SCELTI PER VOI
Rubrica a cura di Emanuele Romallo
Giugno 2018
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NARRATIVA
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La bellezza rubata
Mag C 8151 Laurie Lico Albanese

Dalla seducente Vienna di inizio Novecento, scossa dalla rivoluzione di Freud e dai fermenti artistici della Secessione, alle devastazioni della Seconda guerra mondiale. La bellezza rubata è un'entusiasmante epopea d'amore, guerra e arte. Laurie Lico Albanese ha dato voce a due donne straordinarie, riportando alla luce la storia nascosta dietro il piú famoso quadro di Klimt. « La bellezza rubata è una vera opera d'arte, di quelle che inquietano e insieme riscaldano il cuore». Nella scintillante atmosfera della Vienna di inizio Novecento, Adele Bloch-Bauer, discendente di una facoltosa famiglia ebrea, fa il suo debutto nell'alta società. Tra frenetici giri di valzer e accese discussioni sul valore dell' avant-garde, la ragazza si lascia trascinare in un vortice di sensualità che la fa cadere tra le braccia del pittore Gustav Klimt. Adele diventa la sua giovane musa, modella per ritratti dall'erotismo sfacciato che sfidano le rigide convenzioni di un gusto accademico ormai sull'orlo della decadenza. Tempi di euforia ma anche di incertezza per un'Europa nella quale le teorie antisemite cominciano a prendere piede, sfociando, in meno di quarant'anni, in uno dei periodi piú bui della storia. Maria, nipote prediletta dell'ormai defunta Adele, assiste inerme all'invasione dell'Austria da parte dei nazisti; uno per uno, tutti i membri della sua famiglia vengono arrestati o uccisi, mentre i pochi superstiti sono costretti a fuggire all'estero. Il destino pone Maria davanti a un'ardua scelta: cominciare una nuova vita in America, mettendo a tacere per sempre il dolore dei ricordi, oppure combattere con i fantasmi del passato per mantenere viva la memoria dei suoi cari?

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Tu che sei di me la miglior parte
Mag C 8186 Enrico Brizzi

Bologna, anni Ottanta: Tommy Bandiera, orfano di padre, cresce con la mamma Alice e la famiglia di lei. I racconti dell'avventuroso zio Ianez, i giochi condivisi con gli amici Athos e Selva fra cortile e parrocchia, e le prime, timide, relazioni con le coetanee scandiscono le tappe della sua crescita sino alla sconvolgente apparizione del vero amore. L'impareggiabile Ester, però, fa battere il cuore anche al nuovo arrivato Raul, che di Tommy diventerà la guida e la nemesi, il modello irraggiungibile e il "peggiore amico" capace di scortarlo attraverso le prove iniziatiche tutt'altro che innocenti dell'adolescenza. L'asimmetrico triangolo che li lega negli anni delle scuole superiori prenderà via via i colori di una tenera educazione sentimentale e di una conturbante lotta per trovare il proprio posto nel mondo; la meraviglia e la fatica del diventare grandi li metteranno di fronte a scelte non scontate e passi senza ritorno, tradimenti che li sprofonderanno nell'abisso della disperazione e inattese prove di lealtà capaci di riaccendere la fiducia, sino alla grande, incancellabile, avventura che vedrà i tre ragazzi protagonisti nell'estate dei diciott'anni.

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Gli angeli dei libri di Daraya
Mag C 8187 Delphine Minoui

In Siria, alle porte di Damasco, la città ribelle di Daraya è alle corde per l’assedio implacabile dell’esercito di Assad. Un inferno che dura da quattro lunghissimi anni, scanditi dai bombardamenti con i barili esplosivi, gli attacchi con il gas, la morsa della fame che stringe gli abitanti isolati. Per reagire alla violenza del regime, alla mortificazione emotiva, al senso di sconfitta e terrore che pervade la popolazione, quaranta giovani volontari decidono di dedicarsi a cercare e mettere al sicuro migliaia di libri finiti sotto le macerie delle case e delle scuole. Li puliscono, li dividono e li classificano per raccoglierli nei sotterranei di un palazzo sventrato dalle bombe: è così che, nel cuore più buio della guerra siriana, sboccia una biblioteca segreta, una “fortezza di carta”. Oltre 10.000 volumi di narrativa araba e straniera, filosofia, teologia, scienze, ogni giorno a disposizione della popolazione, gratuitamente. In condizioni precarie, quasi senza elettricità, telefoni e connessione internet, i libri divengono per gli abitanti di Daraya l’unico mezzo di evasione e speranza, un tesoro clandestino da difendere attraverso una resistenza coraggiosa e vitale. La storia degli angeli dei libri di Daraya e della biblioteca dove ogni cosa può guarire e pensarsi possibile è un inno alla libertà e alla tolleranza, il simbolo inestimabile di una forza che alla sopraffazione violenta della guerra sceglie di opporre la bellezza della letteratura, della vita.

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Romanzi
Mag D 5566 Toni Morrison

Arricchito da un saggio di Marisa Bulgheroni e guidato dalla competenza critica di Alessandro Portelli - uno dei massimi studiosi di letteratura afroamericana e delle tradizioni orali -, questo Meridiano ripercorre attraverso sei fondamentali tappe il percorso narrativo di Toni Morrison, avvalendosi di alcune nuove traduzioni approntate per l'occasione da Chiara Spallino, che firma l'appassionata Cronologia inclusa nel volume. Oltre a «L'occhio più blu», «Sula» e «Beloved» (finora intitolato «Amatissima») - offerti appunto nelle nuove versioni di Spallino - il lettore potrà leggere gli altrettanto importanti «Canto di Salomone», «Jazz» e «Il dono» - tradotti e rivisti da Franca Cavagnoli e Silvia Fornasiero -, che suggellano il percorso formativo e completano l'immaginario corale, politico e civile della scrittrice Premio Nobel per la Letteratura nel 1993.

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Se vuoi vivere felice
Mag C 8146 Fortunato Cerlino

Nella testa di un ragazzino cresciuto in mezzo alla strada, fra inseguimenti sul Califfone e sparatorie in pieno giorno, ogni cosa può diventare magica. Anche i dieci scudetti del Napoli vinti in solitaria palleggiando nel cortile. Anche la lotta fra san Giorgio e il drago sul muro della chiesa. Se vuoi vivere felice è la storia di un bambino salvato dalla fantasia. È l’altra faccia di Gomorra: la vita in luce, quella che spunta inaspettata e nuova come un germoglio in mezzo all’asfalto. Siamo a Pianura, periferia di Napoli, negli anni Ottanta. Chi ci abita lo chiama il Far West. Fortunato ha dieci anni, una fame incontenibile – di cibo, di storie e d’amore – e un’immaginazione sfrenata. In famiglia lo chiamano ’o strologo, quello che sa le cose. Da grande vorrebbe fare il cantante neomelodico. Ma anche l’attore. Pure l’astronauta non sarebbe male. Oppure può raccogliere da terra la Smith & Wesson 357 Magnum di Patrizio, ’o figlio dô Bulldog, e mettersi a sparare come tanti altri. Vive in due stanze con i genitori, i tre fratelli e la nonna, arrivata all’improvviso dopo che un sasso enorme è precipitato sul tetto di casa sua – cosí dicono i grandi – minacciando di sfondarle il soffitto. Quello che pochi sanno è che Fortunato ha un sogno piú grande di lui, qualcosa che lo tiene sveglio la notte. Andare lontano, schizzare via. Perché la vita corre, e va acchiappata.

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Del dirsi addio
Mag D 5562 Marcello Fois

Un bambino di undici anni sparisce nel nulla in una Bolzano diafana. Intorno a lui, scheggiato e vivo, il mondo degli adulti, in cui nessuno può dirsi innocente e forse nemmeno del tutto colpevole. Al commissario Sergio Striggio per inciampare nella verità sarà necessario scavare a fondo dentro se stesso, ed essere disposto a una distrazione ininterrotta. A vivere appieno i sentimenti che prova, per una donna e soprattutto per un uomo. A stilare un elenco di cose bellissime. Ad accompagnare un padre ingombrante nel suo ultimo viaggio e a ripensarsi bambino. Perché solo imparando a cambiare punto di vista è possibile chiudere i cerchi e non farsi ingannare da un gioco di specchi.

