghi. L’occhio del critico restituisce così un patrimonio di bellezza finora sconosciuto: dalla straordinaria scoperta, diventata un caso mondiale, di un nuovo Caravaggio a Madrid al busto di Canova ritrovato in una collezione privata, dall’apparizione di nuove opere di Guido Cagnacci, Lorenzo Lotto e Guercino all’emozione di ampliare il catalogo di Jusepe de Ribera, Sassoferrato, Beniamino Simoni e Luca Giordano. Un viaggio inesauribile, che a ogni pagina rivela una sorpresa: Vittorio Sgarbi ci conduce al suo fianco nell’avventura dell’arte ritrovata.

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ARGOMENTARE É DIABOLICO RETORICHE E FALLACIE NELLA COMUNICAZIONE - Roberta Covelli
MAG D 6284

Questo libro tratta di artifici retorici per chiunque voglia difendersi da finzioni e fallacie, ma anche per coloro che le vogliano usare (anche se confidiamo di persuaderli a non farlo). Col definitivo affermarsi dei Social network come forma privilegiata di comunicazione, lo scambio e la dialettica si vanno inclinando e trasformando proprio in relazione al mezzo, e ogni disputa o conversazione che emerge, a disposizione di una sempre più vasta platea, è analizzabile nei suoi valori di verità, finzione, deviazione, e riconoscibile nelle sue forme tossiche, ricorrenti e contagiose. Ecco perché avere i giusti mezzi per analizzare l’immensa quantità di narrazioni che quotidianamente ci troviamo davanti è non solo utile, ma in qualche modo vitale. Ed ecco perché in coda al libro c’è anche un comodo prontuario riassuntivo, da consultare ogni qualvolta se ne senta l’urgenza.

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L'ETICA DEL VIANDANTE - Umberto Galimberti
MAG C 10458

L’Occidente ha due radici: il mondo greco e la tradizione giudaico-cristiana. Per quanto dischiudano orizzonti completamente diversi, entrambi descrivono un mondo dotato di ordine e stabilità. Ma noi viviamo nell’età della tecnica. È finito l’incanto del mondo tipico degli antichi. È finito anche il disincanto dei moderni, che ancora agivano secondo un orizzonte di senso e un fine. La tecnica non tende a uno scopo, non apre scenari di salvezza, non svela la verità: la tecnica funziona. L’etica, come forma dell’agire in vista di fini, celebra la sua impotenza. Il mondo è ora regolato dal fare come pura produzione di risultati. L’unica etica possibile, scrive Umberto Galimberti, è quella del viandante. A differenza del viaggiatore, il viandante non ha meta. Il suo percorso nomade, tutt’altro che un’anarchica erranza, si fa carico dell’assenza di uno scopo. Il viandante spinge avanti i suoi passi, ma non più con l’intenzione di trovare qualcosa, la casa, la patria, l’amore, la verità, la salvezza. Cammina per non perdere le figure del paesaggio. E così scopre il vuoto della legge e il sonno della politica, ancora incuranti dell’unica condizione comune all’umanità: come l’Ulisse dantesco, tutti gli uomini sono uomini di frontiera. Oggi l’uomo sa di non essere al centro. L’etica del viandante si oppone all’etica antropologica del dominio della Terra. Denuncia il nostro modello di civiltà e mette in evidenza che la sua diffusione in tutto il pianeta equivale alla fine della biosfera. L’umanesimo del dominio è un umanesimo senza futuro. Il viandante percorre invece la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura. Così ci guida Galimberti: “L’etica del viandante avvia a questi pensieri. Sono pensieri ancora tutti da pensare, ma il paesaggio da essi dispiegato è già la nostra instabile, provvisoria e incompiuta dimora”.

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FUMETTI, ANIME DEL VISIBILE - Gino Frezza
MAG C 10394

Fumetti, anime del visibile indaga il ruolo vitale e necessario svolto dai comics nel più vasto e complesso sistema dei media. Il libro di Frezza parte dalle origini, dalla formazione degli apparati e sistemi di comunicazione del fumetto; attraversa i simboli e le immagini dei supereroi e degli eroi dell’avventura di carta, evidenziando la loro capacità di rappresentare momenti decisivi del Novecento e dell’evoluzione tecnologica; ricapitola gli intensi e fecondi rapporti tessuti con il cinema; indaga il successo e le radici culturali del fumetto del terrore dagli anni sessanta ad oggi. Straordinaria icona del presente, mutevole, radicale, trasgressiva, il fumetto viene mostrato quale forma viva e sorprendente della cultura contemporanea.

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ITALO - Ernesto Ferrero
MAG C 10523

