SCELTI PER VOI
Rubrica a cura di Emanuele Romallo
OTTOBRE 2025
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STORIA
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L' IMPERO COLONIALE DI CARTAGINE - Alessio Succa
BGC C 461

Nel corso del V secolo avanti Cristo, i Cartaginesi diedero vita a un grande impero marittimo, comprendente numerose colonie fenicie. Per diversi secoli Cartagine, la capitale dello Stato punico, costituì il centro politico, economico e culturale più importante del Mediterraneo occidentale. La supremazia cartaginese, tuttavia, fu spesso messa in discussione dalle altre potenze dell'epoca: Etruschi, Greci e, soprattutto, Romani. Nel presente saggio vengono esaminati, in modo accurato, i principali eventi storici che caratterizzarono la straordinaria civiltà fenicio-punica.

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RACCONTI DELLA RESISTENZA EUROPEA. - Gabriele PedullÀ
BGC C 551

La Resistenza al nazifascismo non è soltanto una storia italiana. L’angoscia della scelta, gli slanci generosi, l’eccitazione degli scontri armati, il fantasma del tradimento e il rischio della morte percorrono le pagine di tutti gli scrittori che vissero quegli anni di lotta contro le tenebre, dai Pirenei ai Balcani, fino a Samarcanda. Più ancora della storiografia, forse, è proprio la letteratura che ci permette di ricomporre la grande avventura partigiana in Europa in un quadro unitario, per quanto sfaccettato e molteplice. Da Camus a Brecht, da Saint-Exupéry a Fallada, da Pahor a Duras, oltre trenta voci illuminano le passioni di una stagione al tempo stesso cupissima ed entusiasmante, facendo rivivere le palpitazioni e gli ideali, le sofferenze e le speranze di allora. Per ribadire che veniamo tutti orgogliosamente dalla stessa Storia. Nel 2005, per il sessantesimo anniversario della Liberazione, in questa stessa collana Gabriele Pedullà aveva curato i “Racconti della Resistenza”, che da allora si sono imposti come una lettura imprescindibile sull’argomento. A distanza di vent’anni esatti Pedullà prosegue quella ricerca allargando lo sguardo all’intero continente europeo. Perché la Resistenza non è stata una soltanto, o forse sì: nel quadro eterogeneo degli Stati assoggettati al nazifascismo, nonostante le mille differenze, la ribellione contro l’oppressore è riuscita a unire tutti i popoli d’Europa nel nome degli stessi ideali di pace e di libertà. Se durante la guerra non mancarono le pubblicazioni clandestine pensate per rinsaldare le coscienze dei cittadini e spingerli al sabotaggio degli occupanti, è soprattutto dopo la Liberazione che su quegli anni sono fioriti in ogni lingua romanzi, racconti, memoriali, apologhi e addirittura favole, segnando nel profondo la letteratura del secondo Novecento a mano a mano che gli scrittori più diversi ne davano la propria interpretazione narrativa.

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LA SCOMMESSA DI COSTANTINO. COME IL CONCILIO DI NICEA HA CAMBIATO LA STORIA. - Giovanni Maria Vian
BGC B 76

Ci sono luoghi e date che hanno segnato svolte epocali che più o meno tutti ricordano. Eppure, non sono in molti a conoscere il nome di Nicea, sebbene nella primavera del 325 questa piccola città dell'Asia Minore - oggi in Turchia, a pochi chilometri da Istanbul - sia stata teatro di un evento che cambiò per sempre la storia del cristianesimo: il primo concilio ecumenico. Convocati dall'imperatore Costantino, oltre duecentocinquanta vescovi provenienti da diverse parti dell'impero si riunirono per rispondere a una questione centrale: chi è veramente Cristo? Il sovrano, che aveva posto fine all'ultima grande persecuzione contro i cristiani, sperava così di riuscire a pacificare le chiese. Si accorse ben presto che l'obiettivo era difficilmente raggiungibile, ma le conseguenze di quella sua iniziativa furono capitali: il dibattito acceso e cruciale di quelle settimane, infatti, avrebbe definito la fede e le basi teologiche su cui si fondano ancora oggi le diverse confessioni cristiane. Il Credo, formulato in quell'occasione, rimane fondamentale, così come le decisioni prese sulla data della Pasqua. In questo libro, Gian Guido Vecchi e Giovanni Maria Vian ricostruiscono con rigore storico e chiarezza narrativa quei giorni di fervente discussione, in cui la teologia, la politica e l'autorità imperiale si intrecciarono in un confronto destinato a lasciare un'impronta indelebile. Nicea non fu solo il primo di una lunga serie di concili che avrebbero scandito la storia della chiesa fino al Vaticano II, ma divenne il modello - seppure idealizzato - di ogni successiva assemblea ecclesiastica. A distanza di millesettecento anni, il concilio di Nicea si conferma uno spartiacque nella storia del cristianesimo e della civiltà occidentale.

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I CISTERCENSI NEL MEZZOGIORNO MEDIEVALE (SECOLI XII-XV). - Maria Loffredo
BGC B 74/110

Nel volume si prende in esame l'insediamento dei monaci cistercensi nel Mezzogiorno e il successivo sviluppo delle abbazie appartenenti all'Ordine tra il XII e il XV secolo. Per comprendere appieno il processo di "inserimento" nel territorio meridionale, si analizza il peculiare paesaggio religioso italomeridionale, popolato da eremiti, pellegrini e penitenti, si evidenziano i rapporti con le gerarchie laiche e religiose, dai sovrani del Regno di Sicilia al capitolo generale di Cîteaux e si esaminano le attività economiche in cui si impegnarono i monaci bianchi. In particolare, si pone l'accento sui contributi fiscali a cui furono sottoposte le comunità del Mezzogiorno. Ne emerge un quadro vivace e dinamico che va a definire un ulteriore tassello, fino a oggi troppo sottostimato, della storia del monachesimo e dell'Italia meridionale.

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L' ETÀ DELLE RIVOLUZIONI. PROGRESSO E RABBIA DA 1600 AI GIORNI NOSTRI. - Fareed Zakaria
BGC B 75

Viviamo tempi rivoluzionari. Ovunque si guardi, si riscontrano mutamenti radicali e forse irreversibili. L'assetto internazionale degli ultimi trent'anni si è dissolto e nuovi protagonisti - in particolare la Cina e la Russia - si sono affacciati sulla scena geopolitica minacciandone gli equilibri e la stabilità in nome di un diverso ordine mondiale. All'interno delle nazioni, i populismi sembrano minare il progetto liberale e le fondamenta stesse della democrazia. Sul piano economico, alcuni effetti deleteri della globalizzazione hanno messo in discussione il generale consenso attorno al libero mercato, mentre la rivoluzione digitale, con l'avvento dell'intelligenza artificiale, sta delineando scenari sconosciuti e inquietanti. Dopo decenni di apertura, cooperazione e integrazione, il risorgere dei nazionalismi e l'antagonismo tra le grandi potenze, nonché il conflitto esistenziale tra paesi democratici e autocrazie, lasciano presagire un futuro denso di incognite. Nonostante l'ampiezza e la simultaneità di queste trasformazioni, la nostra non è certo la prima epoca rivoluzionaria della storia. Altre rivoluzioni, in passato, hanno travolto società e istituzioni, ordinamenti politici e sistemi economici: quella liberale dei Paesi Bassi del XVII secolo, che ha creato la politica così come oggi la conosciamo, la Rivoluzione francese, con i suoi ideali di libertà, uguaglianza e fraternità, ma anche con la sua eredità di sangue, la rivoluzione industriale, che ha plasmato il mondo in cui viviamo. Secondo l'analista politico Fareed Zakaria - per «Foreign Policy» uno dei «dieci pensatori globali» più importanti dell'ultimo decennio - queste rivoluzioni sono rilevanti perché possono aiutarci a capire i cambiamenti in atto. Infatti, se a ogni progresso corrisponde una battuta d'arresto, se a ogni azione segue una reazione, oggi il rischio più grande che possiamo correre è quello di vedere compromessa l'idea di libertà che da almeno quattro secoli rappresenta il cuore dell'Occidente. Affrontare l'era delle rivoluzioni impedendo che le lancette della democrazia tornino indietro è la sfida che ci attende.