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L’animale femmina
Mag C 8136 Emanuela Canepa

Rosita è scappata dal suo malinconico paese, e dal controllo asfittico della madre, per andare a studiare a Padova. Sono passati sette anni e non ha concluso molto. Il lavoro al supermercato che le serve per mantenersi l'ha penalizzata con gli esami e l'unico uomo che frequenta, al ritmo di un incontro al mese, è sposato. Ma lei è abituata a non pretendere nulla. La vigilia di Natale conosce per caso un anziano avvocato, Ludovico Lepore. Austero, elegante, enigmatico, Lepore non nasconde una certa ruvidezza, eppure si interessa a lei. La assume come segretaria part time perché possa avere piú soldi e tempo per l'università. In ufficio, però, comincia a tormentarla con discorsi misogini, esercitando su di lei una manipolazione sottile. Rosita la subisce per necessità, o almeno crede. Non sa quanto quel rapporto la stia trasformando. Non sa che è proprio dentro una gabbia che, paradossalmente, si impara a essere liberi.

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Invidia il prossimo tuo
Mag C 8141 John Niven

Alan è un celebre critico gastronomico. È felicemente sposato, ha tre figli e una grande casa a pochi minuti dal centro di Londra. Quando all'uscita della metropolitana rivede quello che in gioventù era il suo «migliore amico», sulle prime non crede ai propri occhi. Craig, il Craig che sembrava destinato a diventare una rockstar di fama internazionale, è invece ridotto a chiedere l'elemosina ai passanti. Alan non deve pensarci su più di tanto, giusto il tempo di una birra. Lo aiuterà. Lo ospiterà a casa sua fino a quando Craig non si sarà rimesso in carreggiata. Lo fa perché è generoso? Oh, certo. Perché i vecchi amici vanno aiutati? Sicuro, come no. Ma diciamocelo, sostenere Craig gli dà un piacere sottile e feroce: lui ce l'ha fatta, Craig no. Alan sconterà il bene che sta facendo, non c'è dubbio. Perché non c'è nulla di più odioso del successo degli altri. E nulla ci dà più gioia del vederli crollare

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La scatola dei bottoni di Gwendy
Mag C 8130 Stephen King, Richard Chizmar

Stephen King ci riporta nella piccola cittadina di Castle Rock, con un breve romanzo Young Adult scritto a quattro mani con Richard Chizmar; un piccolo gioiello grezzo che si legge tutto d’uno fiato. La scrittura caratteristica di King, essenziale e scarna, è al servizio della tensione, che si insinua silenziosamente tra le pagine, seguendo i dubbi e gli stati d’animo della protagonista. È il 22 agosto del 1974. Gwendy, una ragazzina grassottella di 12 anni, è appena arrivata, ansimante, in cima alla ripida scala dei suicidi, nel suo esercizio fisico quotidiano. È determinata a iniziare le scuole medie lasciandosi alle spalle la sua fisionomia sgraziata, che l’ha portata a essere un bersaglio di derisione a scuola. Ma quello non è un giorno come gli altri. Uno strano personaggio vestito di nero, Richard Farris, che sembra conoscere in modo inquietante i pensieri e i sentimenti più profondi di Gwendy, la adesca - in una scena che richiama alla mente l’incipit di IT - e le affida una scatola molto particolare, con due piccole leve ai lati e una serie di bottoni colorati sulla sommità. Da una leva escono dei piccoli deliziosi cioccolatini dai poteri benefici, dall’altra delle monete doro di grande valore. I bottoni hanno una funzione molto più oscura: danno il terribile potere di cancellare dalla faccia della terra continenti interi. In particolare, è il bottone rosso a destare maggior curiosità: con questo, infatti, è possibile distruggere qualsiasi cosa si desideri. L’uomo lascia a Gwendy il difficile compito di occuparsi della scatola dei bottoni, facendone l’uso che più ritiene opportuno, e si dissolve misteriosamente. All’inizio la ragazzina non pensa particolarmente allo strano oggetto, che tiene accuratamente nascosto. Gli anni passano e pian piano il pensiero della scatola inizia a ossessionarla. Da quando la possiede le cose iniziano ad andare meglio per lei: dimagrisce, non ha più bisogno degli occhiali, e diventa addirittura la ragazza più carina e popolare della scuola. Allo stesso tempo, però, il peso della scatola si fa più gravoso. Gwendy inizia a rendersi conto del terribile potere dei bottoni. La scatola piano piano sembra impossessarsi della vita della ragazza, condizionandone l’esistenza, e schiacciandola sotto il peso della responsabilità. In questo romanzo di formazione sui generis King ci spinge a riflettere sulle conseguenze, a volte devastanti, delle proprie azioni, con una critica sottesa - neanche troppo velata – alla guerra fredda e alla facilità allarmante con cui è possibile prendere decisioni che condizionano il futuro del mondo, semplicemente “schiacciando un bottone”. Peccato solo che sia così breve.

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La vita delle ragazze e delle donne
Mag C 8155 Alice Munro

La vita delle ragazze e delle donne , pubblicato per la prima volta in Canada nel 1971, è l'unica incursione di Alice Munro nella forma-romanzo, seppure declinata secondo il metodo e lo stile inconfondibile dell'autrice. In principio Del ha nove anni, l'età delle curiosità complesse di un bambino che anticipa la propria pubertà. Sono gli anni Quaranta: da qualche parte è in corso una guerra i cui echi contaminano anche l'egloga rude di un Ontario lontanissimo dal precipizio della Storia. Quali e quanti sono i riti di passaggio dall'infanzia alla giovinezza, dall'inesperienza all'ingresso nel solco della vita? Non esiste un'età edenica per le ragazze e le donne di Alice Munro: la bambina Del fiuta il pericolo senza saperlo nominare; l'adolescente Del gioca con il sacro animata dal desiderio di contraddire la laicità di sua madre e dallo zelo di un sentimento acerbo e acceso come ogni primo amore. Del rifiuta e insieme difende le stravaganze della madre che illuministicamente si ostina a vendere enciclopedie nel medioevo fanatico di religione di una campagna inospitale. Ha nostalgia di Dio, ma registra il Suo eterno scacco nella vita degli uomini e degli animali. A quattordici anni Del è attratta dai languidi misteri del sesso fantasticato, conosce l'agrodolce di una complicità tradita con l'amica Naomi, e nel fervore con cui anno dopo anno un'insegnante si dedica ad allestire la recita della scuola, intuisce il seme tragico di una vita senza sbocchi. Poco dopo Del è pronta per un privato rito di iniziazione sessuale, come la Gerty MacDowell di James Joyce, una Nausicaa corrotta dal desiderio di sapere, vedere, piacere. L'Eden che non c'è mai stato è ora comunque inesorabilmente alle spalle; è tempo di battesimi, di vere e proprie deliberate rinascite. Del ha diciassette anni e già intravede anche il concludersi dell'adolescenza. Sperimenta la perdita e l'amore; si tuffa nel delirio di una relazione senza ossigeno. E infine accetta per sé la necessità della scrittura e si congeda con la promessa di un'integrità scintillante che rimanda i lettori al dono di storie radiose, credibili, sublimi.

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L’ombra di pietra
Mag C 8131 Lorenzo Beccati

Genova 1606. Una spaventosa figura vestita di nero, il volto nascosto dietro una maschera da rapace, si muove nelle tenebre e miete vittime utilizzando uno strano micidiale cappio. Negli stessi giorni il pittore fiammingo Rubens, ospite presso palazzo Doria, scompare nel nulla, facendo temere il peggio. Se l'indagine ufficiale sul feroce assassino è affidata al Bargello e ai suoi birri, che brancolano nel buio, quella sull'artista richiede rapidità e discrezione, per evitare imbarazzi a una delle famiglie più potenti della città. Ecco perché delle ricerche viene incaricata dal Doge, e in gran segreto, la persona più scaltra in circolazione, ma anche la più pericolosa: una donna che non ha paura di niente. È Pietra, la rabdomante: la sua intelligenza le ha procurato molti nemici, ma è a lei che tutti si rivolgono per risolvere i misteri più intricati. Un pomeriggio Pietra trova sulla porta di casa una vecchia dall'aspetto miserevole, che sostiene di essere sua madre, la stessa che l'ha abbandonata in fasce. Pietra non è pronta ad aprirle il suo cuore, ma una tempesta di emozioni sta per abbattersi su tutto.