Chi era veramente Italo Calvino? «Non troverete nulla», rispondeva a chi cercava di scavare nella sua storia intima e biografica, fedele all’immagine dello scrittore appartato, del Barone rampante che vive sugli alberi: l’inafferrabile che voleva essere soltanto una mano che scrive. Eppure Ernesto Ferrero dimostra, con l’empatia del suo sguardo, come si possano illuminare dall’interno gli intrecci segreti tra la vita e l’opera di uno dei grandi del Novecento. In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, Ernesto Ferrero ci offre un ritratto dello scrittore dietro le quinte, nei tratti caratteriali meno noti, nei risvolti privati, lungo i vent’anni di vicinanza e lavoro comune in Einaudi. E lo fa con quel tono di voce che ha già saputo incantarci nei “Migliori anni della nostra vita” o nel recente “Album di famiglia”. Prendono vita i rapporti di Calvino con i genitori, l’importanza dell’imprinting famigliare, la passione per i fumetti e il gusto del disegno, l’amicizia con Eugenio Scalfari, i soprassalti della guerra partigiana, le passioni del dopoguerra, il legame con la Liguria, gli amori, tra cui il capitolo della relazione con Elsa De’ Giorgi, fin qui poco studiato. E poi il lavoro quotidiano, con i suoi piccoli segreti, in Einaudi e nelle redazioni dei giornali, l’incontro con Hemingway a Stresa, la visita a Silvana Mangano e Vittorio Gassman sul set di “Riso amaro”. E ancora il trauma dell’invasione sovietica in Ungheria e il progressivo distacco dal Pci e dalla politica militante, il viaggio in America, il matrimonio con Chichita Singer e le gioie della paternità con la nascita della figlia Giovanna, le decisive letture scientifiche, incontri-chiave (Perec, Barthes, Queneau), la fascinazione delle immagini, la scoperta dello strutturalismo e i soggiorni nelle metropoli come in altrettanti romitaggi, da Parigi a Roma, sino all’approdo ideale nella pineta toscana di Roccamare, dove scrive le “Lezioni americane”. L’insulare Calvino sembra sempre altrove, ma rimane a stretto contatto con il proprio tempo. Il filo che si snoda lungo la biografia è fittamente intrecciato all’opera e ne illumina dall’interno la genesi e gli sviluppi, il metodo di lavoro, sempre sostenuto da una forte tensione etica, sperimentale e progettuale. Perfino il radicale disincanto degli ultimi anni non impedisce a Calvino di dare spazio a tutto quello che non è inferno, di reinventare se stesso e nuovi modi di fare letteratura. Con il suo approccio confidenziale e una scrittura che mira a raggiungere una fusione tra il «romanzo» biografico e il saggio critico privo di connotazioni specialistiche, Ernesto Ferrero ci aiuta così a capire meglio una delle figure più amate della nostra letteratura.

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L’INFEDELTÀ IN MANZONI. PASSIONI E RAGIONE NELLE TRAGEDIE E NEI PROMESSI SPOSI - Alberto Volpi
MAG D 6355

Perché i protagonisti delle opere di Alessandro Manzoni tradiscono? L'autore esamina le diverse manifestazioni del tema dell'infedeltà nella produzione letteraria dello scrittore milanese analizzando le radici dei tradimenti di don Abbondio, di Gertrude e dell'Innominato. Emerge come le passioni siano nemiche tanto dei comandi divini quanto della ragione e dove si evidenzia la divergenza tra le storie narrate degli uomini e la Storia provvidenziale. Un tema originale per uno scrittore definito spesso come "conservatore e tradizionalista".

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TEORIA E PRATICA DELLA NON-VIOLENZA - Gandhi
MAG D 6332

«Le future generazioni a stento potranno credere che un uomo di siffatta statura morale sia passato in carne ed ossa sulla terra» (Albert Einstein). «La verità e la non-violenza sono antiche come le colline». Da una delle più alte espressioni della coscienza morale del nostro secolo, un messaggio di intatta attualità. Questa antologia – che comprende una scelta degli scritti politici 1919-1948, dall’Autobiografia e da La forza della verità – vuole mettere in luce i momenti essenziali in cui si articola la non-violenza gandhiana, intesa come unità di pensiero e azione. Nella prima parte sono raccolti e ordinati gli scritti che trattano i principî fondamentali della non-violenza: la concezione etica di Mohandas Karamchand Gandhi, la distinzione fra nonviolenza del forte e non-violenza del debole, il rapporto fini-mezzi, l’atteggiamento nei confronti della violenza e della guerra. Nella seconda, le pagine più importanti per la comprensione della prassi della non-violenza: i requisiti e la preparazione dei non-violenti, le varie tecniche di lotta.

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DISCORSO SULL’ORRORE DELL’ARTE - Baj Virilio
MAG D 6339

Perché una bottiglia di gin abbandonata per terra in un padiglione della Biennale di Venezia attira pensosi capannelli di ammiratori che si sussurrano commenti estasiati? Baj, pittore, e Virilio, urbanista, si interrogano reciprocamente sullo statuto e la percezione dell'arte e dei luoghi che la ospitano e la espongono. Il destino attuale dell'arte, la sua evoluzione, sembrano essere una delle dimensioni privilegiate per cogliere lo spirito dei tempi, anzi il mercato dell'arte ha preannunciato la New Economy e molte altre virtualità. Nella maniera di rapportarsi all'arte si è prodotto una sorta di plusvalore che è divenuto talmente importante da rendere impossibile una critica seria. La critica diventa pettegolezzo e celebrazione, mentre l'opera d'arte diventa un'icona di sé stessa, priva di un significato intrinseco in quanto ridotta a macchina per produrre pseudo-filosofie, pseudo-estetiche, pseudo-problematiche.

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COME PARLARE IL BALENESE - Tom Mustill
MAG C 10358

Come parlare il balenese ci pone davanti ai quesiti aperti del dialogo interspecie e del nostro rapporto con la natura e gli ecosistemi. Perché se riusciremo davvero a comunicare con specie che con il nostro comportamento abbiamo condotto sull’orlo dell’estinzione, siamo sicuri di essere pronti ad ascoltare quello che avranno da dirci? Immaginatevi su un kayak con un gruppo di escursionisti per avvistare balene nella baia di Monterey in California. Il clima è tiepido, l’oceano calmo, il vento fermo. Poi, improvvisamente, a pochi metri da voi, la superficie dell'acqua esplode come colpita da una bomba e un cetaceo di trenta tonnellate guizza fuori dal nulla, ricadendo esattamente sopra la vostra imbarcazione.