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NUOVO DISORDINE MONDIALE: DALL'11 SETTEMBRE AL GRANDE RESET. SAGGI, ARTICOLI, EDITORIALI E RIFLESSIONI SULL'APOCALISSE DELLA CIVILTÀ E DELLA DEMOCRAZIA. - Nicola Bizzi
BGC B 73

Il sottotitolo di questo libro (Saggi, articoli, editoriali e riflessioni sull’apocalisse della civiltà e della democrazia) non poteva essere più esplicativo riguardo ai suoi contenuti. Esso raccoglie, infatti, una selezione di ben ottantaquattro pezzi che uno storico e scrittore indipendente e controcorrente come Nicola Bizzi ha firmato nel corso degli ultimi anni per varie riviste e testate on-line. Anni difficili, turbolenti, anni di Kali Yuga, come egli stesso scrive nella sua prefazione, anni in cui le tenebre hanno inesorabilmente, giorno dopo giorno, – e non solo in senso metaforico – prevalso sulla luce, portando al graduale e progressivo restringimento dei nostri più basilari e fondamentali diritti e della nostra libertà. Quegli stessi anni che ci hanno accompagnato dalla false-flag dell’11 Settembre fino al colpo di stato globale che stiamo attualmente vivendo. Un colpo di stato che, con il pretesto di una falsa pandemia pianificata ad arte, mira al definitivo smantellamento della democrazia e all’instaurazione di quel Grande Reset, di quella “quarta rivoluzione industriale” che prevede l’avvento di una società distopica, tecnocratica e totalitaria in cui gli esseri umani saranno solo dei numeri, degli schiavi digitali. Nicola Bizzi, nel corso di questi anni, ha incessantemente denunciato, in suoi articoli e in sue inchieste giornalistiche, i piani e gli obiettivi del Nuovo Ordine Mondiale e i retroscena della politica e dell’economia, sia italiana che internazionale, spesso anticipando eventi e scenari che puntualmente si sono verificati in tutta la loro drammaticità. Questo libro, una sorta di memoriale e, al contempo, un diario degli ultimi dieci anni, può rivelarsi molto utile per uscire dalla Matrix, dalla Caverna di Platone, per acquisire consapevolezza e per comprendere come tutto è iniziato e come la distruzione pianificata dei diritti civili e costituzionali e l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale tecnocratico e orwelliano siano già in atto da molto tempo. Per comprendere quanto non esista un valore più grande della Libertà.

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IL MEZZOGIORNO E LA QUESTIONE UNIVERSITARIA. IL PIANO DEI NUOVI ATENEI E LA NASCITA DELL'UNIVERSITÀ DEL MOLISE (1951-1982). - Giuseppe Iglieri
BGC B 77

Sono trascorsi quarant'anni dall'approvazione della legge istitutiva di "nuove" Università nel Molise e nel Mezzogiorno (l. 590/1982), Particolarmente significativa per le regioni meridionali, essendo incentrata sulla visione innovativa di una rete di università strettamente correlate alla programmazione per lo sviluppo del territorio, seguita all'attuazione delle regioni a statuto ordinario. Con questo tema si inaugura il primo volume della Collana sugli Scritti e discorsi politici di Lello Lombardi, la cui connotazione è l'attualizzazione dei temi che hanno costituito oggetto delle battaglie politiche di Lombardi e di coloro con cui ha condiviso l'impegno, la passione e l'ispirazione ai valori democratici dell'Italia repubblicana. L'intento è quello di stimolare oggi il dibattito tra le istituzioni, le forze politiche, il mondo accademico e culturale, le realtà sociali e produttive del Paese, quale impulso per un percorso comune verso traguardi da tempo delineati, non ancora raggiunti. Per questa pubblicazione la Fondazione ha reso disponibile la ricca documentazione inedita del Fondo Lello Lombardi, depositato presso l'Archivio centrale dello Stato, che include il momento di svolta, gli anni '70, in cui Lombardi si sarebbe trovato a seguire e coordinare, dapprima nelle vesti di Assessore regionale alla Programmazione nel Molise e successivamente come Senatore della Repubblica, l'iter di costruzione del progetto preliminare, della proposta e della realizzazione definitiva del nuovo quadro normativo per il piano di sviluppo complessivo degli atenei nel Mezzogiorno. L'approfondimento sulla nascita dell'Università del Molise, arricchito dall'appendice documentaria, è testimonianza dell'azione incisiva di Lombardi nel dotare il suo territorio di questa prestigiosa istituzione. La Prefazione del Sovrintendente dell'Archivio centrale dello Stato, Andrea De Pasquale, evidenzia il ruolo fondamentale degli archivi custoditi presso l'ACS per la ricostruzione di momenti rilevanti nella storia politico-istituzionale e culturale italiana, quale presupposto per comprendere meglio il presente, orientando lo sguardo verso il futuro, investendo nelle nuove generazioni.

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AVVENTURE E DISAVVENTURE DEI CLASSICI. LIBRI PERDUTI, RITROVATI E SOGNATI DALL'ANTICHITÀ A OGGI. - Tommaso Braccini
BGC C 466/194

Che vita spericolata hanno avuto i classici! Gli ultimi esemplari di poesie, romanzi, trattati dell'antichità sono stati rubati, contrabbandati, mascherati, riciclati e nascosti. L'acqua del Nilo, l'inchiostro della censura, studiosi senza scrupoli, persino animali da cortile e avide SS hanno minacciato di toglierceli per sempre. Altri testi sono stati ritrovati dove meno ci si aspettava: versi di Plauto in una Bibbia, teoremi matematici sotto (false) miniature bizantine, racconti piccantissimi nella biblioteca di Montecassino, romanzi greci nella copertina di libri afgani. Per non parlare dei falsi, come un Satyricon completo che continua a circolare ancor oggi come se fosse autentico. E poi ci sono le leggende che sono nate intorno alle opere dell'antichità, da Omero, che avrebbe plagiato un'antica sacerdotessa egizia di nome Fantasia, alla gigantesca opera storica di Livio, che sarebbe integralmente conservata a Istanbul o in Marocco... o nei sotterranei di Castel dell'Ovo. Questo libro parla di opere sopravvissute nonostante tutto e tutti, dei miti che le hanno circondate, e degli uomini che le hanno rinvenute e salvate. È grazie a loro se Greci e Romani ci parlano ancora oggi.