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CR7. La biografia
Mag D 5561 Guillem Balague

"Cristiano Ronaldo è un'ala destra? Anche. Cristiano Ronaldo è un'ala sinistra? Pure. Cristiano Ronaldo è un centravanti? Quando vuole. Cristiano Ronaldo è un difensore? A volte. Cristiano Ronaldo segna di testa? Sì. Segna di destro? Certamente. E i gol di sinistro? Se gli capita." I mass media non smettono di cantarne le gesta. Perché Ronaldo è un fenomeno, una macchina da record. Ha segnato 100 gol in un anno. È stato il primo giocatore a vincere nella stessa stagione Premier League, Champions League e Coppa del mondo per club Fifa con il Manchester United. Il primo calciatore portoghese ad aver vinto tre Palloni d'oro, nel 2008, 2013 e 2014. Il primo ad aver segnato contro ogni squadra nella Liga spagnola in una sola stagione. Ha anche il record per il maggior numero di gol segnati in una stagione per il Real Madrid e per aver realizzato più di 50 gol in cinque stagioni consecutive. Il suo trasferimento dal Manchester al Real nel 2009 per 94 milioni di euro è stato per anni il più oneroso della storia del calcio. Della sua carriera sportiva si sa tutto, ma poco o nulla si conosce dell'uomo. Quarto figlio non voluto di una famiglia povera di Madeira in Portogallo, padre alcolizzato e assente, Cristiano sin da bambino non si staccava dal pallone. È un narcisista e un perfezionista, un maniaco dell'allenamento e della forma fisica, il primo a iniziare gli allenamenti e l'ultimo ad andarsene...

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Tutta colpa di quel bacio
Mag C 8170 Cassandra Rocca

Fuggita da Londra con il cuore infranto, Emily si è trasferita a New York, dove ha deciso di buttarsi a capofitto nel lavoro, unico settore nel quale sembra avere successo. Con gli uomini ha chiuso, questa è una certezza, ma purtroppo San Valentino è alle porte e l'agenzia Event Planner per cui lavora è sommersa di richieste a tema a cui lei deve rispondere. A complicare le cose arriva Matthew Cohen, proprietario di una linea di navi da crociera, nonché sua vecchia conoscenza: è stato il primo due di picche della storia sentimentale di Emily. A causa di Matt, ora si ritrova invischiata nell'organizzazione di quello che è diventato l'evento più romantico del momento: "La Crociera degli innamorati". Come se non fosse abbastanza deprimente ritrovarsi a bordo, single, in mezzo a tutte quelle coppie felici, Emily dovrà fare i conti anche con la presenza scomoda di Matt, così magnetico, sicuro di sé e deciso a dimostrarle che un uomo e una donna possono stare bene insieme anche senza alcun coinvolgimento emotivo. L'attrazione tra loro è innegabile e la tentazione è forte, ma Emily non vuole soffrire di nuovo: quel viaggio, così saturo di sentimenti e passione, sta risvegliando in lei desideri ai quali credeva di aver rinunciato per sempre, rendendola vulnerabile. Innamorarsi di un uomo che non crede nell'amore sarebbe davvero un terribile errore. Oppure no?

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Castigo di Dio
Mag C 8181 Marcello Introna

È l'estate del 1943 a Bari, quando un uomo corrotto e malvagio che tutti chiamano "Amaro" decide di rapire la figlia dodicenne di un ricco proprietario terriero della provincia. A capo di un'organizzazione malavitosa dai contorni inquietanti, Amaro è il re della Socia, un immenso palazzo fatiscente che nel corso degli anni ha subito un progressivo e inarrestabile degrado. Proprio quando il regime fascista cade, la Germania nazista perde colpi e gli Alleati prendono il controllo della città, grazie alla complicità e alla protezione del prefetto Nicola Arpino, Amaro si serve della sua corte dei miracoli, e specialmente del suo sadico vassallo Filippo, per gestire la borsa nera, i traffici legati alla prostituzione e allo spaccio di morfina, trasformandoli in guadagni faraonici che non gli bastano mai. A creargli qualche problema ci sono gli articoli di denuncia di Luca "il Bracco", un giornalista acuto ed entusiasta, le indagini incalzanti del commissario Michele De Santis, e il disprezzo sentimentale e umano di Anna, la donna più bella della Socia. Anna è la puttana letterata che conosce il latino e il greco antico e ritrova un po' di serenità solo quando può fare lezione ai due piccoli orfani che vivono in quell'inferno: Lorenzo e Francesco. Sullo sfondo di una città devastata dalle privazioni, dalle clientele e dalla malafede dilagante, la Socia è una realtà scomoda di cui tutti fingono di ignorare l'esistenza, il cupo teatro in cui si muovono i molti personaggi di questo romanzo corale, il palcoscenico dove Salvio, un fabbro taciturno e solitario, sceglie di sfidare Amaro per amore di Anna. In quei piccoli appartamenti invasi dalla muffa, oltre ai soprusi e alle malattie, c'è anche tanta brava gente. Ed è in questa alternanza tra bene e male, tra giusto e ingiusto, tra bello e orrendo che il romanzo si compie.

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Barnaba il mago
Mag B 3407 Franco Di Mare

L'inverno a Bauci non è uguale a quello della Costiera: la pioggia batte forte e dai monti Lattari soffia un vento di tempesta che, se uno non c'è abituato, mette un po' di paura. È in una sera così, mentre le imposte sbattono e le nuvole coprono il cielo, che in paese arriva un misterioso sconosciuto. Capelli e barba bianchissimi, lungo pastrano nero, lo straniero non fa in tempo a presentarsi che già corrono voci su di lui. Chi è? Da dove viene? Cos'è venuto a fare qui, che vuole? La targa appesa alla sua porta recita: "Mago Barnaba, maestro di esoterismo, sacerdote di riti karmici, esperto di sciamanesimo, astrologia, tarocchi, chakra, malocchi, fatture". La curiosità è tanta, ma per le strade di Bauci un mago non s'è mai visto, e ad aumentare la diffidenza ci si mette pure don Balo, il parroco, che durante l'omelia non perde occasione per ricordare che ciarlatani e imbonitori non sono altro che servi del demonio. Resistere alla tentazione però è difficile, anche perché pare che Barnaba, con le sue profezie, non sbagli un colpo. In fondo, a fare domande che male c'è? È così che i baucesi, uno dopo l'altro, aspettano l'ora giusta per consultare il mago in gran segreto e scoprire cosa riserva loro il futuro...

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Due come loro
Mag C 8144 Marco Marsullo

Shep ha trentasei anni, un'ex fidanzata di nome Viola, della quale è ancora perdutamente innamorato, e una professione insolita. Si occupa degli aspiranti suicidi e lo fa per conto di Dio, all'insaputa del Diavolo, ma anche per conto del Diavolo, di nascosto da Dio. È lui a decidere di volta in volta chi salvare dalle fiamme dell'Inferno. Riceve ogni mese una lista con i nomi, il luogo, la data e l'ora del suicidio. Tutto sembra andare alla grande finché nella lista non compare il nuovo fidanzato di Viola: un avvocatuccio stempiato sulla quarantina, buon partito per il desiderio di sistemarsi di lei. Shep esulta all'idea di accompagnare alla morte il suo rivale, cosí da potersi riprendere Viola. Però gli balza in testa una domanda: perché una persona in apparenza senza segreti vuole ammazzarsi? È allora che comincia la sua indagine.