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CODICE CALVINO - Giuseppe Lagrasta
MAG C 10435

Le strategie di Italo Calvino, s'incarnano alla mappa del mistero del labirinto, all'oggetto misterioso che può rappresentare una città moderna e postmoderna, all'Atlante dei sogni cosmicomici, alla mappa della collezione di sabbia che frantuma gli istanti della clessidra. E tra memoria e storia, descrizione, racconto e aforismi, la mongolfiera carica di libri scritti da Italo Calvino, si accompagna a tanti viaggiatori e questa è la sfida vinta dal ligure rappresentata dalla sua storia narrativa: offrire un viaggio d'avventura dove il palcoscenico è stato il cielo di carta, la città si è offerta quale tela fatta e disfatta da Penelope e Marco Polo che ha descritto il futuro delle città che sono ancora da venire.

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ITALO CALVINO E I CAVALIERI FANTASTICI - Chiara Lacirignola
MAG C 10573/9

Il volume è un percorso all'interno di quella narrativa calviniana specchio della tensione dell'autore verso la creazione di personaggi positivi ed eroici, modelli per l'uomo moderno che deve recuperare un ruolo attivo nella Storia. Se nell'immediato dopoguerra il neorealismo imprigionava gli artisti nella necessità di una produzione impegnata, Calvino sfugge a questo imperativo esaltando i valori della mobilità, della rapidità, dell'azione e li racchiude in personaggi attivi, idealisti e indagatori. Tuttavia gli avvenimenti storici, le delusioni, ma anche i viaggi e i nuovi incontri mutano la prospettiva con cui l'autore tratta l'archetipo del cavaliere, il quale abbandona la storia civile per proiettarsi in uno spazio meta-temporale e meta-letterario. Nel percorrere la strada della riattualizzazione del mito cavalleresco Calvino non esita a ricorrere a una delle più marcate attitudini narrative tardo-novecentesche, la riscrittura, che lo porta ad attingere non solo alla tradizione letteraria nazionale (Ariosto in primis) ma anche a quella internazionale (dal Don Quijote all'avanguardia francese de Les fleurs bleues), in un fecondo connubio di topoi cavallereschi e fantastici.

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METAMORFOSI DI UN MISTERO. SAVINIO E APULEIO - Angelo Vannini
MAG C 10573/24

Nel corso della sua carriera letteraria Alberto Savinio (1891-1952) ha più volte letto e "riscritto" le "Metamorfosi" di Apuleio (II secolo d.C.), opera narrativa nota anche come l'"Asino d'oro". Questo studio cerca di comprendere tanto le motivazioni che hanno portato Savinio a confrontarsi con il testo apuleiano, quanto gli esiti filosofici ed estetici della sua rielaborazione, esplorandone i molteplici livelli. L'operazione saviniana di riscrittura si caratterizza da un lato per l'adattamento e la rielaborazione del rapporto ermeneutico tra testo e lettore che Apuleio aveva impostato, e dall'altro per la ristrutturazione dei dispositivi enunciativi. Da questo punto di vista lo studio approfondisce lo strumento concettuale della metalessi per sondare il modo in cui Alberto Savinio fa interagire verità e finzione, testo e realtà. Infine, esso presenta un'interpretazione filosofica delle riscritture saviniane di Apuleio, mostrando come lo scrittore italiano abbia cercato con esse di riflettere sul problema del male nella natura umana.

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AUTOBIOGRAFIA SCIENTIFICA - Aldo Rossi
MAG C 10371

Per parlarci di sé stesso Aldo Rossi ha raccolto, «in discreto disordine», ricordi di luoghi e cose abbandonate, frammenti di oggetti, forme, luci, gesti, sguardi, emergenze di letture, citazioni di testi e autori amati. Questa «autobiografia dei progetti che si confonde con la storia personale» svela ciò che sta alle spalle di un'originale teoria dell'architettura: la poetica di un grande autore, il percorso della sua educazione formale, che procede dall'osservazione delle cose alla memoria delle cose. Ritornano, sospinti da un pensiero analogico e meditante, ostinato e ripetitivo, i concetti fondamentali intorno a cui si è sviluppata la ricerca di Aldo Rossi - lo spazio, il tempo, l'energia, la naturalezza, la morte - e, come un'ossessione, i motivi che, quasi moduli elementari, ricorrono a contrassegnare le sue diverse opere: il mercato, il teatro, la villa, la torre, il silos, il timpano, la banderuola... Questo prezioso diario lungo dieci anni apre squarci biografici e poetici in un particolare percorso di evoluzione artistica e dà all'esposizione della teoria architettonica, nella sua genesi, il fascino e la bellezza di un racconto.