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MAGISTRATE FINALMENTE. LE PRIME GIUDICI D'ITALIA. - Di Caro Eliana
BGC C 124/593

A sessant'anni dalla legge che aprì le porte della magistratura alle donne, affondiamo lo sguardo nelle storie delle otto vincitrici del primo concorso. La fotografia di un'Italia che faticosamente cambiava volto. Graziana Calcagno, Emilia Capelli, Raffaella d'Antonio, Giulia De Marco, Letizia De Martino, Annunziata Izzo, Ada Lepore, Gabriella Luccioli sono le «temerarie» vincitrici del primo concorso che, nel 1963, aprì le porte della magistratura alle donne: figure d'eccellenza, sconosciute ai più, che si misero in gioco sfidando il pregiudizio maschilista fortemente radicato in ambito giudiziario. Nel seguirne il percorso biografico e professionale – ricostruito attraverso documenti e testimonianze di discendenti e colleghi – ci si addentra in un'Italia caratterizzata da profondi mutamenti sociali e culturali, in una storia che è corale e individuale.

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I CAMPIONI CHE HANNO FATTO LA STORIA DEL TENNIS. - Riccardo Bisti
BGC C 452

In oltre 150 anni di storia, il tennis si è evoluto in ogni aspetto: attrezzatura, tattiche, preparazione degli atleti, tornei. A non cambiare mai è la presenza dei campioni: talenti straordinari, rivoluzionari nel gioco, carismatici nella personalità. Figure iconiche, che con le loro vite e le loro imprese hanno contribuito a definire la lunga e affascinante parabola di questo sport. Partendo dai personaggi di inizio Novecento e arrivando alle stelle del presente, Riccardo Bisti narra in ritratti coinvolgenti e ricchi di aneddoti le storie di cento campionesse e campioni che hanno segnato ogni epoca del gioco – Bill Tilden, Maureen Connolly, Rod Laver, Steffi Graf, le sorelle Williams, i “Big Three” che hanno dominato l’ultimo ventennio – senza dimenticare rivalità storiche come quelle tra Borg e McEnroe, tra Navratilova ed Evert, tra Sampras e Agassi e molte altre. Un volume irrinunciabile per chi vuole scoprire o rivivere l’epopea degli eroi che da oltre un secolo si danno battaglia sui campi di tutto il mondo, disposti a tutto pur di entrare nella leggenda di uno degli sport più amati e seguiti.

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I VINTI DEL RISORGIMENTO. STORIA E STORIE DI CHI COMBATTÉ PER I BORBONE DI NAPOLI. - Gigi Di Fiore
BGC C 450

Quasi tremila morti, migliaia di dispersi e deportati: fu questo il Risorgimento per i vinti nel Mezzogiorno d'Italia. Dallo sbarco di Garibaldi fino alla capitolazione dell'esercito delle Due Sicilie a Gaeta passarono appena nove mesi. Tanto bastò a sfaldare un regno, che la dinastia dei Borbone aveva guidato per 127 anni. Su quel tracollo solo ora emerge, finalmente nella sua interezza, uno spaccato da conquista militare: diplomazia, forza delle armi e politica riuscirono a creare le condizioni per un'annessione al Piemonte, che violava le norme del diritto internazionale, realizzata con i fucili senza il consenso delle popolazioni. In poco tempo le regioni meridionali, con 9 milioni di abitanti, furono "italianizzate": azzerati monete, codici penali e civili, burocrazie. Tra il 1860 e il 1861 gli sconfitti, protagonisti di questa ricostruzione storica, furono soprattutto migliaia di pastori, carbonari e contadini del Matese, delle Puglie, delle campagne salernitane, della Sicilia, dei Tre Abruzzi, del contado del Molise, della Calabria, di Napoli. Un esercito di oltre 50 mila uomini: meridionali, a difendere quella che allora era la loro Patria. Su quei mesi, sui militari, sulla generazione che realizzò in concreto il Risorgimento, sia nella vittoria sia nella sconfitta, l'Archivio Borbone è una miniera ancora poco esplorata.

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IL RACCONTO DELLA PITTURA ITALIANA. DA GIOTTO A CARAVAGGIO. - Stefano Zuffi
BGC C 452

Per gli appassionati d'arte ma anche per chi vuole compiere un viaggio nella geografia culturale del nostro paese, Stefano Zuffi illustra in modo coinvolgente e divulgativo tre secoli dell'arte italiana, da Giotto a Caravaggio - Libero.
La narrazione di tre secoli d'arte in 60 serrati capitoli, introdotti dalle parole dei testimoni dell'epoca: con un linguaggio piano, la storia della pittura italiana si intreccia con una geografia culturale in evoluzione. Si alternano sulla scena artisti e committenti, intellettuali e condottieri, nella cornice meravigliosa di città bellissime, di monumenti celebri, di cicli d'affreschi e di quadri indimenticabili. L'opera segue il percorso storico, dalle soglie del Trecento ai primi anni del Seicento, proponendo un orizzonte culturale che comprende tutta l'Italia. Il testo è corredato da una accurata selezione di immagini, da mappe storiche che documentano le variazioni dei poteri e da un apparato di brevi e incisive biografie dei principali artisti coinvolti.

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STATO E MERCATO. STORIA PENSIERO. - Antonio Russo
BGC B 72

Il libro delinea un quadro dettagliato dell’evoluzione del rapporto tra Stato e mercato dal 1500 a oggi. Il volume analizza approfonditamente tutti i paradigmi fondamentali dell’economia politica classica e contemporanea, e i contributi più interessanti emersi in campo sociologico e politologico in merito al ruolo dello Stato nell’economia. Obiettivo della trattazione è rendere contestualmente conto dell’evoluzione parallela tra storia economica, economia politica e politica economica. La presentazione dei contributi elaborati da ciascuna scuola di pensiero è introdotta da un’approfondita presentazione volta a delineare il contesto socio-economico e politico entro cui sono maturate le relative teorie. L’esposizione è arricchita da grafici, tabelle, dati, schemi esplicativi e quadri riassuntivi, finalizzati ad agevolarne la comprensione.

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L'ITALIA DI CARTA. VIAGGIO TRA LE PAGINE CHE HANNO RACCONTATO IL NOSTRO PAESE. - Antonio Canu
BGC C 283/1912

Dalle Dolomiti di Dino Buzzati alle Cinque Terre di Eugenio Montale, passando per la Sardegna di Grazia Deledda e la Maremma amata da Italo Calvino: Antonio Canu ci conduce in un viaggio attraverso l’Italia tra i luoghi che hanno ispirato scrittori, poeti e intellettuali di ogni epoca. Un racconto fatto di passi, sguardi e parole che è anche una riflessione sui molti modi in cui quei territori sono cambiati nel tempo. Che cos’è un paesaggio? Uno spazio oggettivo, descrivibile in modo univoco e preciso o qualcosa che muta e si trasforma al mutare delle nostre emozioni e delle esperienze che l’hanno abitato? Per Antonio Canu non si può descrivere un territorio senza tener conto dell’intreccio tra l’opera della natura e l’intervento, diretto e indiretto, dell’essere umano. Con l’occhio del naturalista e la curiosità del lettore, Canu percorre valli, città, laghi, mari e montagne d'Italia lasciandosi guidare dai pensieri e dalle voci degli autori che quei luoghi li hanno visitati, amati e immortalati nei loro scritti. Ecco che allora, come in un Grand Tour, vediamo apparire la Marsica illuminata dai racconti di Natalia Ginzburg e di Carlo Emilio Gadda. Ecco il Gargano cui tanti reportage dedicò Anna Maria Ortese. Ecco laggiù la Campagna romana, con i suoi pini a ombrello che affascinarono Virginia Woolf. Ecco la costa del Cilento animata dai versi di Ungaretti, così simile e così distante dal Po romantico di Gianni Celati.