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L’anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone
Mag D 5568 Antonio Manzini

Ha scritto Antonio D’Orrico che Rocco Schiavone appartiene alla parte migliore degli italiani; anche se indurito dalla vita e incavolato con il mondo, possiede una umanità e una intelligenza delle cose che lo rende un eroe positivo. È vero, fuma spinelli, ha un concetto della giustizia tutto suo, conosce però il cuore degli uomini e sa sempre da che parte stare. Manesco, ruvido, corrotto, scontroso, umorale, individualista, trasgressivo, tormentato, infedele; gli aggettivi si sprecano per definire il lato oscuro di Rocco Schiavone che non fa venir meno quello che di lui attrae e convince: l’insofferenza per la corruzione il perbenismo le diseguaglianze, il profondo senso di equità, la tenerezza, unite al grande talento per il suo mestiere. Sin dal primo romanzo Pista nera ci siamo abituati a vederlo alle prese con il freddo e il ghiaccio sbattuto ad Aosta per punizione - e ormai i lettori più affezionati sanno perché -, con licenza di uccidere, di farsi le canne, di rubare, di sedurre. Lui romano dalla cima della testa alla punta dei piedi calzati nelle improbabili Clarks, si è ritrovato affondato nella neve, in un mondo chiuso, una zona di confine dalle molte identità dove solo il fantasma di Marina gli fa compagnia. Ma ora c’è Lupa accanto a lui e in commissariato hanno imparato a conoscerlo tutti, dal questore Costa, a Pierron, Deruta e D’Intino.

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L’amica geniale
Mag C 8156/1 Elena Ferrante

Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L'autrice scava nella natura complessa dell'amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l'Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l'andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l'autrice ci ha abituati. Si tratta di quel genere di libro che non finisce. O, per dire meglio, l'autrice porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell'infanzia e dell'adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto.

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Storia del nuovo cognome
Mag C 8156/2 Elena Ferrante

"Capii che ero arrivata fin là piena di superbia e mi resi conto che - in buona fede certo, con affetto - avevo fatto tutto quel viaggio soprattutto per mostrarle ciò che lei aveva perso e ciò che io avevo vinto. Lei naturalmente se ne era accorta fin dal momento in cui le ero comparsa davanti e ora stava reagendo spiegandomi di fatto che non avevo vinto niente, che al mondo non c'era alcunché da vincere, che la sua vita era piena di avventure diverse e scriteriate proprio quanto la mia, e che il tempo semplicemente scivolava via senza alcun senso, ed era bello solo vedersi ogni tanto per sentire il suono folle del cervello dell'una echeggiare dentro il suono folle del cervello dell'altra". Ecco "Storia del nuovo cognome", secondo romanzo del ciclo de "L'amica geniale". Ritroverete subito Lila ed Elena, il loro rapporto di amore e odio, l'intreccio inestricabile di dipendenza e volontà di autoaffermazione.

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Storia di chi fugge e di chi resta
Mag C 8156/3 Elena Ferrante

Elena e Lila, le due amiche la cui storia i lettori hanno imparato a conoscere attraverso L’amica geniale e Storia del nuovo cognome, sono diventate donne. Lo sono diventate molto presto: Lila si è sposata a sedici anni, ha un figlio piccolo, ha lasciato il marito e l’agiatezza, lavora come operaia in condizioni durissime; Elena è andata via dal rione, ha studiato alla Normale di Pisa e ha pubblicato un romanzo di successo che le ha aperto le porte di un mondo benestante e colto. Ambedue hanno provato a forzare le barriere che le volevano chiuse in un destino di miseria, ignoranza e sottomissione. Ora navigano, con i ritmi travolgenti a cui Elena Ferrante ci ha abituati, nel grande mare aperto degli anni Settanta, uno scenario di speranze e incertezze, di tensioni e sfide fino ad allora impensabili, sempre unite da un legame fortissimo, ambivalente, a volte sotterraneo a volte riemergente in esplosioni violente o in incontri che aprono prospettive inattese.

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Storia della bambina perduta
Mag C 8156/4 Elena Ferrante

"Storia della bambina perduta" è il quarto e ultimo volume dell'"Amica geniale". Le due protagoniste Lina (o Lila) ed Elena (o Lenù) sono ormai adulte, con alle spalle delle vite piene di avvenimenti, scoperte, cadute e "rinascite". Ambedue hanno lottato per uscire dal rione natale, una prigione di conformismo, violenze e legami difficili da spezzare. Elena è diventata una scrittrice affermata, ha lasciato Napoli, si è sposata e poi separata, ha avuto due figlie e ora torna a Napoli per inseguire un amore giovanile che si è di nuovo materializzato nella sua nuova vita. Lila è rimasta a Napoli, più invischiata nei rapporti familiari e camorristici, ma si è inventata una sorprendente carriera di imprenditrice informatica ed esercita più che mai il suo affascinante e carismatico ruolo di leader nascosta ma reale del rione (cosa che la porterà tra l'altro allo scontro con i potenti fratelli Solara). Ma il romanzo è soprattutto la storia di un rapporto di amicizia, dove le due donne, veri e propri poli opposti di una stessa forza, si scontrano e s'incontrano, s'influenzano a vicenda, si allontanano e poi si ritrovano, si invidiano e si ammirano. Attraverso nuove prove che la vita pone loro davanti, scoprono in se stesse e nell'altra sempre nuovi aspetti delle loro personalità e del loro legame d'amicizia. Intanto la storia d'Italia e del mondo si srotola sullo sfondo e anche con questa le due donne e la loro amicizia si dovranno confrontare...

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Il primo giorno della mia vita
Mag C 8173 Paolo Genovese

Il mondo è un luogo estenuante, sei stanco semplicemente perché ci vivi, sei stanco di non riuscire ad amare abbastanza, di non dare abbastanza, di non avere abbastanza. Emily, ex ginnasta olimpica, Aretha, poliziotta dal carattere forte, e Daniel, piccolo divo della pubblicità, hanno ognuno un motivo preciso per essere disperati. Napoleon, un professionista di successo, no; eppure, fra tutti, è il più determinato a farla finita. Un attimo prima che compiano il gesto irreparabile uno sconosciuto li persuade a stringere un patto: mostrerà loro cosa accadrà quando non ci saranno più, cosa lasciano, cosa si perdono, quale sarà la reazione di amici e parenti. Per una settimana i quattro avranno il privilegio di osservare sé stessi dal di fuori e l'occasione di riscoprire ciò che di più prezioso hanno dentro; affronteranno avventure ai confini della realtà, diventeranno un gruppo unito e vedranno realizzati desideri cui ormai avevano rinunciato, dopodiché saranno riportati indietro. A quel punto dovranno prendere una decisione. E per qualcuno l'ultimo giorno della vita potrebbe trasformarsi nel primo di una vita nuova.

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Scandalose. Vite di donne libere
Mag C 8175 Cristina De Stefano

Una scultrice che spara alle sue opere, una musicista che insulta il suo pubblico, una fotografa che mescola i generi, una modella che rompe il canone della bellezza occidentale, una poetessa che sostiene di vivere nell’antico Egitto, un’antropologa che si interessa ai misteri africani vietati ai bianchi. Le donne raccontate in questo libro sono tutte cattive ragazze che nessuna famiglia perbene vorrebbe mai in casa. Nel corso del Novecento hanno dato scandalo con la loro vita sentimentale, i loro gusti sessuali, il modo di pensare e creare, di intendere la bellezza, di vestirsi, di parlare chiaro. Il mondo non offriva loro niente e loro si sono prese tutto, pagando spesso prezzi altissimi ma non permettendo a nessuno di fermarle. Hanno usato lo scandalo come un’arma. Davanti a una donna scandalosa la folla si ritrae, imbarazzata, spaventata, aprendo uno spazio che prima era nascosto, lasciandola respirare, avanzare. Ognuna di loro ha trovato il suo per- sonale modo per farsi largo. Con eccesso. Con fantasia. Con allegria. Con disperazione. E il fragore del loro scandalo non si è ancora spento.