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SEI SCETTICO? UNA FILOSOFIA ANTICA PER I TEMPI MODERNI - Antonio Sgobba
MAG C 10530

Viviamo in un'epoca dominata dallo scetticismo. Dai complottisti ai no-vax, dall'antiscientismo al relativismo piú paradossale, sembra che l'imperativo sia non credere a niente, temere sempre di essere ingannati da qualcuno. L'esposizione ai social, poi, amplifica il senso di smarrimento e ansia che questo scetticismo generalizzato semina in noi. O forse la salvezza arriverà proprio dallo scetticismo, da un altro tipo di scetticismo? Raccontando l'affascinante storia dei primi filosofi scettici, di Pirrone e dei suoi allievi, del viaggio in India al seguito di Alessandro e dell'incontro con la saggezza dei brahmani, Antonio Sgobba scrive un sorprendente manuale di sopravvivenza al presente. La storia della filosofia cambia dopo un viaggio. O meglio: dopo una spedizione. Terzo secolo avanti Cristo: nel mondo greco tutto ruota attorno ad Alessandro Magno. A lui si legarono due filosofi che influenzeranno la storia del pensiero dei millenni successivi. Di uno sappiamo praticamente tutto: Aristotele fu l'istitutore del giovane imperatore e ci ha lasciato un vasto corpus di opere che studiamo da piú di due millenni. Dell'altro ci ricordiamo forse meno spesso: ad accompagnare Alessandro, per un breve periodo, ci fu anche Pirrone, filosofo di una ventina d'anni piú giovane di Aristotele. Dai due pensatori discesero due modelli filosofici contrapposti che si confrontarono nei secoli successivi e che ancora si confrontano: il dogmatico e lo scettico. Raccontando l'affascinante storia di Pirrone e dei suoi allievi, del viaggio in India e dell'incontro con la saggezza dei brahmani, Antonio Sgobba scrive un sorprendente manuale di sopravvivenza al presente. Sí, perché ripercorrere il pensiero scettico, il fiume pirroniano che attraversa, a volte sotterraneo, a volte in superficie, tutto il pensiero occidentale, permette di intessere un piccolo manuale per cambiare la vita di ogni giorno: dall'ansia («l'ansia è la malattia, la sospensione del giudizio è la cura, il pirroniano è il medico»), alla politica («Una politica che ammette di non conoscere la verità forse non è una cattiva idea data la condizione di ignoranza in cui spesso ci ritroviamo ad agire»), dalla salute alla tolleranza che non sfocia in un paralizzante relativismo.

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CONFESSIONI DI UN GIOVANE ROMANZIERE - Umberto Eco
MAG C 10553

Umberto Eco ha pubblicato il suo primo romanzo, "Il nome della rosa", nel 1980, quando aveva 48 anni. In queste “confessioni”, nate in occasione delle Richard Ellmann Lectures nel 2008 – un prestigioso ciclo di conferenze tenuto per la Emory University ad Atlanta – ha alle spalle una lunghissima carriera di studioso, ma una carriera di narratore di “soli” ventotto anni: “pertanto mi considero un romanziere molto giovane,” dice in apertura del volume, “e, spero, promettente, che ha sinora pubblicato solo cinque romanzi e molti altri ne pubblicherà nei prossimi cinquant’anni.” In Italia La nave di Teseo pubblica ora per la prima volta questo libro, continuando ad approfondire l’autobiografia intellettuale di Eco, sotto altri aspetti (quelli legati alla filosofia) raccontata nel volume La filosofia di Umberto Eco. Qui l’attenzione è portata sul rapporto tra Eco e la scrittura. Il lettore trova così il racconto di come Eco ha iniziato a scrivere, fin dai quaderni della scuola, con gli inizi di romanzi poi incompiuti; la descrizione di come ha costruito i suoi complessi universi narrativi; il suo sguardo consapevole sul rapporto fra invenzioni romanzesche e teoria narrativa; e poi le sue grandi ossessioni, come la passione per elenchi e liste. A distanza di anni dalla sua pubblicazione originaria negli Stati Uniti, esce tradotto anche in Italia uno dei libri più personali di Eco – l’unico in cui racconta il suo processo creativo di narratore.

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TU UCCIDI. COME CI RACCONTIAMO IL CRIMINE - Paolacci & Ronco
MAG D 6344/78

L’omicidio è un elemento sempre presente nella storia umana. Ma perché si uccide oggi, nella nostra società? E in che modo la nostra società percepisce e racconta il crimine? In un percorso che passa in rassegna i molteplici aspetti dell’omicidio e del suo racconto, un autore e un'autrice del genere crime (che insieme hanno dato vita al personaggio del vicequestore Nigra) cercano di interrogarsi sul modo in cui viene interpretato l’omicidio nella nostra società, in che modo la distanza tra realtà e finzione agisce sull’immaginario collettivo e come questo viene di conseguenza strumentalizzato dalla comunicazione politica. Si vedrà in che forme l’interpretazione del crimine influenzi la cultura sociale e l’idea stessa di ‘bene’ e ‘male’, l’idea di colpa e di punizione, nonché quella di sicurezza e prevenzione. Il delitto, insomma, è uno strumento perfetto per indagare la società italiana contemporanea.

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LE TESSITRICI. MITOLOGIA DELL’INFORMATICA - Loreta Minutilli
MAG D 6344/77

Attraverso la narrazione intrecciata delle donne che hanno inventato la programmazione e dei miti sulla tessitura, prende forma una mitologia dell’informatica in cui le vite dimenticate delle programmatrici del passato vengono sfilate e disfatte perché, passando sotto la lente del mito, possano raccontare qualcosa sul futuro. Che legame c’è tra Ada Lovelace, la geniale matematica figlia di Lord Byron, e la metamorfosi di Aracne trasformata in ragno da Atena? O tra le Supplici di Eschilo e le sei donne che hanno programmato l’ENIAC, il primo computer della storia? Tutto ha inizio da un telaio: i miti delle donne greche che usano l’arte della tessitura per trovare soluzioni a problemi scomodi, ma anche la storia dell’informatica e l’invenzione dei primi computer, il cui funzionamento fu ispirato al meccanismo a schede perforate del telaio Jacquard. Attraverso la narrazione intrecciata delle donne che hanno inventato la programmazione e dei miti sulla tessitura, prende forma una mitologia dell’informatica in cui le vite dimenticate delle programmatrici del passato vengono sfilate e disfatte perché, passando sotto la lente del mito, possano raccontare qualcosa sul futuro.

