SCELTI PER VOI
Rubrica a cura di Emanuele Romallo
Giugno 2018
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ATTUALITA'
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La democrazia nel futuro
Mag D 5556 Vannino Chiti

Di fronte a cambiamenti epocali, il modello democratico tradizionale non regge più. I terrorismi, le spinte secessioniste, la precarietà del lavoro mettono in crisi le basi della convivenza, accrescendo a dismisura il potere del mercato. Un nuovo umanesimo fondato sulla dignità di ogni persona, sull'ecologia, sulla non violenza, è necessario anche per ricostruire il sistema istituzionale. Il centrosinistra è chiamato a rinnovarsi radicalmente, per diventare la casa dei riformisti progressisti e governare avendo come obiettivi lotta alle povertà, alle disuguaglianze, impegno per una democrazia europea. Un atto d'accusa contro le storture del potere, una proposta per rilanciare la politica democratica.

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Finché amore non ci separi
Mag C 8166 Adriana Di Colandrea

"Finché amore non ci separi" racconta la storia di un femminicidio mancato e che non può essere dichiarato scampato per sempre perché la paura di essere uccisa non abbandonerà mai Adriana. Nel 2015 al termine del processo in seguito al quale il suo ex marito è condannato a sei anni di carcere per i reati di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia, la donna decide di portare alla luce la sua drammatica esperienza per aiutare chi, come lei, vive un amore fatto di disperazione e sofferenze e da cui è difficile liberarsi. Attraverso questa testimonianza Adriana Di Colandrea si pone l'obiettivo di far capire e sapere cosa significhi e dove possa condurre la violenza che certi uomini esercitano sulle "proprie" donne, trasformando le loro vite in un inferno.

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Le consapevolezze ultime
Mag C 8139 Aldo Busi

Attraverso se stesso Aldo Busi ci racconta le tragedie di un mondo in cui, insieme allo sforzo di nascondere l'ipocrisia, si è perso anche l'ultimo barlume di compostezza etica: il patto sociale è stabilito da chi ha potere e denaro sufficienti per calpestarlo. In una società popolata da uomini e donne così arroganti da pretendere di esserne i protagonisti disperati e interessanti, dove si comunica a occhiate o facendo l'occhiolino e la lingua è corrotta non meno dei costumi, tutto contribuisce ad alimentare lo stolto chiacchiericcio che copre – anzi permette di non ascoltare – persino una drammatica richiesta d'aiuto lanciata dal cuore del Mediterraneo.

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Il caos italiano. Alle radici del nostro dissesto
Mag C 8132 Paolo Mieli

Mai come oggi la politica italiana sembra in preda a una paralisi. Da anni i partiti sono impegnati in una continua campagna elettorale, con l’unico scopo di minare la legittimità degli avversari e allo stesso tempo lasciare aperte le porte a tutte le alleanze possibili. Alleanze da stringere nel nome di un’eterna emergenza: economica, politica o sociale. Questa incapacità di educarsi all’alternanza, di comprendere che “è normale stare lungo una stagione parlamentare ai banchi del governo e nella successiva su quelli dell’opposizione”, sembra ai più una degenerazione della buona politica, il frutto avvelenato degli ultimi decenni, del passaggio dalla Prima alla Seconda repubblica. Ma potrebbe non essere così. Forse esiste un male originario della politica italiana. Paolo Mieli ripercorre la vita del nostro Paese attraverso una serie di storie – le convulse vicende politiche dei primi anni del Regno; la Grande Guerra; il fascismo; politici del dopoguerra come De Gasperi, La Malfa o Nenni; vicende oscure quali il golpe del generale De Lorenzo o il dirottamento dell’Achille Lauro; cronache giudiziarie come quelle del caso Montesi o dell’assassinio del giudice Caccia – che contribuiscono a disegnare un ritratto dell’Italia e della sua politica molto spesso diverso dalla storia ufficiale. E mostrano come l’incapacità di dar vita a meccanismi che creino un’alternanza tra gli schieramenti parlamentari costituisca la nostra anomalia di fondo.

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La vita e i giorni. Sulla vecchiaia
Mag C 8160 Enzo Bianchi

Terra sconosciuta in cui ci inoltriamo lentamente, paese aspro da attraversare e da conquistare, la vecchiaia ha le sue grandi ombre, le sue insidie e le sue fragilità, ma non va separata dalla vita: fa parte del cammino dell'esistenza e ha le sue chances. È il tempo di piantare alberi per chi verrà. Vecchiaia è arte del vivere, che possiamo in larga parte costruire, a partire dalla nostra consapevolezza, dalle nostre scelte, dalla qualità della convivenza che coltiviamo insieme agli altri, mai senza gli altri, giorno dopo giorno. È un prepararsi a lasciare la presa, ad accettare l'incompiuto, ad allentare il controllo sul mondo e sulle cose. Nell'inesorabile faccia a faccia con il corpo che progressivamente ci tradisce, Enzo Bianchi invita tutti noi ad accogliere questo tempo della vita pieno, senza nulla concedere a una malinconica nostalgia del futuro, ma anzi trovando qui l'occasione preziosa di un generoso atto di fiducia verso le nuove generazioni.