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Divorare il cielo
Mag C 8159 Paolo Giordano

La prima volta che Teresa li vede stanno facendo il bagno in piscina, nudi, di nascosto. Lei li spia dalla finestra. Le sembrano liberi e selvaggi. Sono tre intrusi, dice suo padre. O tre ragazzi e basta, proprio come lei. Bern. Tommaso. Nicola. E Teresa che li segue, li studia, li aspetta. Teresa che si innamora di Bern. In lui c'è un'inquietudine che lei non conosce, la nostalgia per un'idea assoluta in cui credere: la religione, la natura, un figlio. Sono uno strano gruppo di randagi, fratelli non di sangue, ciascuno con un padre manchevole, carichi di nostalgia per quello che non hanno mai avuto. Il corpo li guida e li stravolge: la passione, la fatica, le strade tortuose e semplici del desiderio. Il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo. E la campagna pugliese è il teatro di questa storia che attraversa vent'anni, quattro vite, un amore. Coltivare quella terra rossa, curare gli ulivi, sgusciare montagne di mandorle, un anno dopo l'altro, fino a quando Teresa rimarrà la sola a farlo. Perché il giro delle stagioni è un potente ciclo esistenziale, e la masseria il centro esatto del mondo. L'amicizia fra maschi, la ribellione a Dio e ai padri, il desiderio e la rivalità: Divorare il cielo è un grande romanzo sul nostro bisogno di trasgredire, e tuttavia di appartenere costantemente a qualcosa o a qualcuno. Al centro c'è una generazione colma di vita e assetata di senso, che conosce tutto eppure non si riconosce in niente. Ragazzi con un piede ancora nel vecchio millennio, ma gettati nel futuro, alla disperata ricerca di un fuoco che li tenga accesi.

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Chiamami col tuo nome
Mag C 8161 André Aciman

Vent’anni fa, un’estate in Riviera. Una di quelle estati che segnano la vita per sempre. Elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un brillante professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età, Elio aspetta come ogni anno «l’ospite dell’estate, l’ennesima scocciatura»: uno studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, subito conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti, quasi sfacciati. Anche Elio ne è irretito. I due ragazzi condividono conversazioni appassionate su libri e film, discussioni sulle loro comuni origini ebraiche, e poi nuotate mattutine, partite a tennis, corse in bici e passeggiate in paese. E tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, fatto di ossessione e paura, di scaltra dissimulazione e slanci ingenui, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all’estasi. La scoperta di quei giorni estivi e sospesi in Riviera e di un’afosa notte romana è quella, irripetibile, di un’intimità totale, assoluta. Perché l’intensità, la forza di quell’esperienza, l’autenticità di quei sentimenti sono destinate a rimanere insuperate. Chiamami col tuo nome è la storia di un paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una lunga lettera d’amore, un’invocazione, una domanda che resta aperta per gli anni a venire, finché Elio e Oliver si ritroveranno, un giorno, a cercare parole per dire l’indicibile, per confessare, prima di tutto a se stessi, che «questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta»

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La maestra e la camorrista
Mag C 8163 Federico Rubini

Molto più di quanto ammettiamo a noi stessi, noi italiani siamo frutto di un'eredità. Non solo e non tanto collettiva, l'eredità culturale della nazione, ma strettamente individuale: la famiglia in cui siamo nati, il suo patrimonio finanziario o immobiliare, quello di conoscenze, linguaggi e relazioni sociali. Questi sono i principali fattori che in larga parte governano la stagnazione dell'economia e permettono di prevedere il futuro individuale di ciascuno di noi. L'eredità che ogni italiano riceve alla nascita dà forma e influenza il suo sviluppo e le sue chance di successo molto più di quanto sarebbe naturale in una democrazia avanzata. A maggior ragione lo fa, perché gli altri fattori trainanti del Paese oggi favoriscono questo effetto: una demografia declinante e la difficoltà di aprirsi agli stranieri e integrarli. Questo viaggio nella storia di tanti italiani ha un'idea al suo centro e la dimostra attraverso un processo profondamente innovativo: l'autore entra nelle scuole e negli asili d'infanzia e nelle imprese a conduzione familiare d'Italia e sottopone persone comuni e non a interviste e a esperimenti. Test sul loro comportamento e domande sui loro valori. Il quadro che emerge è quello di una "repubblica patrimoniale", ma non senza speranza: esistono risposte precise e specifiche che possono affrontare questa strisciante malattia nazionale.

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Ti vedo per la prima volta
Mag C 8145 Diego Galdino

Josephine ha grandi occhi verdi e un sorriso contagioso, nonostante la vita l'abbia presto messa alla prova costringendola a convivere con una malattia che le rende difficili anche le azioni più semplici, e che lei esorcizza tramite la fotografia, grazie a una vecchia polaroid appartenuta a sua madre. Anche se lei, in realtà, sua madre non l'ha mai conosciuta. Anzi, l'ha creduta morta per anni e, quando ha scoperto la verità, ormai era troppo tardi. In compenso però ha trovato una nuova famiglia: tre fratellastri di cui non ha mai sospettato l'esistenza. Carlotta, Emilia e Lorenzo. Arrivata a Roma per scoprire qualcosa di più del suo passato e del suo inaspettato presente, Josephine è subito stregata dal romanticismo della città eterna. Abituata a guardarne le immagini in televisione o al cinema o sui libri, vedere dal vivo tanta meraviglia le dà quasi alla testa. Così, mentre il suo cicerone d'eccezione, Lorenzo, la guida attraverso i luoghi preferiti dalla madre e alla scoperta di incantevoli angoli nascosti, Josephine deve ammettere a se stessa che è pressoché inevitabile innamorarsi di Roma, così come di quel ragazzo dagli occhi gentili...

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The cage. Uno di noi mente
Mag C 8150 Lorenzo Ostuni

Ray si sveglia in una cella. È solo. Non si ricorda nulla. Né come ci è arrivato, né perché. Indossa una divisa che non conosce, gialla come la luce che illumina la piccola stanza in cui è rinchiuso. Porta al polso destro un braccialetto senza fibbia simile a un display spento. Dove si trova? Non lo sa. I ricordi arriveranno poi, poco per volta. Scoprirà presto di non essere solo in questa misteriosa prigione. Con lui ci sono altri sei prigionieri. Ognuno ha ricevuto delle strane istruzioni da seguire, insieme a un curioso oggetto recapitato sotto la porta della cella. Hanno solo poche ore per salvarsi. Si parlano, si interrogano sul perché di quegli strani messaggi, cercano disperatamente informazioni e una via di fuga: litigano, si accusano vicendevolmente ma alla fine dovranno fare squadra… Perché c’è solo un modo per provare a uscire di lì. Fidarsi delle istruzioni. E degli altri… Anche se uno di loro forse mente. Come in un assurdo, tragico videogioco, prova dopo prova, enigma dopo enigma i ragazzi riusciranno a scoprire cosa è accaduto, chi sono i loro carcerieri e cosa li attende là fuori.

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Berta Isla
Mag C 8152 Javier Marìas

Berta Isla ha sposato Tomás pensando di conoscerlo da sempre, che anzi fosse lui a non conoscere qualcosa di lei, a non sapere cioè della verginità perduta con un altro uomo. Eppure è proprio il buon Tomás, il prevedibile Tomás a nascondere il segreto più grande e sconvolgente. Nessuno come Marías sa mostrare il lato oscuro e insieme quello luminoso dell'amore, nessuno meglio di lui sa che ogni cuore che batte è un mistero, persino per il cuore che gli sta più vicino. Berta Isla ha sposato Tomás Nevinson nel maggio del 1974, nella chiesa di San Fermín de los Navarros, vicino alla scuola che entrambi hanno frequentato e dove si sono incontrati la prima volta. Lo ha sposato dopo essere stata la sua ragazza per anni senza mai fare l'amore con lui (perché tra buoni borghesi innamorati si usava cosí) e dopo aver perso la verginità con un altro in un giorno che non smetterà mai di ricordare. Lo ha sposato conoscendolo da sempre, convinta di aver trovato il suo destino, ma senza sapere nulla di lui, nulla che fosse davvero importante. Ma Tomás qualcosa di davvero importante lo stava nascondendo e non avrebbe mai potuto dirlo, a lei come a nessun altro. Durante i suoi anni universitari a Oxford infatti, in uno stupido giorno, il caso aveva deciso di condizionare la sua esistenza, e quella della moglie, per sempre. Il nuovo romanzo di Javier Marías è la storia di un amore imperfetto, come lo sono tutti. Di una donna, Berta Isla, che ha scelto di stare accanto a un uomo che può soltanto sperare di conoscere, ma che in fondo non si rivelerà mai per ciò che è realmente. È la storia di una relazione che, finita la passione, si regge in fragile equilibrio sul segreto, sulla lealtà e sul risentimento, su quanto non si vuole o non si può dire. È la storia di due cuori da sempre sconfitti che insieme cercano di resistere nella battaglia.