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LA CADUTA DI ROBESPIERRE. VENTIQUATTR'ORE NELLA PARIGI DELLA RIVOLUZIONE. - Colin Jones
BGC C 425/2

Tutta la Rivoluzione francese, a Parigi, in un fatale giorno: il 27 luglio 1794, che il nuovo calendario segna come 9 termidoro dell’anno II. Un colpo di mano parlamentare mette fine al regime di terrore instaurato da Maximilien Robespierre e archivia la fase piú radicale della Rivoluzione francese. Quell’episodio è stato ricostruito, scandagliato e commentato infinite volte, ed è sempre stato riproposto, per oltre duecento anni, come il momento in cui il processo rivoluzionario subí una radicale involuzione. In questo libro, restringendo l’ambito di osservazione solo a quello specifico giorno, Colin Jones, tra i massimi studiosi mondiali della Rivoluzione francese, giunge a una conclusione diversa: nega che i nemici di Robespierre si proponessero di fermare la rivoluzione e pone l’accento, soprattutto, sul ruolo decisivo svolto dal popolo parigino. Jones offre una lettura discorde rispetto a quella cui siamo stati abituati e risulta convincente grazie alla scelta di illustrare in presa diretta la giornata del termidoro senza farsi condizionare dai giudizi che ne sarebbero in seguito scaturiti e che ne avrebbero inevitabilmente alterato il significato. Il suo metodo di lavoro è semplice e al tempo stesso raffinato: l’evento viene presentato lungo coordinate temporali (ventiquattro ore appena) e topografiche (la città di Parigi nelle sue varie zone) grazie al sapiente uso di una ricchissima documentazione d’archivio prodotta proprio quello stesso giorno sotto la spinta degli avvenimenti. Passando al microscopio quanto accadde in città, sostando su una miriade di piccole vicende, avvalendosi delle testimonianze di decine di sconosciuti protagonisti, Jones riesce a orchestrare un racconto di grande originalità, componendo un inatteso quadro d’insieme della Parigi rivoluzionaria. L’analisi in tempo reale degli sviluppi politici porta cosí ad accantonare ogni facile conclusione per restituire i tanti protagonisti di quella giornata alle loro fragilità di fronte all’imprevedibilità dello sviluppo degli avvenimenti.

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LA FILOSOFIA ANTICA. STORIA DELLA FILOSOFIA. VOL. 1 - Nicola Abbagnano
BGC C 437/1

Riscoprire e far rivivere «la ricerca che da quasi ventisei secoli gli uomini dell’occidente conducono intorno al proprio essere e al proprio destino». Con queste parole Nicola Abbagnano indicava il proposito di un’opera destinata a diventare un classico della storiografia filosofica e un manuale su cui si sono formate generazioni di studenti.

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SAPIENZA, SCIENZA E CULTURE ALLA CORTE DI FEDERICO II DI SVEVIA. GLI UOMINI. - Francesca Manzari, Luciana Pepi, Patrizia Sardina
BGC B 81

Questo volume offre un’analisi approfondita dell’ambiente culturale e intellettuale che fiorì attorno a Federico II di Svevia e mira a riavviare il dibattito storiografico sul ruolo ricoperto dal celebre sovrano nella storia dello spazio euro-mediterraneo e delle crociate, ma anche nell’intenso dialogo tra culture e saperi, in Occidente e in Oriente, che fu alla base della creazione dell’idea stessa di Europa nel passaggio all’Età moderna. Attraverso studi su personaggi chiave come poeti, filosofi e scienziati della corte federiciana, il libro esplora come le diverse tradizioni culturali – latina, araba, ebraica e greca – si incontrarono e si influenzarono reciprocamente rendendo la corte di Federico II un vero e proprio crocevia di saperi la cui eredità culturale si tramanda ancora oggi.

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SOTTO ALTRA BANDIERA. ANTIFASCISTI ITALIANI AL SERVIZIO DI CHURCHILL. - Eugenio Di Rienzo
BGC 425/1

Questa è una storia di passioni, di slanci generosi ma anche di inganni, di doppi giochi, di rivalità intestine, di tradimenti, di deliberati raggiri, che i documenti recentemente desegretati degli Archivi Nazionali di Londra ci mostrano in tutta la loro crudezza. Una storia che alla fine lasciò l’amaro in bocca ai suoi protagonisti, uomini che vissero i tempi di ferro del fascismo e della guerra. Uno di loro, Benedetto Croce, pensò, fino al 25 luglio 1943, che non si potessero volgere le armi contro la patria neppure quando quella patria si era seduta dalla parte sbagliata del tavolo. Un altro, Gaetano Salvemini, reputò che era possibile, anzi doveroso farlo, ma solo a patto di conservare all’Italia che sarebbe uscita dal conflitto, perdente sí ma piú libera e piú giusta, la sua indipendenza e la sua integrità territoriale. Altri ancora, Emilio Lussu, Alberto Tarchiani, Aldo Garosci, Max Salvadori, Leo Valiani, scelsero di militare sotto altra bandiera, senza nessuna remora, e si arruolarono nelle file dello Special Operations Executive, la punta di lancia dell’intelligence britannica, ritenendo che la lotta contro il Moloch del nazifascismo, «guerra santa» per tutelare i diritti dell’umanità tutta intera e non «guerra di Stati e di popoli», aboliva ogni gretto, ristretto, egoistico sentimento di appartenenza nazionale. Una storia che alla fine vide i suoi protagonisti nelle vesti di vincitori ma forse anche di vinti. Perché, dopo l’alba radiosa del 25 aprile 1945, tutti gli attori di questa vicenda dovettero riconoscere, con Croce, magari senza ammetterlo se non nel foro riservato della loro coscienza, che quella guerra, in cui si erano impegnati, sacrificando molto della loro esistenza, non era stata «solo la “guerra per la libertà”, ma, come tutte le altre, per il dominio, per il vantaggio economico e politico, per l’egoismo di Imperi e di Nazioni, e che la guerra per la libertà si dovrà combattere, poi, e con mezzi più vari e più adatti che non siano le armi». Questo libro narra le loro vicende, senza emettere giudizi, con un forte sentimento di pietas, nella consapevolezza del travaglio interiore che la scelta di combattere sotto altra insegna comportò per la maggioranza di essi, anche se non per tutti.