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NON SIAMO CHE ALBERI. STORIE DELLA STORIA DEL BOSCO - Filippo Ferrantini
MAG D 6344/59

Proviamo a pensare agli alberi come a tanti personaggi di una sterminata e antichissima mitologia: noteremo con stupore quanti aspetti ci siano in comune tra noi uomini e il mondo vegetale, e che conoscerlo, vederlo nei suoi aspetti più curiosi può aiutarci a capire molto di noi umani. È intorno a quest’idea che si muove questo saggio, in cui un biologo e guida ambientale racconta alberi che conosciamo bene, scegliendo un linguaggio in cui riecheggia il Collodi di Pinocchio, e in cui le storie di rami e tronchi si mischiano ai caratteri delle persone, tra ombrosi frassini e pioppi allegri, pratici ontani e tigli gentili. Proprio come nei grandi poemi epici, qui le storie di alberi sono corredate da note e spiegazioni, mettendo assieme racconto ed esposizione scientifica.

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PER UNA RIVOLUZIONE DEGLI AFFETTI - Brigitte Vasallo
MAG D 6344/70

La monogamia ha un ruolo centrale nella storia occidentale, ed è intorno a questa che si sono sviluppati concetti portanti come amore, relazioni, famiglia. Questo libro riflette proprio su come molti dei meccanismi che pensiamo legati all’amore non siano altro che forme imposte, non determinate liberamente e tuttavia intimamente radicate nella società e in ciascun individuo. Capiamo così che intorno alla monogamia si sono formati anche i nostri concetti di Stato, di nazione, di identità, tutti rapporti fondati, in scala più o meno grande, sull’esclusività, sul possesso e sulle gerarchie. Ma non è tutto: alla critica del pensiero monogamo l’autrice, con lunga esperienza nell’attivismo poliamoroso, non risparmia una profonda critica diretta proprio al poliamore: un approccio che, nella prospettiva di questo libro, non riesce ancora a evitare di riprodurre forme di pensiero monogamo. Vasallo, facendo breccia in uno dei pilastri più solidi di tutta la storia occidentale, ci mostra le possibilità di un approccio diverso per un mondo diverso, per una radicale rivoluzione nelle relazioni, che siano erotiche, familiari o comunitarie.

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DIARIO DI UN DOLORE - C.S. Lewis
MAG 2752/245

Il dolore puro è difficile da raccontare. Ma qui qualcuno ci è riuscito, con una precisione e un'onestà che ci lasciano ammirati, arricchiti. Questo è un libro che riguarda da vicino chiunque abbia avuto nella sua vita un dolore. C.S. Lewis pubblicò nel 1961, sotto lo pseudonimo di N.W. Clerk, questo breve libro che racconta la sua reazione alla morte della moglie. Illustre medioevalista e amatissimo romanziere, amico di Tolkien e come lui dedito alle incursioni nel fantastico, C.S. Lewis si è sempre dichiarato innanzitutto uno scrittore cristiano. Ma un cristiano duro, nemico di ogni facile consolazione. E ciò apparirà immediatamente in questo libro perfetto, dove l'urto della morte è subìto in tutta la sua violenza, fino a scuotere ogni fede. Non c'è traccia di compiacimento o di compatimento per se stessi. C'è invece un'osservazione lucida, che registra le sensazioni, i movimenti dell'animo che appartengono al segreto di ciascuno di noi – e che spesso non vogliamo riconoscere.

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VICOLI DELLA MEMORIA - ConceiÇÃo Evaristo
MAG D 6288

Tra baracche di zinco e cartone, in una favela che sta per essere demolita, Maria-Giovane osserva il mondo e colleziona storie. Nonna Rita, Zio Totó, Bontà e gli altri abitanti dei vicoli raccontano di generazioni di diseredati, di persone nere la cui vita è ancora all’ombra della casa del padrone. Solo la curiosità di una bambina e il suo desiderio di imparare a leggere la realtà permettono di vedere in questo abisso ciò che più conta: la ricerca della giustizia, la cura degli affetti, l’amore. "Vicoli della memoria" è una pietra miliare della letteratura brasiliana ed è un delicato inno alla narrazione come strumento di sopravvivenza.

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IL NAUFRAGIO DI ULISSE. UN VIAGGIO DELLA NOSTRA CRISI - Mauro Bonazzi
MAG D 5334/214

Il canto di Ulisse, nell'Inferno dantesco, è probabilmente il testo più celebre di tutta la letteratura italiana. E non solo, perché è proprio in questi versi che nasce l'immagine di Ulisse viaggiatore ed eroe della conoscenza. Impossibile, insomma, sottovalutare l'importanza e l'influenza di questa figura, nel corso dei secoli e ancora oggi. Eppure, tanto rimane da dire su quello che questi versi hanno da raccontarci, apparentemente così lontani e in realtà così vicini. Il viaggio e il naufragio di Ulisse sono una metafora potentissima per pensare la nostra condizione in questi tempi di crisi e incertezza. In fondo, tutto gira intorno a una tensione ineliminabile tra la conoscenza e la politica, come avrebbe visto Friedrich Nietzsche, un altro amante dei viaggi, reali e immaginari. Dove sono il bene e il male? Siamo convinti che la conoscenza salvi, aiutandoci a fare ordine nel nostro mondo. È davvero così?