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Ninna nanna
Mag D 5572 Leila Slimani

Quando arriva il secondo figlio, Myriam decide di riprendere a lavorare. È una scelta sofferta, ragionata, discussa a lungo con Paul, il marito, eppure imprescindibile, e appena si presenta l’occasione la neomamma la afferra con tenacia e torna alla sua professione di avvocato. Adesso però serve una tata per Mila e Adam. Sarà una selezione severa, nessuno affida di buon grado i propri figli a una sconosciuta. Poi un giorno nell’appartamento dei Massé entra Louise: luminosa, solare, dolce, e i bambini, soprattutto Mila, sembrano sceglierla prima dei genitori. È l’incastro perfetto dell’ultima tessera di un puzzle. La donna guadagna l’affetto incondizionato dei piccoli e la gratitudine di Myriam e Paul, tra- sforma la casa in un incanto, li vizia anticipando ogni loro necessità. Finché questo rapporto di dipendenza, come tutte le dipendenze, non si incrina, mostrandosi eccessivo, non si rivela sbagliato e infine deraglia rovinosamente. Attraverso la descrizione chirurgica, certosina, della giovane coppia e della figura intrigante e misteriosa della tata, Ninna nanna, acclamato Premio Goncourt 2016, affonda lo sguardo nelle nostre concezioni dell’amore, dell’educazione, dei rapporti di forza che si celano dietro il denaro, parlandoci di pregiudizi culturali e di classe e del tempo in cui viviamo. E con uno stile esemplare, segnato da spasmi di tenebrosa poesia, ci mette di fronte ad alcune delle più recondite paure di ogni genitore, di ogni donna e di ogni uomo.

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Il mare dove non si tocca
Mag C 8154 Fabio Genovesi

Fabio ha sei anni, due genitori e una decina di nonni. Sì, perché è l'unico bimbo della famiglia Mancini, e i tanti fratelli del suo vero nonno – uomini impetuosi e pericolosamente eccentrici – se lo contendono per trascinarlo nelle loro mille imprese, tra caccia, pesca e altre attività assai poco fanciullesche. Così Fabio cresce senza frequentare i suoi coetanei, e il primo giorno di scuola sarà per lui un concentrato di sorprese sconvolgenti: è incredibile, ma nel mondo esistono altri bambini della sua età, che hanno tanti amici e pochissimi nonni, e si divertono tra loro con giochi misteriosi dai nomi assurdi – nascondino, rubabandiera, moscacieca. Ma la scoperta più allarmante è che sulla sua famiglia grava una terribile maledizione: tutti i maschi che arrivano a quarant’anni senza sposarsi impazziscono. I suoi tanti nonni strambi sono lì a testimoniarlo. Per fortuna accanto a lui c’è anche un padre affettuoso, che non parla mai ma con le mani sa aggiustare le cose rotte del mondo. E poi la mamma, intenzionata a proteggere Fabio dalle delusioni della vita, una nonna che comanda tutti e una ragazzina molto saggia che va in giro travestita da coccinella. Una famiglia caotica e gigantesca che pare invincibile, finché qualcosa di totalmente inatteso la travolge. Giorno dopo giorno, dalle scuole elementari fino alle medie, il protagonista cerca di crescere nel precario equilibrio tra un mondo privato pieno di avventure e smisurato come l’immaginazione, e il mondo là fuori, stretto da troppe regole e dominato dalla legge del più forte. Tra inciampi clamorosi, amori improvvisi e incontri straordinari, in un percorso di formazione rocambolesco, commovente e stralunato, Fabio capirà che le nostre stranezze sono il tesoro che ci rende unici e intanto scoprirà la propria vocazione di narratore perdutamente innamorato della vita.

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Il marchio ribelle
Mag C 8153 Nicolai Lilin

Nicolai Lilin torna a Fiume Basso, il quartiere di Bender in cui è nato e cresciuto. E ci racconta la sua storia con gli occhi di un ragazzino che per la fretta di diventare grande è disposto a buttarsi negli scontri più violenti. Ma anche a trascorrere le giornate al fiume insieme ai suoi amici, giocando a farsi trasportare dalla corrente. Kolima impara a schivare i colpi nelle risse, impara i codici della guerra fra bande, ma soprattutto impara a conoscere il mondo attraverso i tatuaggi. Nella periferia degradata dell'ex Urss tutto sta cambiando. Alcuni criminali accettano il traffico di droga, altri restano all'angolo. C'è chi viene a patti con la polizia e chi si rifiuta e si rifiuterà sempre di farlo. È in atto una guerra interna fra vecchie e giovani leve, che ha frammentato la criminalità organizzata. E in questa spaccatura si fanno strada con ferocia le nuove bande. I Ladruncoli, la sezione giovanile della casta Seme nero, i Fratellini, appassionati di sport da combattimento, i Punk, anarcoidi e spesso ubriachi o drogati, i Metallari, i più temprati già ai tempi dell'Urss, le Teste d'Acciaio, di chiara impronta nazifascista. Ciascuna banda ha un modo differente di tatuarsi. Il tatuaggio è un collante sociale, segna l'appartenenza, ma è anche uno strumento di comunicazione, in certi casi addirittura un linguaggio. A patto di non infrangere il tabù: mai chiedere a un criminale cosa significa il disegno che ha addosso. I tatuaggi riprodotti in questo libro sono una chiave per entrare in un mondo. Perché ogni fuorilegge sulla pelle porta una firma, che è l'espressione dei suoi sogni e della sua storia, e insieme un'ammissione di paura. L'unica confessione che farà mai dei suoi peccati. Forse persino l'ultimo disperato tentativo di strappare la propria anima dalle zanne del demonio.

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La vita fino a te
Mag C 8138 Matteo Bussola

Matteo Bussola riconosce ciò che di straordinario si annida nelle cose ordinarie perché le guarda come se accadessero per la prima volta, come se sentisse sempre la vita pulsare in ogni cellula. Ed è con quello sguardo che racconta di relazioni sentimentali, l'istante in cui nascono, il tempo che abitano. Lo fa mettendosi a nudo, ricordando gli amori passati, per ripercorrere la strada che lo ha portato fino a qui, alla sua esistenza con Paola e le loro tre figlie. Soprattutto, lo fa specchiandosi nelle storie di ciascuno: quelle che incontra su un treno, o mentre sbircia dal finestrino della macchina, o seduto in un bar la mattina presto. Quelle che incontra stando nel mondo senza mai dare il mondo per scontato, e che la sua voce intima e familiare ci restituisce facendoci sentire che sta parlando esattamente di noi.

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Vorrei che l’amore avesse i tuoi occhi
Mag C 8143 Diego Galdino

Abbarbicata com'è all'antica cinta muraria della Rocca, la casa dei Ferretti è l'invidia di tutti gli abitanti di Cetona, uno splendido borgo immerso nella tranquilla campagna senese. Dalle sue finestre si può ammirare l'intero paese disteso ai suoi piedi, con le case bianchissime e i tetti marroni, la vallata e l'imponente sagoma del Monte Cetona, che sembra così vicina da poter sfiorare la sua vetta con un dito. Sofia e la sua famiglia vivono lì da sempre. Ma, a un passo dall'estate, la bucolica quiete di quelle mura è bruscamente interrotta dall'arrivo di un ospite speciale. Un famoso pittore australiano, Tyron Lane, che ha scelto quelle incantevoli colline come soggetto per i propri quadri. La sua fama di uomo affascinante ma molto schivo, solitario e inquieto lo precede e in paese non si parla d'altro. C'è chi non sopporta i suoi modi asciutti e sbrigativi, chi ne difende il diritto alla privacy, chi è convinto che in fondo tutta quella ritrosia sia di facciata. E poi c'è Sofia che, dopo un primo e fugace momento di ammirazione, ha deciso di non lasciargliene passare nemmeno una. Perché per lei, così solare, istintiva e piena di vita, quell'artista non è riservato ma solo un gran insolente. A casa Ferretti sono tempi duri, e le schermaglie all'ordine del giorno. Tyron e Sofia sembrano appartenere a due mondi diversi. Eppure il loro incontro regalerà a entrambi quello che da tempo stavano cercando: la possibilità di guardare, ancora una volta, l'amore negli occhi.