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ITALIANITÀ ADRIATICA. LE ORIGINI, IL 1945, LA CATASTROFE. - Raoul Pupo
BGC C 486

Primavera 1945. Finisce la seconda guerra mondiale in Europa e l’Italia, che l’ha combattuta a fianco dei nazisti, ne esce sconfitta. Che significa per gli italiani che vivono alla frontiera adriatica? Per la maggior parte di loro, un sospiro di sollievo seguito immediatamente da un nuovo urlo di dolore. Quelle settimane segnano, infatti, un momento di svolta in un lungo dramma. Ma come si è arrivati a questo punto? Di chi sono le responsabilità? E prima ancora, che cos’è stata quell’italianità adriatica di cui si consuma la catastrofe? Il libro ne ripercorre i passaggi fondamentali dal processo di formazione – le cui radici si stendono molto all’indietro nei secoli – all’epoca della nazionalizzazione e della politicizzazione ottocentesche, fino alle convulse vicende novecentesche e alla loro eredità nella memoria, per approdare alla più recente costruzione di un’identità di frontiera protesa verso la cittadinanza comune europea.

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IL PREZZO DELLA LIBERTÀ. 40 VITE SPEZZATE DAL FASCISMO (1919-1945). - Marcello Flores, Mimmo Franzinelli
BGC C 512

40 vittime del fascismo. Donne e uomini, spesso molto giovani, che hanno sacrificato la propria vita per combattere il totalitarismo fascista, dalla nascita dei Fasci di combattimento, nel 1919, alla caduta della Repubblica sociale nel 1945. Dal racconto di coloro che hanno scelto la libertà e rifiutato di sottomettersi alla dittatura, emerge il variegato arcipelago di un’opposizione che non si è mai arresa, nemmeno negli anni più bui, quando parte significativa della società inneggiava al duce, e ha poi trovato nella Resistenza (armata e civile, maschile e femminile, contadina e cittadina) l’esperienza collettiva che ha segnato il riscatto del popolo italiano. L’opposizione ha coinvolto tutte le generazioni, ha trovato volontari in ogni ceto e regione: il racconto di chi ha sacrificato la propria vita in questa lunga battaglia è una sorta di staffetta durata ventisei anni, in cui il testimone della libertà è stato raccolto da chi subentrava alle vittime con nuovo slancio e ne onorava l’esempio. Dall’operaia ventenne Teresa Galli, la prima vittima dello squadrismo il 15 aprile 1919 a Milano, fino a Roberto Lepetit, morto nel Lager di Ebensee il 4 maggio 1945: 40 itinerari di donne e uomini che ci raccontano cos’è stato il fascismo e come lo hanno contrastato minoranze indomite. Una scelta di libertà per noi tutti, da conoscere e onorare a ottant’anni dalla Liberazione.

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LA STORIA CI SALVERÀ. UNA DICHIARAZIONE D'AMORE. - Carlo Greppi
BGC C 431

Il passato è presente nelle parole che usiamo, nei luoghi che conosciamo o scopriamo, nei paesaggi che guardiamo, nelle frontiere che attraversiamo, nei nostri simili a cui ci ispiriamo. Il passato parla in noi, parla attraverso di noi, cavalca i nostri pensieri.
Non troverete neanche una data, in questo libro. E non è un caso. Che la storia sia fatta solo di date, archivi, pietre e polvere è un triste equivoco. Che possa essere ridotta a una noiosa materia di obbligo scolastico è un peccato mortale. Che non serva più e sia poco adatta ai tempi dei social network, è una menzogna pericolosa. La dichiarazione di amore per la storia di Carlo Greppi parte dalla passione giovanile per i pirati e i ribelli: personaggi come Robin Hood, William Wallace, Don Chisciotte e Lawrence d'Arabia. E si snoda attraverso un percorso che dalla rivolta di Spartaco arriva al crollo del Muro di Berlino, dalle Storie di Erodoto ci porta alla guerra civile spagnola, dalla vita di Gesù giunge fino all'attacco terroristico delle Torri Gemelle. Un percorso non solo indietro nel tempo, ma dritto verso il cuore che pulsa al centro del nostro bisogno, desiderio, ossessione di fare storia: cos'è il bene e cos'è il male? Chi siamo noi? Cosa avremmo fatto se fossimo stati diversi, nati in un tempo e in un luogo lontani? Era destino che le cose andassero come sono andate, o si poteva cambiare il corso degli eventi? E se è lecito rispondere a queste domande per il passato, come si può non porsele per il presente? Per farsi aiutare in questa nuova e attualissima apologia della storia, Greppi chiama a raccolta i suoi "eroi imperfetti", da George Orwell a Simone Weil, da Jorge Semprún a Primo Levi, fino a Marc Bloch, lo storico francese del Medioevo che scelse di prolungare il proprio impegno intellettuale unendosi alla Resistenza, sacrificandosi per la nostra libertà. Perché la storia, quella autentica, deve essere etica, universale, autocritica, reattiva e partigiana - una storia che possa servirci da guida per imparare a interpretare il presente, ma soprattutto per comprendere noi stessi. Perché solo così la storia ci salverà.

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SIPARI D'ITALIA MEMORIE MUNICIPALI E CRONACHE RISORGIMENTALI NEI TEATRI DELL'OTTOCENTO. - Stefania Petrillo
MAG B 3614 1

Una singolare "Storia d'Italia illustrata" prende forma nel corso dell'Ottocento in centinaia di sipari teatrali disseminati sul territorio nazionale. In un allusivo gioco di riflessi tra passato e presente, una ricchissima fornitura di teloni "istoriati" celebra fatti e personaggi dell'antichità, del Medioevo e del Rinascimento, riesumati in rutilanti ricostruzioni di fantasia o in filologiche ambientazioni in stile. Non un "variopinto corteo di singoli episodi", ma una pulviscolare diffusione che germoglia da un sotterraneo eppure vivo e unificante flusso di idee, di gusto, di velleità politiche e culturali: è il trionfo di quel vero storico, carico di implicazioni politiche e di forte pregnanza etica, in pari misura perseguito dalla coeva produzione letteraria, drammaturgica e lirica.

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PLATONE. L'INVENZIONE DELLA FILOSOFIA IN OCCIDENTE. - Thomas Alexander SzlezÁk
BGC C 549/32

Platone è una delle pietre miliari della filosofia greca. I dialoghi sono i luoghi dove si dispiega il suo progetto filosofico: il disegno di un sapere senza precedenti, di una filosofia in grado di intrecciare e tenere insieme etica, politica, scienza e ontologia. Platone, però, non è soltanto una delle vette assolute della filosofia greca, è anche una delle figure più rilevanti della storia delle idee. In questa biografia, Thomas Alexander Szlezák non si limita ad avvicinarci al Platone filosofo, ma fornisce un ritratto completo del Platone uomo, recuperandone la dimensione storica. E nel farlo passa in rassegna i dialoghi e le lettere, affrontando questioni centrali come l’autenticità, lo stile e la cronologia delle opere. Su questo sfondo, vengono analizzati e spiegati in dettaglio il pensiero sullo Stato, la cosmologia, la teoria delle idee e quella dei principi, senza dimenticare di mettere a fuoco il carattere religioso della filosofia platonica: l’idea del bene, “principio di tutto”. Emerge così un Platone a tutto tondo che, grazie alla sorprendente vitalità dei suoi dialoghi, continua a essere più attuale che mai.