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UMBERTO ECO E L’ONESTA FINZIONE. IL ROMANZO COME CRITICA DELLA POST-REALTÀ - Daniele Maria Pegorari
MAG C 10573/22

«Caro Pegorari, il suo è il saggio più bello che abbia letto sui miei lavori. Questo non vuole dire nulla, perché devo mettere in conto il mio naturale narcisismo. Comunque grazie». Così scriveva in una succinta eppure arguta mail Umberto Eco, il 7 luglio 2013, dopo aver letto l'inedito di questa monografia dedicata alla sua opera narrativa. Ora questo studio viene pubblicato in una versione aggiornata che tiene conto anche del suo ultimo romanzo, apparso nel 2015. Vi si accampa un ragionamento per il quale la produzione letteraria del filosofo e scrittore alessandrino, dagli anni Ottanta del "Nome della rosa" e del "Pendolo di Foucault", fino agli anni Dieci de "Cimitero di Praga" e di "Numero zero", persino sotto la maschera dissimulatrice della letteratura di genere, ha messo a tema il conflitto fra l'etica autoritaria della verità e la resistenza della realtà, sempre più soccombente nella società della comunicazione.

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LA SCUOLA È POLITICA - Simone Giusti, Federico Batini, Giusi Marchetta, Vanessa Roghi
MAG D 6344/46

La scuola non deve fare politica, dicono; eppure non potrebbe, anche volendo, evitare di essere politica, soprattutto perché porta ogni anno milioni di persone a stare insieme, condividendo esperienze e storie che inevitabilmente produrranno trasformazioni intime, profonde e durature. La scuola, semmai, ha il dovere di compiere delle scelte di campo e di decidere quali trasformazioni vuole ottenere, a quale scopo e al servizio di chi. Perché una cosa è lavorare al servizio dei cittadini più giovani, quelli che stanno disegnando la società di domani, e un’altra è lavorare al servizio dei genitori o, come spesso accade, degli insegnanti. E cambiando l’obbiettivo si modifica anche il senso della scuola, la sua finalità politica. Con questo saggio in forma di dizionario si intende offrire, voce per voce, uno strumento per aiutare a costruire una scuola che sia davvero, un giorno non troppo lontano, laica, popolare e democratica.

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POTERE FORTE - Roberta Covelli
MAG D 6344/47

Questo libro parte da un’idea: che la nonviolenza sia efficace e, comunque, necessaria. Ma soprattutto che sia una pratica attualissima. Un rifiuto attivo, che si realizza in una proposta filosofica e soprattutto pratica. Questo approccio ottimistico ma concreto alla realtà è in grado di sostenere una rivoluzione permanente: non solo nel rifiuto (della guerra, dell’autoritarismo, della violenza), ma nella ri-evoluzione della società, mezzo per l’affermazione dei diritti, la trasformazione dei rapporti, la distribuzione del potere di tutti. La nonviolenza diventa la lente privilegiata per interpretare il contemporaneo, che abbonda di discriminazioni, abusi, tendenze totalitarie: non un riutilizzo di una pratica già nota, ma l’attualizzazione ragionata di una proposta fondamentale.

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SOPRA E SOTTO LA POLVERE. TUTTE LE TRACCE DEL TERREMOTO - Alessandro Chiappanuvoli
MAG D 6344/43

Ogni terremoto è un fatto culturale, ancora prima che geologico: sotto la polvere e i detriti si aggrega una narrazione condivisa, fatta di dicerie e avvenimenti reali fusi insieme, a formare ricordi e nuove credenze. Le narrazioni dei recenti terremoti tendono a scindere i due aspetti: o sono asettiche raccolte di dati, o sono storie strappalacrime. Qui, invece, si porta allo scoperto lo stato fisico e mentale di chi ha vissuto e ancora vive nei territori che hanno conosciuto i sismi, la loro distruzione, e la necessità di ricostruire dopo che questi hanno fatto il loro corso. Qui ci sono i tanti volti del terremoto, e a ognuno è dedicato un duplice punto di vista, quello del racconto e quello dell’inchiesta, per restituire un’immagine potente, complessa e completa, della vita in un luogo in ricostruzione. E per raccontare la spinta, l’energia che ogni terremoto porta con sé, mentre avviene ma anche quando passa.

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FEMMINILI SINGOLARI. IL FEMMINISMO È NELLE PAROLE - Vera Ghena
MAG D 6344/60

Sindaca, architetta, avvocata: c'è chi ritiene intollerabile una declinazione al femminile di alcune professioni. E dietro a queste reazioni c'è un mondo di parole, un mondo fatto di storia e di usi che riflette quel che pensiamo, come ci costruiamo. Attraverso le innumerevoli esperienze avute sui social, personali e dell'Accademia della Crusca, l'autrice smonta, pezzo per pezzo, tutte le convinzioni linguistiche della comunità italiana, rintracciandone l'inclinazione irrimediabilmente maschilista. Questo libro mostra in che modo una rideterminazione del femminile si possa pensare a partire dalle sue parole e da un uso consapevole di esse, vero primo passo per una pratica femminista. Tutto con l'ironia che solo una social-linguista può avere.