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Camminare correre volare
Mag C 8136 Emanuela Canepa

Asja ha quattordici anni, l'aria spavalda e gli occhi inquieti. Vive in un quartiere popolare con una madre sempre depressa e va male a scuola. Ruba nei negozi e chatta con ragazzi più grandi. Esce di nascosto e si accanisce contro la sua compagna di classe Maria, troppo remissiva, troppo studiosa, troppo per bene. Asja è una ragazza difficile, cammina con fatica e non si separa mai dalle amiche del cuore. Poi un giorno si mette nei guai e tutto cambia. Inizia così una corsa alta ricerca della vera se stessa. Un romanzo sul bullismo al femminile raccontato dal punto di vista della "ragazza cattiva". Sul significato dell'amicizia, della luce che accende dentro il primo amore e del valore del perdono.

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L’agente del caos
Mag C 8140 Giancarlo De Cataldo

I ragazzi volevano cambiare il mondo. Jay Dark doveva distruggere i ragazzi. In ogni caso, il mondo non fu mai più lo stesso. Dopo la pubblicazione di un breve romanzo ispirato alla vita di Jay Dark, agente provocatore americano la cui missione era inondare di droga i movimenti rivoluzionari degli anni Sessanta-Settanta allo scopo di annullarne lo slancio, uno scrittore romano viene contattato da un avvocato californiano, un certo Flint, che ha letto il libro ed è perplesso. La vera storia di Jay Dark è molto diversa, lui può raccontarla: lui c'era. Come in un classico di Conrad, la narrazione di Flint spalanca all'improvviso uno scenario internazionale stupefacente. Un'autentica camera delle meraviglie che attraversa trent'anni della storia occidentale, tra servizi deviati, ex nazisti, trafficanti, terroristi, poliziotti onesti e poliziotti corrotti, sesso, ideali e concerti rock. Originalissimo, avvincente, ricco di personaggi sopra le righe, L'agente del caos è un libro dove realtà e finzione si intrecciano senza sosta, dando per la prima volta voce, senza alcun moralismo e senza ipocrisia, all'autocoscienza segreta e dionisiaca di un'intera generazione.

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Le false resurrezioni
Mag C 8142 Domenico Starnone

Alle prese con ambizioni frustrate e desideri infranti, tre quarantenni tentano goffamente di resuscitare dalle ceneri di fallimenti piccoli e meno piccoli, rincorrendo una maturità che quasi sempre ha il volto di una donna. È il caso del protagonista di "Segni d'oro", che pensava di insegnare all'università e si ritrova bibliotecario infelice in un paesino di provincia. In crisi con la moglie, dopo una fuga passionale sui Colli Euganei scopre di trovare verità e bellezza solo nell'esaltante lessico degli antichi poeti. In "Eccesso di zelo", un dattilografo si perde nella stessa inconcludenza. Sullo sfondo di una Roma disfatta dal caldo, si lascia coinvolgere in un conflitto di coppia altrui dapprima per pura cortesia, poi con un fervore sempre crescente, lanciandosi in un'impresa cavalleresca alla rovescia che metterà a rischio tutte le sue conquiste dell'età adulta. Altrettanto ansioso e nel pieno di una crisi è infine il protagonista di "Denti", un racconto che si dischiude come una bocca aperta sulla vita di un insegnante divorato dai ricordi e ossessionato dalla gelosia, nonché dai propri incisivi enormi. Con una postfazione dell'autore.

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I figli dell’imperatore
3 D 1875 Claire Messud

Murray Thwaite, fascinoso giornalista di mezza età, è l'"imperatore" dell'intelligenza newyorchese. La sua fama e la sua reputazione sono insidiate da una relazione clandestina con Danielle Minkoff, la migliore amica della figlia Marina, nonché dalle subdole manovre del fidanzato di Marina e del velleitario nipote. Sarà l'11 settembre a minacciare la rovina del castello di bugie su cui Thawaite ha costruito la propria esistenza. Ma l'Imperatore è forte, e per lui tutto tornerà come prima, mentre i suoi figli, veri e metaforici, vedranno svanire sogni e illusioni.

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La lezione del freddo
Mag C 8147 Roberto Casati

«Volpe, pneumatico, volpe, uccellino, ciaspola, cane. La neve ci parla dell'ordine delle cose. Del prima e del dopo. Si esprime qui tutta la sincerità del mondo: non puoi nascondere il tuo passaggio alla neve». Un filosofo, la sua famiglia e altri animali all'esigente scuola del freddo: ritrovare un sentiero perso nel bianco; leggere Thoreau e Hawthorne; mai e poi mai usare il freno sul ghiaccio; coltivare stalattiti; costruire un pratico igloo davanti a casa, lasciare il cane in macchina senza farlo congelare… Piegare la vita domestica alle intemperie significa imparare ad assecondare la natura invernale del mondo. Senza fuggirla, addestrando la mente e le mani a comprenderla. Perché il freddo non è un nemico, per quanto sia temibile. Il freddo è un grande maestro che rischiamo di perdere per sempre. Il giorno in cui la famiglia trasloca nel New Hampshire, davanti agli occhi si apre un incanto: la casa è immacolata, le doghe di legno percorse dalle ombre del bosco, il tetto verniciato di un azzurro fiabesco. L'estate caldissima sembra non voler mai terminare, ma le allusioni misteriose nelle conversazioni con i vicini e i colleghi fanno presagire una minaccia. In un batter d'occhio arriva la neve, il grande fiume è già ghiacciato, bisogna attrezzarsi: le bambine e il cane ammirano in silenzio lo spettacolo bianco in cui vivranno per un anno. Tra sputaneve elettrici e cataste di legna, orsi nel giardino e incendi divampati nella canna fumaria, piste di fondo oniriche e impronte calcate nel bianco per essere certi di ritrovare la strada, la grande scoperta è che il gelo può diventare un membro della famiglia, una lente d'ingrandimento, un modo di sentire. L'esperienza quotidiana del freddo è un'avventura estrema, a cui non siamo più abituati e che potrà sorprenderci come una possente rivelazione. Con la praticità dell'uomo di casa e lo sguardo del filosofo, Roberto Casati ha elevato un altare al freddo in mezzo a betulle sottili che in primavera finalmente raddrizzano la schiena.

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Un’Odissea. Un padre, un figlio e un’epopea
Mag C 8148 Daniele Mendelsohn

Nel gennaio del 2011, al primo incontro del seminario sull'Odissea tenuto da suo figlio Daniel, mescolato alle matricole diciottenni siede Jay Mendelsohn, matematico e ricercatore scientifico all'epoca ottantunenne. «Sarà un incubo», pensa Daniel a fine mattinata, quando appare chiaro che Jay non si atterrà al ruolo di silenzioso uditore che aveva immaginato per lui. Il vecchio Mendelsohn è cresciuto nel Bronx ed era ragazzo durante la guerra. Detesta la debolezza e il raggiro, valuta le cose in base alla fatica per ottenerle e la sua sola fede è nelle scienze esatte. Non può non aver da ridire sulla figura di Odisseo, il polytropos, l'uomo dalle molte svolte, ma anche dai molti trucchi, lacrime, aiuti divini, donne. «Non capisco perché dovremmo considerarlo un grande erooooe», ripete Jay per lo stupore divertito degli studenti. Eppure, settimana dopo settimana, affronta le tre ore di viaggio da Long Island al Bard College per apprendere dalla voce di suo figlio delle Vacche del Sole e di Penelope e del nostos. E va oltre: quando Daniel, quasi per gioco, gli propone una crociera nel Mediterraneo che ripercorra i luoghi dell'epopea, Jay acconsente. Per Daniel è un'esperienza pregna di rivelazioni: per mano a suo padre capisce appieno lo sgomento dell'Ade; nei ricordi coniugali del vecchio genitore ritrova la forza dell'homophrosyne, il «pensare allo stesso modo», e in quell'uomo inaspettatamente tanto aperto e socievole, in classe come a bordo, non riconosce forse un Odisseo dalle molte svolte? Di certo è un Laerte, il cui corpo caduco presenterà il suo conto di lí a breve. «Ma la nostra odissea l'avevamo vissuta, – osserva Daniel prima che accada, – per la durata di un semestre avevamo navigato insieme, per cosí dire, attraverso quel testo, un testo che a me – e ai lettori con lui – sembrava sempre più relativo al presente e meno al passato»

