SAGGISTICA |
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Io, figlio di mio figlio
Mag C 8185 Gianluca Nicoletti
«Possibile che non l'hai ancora capito? Anche tu sei un autistico!» La frase detta quasi come un'ovvietà da una giovane neuropsichiatra a Gianluca Nicoletti, padre di Tommy - un ragazzone autistico di vent'anni con una capacità espressiva limitata all'universo di un bimbo di tre -, è di quelle che hanno il potere di cambiare una vita. Anche perché confermata ufficialmente dai risultati di test mirati e dalla successiva diagnosi, clinicamente precisa e inequivocabile: sindrome di Asperger, un disturbo dello spettro dell'autismo associato spesso, come in questo caso, a un alto quoziente intellettivo. Alla luce di tale sconvolgente consapevolezza, tutto assume contorni diversi e muta bruscamente di segno. Il presente, che, vissuto nell'impegno totalizzante di procurare a Tommy la massima felicità possibile e di immaginare un futuro decente per lui quando sarà solo, si arricchisce ora di nuovi significati, perché la scoperta della comune neurodiversità tra padre e figlio rischiara e rafforza la visceralità di un legame in cui non è più così chiaro chi dei due dà o riceve aiuto. Il passato, come dimostra la spietata autoanalisi con cui Nicoletti rivisita e reinterpreta in chiave «autistica», senza ipocrisia né falsi pudori, le fasi cruciali della propria esistenza: l'infanzia solitaria, il tormentato rapporto con la famiglia, i successi e i fallimenti professionali, le relazioni sentimentali, la paternità, i tic e le idiosincrasie personali, ritrovando in ognuna il filo rosso di un'incolmabile distanza dai valori e dai comportamenti della maggioranza neurotipica. E soprattutto il futuro, che, tra relazioni mediate da strumenti digitali e abbattimento di strutture affettive tradizionali e rassicuranti, sembra destinato a fare degli autistici ad alto funzionamento l'avanguardia più credibile di un prossimo salto evolutivo rispetto alla socialità. Io, figlio di mio figlio è un'appassionata e coraggiosa autoriflessione rivolta in particolare, anche se non solo, ai genitori di ragazzi autistici, che Nicoletti ha fatto uscire dall'ombra e dall'isolamento con il docufilm "Tommy e gli altri", trasmesso con successo in televisione, e che ora invita a scoprire e a rivendicare con orgoglio la propria neurodiversità. |
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Il lectornauta. Educare alla lettura nella società digitale
Mag D 5573 Giuseppe Lagrasta
Ogni lettore possiede in sé inclinazioni, propensioni e curiosità; la scelta di un libro da leggere spesso muove dalla “mappa umana interiore” e dai desideri che la compongono. Leggere vuol dire saper attraversare un ponte sospeso sugli abissi della creatività, accettare di farsi condurre verso nuovi approdi, essere capaci di inseguire un filo di luce che apre gli orizzonti a nuovi stadi della conoscenza. |
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Gaudete et exsultate
Mag D 5565 Papa Francesco
Verrà presentata il 9 aprile la nuova esortazione apostolica di papa Francesco: Gaudete et exsultate. L’oggetto principale dell’esortazione riguarda la santità e la vocazione: la chiamata alla santità per tutti i battezzati. È un tema contenuto nel capitolo V della costituzione conciliare Lumen gentium: papa Francesco ha già più volte tratto spunto da qui per le sue catechesi e anche per il suo magistero sul «popolo santo e fedele di Dio» così centrale nei suoi interventi. La santità, spiega papa Francesco, «è qualcosa di più grande, di più profondo che ci dà Dio. Anzi, è proprio vivendo con amore e offrendo la propria testimonianza cristiana nelle occupazioni di ogni giorno che siamo chiamati a diventare santi». |
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Jihad. Il piano segreto
Mag C 8179 Art Mc Loud
Due ragazzi siriani decidono di vendicare la morte della madre e partono per combattere contro gli assassini. Da questa scelta, un crescendo di situazioni e azioni che portano il jihad verso l'Europa, seguendo le rotte della migrazione e una traccia già scritta dalla fede. Una storia alternativa con la Sicilia, per la prima volta dopo Federico II, al centro del mondo. |
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Jihad. L’esodo
MAG C 8180 Art Mc Loud