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PALESTINA. CENTO ANNI DI COLONIALISMO, GUERRA E RESISTENZA. - Rashid Khalidi
BGC 544

Nel 1899 il sindaco di Gerusalemme, Yusuf Diya al-Khalidi, rimase molto colpito dalla richiesta del movimento sionista di creare in Palestina un focolare nazionale ebraico. Si decise a scrivere una lettera proprio al fondatore del sionismo, Theodor Herzl, e lo avvertì dei pericoli che si sarebbero presentati. Concluse la sua nota dicendo: «In nome di Dio, lasciate in pace la Palestina». È così che Rashid Khalidi, pronipote di al-Khalidi, inizia questa ampia storia, il primo resoconto generale del conflitto raccontato da una prospettiva esplicitamente palestinese. Attingendo a una grande quantità di materiali d’archivio e ai resoconti di generazioni di membri della sua famiglia – sindaci, giudici, studiosi, diplomatici e giornalisti – Khalidi ribalta le interpretazioni accettate del conflitto, che tendono, nella migliore delle ipotesi, a descrivere un tragico scontro tra due popoli che rivendicano lo stesso territorio. Questo libro ripercorre invece cento anni di guerra coloniale contro i palestinesi, condotta prima dal movimento sionista e poi da Israele, ma sostenuta da Gran Bretagna e Stati Uniti, le grandi potenze dell’epoca. Originale, autorevole e importante, Palestina non è una cronaca vittimistica, né tralascia gli errori dei leader palestinesi. Piuttosto, analizzando in dettaglio le forze che si sono schierate contro i palestinesi, offre una nuova visione illuminante di un conflitto che continua ancora oggi.

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LE RADICI DEL MONDO. EVA, LE DONNE E LA BIBBIA. - Adriana Valerio
BGC B 85

La Bibbia, o meglio la sua interpretazione, ha esercitato un'influenza profonda sulla storia delle donne in Occidente. Per lungo tempo, infatti, il testo sacro è stato utilizzato per definire l'identità maschile e femminile, confinando le donne in rigidi ruoli stabiliti da modelli gerarchici e patriarcali. Ruoli di presunta inferiorità e subalternità che tuttavia le innumerevoli figure femminili presenti nella Sacra Scrittura - da Sara a Maria, da Ester alla Maddalena - così come gli studi biblici degli ultimi decenni sembrano smentire. In questo saggio affascinante e sapiente, la storica e teologa Adriana Valerio condivide il frutto di oltre quarant'anni di lavoro proponendo una rilettura delle figure femminili della Bibbia che supera le interpretazioni tradizionali. Andando oltre la semplice lettura del testo, smaschera i pregiudizi storici e indaga il complesso rapporto tra il sacro e le questioni di genere, con particolare riferimento alla reinterpretazione del mito di Eva. Perché proprio Eva? Perché «la prima donna è un archetipo dalle mille sfaccettature e dai tanti significati». Perciò i temi che emergono in queste pagine non appartengono al passato né sono confinati a curiosità storico-accademiche, ma interrogano profondamente l'attualità: l'essere in relazione, il generare vita, la cura del creato, l'impegno per la pace, l'essere stranieri, l'esercizio del dubbio, il dolore della maternità e tanto altro ancora. Ecco quindi che il mito di Eva, al pari delle vicende delle tante figure femminili che popolano il testo biblico, ha una straordinaria eco nel presente e al tempo stesso è un invito a guardare al futuro, un futuro inedito «che va atteso e costruito», e «scuote perché ci richiama nel profondo del nostro essere: alle radici del mondo e della nostra storia».

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STORIA DEL MEDITERRANEO MEDIEVALE. TEMPI, SPAZI, INTERAZIONI. - Antonio Musarra, Pietro Silanos
BGC C 536

Il Mediterraneo ha costituito, da sempre, il teatro in cui sono andate in scena le epopee di grandi civiltà, imperi e culture. Ciò vale, a maggior ragione, per quel frangente storico che siamo soliti chiamare Medioevo, la cui storia è, per sua natura, una storia mediterranea. Seguendo una precisa scansione diacronica, ed entro una cornice coerente il manuale ricostruisce le molte storie medievali del Mediterraneo, mettendo in luce i tempi del loro sviluppo, gli spazi abitati e navigati - che ne hanno segnato i principali tornanti dal punto di vista politico, economico, sociale e culturale - e le interazioni tra le sue sponde.

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PROCESSO ALLA RESISTENZA. L’EREDITÀ DELLA GUERRA PARTIGIANA NELLA REPUBBLICA (1945-2022). - Michela Ponzani
BGC C 566

Molto è stato scritto sulla Resistenza e sulla guerra di liberazione in Italia. Ma che cosa accadde ai partigiani dopo l'aprile 1945? Come vissero realmente gli anni del dopoguerra e della rinascita del Paese coloro che la Repubblica avrebbe celebrato come i nuovi eroi della patria, martiri del secondo Risorgimento nazionale? Dal 1948 e fino ai primi anni Sessanta, nelle aule di giustizia della nuova Italia democratica va in scena un «Processo alla Resistenza», destinato ad avere un forte impatto mediatico. Assassini, terroristi, «colpevoli sfuggiti all'arresto». Così la magistratura del dopoguerra, largamente compromessa col regime fascista, giudica quei partigiani che hanno combattuto una guerra clandestina per bande, tra il 1943 e il 1945. Giudizio condiviso dalla stampa e da gran parte dell'opinione pubblica italiana, che si accompagna a una generale riabilitazione di ex fascisti e collaborazionisti della Rsi, autori di stragi e crimini contro i civili, costretti a «obbedire a ordini superiori». Attraverso carte processuali e documenti d'archivio inediti, Michela Ponzani ricostruisce il clima di un'epoca, osservando i sogni, le speranze tradite e i fallimenti di una generazione che pagò un prezzo molto alto per la scelta di resistere. Cosa resta della Resistenza nella Repubblica? Rimosso dalla memoria collettiva, il «Processo alla Resistenza», celebrato nelle aule di giustizia dopo il 1945, anima per decenni il dibattito mediatico, plasmando distorsioni, manipolazioni, miti e luoghi comuni «antiresistenziali», in una serie di polemiche a posteriori. La messa sotto accusa dell'antifascismo finisce col ribaltare ragioni e torti, meriti e bassezze, valori e disvalori. Coloro che hanno combattuto contro nazisti e fascisti si trasformano in pericolosi fuorilegge, colpevoli di aver attentato al bene della patria (esposta all'invasione angloamericana e ai tragici effetti delle rappresaglie, scatenate dall'occupante tedesco) e di aver messo a repentaglio la sicurezza nazionale, difesa invece fino alla fine dai combattenti di Salò. Assassini, vigliacchi, terroristi, «colpevoli sfuggiti all'arresto». Sulla base di questi termini (utilizzati dalla stampa degli anni Cinquanta) la magistratura del dopoguerra, quasi sempre compromessa col regime fascista, giudica quei partigiani che hanno combattuto una guerra per bande. Mentre ex fascisti e repubblichini, autori di stragi e crimini contro civili, vengono assolti, riabilitati e persino graziati per aver «obbedito ad ordini militari superiori» o per la loro natura «di buoni padri di famiglia», i partigiani sono giudicati responsabili delle rappresaglie scatenate dai nazifascisti, per non essersi consegnati al nemico.