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Chi sta male non lo dice
Mag D 5567 Antonio Dikele Distefano

Questa è la storia di Yannick e Ifem, la storia di due ragazzi. Di mancanze, assenze, abbandoni, di come è difficile credere nella vita quando questa ti toglie più di quanto ti dà. Non è però solo un pugno nello stomaco, è soprattutto la storia di come i fiori spuntano anche nel cemento. Di come c’è sempre un modo per salvarsi, l’importante è non rinunciare, non smettere mai di amare la vita. Una storia iniziata in un quartiere dove a cadere a pezzi sono le persone prive di impalcature, schiave delle condizioni economiche al punto di attaccarsi al lavoro rinunciando così alla vita. Dove chi non ci riesce beve fino ad annullarsi e alza le mani sui figli e sulle mogli dietro imposte serrate. Dove la gente sa e non fa nulla. Perché addosso tutti hanno l’odore dei poveri e le scarpe consumate di chi è abituato a frenare in bici coi talloni. Una storia di sogni infranti che i figli ereditano dai genitori, partiti dall’Africa per “na Poto”, l’Europa, senza sapere che questo paese non è pronto ai loro tratti del viso né preparato a sostenere le loro ambizioni. Basta avere la pelle un po’ più scura per essere preso di mira, il taglio degli occhi diverso per sentirsi intruso, un cognome con troppe consonanti per sentirsi gli sguardi addosso. In questa desolazione, Ifem prova a colmare il vuoto che la mangia da dentro con l’amore. Quello per Yannick. Un ragazzo che sembra inarrestabile. “Ifem, non ci fermeremo finché non capiranno che non siamo neri che si sentono italiani, ma italiani neri” le ripete continuamente. Ma pian piano quell’amore, come tutto attorno a lei, svanisce. Ne rimane solo un’ombra sottile nelle linee immaginarie che lei traccia sulle labbra di lui mentre dorme. Uno dei pochi momenti in cui Yannick sembra quieto. Perché a fermare la sua corsa è la cocaina. Iniziata per noia, quasi per caso, perché lui è cresciuto in un quartiere popolare dove tutti almeno una volta hanno provato, anche i preti. E perché per un attimo la polvere bianca riempie qualsiasi vuoto – ti fa sentire come avessi dentro tutto il ferro della torre Eiffel –, ma poi si porta via tutto.

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Sono contrario alle emozioni
Mag C 8176 Diego De Silva

Cosa accade quando Vincenzo Malinconico, re dei rimuginatori, si perde definitivamente nel rimuginio? Se sei uno che prende sul serio i pensieri, che fa continuamente bilanci su quello che fa, anche mentre lo fa, ti basta un niente per lanciarti nelle domande più peregrine, quali: le emozioni che proviamo nell'ascoltare le canzoni che amiamo sono vere? Proviamo davvero quello che sentiamo? Cos'è quel piccolo freddo che ci assale dopo aver visto un film che ci ha commosso il cuore e il cervello? E da dove nasce il desiderio improvviso di prendersi un cane? E perché davanti a una notizia di malasanità ci monta dentro un'indignazione democratica, anche se l'ultima volta che siamo scesi in piazza è stato per aggiungere un grattino alla macchina? Nei tentativi di analisi amorose fai-da-te per ricomporre il senso di una storia finita, nelle recensioni estemporanee di brani, eventi, persone, nella ricerca vaga di un centro di gravita - anche se non è permanente va bene lo stesso -, le riflessioni prendono corpo in un libro agile dove la scrittura si palesa al lettore in una delle sue versioni più artigianali ed efficaci: quella di strumento per capire come la pensiamo sulle cose.

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I formidabili Frank
Mag C 8174 Michael Frank

I Formidabili Frank è un viaggio struggente e avventuroso al cuore di quel mistero chiamato famiglia. Ogni infanzia racchiude in sé emozioni, esperienze e impressioni uniche destinate a plasmare irrimediabilmente gli adulti che saremo. Michael lo sa bene, e sa anche che la sua infanzia è stata eccezionale. È cresciuto a Laurel Canyon, sulle verdeggianti colline della Los Angeles degli anni Settanta, circondato dall'affetto delle famiglie dei genitori, legate a doppio filo essendo nate dai matrimoni di due coppie di fratelli. Ma c'è una persona in particolare che ha fatto di un'infanzia fuori dal comune il perfetto materiale per un romanzo di Henry James se avesse vissuto a Hollywood o per un film di Wes Anderson: zia Hank. Harriet Frank Ravetch, detta Hank, è una sceneggiatrice di Hollywood dalla personalità stravagante e magnetica: insieme a suo marito, lo zio Irving, anch'egli sceneggiatore, la donna, che non ha figli, si propone di far conoscere il mondo al nipote prediletto, trasmettendogli il suo punto di vista, il suo gusto, il suo «occhio» – insindacabile, ça va sans dire – per l'arte, la letteratura, gli oggetti e le persone. L'autore cresce cosí in un universo gerarchizzato in b. e n.b. , buono e non buono, seguendo il precetto del creare « bellezza sempre ». Tra mercatini dell'antiquariato e negozi di arredamento, serate a teatro e battute shakespeariane imparate a memoria, la zia «rapisce» il nipote e si trasforma inconsapevolmente in un dispotico Pigmalione. Solo grazie a questa formazione totalizzante Michael potrà essere un Formidabile Frank degno del suo nome. Col passare degli anni, però, il bambino diventato un ragazzo si rende conto di dover prendere le distanze dagli zii per poter crescere. La voglia di indipendenza si scontrerà con la caparbietà irriducibile di Hank, che condiziona non solo Michael, ma anche l'intera famiglia. Ma questa eccezionale figura, una sorta di «zia Mame» realmente esistente, non è l'unica Formidabile degna di essere raccontata: ci sono la nonna Huffy e la nonna Sylvia, che si odiano ma vivono insieme da quando sono rimaste vedove; i genitori di Michael, Merona e Marty, trattati come eterni fratelli minori; lo zio Irving, la sua freschezza, i suoi riti e la sua devozione per la moglie. E poi ci sono i luoghi, che sembrano assecondare l'ascesa e il declino delle persone che li affollano: l'appartamento delle nonne a dieci minuti di macchina da Laurel Canyon, la sontuosa maison degli zii .

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La verità comoda
Mag C 8184 Domenico Carpagnano

Nella discarica di Pietramelina a Perugia viene ritrovato il cadavere di una ragazzina che, secondo il medico legale intervenuto sul posto, sembrerebbe deceduta per strangolamento. A scoprirlo è stata una piccola rom, intenta a frugare tra i rifiuti, alla ricerca di qualche oggetto utile da riciclare. Purtroppo la vittima non ha nulla addosso che possa aiutare gli inquirenti ad identificarla, né chi l'ha rinvenuta è in grado di riferire particolari utili per scoprirlo. Poiché nei giorni successivi non si fa avanti nessuno per denunciare la scomparsa della ragazzina, le indagini procedono a rilento. Ma, proprio quando il commissario Anselmi, responsabile della squadra omicidi della Questura di Perugia, è ormai convinto che, senza ulteriori novità, il caso sarebbe rimasto insoluto, una serie di fortuite circostanze gli consentono, prima di identificare la vittima e poi di mettersi sulle tracce dell'assassino. La verità comoda è un thriller sul pregiudizio e su come, molto spesso, si sia disposti ad accettare come veri dei fatti piuttosto che altri, soltanto perché confermano le nostre convinzioni oppure perché evitano che al dolore si aggiunga altro dolore.

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Giorno dopo giorno
OP D 628 Antonietta Fioravante Esperti

L’esperienza della vita dell’autrice si apre a nuove dimensioni di senso: i colori e gli spazi che abitano la sua mente organizzano storie, implicite ed esplicite, e tra segni e spazi si infiltrano le immagini fatte di parole e di coinvolgimento emotivo. Così il tempo vince, affolla la mente di fantasmi di narrazioni che esplodono e implodono a piè sospinto; è la forza tellurica della creatività, è il sisma delle percezioni che trovano spazio nella grafia immaginativa della Fioravante.