Il Piano Segreto è compiuto ma il jihad è tensione continua. L'Esodo è la seconda storia di una trilogia ad alta tensione che si dipana tra cronaca e fantasia, con un affresco quanto mai penetrante sulla civiltà contemporanea e le sue debolezze. Il filo conduttore è una famiglia che si trova a combattere per l'Islam, cercando di portare la sua idea di salvezza in Europa, o Awrubba, su ordine di Al Baghdadi, il Califfo in carica con questo nome dinastico. Attraverso la storia violenta e appassionata di Abdul, il romanzo racconta un occidente debole e presuntuoso che si dimostra arrendevole, a causa dei suoi mille tic e crisi, di fronte alla semplice forza del jihad e della fede di un comandante accorto e carismatico. Non c'è un anno preciso di riferimento, ma la storia è collocata in un prossimo futuro e densa di previsioni e profezie che secondo la stampa nazionale si sono verificate. Art Mc Loud e il suo Jihad portano a riflettere e ad appassionarci ad una storia coinvolgente che pone una domanda di rara potenza: potremo adattarci ad un futuro che oggi ci appare estraneo? |
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Cultura e natura
AP C 503 Ester De Rosa (a cura di)
Il catalogo della mostra dedicata a Vincenzo De Stefano ha come protagoniste le nature morte dell’artista, in cui egli indaga con estrema attenzione il reale, rilevando le peculiarità cromatiche e formali di fiori e frutta. Il suo stile rappresenta una suggestiva inclinazione per l’analisi scientifica e testimonia un talento straordinario e una visione modernissima della pittura, basata sull’amore per il dettaglio e la precisione del segno. Con De Stefano, l’arte diventa anche racconto della terra pugliese e delle sue eccellenze agroalimentari. |
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Il coraggio
Mag C 8164 Paolo Crepet
Un tempo il coraggio - nella sua accezione di ardimento fisico - era solo opera dell'umano, poi le macchine se ne sono impossessate: non più il guerriero armato delle sue proprie mani, ma di mitragliatrici, carri armati, lanciafiamme, cacciabombardieri. Un po' come accade ora con la tecnologia: fino a trent'anni fa occorreva pronunciarsi, scrivere, telefonare, dunque esporsi. Oggi si può comunicare, anzi si è indotti a farlo, senza un'interfaccia umana, dunque senza rischio, senza paura di compromettersi. E le umane virtù vengono delegate a ciò che umano non è. Così, anche il coraggio e la forza d'animo che vi è intrinsecamente connaturata stanno diventando sempre più un'astrazione virtuale, svuotata di senso, per uomini e donne che vagano senza bussola, giovani accecati dal presente e vecchi incartapecoriti nel ricordo. Per fronteggiare «la più grande urgenza sociale odierna», Paolo Crepet propone a genitori, educatori e, in particolare, a quei «nativi digitali» che si accingono a esplorare la propria esistenza in una società ipertecnologica un «ipotetico inventario» di alcune declinazioni del coraggio in vari ambiti dell'esperienza umana (il coraggio di educare, di dire no, di ricominciare, di avere paura, di scrivere, di immaginare, di creare...). Un inventario concepito come un'associazione di idee, un 'brain-storming', un esercizio utile per stimolare adulti e non ancora adulti a ritrovare la forza della sfacciataggine e la capacità di resistenza che la vita ogni giorno ci chiede. Ma in queste pagine Crepet parla soprattutto di un'altra e più ambiziosa forma di coraggio. Quella che dobbiamo inventarci per creare un nuovo mondo, se non vogliamo che siano altri a inventarlo per noi; quella che i giovani devono riscoprire per non ritrovarsi tristi e rassegnati a non credere più nei loro sogni; quella che tutti devono scovare in se stessi per iniziare un rinascimento ideale ed etico. Perché, alla fine, il coraggio è la magica opportunità che permette di capire il presente e di costruire il futuro. |
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La fisica nelle cose di ogni giorno
Mag C 8135 James Kakalios
Ascensori, spazzolini elettrici e macchine del caffè, cellulari e carte di credito. Sono cose che usiamo quotidianamente e che diamo per scontate. Ma come funzionano? Dopo il best seller La fisica dei supereroi, Kakalios ha progettato un altro viaggio stupefacente, e alla portata di tutti, nel mondo della scienza. Raccontando un giorno qualsiasi della nostra vita, e tutti i marchingegni che ormai usiamo senza nemmeno farci caso, James Kakalios rende accessibile anche ai non addetti ai lavori il meraviglioso mondo della fisica. Come fa un frigorifero a raffreddarsi, un macchinario a raggi X a esplorare il nostro corpo, il tostapane a sparare in aria un toast, un Telepass ad alzare la sbarra di fronte alla nostra automobile? Per non parlare degli aerei o dei treni ad alta velocità. Evitando astrazioni e termini complicati, ancora una volta il professor Kakalios trasforma la scienza in un'entusiasmante avventura. |
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Il lato positivo dello stress
Mag C 8165 Kelly McGonigal