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ITALIANI VERI. STORIA EVOLUTIVA E GENETICA DEL NOSTRO PAESE. - Giacomo Moro Mauretto
BGC C 561

Noi italiani ci raccontiamo, come altre nazioni moderne, di appartenere a un territorio ben definito, a una cultura coesa, a una storia lineare fatta di antenati che hanno vissuto per millenni nella nostra penisola comportandosi più o meno come continuiamo a fare noi oggi. Ma è proprio così? Siamo davvero i discendenti dei primi Sapiens che hanno messo piede in Italia oltre 40mila anni fa o, addirittura, è rimasta qualche traccia nel nostro DNA di quello dei Neanderthal che abitavano ancora prima le nostre terre? Ogni elemento che consideriamo parte della nostra identità - il territorio in cui viviamo, le persone da cui discendiamo, le tradizioni che ci definiscono - ha una storia ben più complessa e intrecciata di quanto immaginiamo. Le innovazioni tecnologiche degli ultimi vent'anni, per esempio, ci hanno permesso di scoprire che la maggioranza dei nostri antenati neanche era in Italia fino a 5000 anni fa o che le piante e gli animali che ci circondano hanno viaggiato attraverso continenti prima di radicarsi qui. Giacomo Moro Mauretto, con il suo stile chiaro, accurato e scorrevole, ci accompagna in un viaggio nel tempo lungo milioni di anni in cui, attraverso la genetica, l'archeologia, la paleoantropologia, la biologia e la botanica, ricostruisce chi sono davvero gli homo che hanno vissuto all'interno di quei confini che solo da qualche secolo chiamiamo Italia. Non esiste e non è mai esistito il "sangue italiano" o una stirpe genetica italiana che possa essere distinta da altri gruppi. Molto di quello che ci permette di identificarci (genetica, territorio e cultura) come italiani ha spesso radici molto più recenti di quanto pensiamo. Nessuno può, insomma, considerarsi un italiano vero, ma capire da dove veniamo e chi, forse, diventeremo è l'unico modo per capire chi siamo davvero.

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IL CONCLAVE E L'ELEZIONE DEL PAPA. UNA STORIA DAL I AL XXI SECOLO. - Alberto Melloni
BGC C 562

L’elezione del vescovo di Roma ha una storia lunghissima. Il successore di Pietro viene eletto prima per designazione, poi dal clero e dal popolo e solo con l’XI secolo da un ristretto numero di elettori cardinali che, dalla metà del Duecento, vengono messi «sotto chiave» perché provvedano a nominare un nuovo papa. Un meccanismo elettorale soggetto a ritocchi e aggiustamenti, ai quali, in età moderna, si aggiunge il segreto che, nella società in cui tutto è social, ha paradossalmente reso intrigante questa singolare elezione. L’immensa responsabilità dei porporati non è scegliere il più pio, il più dotto o il più furbo: ma chi può esercitare un ministero di unità e di comunione. Un lavoro storico minuto su questa lunga parabola studia l’evoluzione e analizza il funzionamento dei conclavi, specie quelli del Novecento, con fonti inedite, carte diplomatiche, diari e testimonianze, non ultime quelle contraddittorie dello stesso papa Francesco. Uno studio storico senza pari, che a differenza delle opere giornalistiche o di seconda mano, ricostruisce minuziosamente norme e svolte, processi e prassi, funzioni e riti. Conclude il saggio un’analisi della permanenza e della metamorfosi della meccanica del conclave e delle ragioni per cui una sua riforma, che papa Francesco non ha ancora fatto, corre il rischio di manipolazioni e interferenze che oggi non verrebbero più dai regnanti cattolici come nel XIX secolo, ma dai social del XXI secolo. E con davanti un’agenda, nell’autunno del papato di Bergoglio, nella quale i grandi nodi irrisolti – il ministero, la formazione, la trasmissione della fede – rimarranno le questioni su cui saranno scelti i suoi successori fino a quando un futuro concilio non se ne occuperà.

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UNA BELLA RESISTENZA. UN VIAGGIO PER L'ITALIA ATTRAVERSO STORIE, INCONTRI, MEMORIA. - Daniele Aristarco
BGC C 480

Cosa ha spinto, tra il 1943 e il 1945, ragazzi e ragazze, uomini e donne a lottare, a rischiare, a morire persino, per la libertà? L'autore ci invita a seguirlo nel suo viaggio in treno tra le città d'Italia, per mostrarci i luoghi della Resistenza e farci ascoltare le voci di chi si è opposto al regime fascista e di chi oggi porta avanti quella lotta. Partiamo da Bolzano, dove la storia di Zeudi si intreccia a quella di un partigiano con la pelle del suo stesso colore, Giorgio Marincola; lungo i marciapiedi di Milano inciampiamo in una targa d'ottone che ricorda un Giusto tra le nazioni; a Correggio riviviamo l'incredibile avventura del comandante Diavolo e a Roma ascoltiamo la voce di Camilla e delle straordinarie donne della sua famiglia. Ci spingiamo sempre più lontano fino a Lampedusa, fino a Capo Teulada, per approdare tra i ricordi di un ragazzino che all'epoca non aveva che dieci anni, ma era già abbastanza sveglio da capire che bisognava reagire e lottare.

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EVA E L'ALTARE. STORIE DI DONNE E DI ERESIE. - Luigi Pruneti
BGC C 443

Eva, considerata parte debole dell’umanità per aver ceduto al serpe, venne tenuta lontano dall’altare o costretta a recitare un ruolo secondario nel sacro, ma non fu così per la gnosticismo, o almeno per un certo gnosticismo, che considerava lo Spirito Santo un’essenza femminile. Molte donne, pertanto, aderirono ed ebbero parte attiva in questa corrente religiosa difficile da inquadrare. Altre donne si accostarono al sacro un millennio più tardi, quando l’eresia catara infiammò il nord Italia, travolse l’Occitania e affiorò, come acqua di risorgiva, in molte zone d’Europa. Fu allora, che fra processi, guerre e roghi, le Perfette albigesi, testimoniarono, spesso con la vita, la loro fede in un regno dello spirito che niente aveva da spartire con la demoniaca sfera della materia.

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GLI ALLEATI E LA RESISTENZA ITALIANA. - Tommaso Piffer
BGC C 492

«Con questo libro si è definitivamente aperta una nuova prospettiva storica» Piero Craveri Durante la seconda guerra mondiale, gli Alleati stabilirono contatti con i movimenti partigiani europei per armarli, organizzarli e coordinarne le azioni contro i nazisti. Americani e inglesi crearono strutture segrete e inviarono agenti nei territori occupati. I rapporti con la Resistenza sollevarono problemi politici e militari, generando tensioni interne e polemiche postbelliche. Tommaso Piffer analizza la politica alleata verso la Resistenza italiana con particolare attenzione ad aspetti controversi, quali la presunta discriminazione nei confronti delle formazioni di sinistra, l'accesa competizione che si sviluppò in campo alleato, gli accordi tra i servizi segreti americani e il partito comunista italiano.