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CHI HA PAURA DEI GRECI E DEI ROMANI? - Maurizio Bettini
MAG D 6334/217

Il dialogo è tutto nelle relazioni umane e sociali, interromperlo non può che metterle a rischio. Eppure, è proprio questo che avviene quando si manifesta la paura dei Greci e dei Romani, un fenomeno recente in grande crescita: un'interruzione del dialogo fra noi e i classici, fra noi e la storia, fra noi e il passato. I classici antichi sono diventati soggetti di cui aver paura. Non era facile prevedere che un giorno qualcuno avrebbe messo in guardia i giovani dalla lettura delle opere greche e romane, cospargendole di avvisi di pericolo o addirittura escludendone direttamente alcune dal canone; gli stessi che avrebbero accusato i classici di aver contaminato la nostra cultura con il razzismo, il sessismo, il suprematismo bianco, arrivando al punto di auspicare addirittura l'abolizione del loro insegnamento. Invece è accaduto. Si tratta di un fenomeno recente, ma soprattutto nuovo, inatteso, le cui motivazioni non possono essere ignorate: e come tutte le cose nuove e inattese, ha fatto sí che fosse necessario tornare a riflettere sullo stesso problema - che cosa sono i classici per noi? - da un nuovo punto di vista. Maurizio Bettini ci esorta dunque a tenere vivo il dialogo e a fuggire i pericoli insiti nella sua interruzione. Perché è proprio questo che avviene, quando si manifesta la paura dei Greci e dei Romani: un'interruzione di dialogo fra noi e i classici; non solo, fra noi e la storia, fra noi e il passato.

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DENTRO L’ALGORITMO - Donata Columbro
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Le formule che regolano il nostro tempo stanno negli algoritmi, ma come funzionano? Quanto sono corretti nei nostri confronti e quanti disastri generano? Andiamo a scoprirlo, in modo chiaro, diretto e combattente.

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ABITARE STANCA. LA CASA: UN RACCONTO POLITICO - Sarah Gainsforth
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Chi abita in affitto, la fascia di popolazione più povera, ha sempre meno scelta. In un mercato del lavoro mutato profondamente, un esercito di giovani, studenti e lavoratori precari è oggi intrappolato in una spirale di povertà. La casa rappresenta sempre di più un motivo di profondo malessere psicologico. È la casa stessa ad essere al centro di un conflitto insanabile: spazio della vita e della riproduzione sociale, la casa è la condizione per abitare il mondo. Ma è anche, sempre di più, una merce. I costi sociali di questa nuova crisi, che saranno pagati dalle generazioni future, saranno molto alti senza un’inversione di tendenza a partire da un bene fondamentale per la vita.

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SECONDO NATURA - Athena Aktipis
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Quando pensiamo alle forze che hanno dato vita al cancro non pensiamo all’evoluzione. In realtà le due cose sono strettamente connesse: il processo storico che ha creato la vita è il medesimo che crea il cancro. Questo saggio torna indietro a milioni di anni fa, al momento in cui le forme unicellulari diventarono organismi multicellulari, e fra quei corpi di cellule cooperanti emersero quelle che utilizzavano troppe risorse e si replicavano senza controllo. L’autrice mostra quanto l’evoluzione abbia spianato il campo per l’ubiquità del cancro, e perché continuerà a esistere finché esisterà la vita multicellulare. Tuttavia questo non significa che dobbiamo rinunciare a curarlo, anzi: l’approccio evoluzionistico può offrire nuove e promettenti opzioni per la prevenzione e i trattamenti della malattia. Grazie a una panoramica interspecie stiamo scoprendo nuovi meccanismi per la soppressione dei tumori, e i molti modi in cui le forme di vita si sono evolute per tenere il cancro sotto controllo. Accettando il fatto che il cancro è parte del nostro presente, passato e futuro biologico, e che non possiamo vincere una guerra contro l’evoluzione, le cure possono diventare più intelligenti, più strategiche, più umane.

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SCANSATEVI DALLA LUCE. LIBERTÀ E RESISTENZA DIGITALE - James Williams
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Cos’è l’economia dell’attenzione? Come ci condiziona? Per James Williams, prima strategist di Google poi filosofo formatosi a Oxford, la più recente minaccia alla libertà degli uomini viene dai sistemi di persuasione intelligente che sempre di più indirizzano i nostri pensieri e le nostre azioni. Mentre le tecnologie digitali rendevano abbondanti le informazioni, la nostra attenzione è diventata la risorsa che scarseggia e che le tecnologie competono per catturare, senza preoccuparsi di seguire gli obbiettivi che ci prefissiamo e aiutarci a raggiungerli. Abbiamo derubricato i danni che ne derivano come ‘distrazioni’ o piccoli fastidi: ma sono proprio questi, invece, a minare l’integrità della volontà umana a livello individuale e collettivo. Liberare l’attenzione dalle forze della persuasione intelligente può dunque essere il più importante compito morale e politico di questa epoca. Tenendo in equilibrio le nozioni dell’antica Grecia e quelle della Silicon Valley, l’analisi ragionata e appassionata di Williams fa luce su un aspetto cruciale dell’epoca in cui viviamo.

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ECCENTRICO. L’AUTISMO IN UN SAGGIO AUTOBIOGRAFICO - Fabrizio Acanfora
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A quarant’anni Fabrizio Acanfora si è scoperto autistico e per lui è stata una liberazione: non più quello strano, ma una persona con una diagnosi. Eccentrico racconta il dopo: l’accettazione, le crisi e le cure, il coraggio del coming out. Libro vincitore del Premio nazionale scientifica 2019, ora in edizione rivista, con un capitolo in più e la prefazione di Iacopo Melio.