«Lo stress fa male al cuore, lo stress è causa di insonnia, lo stress è... tossico». E se tutto questo fosse sbagliato? Se cambiare la nostra opinione sullo stress ci rendesse più felici, più sani e più capaci di raggiungere i nostri obiettivi? In questo libro Kelly McGonigal offre una prospettiva completamente nuova: ci rivela il lato positivo dello stress e ci mostra esattamente come sfruttarne i vantaggi. Lo stress non è sempre nocivo, in molti casi ci rende più forti, più intelligenti e più felici. Può favorire le interazioni sociali e rafforzare l'empatia. Dunque, invece di cercare una via di fuga e di evitarlo, possiamo accettarlo in modo che diventi la chiave per il nostro benessere. Kelly McGonigal riesce a combinare scienza, storie di vita ed esemplificazioni pratiche in un volume coinvolgente e facile da leggere. Qui non si forniscono istruzioni per sbarazzarsi dello stress, ma per coglierne i benefici, comprendendolo, accogliendolo e sfruttandolo al meglio. Prepariamoci a non stressarci più per lo stress! |
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Dalla violenza sessuale al femminicidio
Mag C 8125 Emanuele Mascolo, Giuliana Attanasio
Questo lavoro è stato fortemente voluto dagli autori allo scopo di mettere in luce i tanti vuoti normativi e giurisprudenziali, nonostan¬te, come si avrà modo di riflettere, molti sono stati gli sforzi compiu¬ti al fine di tutelare la libertà personale e sessuale in particolar modo delle donne.
Il manuale affronta alcune questioni giurisprudenziali decise recentemente dai giudici di legittimità, partendo dal profilo stori¬co-culturale degli atti persecutori, del femminicidio, con l’approccio anche della criminologia.
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Il legno storto della giustizia
Mag C 8157 Gherardo Colombo, Gustavo Zagrebelsky
La corruzione è una piaga che infetta gran parte della vita sociale e politica del nostro Paese, in misura non solo eticamente inaccettabile ma anche economicamente insostenibile. Proprio all’Italia sembra infatti spettare un non onorevole posto tra le nazioni più corrotte al mondo: ovunque si formino aggregati di potere, lì alligna il rischio del malaffare. Prendendo le mosse da questi presupposti drammatici che troppo spesso consideriamo immutabili e ai quali sembriamo quasi assuefatti, Gherardo Colombo e Gustavo Zagrebelsky si confrontano con schiettezza e reciproco rispetto discutendo da punti di vista diversi e complementari il senso ultimo del nostro vivere in comunità. Con la consapevolezza che la democrazia può rappresentare un ambiente favorevole alla diffusione della corruzione e scavando nella nostra natura e nel desiderio tipicamente umano di raggiungere fama, potere e ricchezza anche a costo di sopraffare il prossimo, i due autori discutono di letteratura e filosofia del diritto, spaziano dalla storia all’attualità più recente, in un dialogo che sarà motivo di riflessione per quanti ancora credono nell’onestà, nella correttezza e nei principi della nostra Costituzione. |
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Vivere la democrazia
Mag C 8168 Stefano Rodotà
I diritti, quelli individuali e sociali, sono la misura della qualità di una società. È su questo principio che Stefano Rodotà ha costruito la sua vita di studioso, di politico e di intellettuale pubblico. Lo sviluppo della tecnica e i rischi di disumanizzazione della vita, la dignità umana, l’impatto delle nuove tecnologie sull’esistenza delle generazioni presenti e future, la questione dei beni comuni, il diritto al cibo, l’identità in Rete: su questo si riflette e si discute pagina dopo pagina in questo libro. Oltrepassando la prospettiva strettamente legata al diritto positivo, Rodotà riflette all’interno di visioni che hanno una natura culturale e morale. Non a caso al centro pone sempre la persona umana, la sua dignità, il valore della solidarietà. In questo nostro tempo di tumulto, come lo definisce l’autore, «i principi guida devono essere ricercati in una dimensione irriducibile all’economia, prendendo le mosse dal sistema complessivo, fondato sul riconoscimento primario contenuto nell’articolo 1 della Carta dei diritti: La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata». |
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Storia della mia ansia
Mag C 8158 Daria Bignardi
Un pomeriggio di tre anni fa, mentre stavo sul divano a leggere, un'idea mi ha trapassata come un raggio dall'astronave dei marziani. Vorrei raccontare così l'ispirazione di questo romanzo, ma penso fosse un'idea che avevo da tutta la vita. "Sappiamo già tutto di noi, fin da bambini, anche se facciamo finta di niente" dice Lea, la protagonista della storia.