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IL BIBLIOTECARIO DI LEIBNIZ. FILOSOFIA E ROMANZO. - Sergio Givone
BGC C 499 208

"Romanzo della vita umana" è secondo Leibniz la storia universale, la sola storia vera, già da sempre contenuta in quella sterminata biblioteca che è la mente di Dio. Ci sarà chi prenderà Leibniz alla lettera e scriverà quel romanzo in chiave filosofica: tale è la hegeliana Fenomenologia dello Spirito, romanzo della storia universale o storia universale come romanzo filosofico che condanna all'inattualità tutti gli altri romanzi. Negli ultimi tre secoli, a cominciare da Leibniz e da Hegel, la filosofia ha inseguito il sogno dell'unica storia vera, la sola degna di essere pensata filosoficamente. Ma che ne è oggi della filosofia della storia? Che cosa resta dell'ultimo, grande sogno della ragione?

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LA RESISTENZA. ATLANTE STORICO. - Emilio Gentile
BGC C 573

Emilio Gentile, una delle voci più autorevoli sul fascismo e sull'antifascismo, ci regala un'opera unica: un atlante storico della Resistenza italiana. Un viaggio attraverso la storia, i luoghi e i protagonisti che hanno dato forma alla lotta per la libertà del nostro Paese. Questo volume parla sia a chi ha vissuto o respirato da vicino quei giorni cruciali, sia alle nuove generazioni che desiderano scoprire una pagina fondamentale della nostra storia. Grazie a una narrazione coinvolgente e rigorosa, arricchita da immagini e mappe dettagliate, Gentile offre uno strumento indispensabile per comprendere le vicende, i luoghi e i personaggi che hanno segnato il destino dell'Italia. La Resistenza, con la sua complessità e il suo valore universale, è un tema che non smette mai di interrogarci, ispirarci e unirci. Questo atlante non è solo un'opera di memoria, ma un invito a ricordare, celebrare e tramandare una storia che appartiene a tutti noi. Un tributo necessario per il passato, un faro di consapevolezza per il futuro.

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I CAMPI DI SALÒ. INTERNAMENTO EBRAICO E SHOAH IN ITALIA. - Carlo Spartaco Capogreco
BGC C 217 119

Uno sguardo approfondito e necessario sulla persecuzione antiebraica di Salò e la geografia della Shoah in Italia. L’idea che sta alla base di questo libro è, anzitutto, quella di fornire al lettore – dopo un rapido richiamo alle vicende dell’antisemitismo fascista, dal 1938 – una mappatura territoriale complessiva, ancora mancante, dell’internamento ebraico attuato dalla Repubblica di Salò, dal 1° dicembre 1943, e delle sue connessioni con la deportazione dall’Italia, condotta dalle autorità di occupazione tedesche, nel quadro della «soluzione finale del problema ebraico». Capogreco affronta il contesto persecutorio antiebraico della R.S.I., determinato soprattutto (sul finire di quell’anno) dal passaggio di testimone dai tedeschi agli italiani nella gestione dei rastrellamenti nella Penisola. Con un’approfondita ricognizione storica, territoriale ed archivistica, egli mette a fuoco tutti i «campi provinciali», contestualizzandoli nella più ampia pagina dell’internamento civile fascista. Non tralascia, quindi, uno sguardo d’insieme agli anni 1940-45 e al composito intreccio tra siti geografici e funzioni politico-poliziesche, relativo all’internamento ebraico e alla Shoah; senza escludere i Lager nazisti che operarono in Italia.

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DONNE CHE RESISTONO. LE FOSSE ARDEATINE DAL MASSACRO ALLA MEMORIA (1944-2025). - Michela Ponzani
BGC C 217 121

Nell’Ottantesimo della Liberazione, una vicenda inedita, ancora attuale, sul coraggio delle donne nella storia. Roma, 8 giugno 1944. Vera Simoni, figlia del generale Simone Simoni, massacrato nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, guida un corteo di donne decise a incontrare il tenente colonnello John Pollock, comandante per la pubblica sicurezza a Roma. Sono vedove, madri, sorelle, figlie delle vittime e chiedono che ai 335 ostaggi massacrati il 24 marzo 1944 sia data degna sepoltura. Non hanno tempo per piangere e vogliono che quel luogo di morte diventi un simbolo: un’area sacra di lutto per ricordare i ribelli chiamati a combattere per la libertà. Michela Ponzani ricostruisce la storia delle donne che trasformarono un massacro in un mausoleo, fino alla memoria dei loro nipoti e alle pietre d’inciampo: un monumento sepolcrale antigerarchico e antiretorico, edificato sul luogo della vendetta tedesca per celebrare i martiri dell’antifascismo. Michela Ponzani da anni raccoglie le memorie dell’Anfim, l’associazione nata per il diritto al riconoscimento di una degna sepoltura, pretesa dai famigliari delle 335 vittime delle Fosse Ardeatine, efferata strage nazifascista compiuta a Roma il 24 marzo 1944. Famigliari che nel massacro avevano perduto un corpo e un nome. L’autrice ha imparato a custodire le parole di molti dei figli e nipoti di caduti alle Ardeatine; e ha toccato con mano il dolore di quelle vedove, rinchiuse nel silenzio dei loro ricordi che la violenza nazista aveva ferito ma non piegato. Questo libro racconta le vite di donne che rimasero a vivere il lutto di un massacro trasformato in mausoleo, soffermandosi sull’uso pubblico di una strage divenuta monumento nazionale (il primo della storia repubblicana), simbolo dell’eredità sofferta dell’antifascismo, da sempre oggetto di una memoria divisa. Il «nuovo Altare della Patria», costruito per ricordare nei secoli la «guerra del nuovo Risorgimento italiano», divenne nel dopoguerra meta di pellegrinaggio per commemorare lo «sterminio di tutti gli italiani impegnati nella lotta di liberazione nazionale», in un’Italia fortemente accesa da una feroce polemica antipartigiana.

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MI SENTO ABBANDONATO. LA VERA STORIA DELLA TRATTATIVA PER SALVARE ALDO MORO. - Claudio Martelli
BGC C 496

Dal quartiere Trionfale di Roma rientravano i generali dell’impero dalle battaglie vittoriose. Nella stessa zona, in via Fani, il 16 marzo 1978 si consuma una delle più gravi sconfitte dello Stato italiano: alcuni militanti delle Brigate rosse attaccano la vettura che conduce il presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro a Montecitorio per votare la fiducia al quarto Governo Andreotti. I carabinieri e i poliziotti dell’auto di scorta vengono massacrati. Il leader viene trascinato fuori dall’auto e rapito. Questo libro racconta gli ultimi cinquantacinque giorni di vita dello statista, che verrà assassinato il 9 maggio 1978. Nella prima parte Claudio Martelli ricostruisce quelle settimane drammatiche in cui affiancò Bettino Craxi nel tentativo politico di salvare la vita al leader democristiano: una lucida riflessione sulla «trattativa», che si contrappone alla linea della fermezza scelta dal governo e segna la profonda divisione del Paese in quel tragico passaggio. Nella seconda parte, Francesco De Leo indaga sui retroscena della vicenda nei dettagli, attraverso le testimonianze inedite di alcuni dei protagonisti di allora (Franco Piperno, Claudio Signorile, Aldo Tortorella, Giovanni Pellegrino, Massimo D’Alema, Luigi Zanda, Valerio Morucci), e ricorrendo a documenti come il memoriale di Craxi e il diario inedito di Amintore Fanfani, il presidente Dc del Senato che così scriveva in quei giorni: «In un momento assai delicato della vita nazionale e dei rapporti internazionali è stato eliminato con la violenza il più autorevole statista del nostro Paese».