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VIVERE MILLE VITE - Lorenzo Fantoni
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I videogiochi sono indiscutibilmente il medium che in pochissimo tempo è diventato il più ricco, diffuso, criticato e culturalmente rilevante di tutti i tempi. Qui si passano in rassegna le tappe fondamentali del percorso che ha portato quel sistema di intrattenimento a diventare una parte fondamentale della nostra cultura, ma lo si fa in modo confidenziale, intrecciando storia personale e universale. Si parla di tecnologia e famiglia, di scoperte continue, sale giochi, curiosità, notti insonni. E genitori nerd che portano in casa un Atari e poi ti restano accanto, anche quando non ci sono più. Questo libro, un po’ saggio e un po’ memoir – che come in un librogame prevede percorsi specifici studiati per diversi approcci alla lettura, e include una ‘videoludografia ragionata’ a corredo – è come quei videogiochi di una volta, che mettevano insieme più elementi per poter regalare un’esperienza totale. E non risparmia di farci capire quanto ogni esperienza culturale sia legata a una forte, imprescindibile traccia esistenziale.

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INCONSCIO NON RIMOSSO E MEMORIA IMPLICITA - Giuseppe Craparo, Clara Mucci
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Sigmund Freud è stato il primo a utilizzare il costrutto di inconscio non rimosso riconoscendo che «l'Inc non coincide col rimosso; rimane esatto asserire che ogni rimosso è inc, ma non che ogni Inc è rimosso». Si tratta di un'intuizione importante che Freud lasciò cadere, ma che le ricerche psicoanalitica e neuroscientifica contemporanee hanno ripreso e approfondito. Si è così aperta la strada a nuove scoperte e a riflessioni dalle importanti ricadute sulla teoria della mente, con una particolare attenzione alla memoria implicita delle precoci esperienze sensoriali ed emotive relazionali con le figure di accudimento e al loro coinvolgimento sia nello sviluppo normale che in rapporto ai traumi evolutivi. Ma le ricadute si sono avute anche sulla pratica clinica focalizzata sull'elaborazione delle esperienze affettive (sia pre-verbali e pre-simboliche che verbali e simboliche) e sul ruolo del cervello destro nella comunicazione emotiva tra paziente e terapeuta.

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IL PRIMO LIBRO DI TEORIA DEI MEDIA - Ruggero Eugeni
MAG C 10529

Le riflessioni teoriche hanno accompagnato la storia dei media dalla loro fondazione, nella seconda metà dell'Ottocento, fino ai nostri giorni. Nel corso di questa avventura, le teorie hanno aiutato a comprendere e spesso hanno influenzato le trasformazioni dei media: dalla originale fase meccanica a quelle elettrica, digitale-elettronica, fino all'attuale condizione algoritmica. Questo volume presenta in modo completo e organico le teorie dei media ordinandole in quattro grandi famiglie: la mediologia classica, critica, discorsivista e filosofica. Per ciascuna di esse vengono illustrati nell'Introduzione intenti, oggetti di studio, discipline, metodi, storia e testi fondamentali. Il volume utilizza quindi i differenti strumenti teorici per indagare alcuni grandi nodi del dibattito contemporaneo, mettendo in luce per ciascuno di essi la complessità interna e la ricchezza di rimandi esterni. Ne risulta uno strumento aggiornato, utile per chiunque intenda passare da un'esperienza immediata e poco consapevole dei media a una comprensione «tridimensionale» dei complessi fenomeni che ci avvolgono e di cui spesso siamo i protagonisti.

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DALL’URBANIZZAZIONE ALLE CITTÁ - Murray Bookchin
MAG D 6358

In questa originale ricostruzione dello sviluppo urbano, Bookchin ci mostra come le città non siano sempre state quelle concentrazioni utili a facilitare gli scambi capitalistici e il consumo individuale, ma siano piuttosto state il locus della convivenza, del confronto e della democrazia diretta. Non a caso la città, prima di trasformarsi in megalopoli, si è a lungo basata sul mutualismo più che sulla competizione, replicando il modo di funzionare tipico degli ecosistemi. Ed è all'interno di questo paradigma che i cittadini – la realtà vivente della democrazia, il corpo politico tangibile – dovrebbero rivendicare quel cruciale concetto di cittadinanza che lo Stato burocratico e il capitalismo consumista hanno vanificato, trasformandoli così in semplici elettori e clienti. È dunque necessario re-inventare un municipalismo libertario consapevole della sua ricchissima storia e capace di riportare la politica alle sue origini: non «arte di governo» in mano a professionisti e burocrati ma pratica di autodeterminazione quotidiana dei cittadini.

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PENSIERO STUPENDO. UN SAGGIO SUL TRADIMENTO - Luca Starita
MAG D 6344/74

Tradire è considerato un atto incredibilmente spregevole, e tuttavia ha moltissimo a che vedere con il desiderio, la libertà, e forse – se diversamente interpretato – anche la salute di una coppia. Ma come arrivare a una soluzione? Mescolando in modo sapiente la tradizione letteraria e la propria esperienza, la critica e la pratica, si cercherà di capire innanzitutto come mai l’idea di abbandonare l’esclusività nella coppia sia così osteggiata, e poi di analizzare le molteplici sfumature di una parola che suona come una coltellata, e tuttavia, talvolta, ci attrae inesorabilmente.

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MONSTRUMANA
MAG D 6344/71

Alla scoperta dei mostri della letteratura, del loro aspetto terribilmente umano e delle loro molteplici e incredibili suggestioni, sfaccettature, meraviglie e orrori. Noi e i mostri, alla fine, siamo solo due facce della stessa medaglia.