Ho immaginato una donna che capisce di non doversi più vergognare del suo lato buio, l'ansia. Lea odia l'ansia perché sua madre ne era devastata, ma crescendo si rende conto di non poter sfuggire allo stesso destino: è preda di pensieri ossessivi su tutto quello che non va nella sua vita, che, a dire il vero, funzionerebbe abbastanza. Ha tre figli, un lavoro stimolante e Shlomo, il marito israeliano di cui è innamorata. Ma la loro relazione è conflittuale, infelice.
"Shlomo sostiene che innamorarci sia stata una disgrazia. Credo di soffrire più di lui per quest'amore disgraziato, ma Shlomo non parla delle sue sofferenze. Shlomo non parla di sentimenti, sesso, salute. La sua freddezza mi fa male in un punto preciso del corpo." Perché certe persone si innamorano proprio di chi le fa soffrire? E fino a che punto il corpo può sopportare l'infelicità in amore? Nella vita di Lea improvvisamente irrompono una malattia e nuovi incontri, che lei accoglie con curiosità, quasi con allegria: nessuno è più di buon umore di un ansioso, di un depresso o di uno scrittore, quando gli succede qualcosa di grosso.
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Un ragazzo normale
Mag C 8162 Lorenzo Marone
Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karate Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l'anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spiderman e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Morla, la tartaruga che vive sul grande balcone all'ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un'agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de «Il Mattino» che cadrà vittima della camorra proprio quell'anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel piccolo mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l'importanza dell'amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma il ricordo delle persone speciali e le loro piccole grandi azioni restano. |
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Le formiche non hanno le ali
Mag C 8149 Silva Gentilini
Due donne legate dalla stessa sorte: essere costrette ad abbandonare il primogenito avuto in giovane età e in situazioni drammatiche. A unirle saranno la difficoltosa ricerca dei figli e la forza che troveranno in loro stesse per sopravvivere al peso del proprio dolore. A separarle i tempi, i luoghi e, soprattutto, le motivazioni che stanno dietro a quell'abbandono. Nata all'inizio degli anni sessanta, Emma cresce fra le violenze e i soprusi di un padre bipolare che sottomette la famiglia alle sue continue crisi. Ai primi del Novecento, Margherita, una ragazza di umili origini, è vittima di una madre insensibile e perbenista. "Le formiche non hanno le ali" è un romanzo che racconta la rinascita di due donne da un passato tragico e violento. Quella di Emma è una storia vera. Vittima di violenza sessuale da parte del padre, Silva Gentilini ha costruito un'opera che, partendo da un'indicibile memoria intima, riesce a farsi racconto universale di una lenta e faticosa riconquista di sé. Quella di Margherita, ispirata alla vita della bisnonna dell'autrice, rappresenta un sapiente contrappunto alla claustrofobica vicenda di Emma e ci conduce in un'America sognata come terra promessa. Le pagine del libro danno voce a una sofferenza personale, restituendo un intreccio narrativo che abbraccia un secolo e si fa avvincente epopea familiare. |
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